CONTROLLO di GESTIONE Capitoli 2 & 3 A.A. 2013/2014 Prof. Izzo.

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CONTROLLO di GESTIONE Capitoli 2 & 3 A.A. 2013/2014 Prof. Izzo

La classificazione dei costi in funzione del loro comportamento  COSTI VARIABILI: sono costi il cui valore complessivo varia in misura direttamente proporzionale a un qualche livello di attività o output  il costo complessivo è variabile  il costo unitario si mantiene invariato ex. costo delle materie prime

La classificazione dei costi in funzione del loro comportamento  COSTI FISSI: costi il cui ammontare complessivo non varia al modificarsi del livello di output  il costo complessivo rimane inalterato  il costo unitario si riduce ex. canoni di locazione degli immobili; le tasse sulle proprietà; i costi di assicurazione dei fabbricati. Esistono 2 tipi di costi fissi:  COSTI IMPEGNATI o COSTI DA CAPACITA’  COSTI DISCREZIONALI

La classificazione dei costi in funzione del loro comportamento  COSTI IMPEGNATI: costi necessari a rendere disponibile una certa capacità produttiva.  Una volta deciso di acquistare una certa capacità il costo perdura fino alla dismissione della risorsa impiegata Due le caratteristiche: - si riferiscono a risorse che vengono adeguate solo nel medio-lungo periodo; - non possono essere radicalmente ridimensionate senza compromettere le prestazioni economiche dell’azienda. ex. canoni di locazione; stipendi dirigenti.

La classificazione dei costi in funzione del loro comportamento  COSTI DISCREZIONALI: riguardano decisioni da prendere periodicamente, una volta l’anno Due le caratteristiche: - relative a risorse adeguabili al fabbisogno in un breve arco temporale; - possibile ridimensionamento senza compromettere risultati economici dell’azienda. ex. formazione del personale; azioni promozionali; ricerca e sviluppo.

La classificazione dei costi in funzione del loro comportamento  COSTI SEMIVARIABILI O MISTI: costituiti da una combinazione di costi variabili e misti  crescono meno che proporzionalmente all’output  COSTI VISCOSI: sembrano variabili al 100% e invece si contraggono meno rapidamente quando il volume diminuisce  COSTI A GRADINO: riconducibili a consumo di risorse «in blocchi» minimi ex. un coordinatore per ogni 10 dipendenti

La classificazione dei costi in funzione del loro comportamento  DIAGRAMMA COSTO-VOLUME ATTIVITA’ CT=CFT+(cvu*X) CT= costo totale CFT= costo fisso totale Cvu= costo variabile unitario X= volume

La classificazione dei costi in funzione del loro comportamento  Esempio: Linea retta costi variabili CT=4*X Linea retta dei costi fissi CT=300 Linea retta dei costi semivariabili CT=100+(2*X)

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume  DIAGRAMMA DEL PROFITTO o DIAGRAMMA COSTO-VOLUME-PROFITTO: mostra la relazione attesa tra ricavi e i costi totali al variare del volume di output  costruibile per l’impresa nel suo complesso; specifici segmenti di business; prodotto ecc..

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume  VOLUME DI PAREGGIO o BREAK EVEN POINT: quello in corrispondenza del quale il reddito è uguale a zero, dunque i costi totali sono uguali ai ricavi totali RT= p*X CT=CFT RT= p*X CT=CFT+(cvu*X) BEP-> RT=CT

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume Esempio: Costi fissi totali 400 Costo variabile unitario 6 per unità Prezzo di vendita 8,5 per unità 8,5*X=400+(6*X) (8,5-6)*X=400 X=400/2,5=160 unità Volume di pareggio=CFT/(p-cvu) =CFT/(margine di contribuzione unitario)

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume  Conseguire un PROFITTO OBIETTIVO Quante unità dobbiamo produrre per conseguire quel profitto? PRo=(p-cvu)*X-CFT (p-cvu)*X=CFT+PRo X=(CFT+PRo)/margine di contribuzione unitario

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume  MARGINE DI CONTRIBUZIONE UNITARIO: è la differenza tra il prezzo di vendita unitario e il costo variabile unitario Esempio: Volume 200 unità Ricavi Costi totali di cui 400+(6*200) Reddito 100 Prezzo di vendita? 8,5=(1.700/200) Margine di contribuzione unitario? 2,5=(8,5-6)  un MdCu di 2,5 meno CF produce un reddito di 100

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume  MARGINE DI CONTRIBUZIONE PERCENTUALE 2,5/8,5=29,4%  ogni euro di ricavo produce 29,4 centesimi di euro di contribuzione Volume di pareggio= CF/MdC%  esprimiamo il Volume di pareggio in ricavi =400/29,4%=1.360

 Il concetto di MARGINE DI CONTRIBUZIONE  se il flusso di margine di contribuzione unitario copre i costi fissi fino all’orlo allora è stato raggiunto il punto di pareggio  se la capacità del recipiente è 400 ci servono 160 gocce per riempirlo 400/2,5=160 Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume Singoli costi variabili unitari Margine di contribuzione unitario

 MARGINE DI SICUREZZA: di quanto il volume attuale eccede il volume di pareggio Di quanto possono ridursi i ricavi prima di raggiungere il punto di pareggio? Esempio: Volume attuale 200 Punto di pareggio 160 Margine di sicurezza= =40  il 20% del volume attuale 40/200=20% !! e se Va 2040 e Pdp 200 Mds=40…ma solo il 2% (40/2040) Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume

 Conto economico CLASSIFICATO a Margine della Contribuzione  A costo del venduto  i costi sono aggregati per funzione  A MdC  in base a costi fissi e variabili

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume  LA LEVA OPERATIVA: è una misura di quanto il reddito è sensibile a cambiamenti dei ricavi. L’effetto leva è misurato dal grado di leva operativa. Grado di leva operativa= variazione % del reddito variazione % dei ricavi Cv 6 per unità Prezzo di vendità 8,5 per unità Costi fissi 400 u 200u +50u 250 Ricavi Costi variabili MdC Costi fissi400 Reddito % GLO=1,25= 5 0,25 GLO= MdC= (8,5-6)*200 = 5 reddito 100

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume  La STRUTTURA DEI COSTI: l’incidenza dei costi fissi e varibili sulla totale struttura dei costi Quantità prodotta Ricavi, Costi totali ALTO G.L.O. BASSO G.L.O. Quantità prodotta Ricavi, Costi totali Ricavi Costi totali

Il margine di contribuzione e le relazioni fra reddito e volume  La STRUTTURA DEI COSTI Quali imprese hanno elevato GdLO? Quelle con alti costi fissi e bassi costi variabili Quali imprese hanno alti costi fissi? Le imprese aeree, le catene alberghiere Quale è migliore? dipende dalle circostanze  Per quelle ad alti CF nei periodi di prosperità seguono alti redditi ma nei bassi periodi alta attenzione, per quelle con maggiori costi variabili hanno una maggiore stabilità nei risultati