Mara Manente Il ruolo economico del turismo Assohotel - Confesercenti Convegno nazionale “Valore Impresa – Sviluppo Turismo” Roma, 4 Febbraio 2014
Necessità di una valutazione economica o Accurata, completa e attendibile del settore o Coerente con il quadro macroeconomico teorico e metodologico riconosciuto a livello internazionale e nazionale (definizioni, conti nazionali, bilancia dei pagamenti) o Prodotta su base regolare e in grado di consentire confronti tra settori produttivi, oltre che tra paesi/destinazioni Un metodo di lavoro Un nodo cruciale nel processo di analisi di impatto Uno strumento per orientare le strategie di policy Dal CST al ruolo economico del turismo
La dimensione economica Il consumo turistico interno: milioni di euro, pari al 12% se rapportati ai Consumi finali interni, l’aggregato di CN più comparabile Il Valore aggiunto turistico diretto: milioni di euro, pari al 6% del Valore Aggiunto totale 1000 euro di consumo turistico generano 727 euro di ricchezza prodotta
Il contributo delle diverse tipologie di turismo (Fonte: CST 2010, ISTAT) Tipologia di turismoMilioni €% Spesa t. inbound Spesa t. domestico Seconde case Affari Servizi turistici resi dalla P.A Totale consumo turistico Una misura più completa e precisa de: la dimensione del turismo domestico il ruolo delle seconde case la componente del turismo d’affari nascosta nei costi delle aziende i Servizi a tariffa ridotta o gratuiti (dai musei, ai parchi alle terme …) gestiti dalla PA e fruiti dai turisti
I diversi panieri di spesa (Fonte CST 2010, ISTAT) Prodotti Turismo Inbound Comp. %Turismo Domestico Comp. % Servizi ricettivi Ristorazione Trasporto e noleggio Agenzie di viaggio, TO, al Servizi culturali Servizi sportivi e ricreativi Altri beni specifici e non sp Totale La trasversalità economica del turismo: in media più di un quinto della spesa (il 22,5% ) si concentra nei beni non caratteristici (dai prodotti alimentari,ai souvenir, all’abbigliamento, alla benzina, ecc.)
I settori che contribuiscono a creare il Valore Aggiunto turistico (Fonte: CST 2010, ISTAT) IndustrieComp. % del V.A. turistico Ricettività45.6% Ristorazione9.0% Trasporto e noleggio10.5% Agenzie di viaggio,TO, altri sist. pren.1.9% Servizi culturali0.8% Servizi sportivi e ricreativi1.3% Commercio al dettaglio7.7% TOTALE INDUSTRIE TUR.76.8% Altre industrie23.2% TOTALE100%
L’importanza del turismo per la produzione caratteristica e non Coefficiente turistico per prodotto (Fonte CST 2010, ISTAT)
Uno strumento di policy per misurare e valutare: Il settore turismo rispetto agli altri settori produttivi Gli effetti indiretti e indotti in termini di valore aggiunto, occupazione, importazioni prodotti dal turismo Gli effetti di dispersione che si generano attraverso l’import Il contributo del turismo alle entrate fiscali Gli effetti di specifiche misure di politica turistica Gli effetti di shock esogeni Gli effetti prodotti da specifiche tipologie di domanda Gli effetti di cambiamenti nei comportamenti di domanda
Uno strumento di policy per misurare e valutare: Il settore turismo rispetto agli altri settori produttivi: gli 82,8 miliardi (v.a. diretto) valgono o quasi 3 volte il valore aggiunto del settore “Agricoltura” o 3,3 volte il valore aggiunto del comparto “Alimentare” o 3,9 volte il valore aggiunto del comparto “Moda”
Uno strumento di policy per misurare e valutare: Gli effetti indiretti e indotti in termini di valore aggiunto, occupazione, importazioni prodotti dal turismo o Moltiplicatore pari a 1,93: a 100 euro di valore aggiunto diretto se ne aggiungono 93 attraverso l’attivazione produttiva e di reddito o 3,3 milioni di unità di lavoro, il 13,8% del totale
Uno strumento di policy per misurare e valutare: Gli effetti di dispersione che si generano attraverso l’import: o il 6,3% dell’import (pari a circa 30 miliardi) serve la filiera turistica o dalla bilancia turistica: Entrate –uscite 2012: = o all’apporto valutario netto: quasi un terzo delle entrate si “disperde” attraverso le importazioni: rimangono circa 2.300milioni di euro
… per fare meglio 1.Aggiornamento sistematico dei dati economici 2.Sviluppo degli strumenti per l’analisi di impatto 3.Adattamento al livello regionale
GRAZIE PER L’ATTENZIONE Mara Manente