Cosa è il farro e quante varietà esistono? Il farro è una pianta erbacea della famiglia delle graminacee. Se ne distinguono tre tipi: il Triticum dicoccum, il Triticum spelta, e il Triticum monococcum. Il farro ha avuto sin dall’antichità successo notevole grazie al fatto che cresce bene in terreni poveri ed è molto resistente al freddo. Inoltre è molto nutriente e povero di grassi. Con l'avvento di altri cereali, nel medioevo, venne progressivamente abbandonato poiché la resa per ettaro non era molto elevata e la raccolta era difficoltosa poiché i chicchi tendevano a cadere sul terreno man mano che maturavano. L’immagine mostra le spighe dei tre tipi di farro sopra elencati
Qual è la storia del farro? Il farro è un cereale molto antico. Sembra che il luogo di origine di questo cereale sia stata la Palestina, da qui si è poi diffuso in Egitto (è stato trovato nelle tombe egizie) e in Siria (è citato già nelle opere di Omero). Per secoli il farro è stato l'alimento base dei romani: era considerato un bene molto prezioso, fungeva infatti da merce di scambio e partecipava al rituale del matrimonio: la sposa offriva allo sposo un dolce o un pane fatto con la farina di farro, e lo consumavano insieme. Il farro veniva utilizzato anche in alcune cerimonie religiose, come dono propiziatorio agli dei. Il dipinto illustra gli antichi romani mentre mangiano farro durante i pasti.
Quali sono le principali qualità nutrizionali del farro? Il farro è povero di grassi, ricco di fibre, di vitamine e di sali minerali, sazia e non fa ingrassare. La coltivazione del farro è stata rivalutata solo di recente, essenzialmente per le ottime proprietà nutrizionali. La fibra alimentare è costituita da polisaccaridi complessi come cellulosa, emicellulosa e lignina. Contiene inoltre aminoacidi essenziali e metionina. Grafico delle qualità nutrizionali del farro.
Dove si coltiva in italia? in umbria? o all’estero? In Italia è coltivato, su piccoli appezzamenti, soprattutto in Garfagnana, che è una valle della Toscana settentrionale. In Umbria è poco coltivato: l’unico luogo in cui viene prodotto è Monteleone di Spoleto. Gran parte di quello presente oggi sulle nostre tavole proviene dall'Europa Centrale e Orientale, soprattutto dalla Francia, in una zona vicino al mar Caspio, dalla Palestina, dall’Egitto e dalla Siria.
Ecco dove si coltiva il farro in Italia. Il punto blu indica la Garfagnana, una valle della Toscana settentrionale. Il punto rosso indica Monteleone di Spoleto, in Umbria.
farro perlato", "farro decorticato", "pula di farro", "glumetta". Farro perlato: con la perlatura vengono eliminati gli strati esterni della corteccia: i tempi di cottura diminuiscono,e nessun principio nutritivo fondamentale viene eliminato. Inoltre ha un colore molto più chiaro e cuoce in un tempo decisamente inferiore. Farro decorticato: conserva la glumetta intatta, che viene invece eliminata nel farro perlato, ma cuoce in più tempo. Quello perlato è meno raffinato e quindi contiene una maggiore percentuale di fibre. Pula di farro: proviene da coltivazione biologica, viene depolverata e criotrattata. La pula di farro contiene fino al 90% di acido silicico, che agisce sugli organi attraverso la pelle. Glumetta: è la pellicola esterna del chicco di farro, molto dura.
La confezione accanto contiene del farro perlato. La confezione accanto contiene del farro decorticato. In questa immagine si può vedere la pula di farro, utilizzata come materiale di imbottitura per cuscini.
Per quali tipi di cibo viene usato? Il farro viene usato come farina per pane, dolci, biscotti, ciambelle, crostate. Ma è utile anche per zuppe o per arricchire verdure e insalate. Inoltre ci sono molte ricette con il farro: imbrecciata, zuppa di farro, polenta alla Valnerina, zuppa di farro con fagioli, ricetta tipica al farro, ricetta di san Nicola, farro di carnevale, minestrone di farro sgusciato, farro con osso di prosciutto, torta di farro, lenticchie e farro, verdura di farro, polpettone di farro, ceci e farro.
Zuppa di farro e lenticchie Insalata di farro Dolce con farina di farro Pane con farina di farro
Oltre ad essere mangiato, quali altri usi può avere? Il farro può essere usato anche per imbottire i cuscini. La pula di farro di coltivazione biologica viene depolverata e criotrattata. La pula di farro contiene fino al 90% di acido silicico, che agisce sugli organi attraverso la pelle. Non a caso in passato le madri facevano dormire i figli su materassi di pula di farro. Più sono giovani i corpi, più hanno bisogno di acido silicico. Questi i campi d’ impiego per i quali i Cuscini di farro sono particolarmente consigliabili: contrazioni muscolari, emicrania, disturbi alla colonna vertebrale, mal di schiena, problemi d’irrorazione sanguina, disturbi del sonno, reumatismi, piaghe da decubito, mal di denti, raffreddori, dolori mestruali, disturbi della gravidanza, e infiammazioni. I cuscini vengono usati come poggiatesta nella macchina, nell’ aereo, davanti al televisore, per leggere e rilassarsi. Essendo permeabili all'aria, i cuscini di farro favoriscono un sonno piacevole. L'effetto massaggiante influisce favorevolmente sulla colonna vertebrale e sulla muscolatura ed è utile nel trattamento di contrazioni muscolari.
Qui sotto si possono vedere immagini di cuscini imbottiti in pula di farro.