Apprendimenti e competenze Mariella Spinosi Apprendimenti e competenze Progetto di ricerca-azione
Punti di partenza Mariella Spinosi Recuperare la riflessione su alcuni tempi importanti del fare scuola Unità di apprendimento Documentazione Personalizzazione Affrontare alcuni problemi non sufficientemente indagati Valutazione Formazione Certificazione Rispondere alle principali sollecitazioni delle Indicazioni per il curricolo Riflettere sulle pratiche quotidiane Mettere alla prova le Indicazioni Attivare percorsi di ricerca-azione
Proposta Mariella Spinosi Avviare un percorso di ricerca-azione partendo da un traguardo di competenza Obiettivi Capire come si esplica una competenza nelle diverse situazioni scolastiche Realizzare un percorso unitario in senso orizzontale (collegando più attività e azioni didattiche) e verticale (riflettendo sulla progressione delle azioni e delle attività da proporre tenendo conto delle diverse età degli alunni) Collegare il traguardo di sviluppo delle competenza scelto con gli apprendimenti di conoscenze e di abilità collegati Riuscire a condividere non solo gli esiti, ma i processi di apprendimento che portano alla conquista delle competenze (da certificare?)
1 2 3 4 5 Le fasi del percorso Fase ideativa Fase attuativa Mariella Spinosi Fase ideativa 1 Fase attuativa 2 Fase riflessiva 4 Fase valutativa 3 Fase formale 5
1 Fase 1 Fase ideativa Partire da un traguardo di fine percorso Mariella Spinosi Partire da un traguardo di fine percorso 2. Individuare una serie di attività da proporre, finalizzate al raggiungimento del traguardo e i tempi di attuazione 3. Predisporre contestualmente la prova di verifica (compito in situazione)
2 Fase 2 Fase attuativa Metter in pratica le attività previste Mariella Spinosi Fase 2 Metter in pratica le attività previste 2. Osservare e autosservarsi 3. Prendere appunti, documentare ciò che emerge di significativo
Fase valutativa 3 Fase 3 Mariella Spinosi Somministrare la prova (compito in situazione) 2. Analizzare le risposte e i comportamenti degli alunni 3. Valutare le risposte e i comportamenti
Fase riflessiva 4 Fase 4 Mariella Spinosi 1. Riflettere su ciò che è stato fatto: le tipologie delle azioni didattiche, le modalità, i tempi messi a disposizione, le questioni più evidenti… 2. Analizzare il comportamento docente: atteggiamenti, tipi di aiuto, gratificazioni, punizioni, costanza umorale, messaggi indiretti… 3. Individuare gli obiettivi di apprendimento che sono stati indirettamente sollecitate con le attività proposte (Ciò aiuta a collegare gli obiettivi di apprendimento con le competenze)
Fase formale 5 Fase 5 Mariella Spinosi 1. Estrapolare dalla riflessione gli aspetti significativi 2. Formalizzarli distinti per categorie (es.: apprendimenti, comportamento alunni, comportamento insegnante, azioni svolte, contesti…) 3. Indicare le modifiche che vanno apportate nelle attività successive
1 Fase ideativa 1. Partire da un traguardo di fine percorso Italiano, fine primaria L’alunno partecipa a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione discussione scambi epistolari…) attraverso messaggi semplici chiari e pertinenti, formulati in un registro il più possibile adeguato alla situazione Italiano, fine primo ciclo L’alunno è in grado di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri. Egli ha maturato la consapevolezza che il dialogo, oltre ad essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali
1 Fase ideativa 1. Partire da un traguardo di fine percorso Matematica, fine primaria L’alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte esperienze in contesti significativi che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato siano utili per operare nella realtà Matematica, fine primo ciclo L’alunno ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica e, attraverso esperienze in contesti significativi, ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà
1 Fase ideativa 1. Partire da un traguardo di fine percorso Scienze, fine primaria L’alunno ha capacità operative, progettual e manuali, che utilizza in contesti di esperienza-conoscenza per un approccio scientifico ai fenomeni Scienze, fine primo ciclo L’alunno ha padronanza di tecniche di sperimentazione, di raccolta e di analisi dati, sia in situazione di osservazione e monitoraggio, sia in situazione controllate di laboratorio
Fase ideativa 1 2. Individuare una serie di attività finalizzate al raggiungimento del traguardo Tempi Prevedere un’unità temporale precisa entro cui realizzare le attività prefissate. Una ipotesi: dal 3 marzo al 5 aprile Tipologie di attività Oltre le attività più tradizionali, ideare una serie di azioni che impegnano gli alunni su più versanti (ascoltare, parlare, organizzarsi, ricercare…) e mettono in campo diversi sistemi simbolici (iconici, verbali, sinbolici…); che richiedono un approccio operativo (modello laboratoriale, simulazioni, giochi di ruolo…) e che sollecitano la soluzioni di problemi (problem posing, solving…). Le attività vanno pianificate Strumenti e materiali Scegliere materiali e strumenti che meglio di altri si prestano alla realizzazione delle azioni didattiche previste
Fase ideativa 1 3. Predisporre contestualmente la prova di verifica (compito in situazione) La prova di verifica deve dar conto dei risultati raggiunti. Trattandosi di un traguardo complesso, che racchiude diversi comportamenti (cognitivi, relazionali, affettivi…) non potrà limitarsi ad una semplice scheda, ma dovrà essere abbastanza articolata. Dovranno essere previsti i tempi necessari per la verifica, le modalità di osservazione e di controllo, la formalizzazione dei risultati.
Metter in pratica le attività previste Osservarsi ed autosservarsi Prendere appunti Fase attuativa 2 Ciò che si fa sempre: insegnante “regista” ed “attore” Le azioni richieste rientrano nelle normali attività didattiche. Essi, una volta pianificate non richiedono accortezze particolari Un’attenzione in più: una nuova funzione, quella di “spettatore” Atteggiamento osservativo della scena educativa (contesto, comportamento alunni, comportamento docente, stile educativo…) Stesura di appunti con il metodo della “carta e penna” (tenendo presente alcuni parametri, possibilmente da concordare)
3 i NO Fase valutativa Somministrare la prova (compito in situazione) Analizzare le risposte e i comportamenti degli alunni Valutarli Ciò che si fa sempre Si propone il compito in situazione (già ideato e pianificato) Un’attenzione in più Analisi (sommaria) dei risultati prima della valutazione, partendo da alcune riflessioni con gli alunni e da qualche confronto informale tra i docenti coinvolti Ciò che non si richiede in questa fase i NO Valutare su indicatori: l’intento è quello di ricavarli ex post nella fase successiva
4 Fase riflessiva Valore aggiunto della proposta di lavoro Da dove si parte Protocolli osservativi (appunti presi con il metodo della “carta e penna”) Cosa bisogna fare subito Ricomporli, rileggerli, confrontarli, individuare i punti di forza e di debolezza Come procedere Individuare i rapporti tra comportamento docente e discente; tra tipologie di compito e risposte degli alunni. Categorizzare le riflessioni (docenti, alunni, contesto, insegnamenti, attività…) Gli apprendimenti Cercare di capire quante conoscenze e quante abilità gli alunni hanno messo in campo nel corso delle attività svolte Collegare le conoscenze e le abilità (obiettivi di apprendimento) al traguardo di competenza
5 Fase formale Oggettivazione dell’esperienza È il compito più difficile Non appartiene alla cultura professionale dei docenti e viene sempre vissuto come peso formale Cosa richiede Saper cogliere gli aspetti che contano e che possono essere replicati Saper fare sintesi significative (lasciando intuire il processo senza riportare tutti gli step) Formalizzare i processi e gli esiti perché siano compresi ed utilizzati da altri che non hanno vissuto l’esperienza Gli apprendimenti Dall’analisi dei punti di forza e di debolezza riuscire a proporre modifiche significative in relazione al percorso effettuato e alle azioni specifiche messe in atto. Proporre eventuali modifiche nella formulazione del traguardo Collegare il traguardo agli apprendimenti