FUTURISMO
IL FUTURISMO Il futurismo rappresenta il principale movimento dell’avanguardia italiana del primo Novecento; i suoi principi fondamentali sono l’esasperata proiezione verso il futuro, la rottura violenta con la tradizione, il culto trionfalistico della vittoria e dello scandalo; quanto ai temi fondamentali, possono essere sintetizzati nell’esaltazione della tecnica, della macchina, della velocità; emergeranno in seguito, con sempre maggior forza, l’esaltazione della violenza, della guerra (considerata “sola igiene del mondo”), dell’imperialismo, del fascismo (con Marinetti). Il principale esponente della lirica futurista fu Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944): il 20 febbraio 1909 pubblicò il primo manifesto del Futurismo sul giornale francese Le Figaro, affermando la necessità di abolire i musei, le accademie e le biblioteche, in quanto istituzioni che intendono salvaguardare i valori della tradizione e del passato. La nuova arte deve partire dal presente, dalla realtà industriale, deve esaltare la bellezza della velocità e della macchina. Il Futurismo divenne l’arte ufficiale del regime fascista. Il movimento rivela grandi capacità di espansione facendosi propaganda nelle serate futuriste, in cui gli artisti recitano le loro poesie e provocano il pubblico.
LA POETICA - parole in libertà (distruzione della sintassi, abolizione della punteggiatura sostituita da segni matematici o musicali, abolizione dell’aggettivo qualificativo); - uso dei verbi all’infinito; ricorso all’onomatopea; la poesia deve cantare l’amore per il pericolo, il coraggio, la ribellione, la macchina, la velocità.
APPROFONDIMENTO: AVANGUARDIA Il termine "avanguardia" deriva dal linguaggio militare. Indica una pattuglia che va più avanti del grosso dell'esercito, e che è dunque composta da soldati più arditi e spericolati. In campo artistico e letterario, il concetto di avanguardia è tipicamente moderno: presuppone la coscienza della mercificazione e della museificazione dell'arte, la consapevolezza cioè che l'arte viene venduta sul mercato come ogni altra merce ed è alla fine destinata al museo che ne cancella gli intenti polemici e ne vanifica il messaggio di protesta e rottura. Gli artisti di avanguardia si uniscono fra loro, formando gruppi combattivi che vogliono opporsi sia alla mercificazione, sia alla museificazione.