Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Formazione VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO E SCELTA DEGLI STRUMENTI DI RILEVAZIONE Le prove strutturate e semi-strutturate Prof. Daniela Maccario Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Formazione Università di Torino
1.Valutazione e dimensioni dell’apprendimento
CONOSCENZE rappresentazioni che il soggetto si costruisce integrando le proprie esperienze e rappresentazioni pregresse con gli stimoli conoscitivi che gli provengono dal sapere codificato
Es: conoscenza di - dati, nomi, formule, definizioni - procedure, metodi di lavoro, criteri di spiegazione, teorie - concetti
(Piaget; Jonnahert, 2003; Perrenoud, 2002) SAPER FARE (”ABILITÀ”) Operazioni interiorizzate, caratterizzate da operatività che permette di agire in forma fisica e mentale su oggetti materiali o simbolici, secondo una struttura relativamente invariante (Piaget; Jonnahert, 2003; Perrenoud, 2002)
Es: impiego di procedure e tecniche, di azioni e sequenze di azioni quando richiesto (“abilità di base”, agire pratico-produttivo…)
(“aspetto metodologico” nella costruizione della risposta personale) CAPACITÀ Potenzialità individuali (a carattere cognitivo e critico-metacognitivo, emotivo-affettivo, socio-relazionale; senso-motorio e percettivo…) che intervengono nell’elaborazione delle risposte personali agli stimoli esperienziali (“aspetto metodologico” nella costruizione della risposta personale) (Allal, 1999; Roegiers, 2004; Paquette, 2002)
Es. di capacità cognitive: induzione/astrazione deduzione/ragionamento capacità critica problem solving - capacità metacognitiva
Tratti “Trasversalità” Evolutività Trasformazione (asse situazionale) Non valutabilità (diretta)
COMPETENZE Mobilitazione integrata di capacità, conoscenze, ‘saper fare’ in una situazione, per una famiglia di problemi.
Richiedono: - conoscenze stabilizzate e mobilizzabili (organizzate) - schemi consolidati e mobilizzabili - capacità cognitive, metacognitive, complesse, capacità emotivo- affettive “trasferibili”
2. Critica docimologica e caratteristiche degli strumenti di valutazione
EFFETTI CHE INFLUENZANO LA VALUTAZIONE Effetto di alone: alterazione del giudizio riferito ad una prestazione in forza dell’influenza esercitata dai precedenti giudizi.
Effetto di contrasto: sopra/sottostima di una prova rispetto a standard di prestazioni ideali del docente o a precedenti, contestuali,immediatamente successive prove di altri allievi. Effetto di stereotipia (pregiudizio, empatia…): scarsa alterabilità dell’opinione su allievo.
Effetto della distribuzione forzata dei risultati: accettazione dell’ipotesi secondo cui gli esiti della formazione rispecchiano l’andamento della curva normale (curva di Gauss). Effetto Pigmalione: predizioni di successo/insuccesso influenzano comportamenti di docenti ed allievi.
REQUISITI DEGLI STRUMENTI DI VERIFICA Misurano “grandezze” quali le capacità, le conoscenze, i “saper fare”, le competenze…. …che devono essere tradotte “operativamente” …
…devono essere VALIDI: adatti a rilevare ciò che ci si propone; COSTANTI O FEDELI (attendibili): capaci di fornire gli stessi risultati se applicati più volte agli stessi ragazzi.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE PROVE DI VERIFICA Stimolo chiuso Risposta chiusa Prove oggettive Risposta aperta Prove semi-strutturate Stimolo aperto Prove tradizionali Pseudo-prove
+ - Tipologia VALIDITÀ FEDELTÀ Prove strutturate Prove semistrutturate Prove aperte -
3.Tipologia delle prove e dimensioni dell’apprendimento
‘Processi’ di elaborazione della conoscenza DIMENSIONI DELL’APPRENDIMENTO PROVE ‘Processi’ di elaborazione della conoscenza strutturate / semi-strutturate + aperte
3.1. Le prove oggettive/strutturate
Le prove oggettive/strutturate sono “…costituite in modo tale da stimolare risposte rigidamente predeterminate e per questo motivo sicuramente e interamente o corrette o errate” (L.Calonghi, 1956) …offrono la migliori garanzie dal punto di vista metrologico… (riferimento a scale ad intervalli)
SCALA AD INTERVALLI In essa la distanza tra due punti consecutivi o intervallo è costante e rappresenta un indicatore quantitativo. Lo zero assume valore convenzionale.
Consente di determinare: la quantità di possesso di una caratteristica rilevata; la differenza d’intensità con cui due diversi elementi o punteggi possiedono la qualità rilevata; la grandezza del rapporto di quella intensità.
È impiegata per la misurazione attraverso la somministrazione di prove oggettive: es. scala relativa ad un test con 15 item a scelta multipla, ad ognuno dei quali sono attribuiti 3 punti ampiezza della scala: 45 misura di ogni intervallo: 3
Tipologia dei quesiti: con risposta da formulare (domanda, completamento, associazione, correzione); con risposta da scegliere (scelta alternativa, scelta multipla); corrispondenza; riordinamento; quesiti dipendenti dal contesto (lettura di carte geografiche, consultazione, quesito a libro aperto)
Fra i vantaggi offrono le migliori garanzie di validità e fedeltà Fra i limiti: consentono con difficoltà la valutazione delle dimensioni processuali dell’apprendimento
3.2. Le prove semi-strutturate
La prove semi-strutturate sono date da quesiti o stimoli che richiedono ai soggetti di progettare e formulare autonomamente le risposte rispettando vincoli prescrittivi che permettono il confronto con criteri di correzione predeterminati
Tipologia: domande strutturate saggi brevi riassunti esercizi colloquio semi-strutturato mappe concettuali strumenti di osservazione strutturata
Fra i vantaggi - offrono buone garanzie di validità e fedeltà - consentono la valutazione delle dimensioni processuali dell’apprendimento
3.3. Le prove aperte (‘tradizionali’)
Tipologia:. Tema. Colloquio orale Tipologia: .Tema .Colloquio orale .Interrogazioni scritte con quesiti aperti .Osservazione non sistematica
Fra i vantaggi consentono la valutazione delle dimensioni processuali dell’apprendimento offrendo buone garanzie di validità Fra i limiti offrono limitate garanzie di affidabilità