Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 1 FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE A.A RELAZIONI ISTITUZIONALI E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 2 PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA NASCITA ED EVOLUZIONE DELLA RSI
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 3 La natura e lo scopo dell’impresa Un modo alternativo di intendere lo scopo dell’impresa è quello di considerare gli individui e i gruppi influenzati dalle decisioni di business, cioè i cosìdetti stakeholders. Sempre più, infatti, alle imprese è richiesto non soltanto di non produrre danni alla società, ma di contribuire direttamente al suo benessere; pertanto, si richiede che esse non si limitino a rispettare la legge ma vadano al di là del suo dettato favorendo l’esercizio del giudizio morale nel processo decisionale manageriale I fattori che hanno portato a questo mutamento di prospettiva sono principalmente due: a)le moderne corporations non sembrano più adattarsi al vecchio modello dell’impresa in cui proprietà e controllo erano associati: la moderna corporation è posseduta da stockholders che hanno scarso o nullo coinvolgimento – psicologico e operativo – nella sua vita. Di conseguenza le corporations vengono considerate sempre più come entità autonome capaci di perseguire scopi e di assumere decisioni b) l’accresciuto potere esercitato dalle moderne corporations sulla società: con l’aumento del loro potere è aumentata nella società anche la consapevolezza dei costi esterni – in termini di inquinamento ambientale, diffusione di prodotti pericolosi, ecc. – che le imprese possono scaricare su di essa.
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 4 I concetti di fondo sui quali si giustificano la responsabilità e il ruolo sociale dell’impresa sarebbero essenzialmente due: da un lato l’azienda, una volta creata, diviene patrimonio di tutti coloro che, direttamente e indirettamente, vi partecipano: essa finisce così per trascendere la proprietà e, se economicamente valida, raggiunge la legittimazione a sopravvivere indipendentemente dal volere della stessa proprietà, che al limite troverà conveniente cederla ma non liquidarla; dall’altro l’azienda è responsabile verso la comunità, a cui addossa dei costi e verso cui assume dei doveri da soddisfare per bilanciare i primi
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 5 RSI: NON UNA MODA MANAGERIALE The birth of philanthrocapitalism. The leading new philanthropists see themselves as social investors Fonte: “The Economist”, 23 febbraio 2006
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 6 LA TRADIZIONE ITALIANA SULL ’ ETICA D ’ IMPRESA La concezione istituzionale dell ’ impresa La dottrina sociale cristiana (non solo cattolica) La partecipazione aziendale Le virtù civiche territoriali
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 7 I diversi approcci alla RSI Social obligation Social respinsiveness Social responsibility Fonte: Sethi S.P., Falbe C.M. (a cura di), Business and society, Lexington Books, New York, 1987, Charity principle Steward principle
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 8 I diversi approcci alla RSI Social obligation Social respinsiveness Social responsibility Charity principle Steward principle I principi posti alla base della responsabilità sociale dell’impresa sono essenzialmente due: il principio filantropico (charity principle),secondo cui l’azienda è tenuta a partecipare finanziariamente alla soluzione dei problemi della comunità in cui è inserita; il principio della fiduciarietà (steward principle), secondo cui l’impresa, amministrando fiduciariamente le risorse di tutti gli interlocutori aziendali è tenuta ad agire nell’interesse generale
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 9 ambiente-salute sostenibilità diritti umani filantropia e solidarietà trasparenza partecipazione creazione e distribuzione della ricchezza sociologia filosofia teologia economia diritto finanza etc TEMI E SCIENZE COLLEGATE ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 10 GLI STUDI IN TEMI DI RSI 1) Anni ’70 2) Anni ’80 3) Anni ’90 4) Gli ultimi anni
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 11 GLI STUDI IN TEMI DI RSI La consapevolezza delle imprese, degli stakeholder, delle associazioni e del mondo accademico della rilevanza della RSI nell’ambito dello svolgimento dell’attività d’impresa ha: incoraggiato lo sviluppo e la diffusione di atteggiamenti e strumenti di responsabilità sociale nelle imprese ampliato l’interesse della ricerca sul tema PLURALITA’ DI FILONE DI STUDI PER: prospettiva di analisi lungo cui si indirizzano le ricerche matrice disciplinare che contraddistingue studi e ricerche
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 12 GLI STUDI IN TEMI DI RSI Prima di cercare di attribuire un significato al concetto di RSI, traduzione dall’inglese di Corporate Social Responsibility, è bene evidenziare il carattere astratto dello stesso, che varia in relazione a: momento storico, teorie di riferimento e diverse discipline degli autori; punto di vista (interno o esterno) dal quale lo si analizza; caratteristiche specifiche delle aziende che lo adottano; caratteristiche politiche, sociali ed economiche del sistema‐paese in cui viene adottato; etc.
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 13 GLI STUDI IN TEMI DI RSI PeriodoFilone di studio Anni ‘70 Filoni di studio concentrati su: 1. caratteristiche dei comportamenti di RSI 2. relazione fra RSI e contesto sociale e culturale di riferimento 3. motivazioni dell’assunzione di comportamenti di RSI 4. modalità con cui le imprese socialmente responsabili organizzano e gestiscono lo svolgimento della propria attività Anni ‘80 Filoni di studio concentrati su: – Business Ethics – teoria degli stakeholder – prime indagini sistematiche sulla correlazione tra RSI e performance economiche Anni ‘90 Filoni di studio concentrati su: – finanza sostenibile – correlazione tra RSI e performance economiche – rendicontazione sociale Ultimi anni Filoni di studio concentrati su: – RSI e soddisfazione di tutti gli stakeholder Ricerche: – per corretta gestione della RSI – destinate a comunità scientifica e operatori economici
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 14 GLI STUDI IN TEMI DI RSI “Il dovere dei businessman di perseguire quelle politiche, di prendere quelle decisioni, di seguire quelle linee d’azione che sono desiderabili in funzione degli obiettivi e dei valori riconosciuti dalla società” Bowen H., 1953 “Social responsibility in the final analysis implies a public posture toward society’s economic and human resources and a willingness to see that those resources are used for broad social ends and not simply for the narrowly circumscribed interests of private persons and firms” Frederick W., 1960 “Azioni e decisioni prese dagli imprenditori almeno parzialmente oltre l’interesse economico o tecnico dell’azienda” Davis K., 1960 “Riguarda i problemi che si hanno nel momento in cui un’impresa si pre- senta sulla scena sociale ed i principi etici che dovrebbero governare le relazioni fra la società e l’azienda” Eells R., Walton C., 1961 The idea of social responsibility supposes that the corporation has not only economic and legal obligations, but also certain responsibilities to society which extent beyond these obligations” McGuire J., 1963 “The social responsibility of business encompasses the economic, legal, ethical, and discretional expectations that society has of organizations at given point in time” Carroll A., 1979
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 15 GLI STUDI IN TEMI DI RSI “Ciascun gruppo di stakeholder ha diritto a non essere trattato come mezzo orientato a qualche fine, ma deve partecipare alla determinazione dell’indirizzo futuro dell’impresa...l’autentico fine dell’impresa è quello di operare come veicolo per coordinare gli interessi degli stakeholder... il management è portatore di una relazione fiduciaria che lo lega tanto agli stakeholder quanto all’impresa come entità astratta. Esso è tenuto a agi- re nell’interesse degli stakeholder come se fosse un loro agente e deve agire nell’interesse dell’azienda per garantire la sua sopravvivenza, sal- vaguardando le quote di lungo periodo per ciascun gruppo” Freeman E “La responsabilità sociale di impresa può essere intesa in generale come l’attitudine dell’impresa a rispondere alle iniziative poste in essere dall’ambiente come conseguenze delle sue attività; più in particolare co- me valutazione e compensazione interna dei costi sociali dalla stessa generati e ampliamento dei suoi obiettivi per raggiungere un’efficienza non solo economica ma anche sociale. La finalità perseguita, e quindi la conseguenza, dovrebbe essere quella di ottenere una piena legittimazio- ne al suo operare sia da parte delle risorse umane direttamente coinvol- te, sia da parte del contesto nel quale è inserita” Marziantonio R., 1997 “Ruolo sociale normalmente inteso come attitudine che l’impresa stessa ha di farsi carico dei problemi, dell’ambientamento e dell’umanizzazione derivanti dalla sua attività” Matacena A., 2002
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 16 GLI STUDI IN TEMI DI RSI “L’esercizio autentico della responsabilità sociale da parte dell’impresa si verifica quando essa si fa carico delle attese degli stakeholder anche ol- tre gli obblighi di legge non come puro moto di liberalità, ma quando tale comportamento è inscritto nella strategia dell’impresa sì da tendere a co- stituire una fonte di vantaggio competitivo” Molteni M., 2004 “La conspevolezza dell’impresa e del suo management delle ricadute so- ciali che i comportamenti e le decisioni aziendali hanno sulla società civi- le nel breve come nel medio termine; essa si colloca nella sfera dei com- portamenti etici volontari e può essere declinata rispetto ai grandi temi dei diritti umani, dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, della tutela del- le minoranze e del mezzogiorno del mondo, della sicurezza sul lavoro, dello sviluppo professionale dei lavoratori” Hinna L., 2005 “Con CSR si intende un modello di governance allargata dell’impresa, in base al quale chi governa l’impresa ha la responsabilità che si estendono dall’osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analo- ghi doveri fiduciari nei riguardi in generale di tutti gli stakeholder” Sacconi L “... essere socialmente responsabili significa gestire un determinato bu- siness in modo da controllare e possibilmente migliorare gli effetti sociali e ambientali dell’attività impresa” Beda A., Bodo R., 2006
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 17 GLI STUDI IN TEMI DI RSI una impresa può esser definita responsabile sotto il profilo economico, sociale e ambientale quando e nella misura in cui sceglie di includere nel quadro decisionale che presiede sia alle sue strategie societarie, sia alle pratiche di gestione di tutte le unità produttive da essa a qualsiasi titolo controllate, le norme, le clausole, i suggerimenti, i divieti, le raccomandazioni, gli obblighi, spesso di natura morale e non giuridica, contenuti negli accordi e nelle convenzioni internazionali richiamati dai suddetti documenti, ovvero le conseguenze della loro violazione od elusione, siano detti accordi e convenzioni formalmente recepiti o meno dalla legislazione in vigore nei paesi in cui le imprese hanno sede legale o in quelli dove esse operano mediante imprese sussidiarie, aziende controllate (quale che sia la base del controllo), o catene di fornitura e sub- fornitura Gallino, 2006
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 18 GLI STUDI IN TEMI DI RSI Gli anni ’70 Quattro diversi filoni di studi 1 Individuazione delle caratteristiche che qualificano il comportamento delle imprese come socialmente responsabili 2 Relazione fra RSI e caratteristiche del contesto sociale e culturale di riferimento 3 Motivazioni che spingono le imprese all’assunzione di comportamenti socialmente responsabili 4 Modalità con cui le imprese socialmente responsabili organizzano e gestiscono lo svolgimento della propria attività
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 19 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 1 – Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll Le responsabilità delle aziende si caratterizzano diversamente e l’armonia fra responsabilità di natura economica e sociale si può ottenere considerando le diverse tipologie di responsabilità e disponendole in un ordine di natura gerarchica. Le responsabilità che un’impresa deve considerare possono essere distinte in quattro principali categorie: responsabilità economiche Legali Etiche filantropiche Nel modello di Carrol queste responsabilità sono disposte gerarchicamente in una piramide che fonda le proprie basi sulle responsabilità di natura economica.
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 20 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 1 – Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll Responsabilità discrezionali, filantropiche Responsabilità etiche Responsabilità legali Responsabilità economiche
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 21 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 1 – Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll Base: responsabilità di natura economica creazione di valore = profitto per gli azionisti ma anche beni e servizi per il mercato. Secondo livello: responsabilità legali = le imprese devono rispettare le normative esistenti che definiscono le modalità di funzionamento dei sistemi collettivi e dei sistemi economici nei quali le singole realtà operano. Terzo livello: responsabilità etiche legate ai valori e al senso di equità, giustizia e imparzialità dell’impresa: sono oggetto di riflessioni da parte della singola realtà aziendale e possono declinarsi diversamente in relazione alla specifica realtà e al contesto di riferimento (ad esempio, per caratteristiche storiche, politiche, culturali e così via). Ultimo livello: responsabilità di natura filantropica o discrezionali = scelte volontarie dell’impresa a favore della comunità, dei dipendenti …
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 22 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 1 – Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll Le responsabilità etiche > pur in assenza di specifiche norme giuridiche sono oggetto generalmente di attese e aspettative che si formano nella collettività di riferimento l’impresa è chiamata – anche se non per obblighi normativi – a considerarle. Le responsabilità filantropiche > sono dipendenti solo da scelte volontarie e discrezionali delle singole realtà. > La mancanza di una precisa aspettativa al riguardo non limita l’importanza, anche strategica, di questa categoria di responsabilità, pur se non promossa da fattori di natura economica o giuridica
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 23 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 2 – Relazione fra RSI e caratteristiche del contesto sociale e culturale di riferimento Studi che osservano la rilevanza dell’ambiente di riferimento per la definizione delle attese dei diversi nei confronti delle aziende e quindi per la conseguente assunzione e diffusione di atteggiamenti socialmente responsabili da parte di queste ultime. Importante ruolo svolto dalle associazioni e dai movimenti sociali che con intensità hanno richiamato l’attenzione sulle problematiche di carattere ecologico o le questioni riguardanti I diritti dei lavoratori, la sicurezza sul lavoro, la tutela dei consumatori e così via
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 24 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 3 – Motivazioni che spingono le imprese all’assunzione di comportamenti socialmente responsabil DIFFERENTI APPROCCI DI ANALISI DELLE MOTIVAZIONI Consapevolezza delle aziende del ruolo “istituzionale” rivestito e della necessità di considerare nella definizione delle strategie anche I risvolti sociali derivanti dall’attività Analisi dei fattori connessi ai problemi sociali direttamente conseguenti lo svolgimento dell’attività (o indirettamente correlabili)
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 25 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 4 – Modalità con cui le imprese socialmente responsabili organizzano e gestiscono lo svolgimento della propria attività Questi studi spostano l’attenzione sulle procedure adottate dalle aziende per monitorare le istanze sociali e incorporarle nelle proprie strategie aziendali Obiettivo> garantirsi la capacità di rispondere prontamente alle attese manifestate dall’esterno e di anticiparle assumendo un ruolo attivo e proattivo in ambito di RSI Gli studi si spostano sul piano più pratico degli strumenti adottabili per concretizzare la responsabilità sociale, favorendo la sensibilità al riguardo e la definizione di processi e strumenti in grado di formalizzare le modalità di gestione degli aspetti in tema
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 26 GLI STUDI IN TEMI DI RSI Gli anni ’80 Studi che si consolidano per approfondire le teorie di base in tema di RSI Tre indirizzi di studi Studi di Business Ethic Teoria degli stakeholder Indagini sistematiche sulla correlazione tra orientamento socialmente responsabile e performance economiche delle imprese
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 27 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 1 – Studi sulla business ethic Hanno origine negli Stati Uniti intorno agli anni ’70 e sono orientati ad analizzare il comportamento delle imprese e a promuovere l’adozione di pratiche e politiche di RSI TEORIA DEONTOLOGICA TEORIA UTILITARISTICATEORIA CONTRATTUALISTICA Le teorie etiche rappresentano i presupposti per numerosi studi in tema di RSI, in particolare per quanto attiene agli studi e ai modelli per l’applicazione aziendale dei concetti di RSI Gli anni ’80 sono caratterizzati da tre filoni dottrinali principali: la nascita della stakeholder theory, l’affermarsi degli studi di business ethics e del concetto di corporate social performance.
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 28 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 TEORIA DEONTOLOGICA qualsiasi soggetto si deve comportare in una data situazione nel modo in cui si sarebbe comportato qualsiasi altro individuo le sue scelte e la sua condotta sono conformi a principi accettati da tutti i soggetti un’azienda deve fare riferimento ai principi etici in quanto tali e non per un possibile ritorno economico TEORIA UTILIRARISTICA un comportamento è eticamente doveroso se consente di ottenere risultati positivi i principi etici nella formulazione delle strategie rappresentano lecondizioni indispensabili e imprescindibili per l’equilibrio e la sopravvivenza nel lungo periodo dell’azienda TEORIA CONTRATTUALISTA I soggetti appartenenti a una comunità possono trovare e sottoscrivere un accordo che porta a tutti un benessere superiore a quello ottenibile dai singoli individualmente l’imprenditore deve riuscire a bilanciare gli interessi dei diversi soggetti in azienda cercando le strategie coerenti con l’accordo che gli stessi avrebbero scelto di stipulare avendo perfette informazioni.
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 29 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 2 – La teoria degli stakeholder Studi orientati all’analisi e all’approfondimento della gestione strategica d’azienda, nell’ottica di massimizzare non solo il valore per gli azionisti ma il benessere di tutti gli stakeholder. Questi studi partono dall’idea che nel lungo periodo risultati equilibrati e favorevoli per la complessità degli stakeholder rappresentano una garanzia di sopravvivenza e benessere maggiore rispetto a strategie rivolte alla massimizzazione dei risultati unicamente destinati agli azionisti.
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 30 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 2 – La teoria degli stakeholder DIVERSI APPROCCI DI ANALISI INTERPRETAZIONI E APPLICAZIONI DELLA TEORIA DEGLI STAKEHOLDER – descrizione dei comportamenti degli stakeholder – rapporto fra raggiungimento degli obiettivi aziendali e modalità di relazione azienda/stakeholde – considerazione di interessi, diritti e aspettative degli stakeholder PRATICHE MANAGERIALI DELLA TEORIA DEGLI STAKEHOLDER analizzano le relazioni tra l’azienda e i propri stakeholder e le modalità di gestione delle relazioni stesse TIPOLOGIE E POSSIBILI CLASSIFICAZIONI DEGLI STAKEHOLDER stakeholder diretti e indiretti, primari e secondari, istituzionali, contrattuali o normativi, regolatori, di opinione, amichevoli, avversari, non orientati, marginali Più in dettaglio…
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 31 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 3 – Indagini sulla correlazione tra orientamento socialmente responsabile e performance economiche delle imprese DUE DISTINTI APPROCCI misurazione dei risultati ottenuti dall’azienda socialmente responsabile esame del processo di integrazione della responsabilità sociale nelle modalità operative di formulazione delle strategie e di assunzione delle decisioni operanti in Azienda
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 32 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘90 Gli anni ’90 Nuova e diversa attenzione ai temi della RSI Due principali direzioni di approfondimento Analisi dei rendimenti associati a fondi che investono in imprese selezionate in base a criteri etici finanza sostenibile Studi incentrati sulle performance della singola impresa che adotta comportamenti socialmente responsabil Si sviluppano gli studi relativi alla rendicontazio rendicontazione sociale, intesa sia come elemento di congiunzione fra azioni compiute e risultati ottenuti, sia come strumento di valorizzazione delle sinergie fra responsabilità sociale e performance realizzate
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 33 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘90 1 – Finanza sostenibile Studi orientati all’analisi statistica e al ricorso a banche dati in cui è possibile rilevare i dati storici relativi alle performance economiche delle imprese Importante l’introduzione nel mercato di benchmark per i prodotti finanziari in grado di misurare le performance dei gestori di fondi etici e lo sviluppo di metodologie di rating etico. Queste metodologie introducono accanto ai criteri di tipo negativo (che escludono le imprese colpevoli di comportamenti scorretti) criteri di tipo positivo, rivolti all’individuazione e considerazione nella definizione del punteggio di rating, di comportamenti sociali eccellenti in tema di rapporti col personale, corporate governance, accountability, finanza, marketing, rapporti con fornitori e clienti, rapporti con la comunità, atteggiamento nei confronti dell’ambiente ecologico circostante…
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 34 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘90 2 – Legame fra performance della singola impresa e assunzione di comportamenti socialmente responsabili Grande varietà e eterogeneità si studi con riferimento a OBIETTIVIMETODOLOGIARICERCA Gli elementi di differenziazione degli studi riguardano: – le variabili adottate nelle analisi – le modalità di misurazione e gli aspetti di RSI valutati – gli indicatori di performance economiche – l’arco temporale considerato – la modalità di raccolta delle informazioni – i metodi statistici utilizzati – il modello di relazioni causa effetto formulato per l’analisi dei risultati
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 35 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 2 – Legame fra performance della singola impresa e assunzione di comportamenti socialmente responsabili ASPETTI PRINCIPALI: ASPETTI DI RSI VALUTATI E MODALITÀ DI MISURAZIONE STUDI CHE CONSIDERANO IL COMPORTAMENTO SOCIALMENTE ORIENTATO DELL’IMPRESA NEL SUO COMPLESSO Misurazione attraverso: ~ indicatori di sintesi (quelli delle agenzie di rating etico o attinenti a riconoscimenti ottenuti dalle imprese in ambito sociale) ~ presenza di elementi idonei a dimostrare l’esistenza di comportamenti etici (codici etici, certificazioni ambientali o strutture trasparenti di governance… STUDI CHE INDAGANO SPECIFICHE PROBLEMATICHE O TEMATICHE (IMPATTI ECOLOGICI, ORGANIZZAZIONE DELLA FUNZIONE MARKETING, GESTIONE DELLA CATENA DI FORNITURA …) Misurazione attraverso indicatori che fanno riferimento all’aspetto considerato : ~ per gli aspetti ambientali: dati sui livelli di consumi energetici o emissioni inquinanti; ~ per le politiche rivolte al personale dipendente: dati sul clima organizzativo, scioperi, cause in atto, politiche di
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 36 GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘90 2 – Legame fra performance della singola impresa e assunzione di comportamenti socialmente responsabili ASPETTI PRINCIPALI: DEFINIZIONE DEL MODELLO DI RELAZIONI CAUSA EFFETTO TRA RSI E PERFORMANCE ECONOMICHE REALIZZATE Le principali variabili utilizzate per identificare un nesso causale fra I due fenomeni riguardano: il settore di appartenenza, la dimensione aziendale, il livello di rischi associato all’attività, indici di concentrazione e tasso di crescita del settore, indici finanziari, struttura e caratteristiche dell’attivo, investimenti tangibili e intangibili, caratteristiche del sistema di corporate governance
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 37 GLI STUDI IN TEMI DI RSI Gli ultimi anni L’attenzione si sposta dalla convenienza economica della RSI verso la più ampia tematica che collega un atteggiamento dell’impresa socialmente responsabile alla soddisfazione di tutti gli stakeholder elemento imprescindibile per il successo dell’imprese Più matura interpretazione della positività dei risultati aziendali in un’ottica di soddisfazione degli stakeholder
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 38 GLI STUDI IN TEMI DI RSI Studi e ricerche degli ultimi anni OBIETTIVO Non solo dimostrare la convenienza economica della RSI quanto piuttosto chiarire quali fattori ne giustificano l’esistenza, per fornire elementi utili per un proficuo raggiungimento e una corretta gestione della stessa DESTINATARI Non solo esponenti della comunità scientifica ma anche operatori economici (in particolare i vertici aziendali) che riconoscono l’utilità dei risultati ottenutI
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 39 CSR: ANCORA IN DISCUSSIONE LEGITTIMITÀ E UTILITÀ Nonostante il grande successo, la CSR è ancora oggetto di discussione e di critiche minoritarie, ma qualificate e trasversali (da destra e da sinistra). “ The Economist ” ha condotto una vera e propria campagna contro la CSR: arrivando a dedicarvi addirittura una copertina. In Italia, Guido Rossi è intervenuto a più riprese contro la CSR ed i codici etici, ritenendo che invece dell ’ etica vada rafforzata la regolamentazione statale.
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 40 Evoluzione del dibattito scientifico sulla RSI Evolving Viewpoints Sethi ’ s three stage schema > Schema for classifying corporate behavior: social obliga- tion, social responsibility, and social responsiveness) Frederick ’ s CSR1, CSR2, and CSR3 > CSR3 refers to corporate social rectitude, which is concerned with the moral correctness of the actions or policies taken. CSR3 inte- grates business ethics into responsiveness. Epstein ’ s process view > Responsiveness is a part of the corporate social policy process. The emphasis is on the process aspect of social responsive- ness. It focuses on both individual and organizational processes “for determining, implementing, and evaluating the firm’s capacity to anticipate, respond to, and man- age the issues and problems arising from the diverse claims and expectations of internal and external stakeholders
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 41 IL DIBATTITO ISTITUZIONALE SULLA RSI
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 42 Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 1993 Il Libro Bianco di Delors Crescita, competitività, occupazione- Le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo-Libro bianco, COM n. 700 del 5/12/ Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del marzo 2000,”Bollettino UE”, n.3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” 2001 Approvazione, da parte dell’Assemblea azionale francese, delle Nouvelles régulations économiques, un corpus organico di norme intese a riformare i diritto commerciale e societario francese Assemblea Nazionale, Loi no du 15 mai 2001 relative aux Nouvelles régulations économiques e successivi decreti interpretativi ed attuativi
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 43 Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2001 Commissione delle Comunità Europee, Libro Verde. Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese, Bruxelles, 18 Luglio, “l’integrazione volontaria della preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del marzo 2000,”Bollettino UE”, n.3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” 2001
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 44 Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2001 Commissione delle Comunità Europee, Libro Verde. Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese, Bruxelles, 18 Luglio, “l’integrazione volontaria della preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del marzo 2000,”Bollettino UE”, n.3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” 2001
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 45 Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2002 Sarbanes- Oxley Act of 2002, Pub. L. No , 116 Stat. 745 da parte del Congresso degli Stati Uniti, in seguito ai noti scandali finanziari avvenuti egli anni 2000 e Si tratta di un complesso di norme che ha inteso disciplinare in modo più stringente l’operato delle imprese, degli amministratori e di coloro che pur avendo grande influenza nella gestione finanziari delle società statunitensi non dovevano in precedenza rendere conto del modo in cui la esercitavo Organizzazione delle Nazioni Unite, Commissione sui Diritti Umani, Norms on the responsibilities of ttransnational corporations and other business enterprises with regard to human rights, E/CN.4/Sub.2/2003/12/Rev.2 del Con essa si intendeva ribadire l’esistenza di una serie di obbligazioni in capo alle imprese in materia di tutela, rispetto e salvaguardia dei fondamentali diritti umani Parlamento del Regno Unito,Companies Act Parlamento europeo, Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2007 sulla responsabilità sociale delle imprese: un nuovo partenariato, P6-TA (2007) 0062 del
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 46 Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI Direttiva 2003/51/CE: importante sensibilizzare maggiormente circa le disposizioni in materia di informazione sociale e ambientale nel quadro della sulla modernizzazione contabile Com (2009) 400: integrare lo sviluppo sostenibile nelle politiche UE Com (2009) 433: non solo PIL, misurare il progresso in un mondo in cambiamento Risoluzione PE -13/3/2007 Dlgs. 32/07 – attuazione direttiva modernizzazione contabile DDL 386 – DDL 1753 Senato Italia: disposizioni e misure per lo sviluppo della responsabilità sociale d’impresa Altri documenti di riferimento Senato - Presentato disegno di legge S.2647 Istituzione del marchio etico per il riconoscimento delle imprese socialmente responsabili 25/3/ /10/2011 COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS, “A renewed EU strategy for Corporate Social Responsibility”
Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 47 Le due dimensioni della RSI Dimensione interna Gestione delle risorse umane Salute e sicurezza sul lavoro Adattamento alle trasformazioni Gestione degli effetti sull’ambiente e delle risorse naturali Dimensione esterna Comunità locali Partnership commerciali, fornitori e consumatori Diritti dell’uomo Preoccupazioni ambientali a livello planetario Fonte: Commissione Europea, 2001