I beni ecclesiastici a servizio del Vangelo

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I beni ecclesiastici a servizio del Vangelo Disposizioni, problemi, orientamenti Curia Arcivescovile di Agrigento Dipartimento per l’Amministrazione

Di cosa parleremo in questo incontro: 0. Il Consiglio Parrocchiale Affari Economici 1. Amministrazione dei beni 2. Gestione economica 3. Beni culturali ecclesiali ed Edilizia di culto

Un motivo di riflessione dal Vangelo Anche a chi si occupa di amministra-zione dei beni ecclesiastici avviene “come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò a sé i suoi servi e consegnò loro i suoi beni …”. Speriamo di poterci sentir dire, al suo ritorno: “Bene, servo buono e fedele … prendi parte alla gioia del tuo padrone”. La parabola dei talenti, Matteo 25,14-30

Beni comunitari e sociali Beni materiali: I beni della Chiesa Beni spirituali Beni comunitari e sociali Beni materiali: Luoghi di culto Locali per le attività pastorali Case canoniche Fabbricati e terreni in affitto Attività produttive …

Il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici Il codice di Diritto Canonico: Can. 537 - In ogni parrocchia vi sia il consiglio per gli affari economici che è retto,oltre che dal diritto universale, dalle norme date dal Vescovo diocesano; in esso i fedeli, scelti secondo le medesime norme, aiutino il parroco nell'amministrazione dei beni della parrocchia, fermo restando il disposto del can. 532.

Il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici Il codice di Diritto Canonico: Can. 532 - Il parroco rappresenta la parrocchia, a norma del diritto, in tutti i negozi giuridici; curi che i beni della parrocchia siano amministrati a norma dei cann. 1281-1288.

Il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici Lo statuto diocesano: Art. 3 – Il CPAE ha il compito di aiutare il Parroco nell’amministrazione del patrimonio parrocchiale, cioè dei beni immobili posseduti dalla Parrocchia o in ogni modo ad essa appartenenti:chiese,… locali annessi, fabbricati, terreni, donazioni, offerte di ogni genere.

I COMPONENTI Fedeli inseriti nella vita parrocchiale Capaci di amministrare con competenza Non congiunti del Parroco Senza interessi per i beni parrocchiali Nominati dal Parroco, udito il parere del Consiglio Pastorale Parrocchiale Almeno in numero di quattro Per un triennio, rieleggibili

I compiti Collaborare con il Parroco nell’ordinaria amministrazione Esprimere il parere sulle spese da fare e sull’impiego del denaro eccedente Vigilare sui beni della Parrocchia (manutenzioni, assicurazioni, riscossione affitti, tasse…) Adempiere le norme canoniche e civili sulla giusta retribuzione e assicurazioni del personale

Redigere ogni anno i bilanci preventivo e consuntivo, prendendo visione della contabilità e verificando le giustificazioni di cassa Redigere un dettagliato inventario dei beni mobili e immobili Tenere in ordine e aggiornato il registro dello stato patrimoniale Assegnare, come stabilito dall’Ordinario, il compenso al Parroco e agli altri addetti alla Parrocchia

IL PARROCO-PRESIDENTE Convoca e presiede il Consiglio Sottoscrive i bilanci annuali Esegue prelevamenti su libretti e conto correnti (sempre intestati alla Parrocchia; è possibile una seconda firma) Sottoscrive inventario e sue variazioni Scioglie il Consiglio per validi motivi, d’accordo con il CDAE

RETTORIE Lo statuto del CPAE, tenuto conto delle differenze dei due enti, è valido per le Rettorie. Quanto è detto per il Parroco è valido per il Rettore nominato dall’Arcivescovo. Norme simili si seguono per gli altri enti ecclesiastici.

AMMINISTRAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA Gli atti di ordinaria amministrazione possonoessere compiuti dall’amministratore ecclesiastico senza il ricorso preventivo all’autorità superiore. Gli atti di straordinaria amministrazione, per i quali necessità l’autorizzazione dell’Ordinario diocesano, per tutti gli enti soggetti al Vescovo sono indicati nel decreto vescovile del 01-09-2011.

Rilevanza civile dell’autorizzazione canonica A norma dell’art. 7, comma 5, dell’Accordo di Revisione del Concordato Lateranense e dell’art. 18 della legge 20 maggio 1985, n. 222, gli atti amministrativi degli enti ecclesiastici hanno rilevanza civile e la mancata autorizzazione da parte dell’autorità superiore può comportare la nullità dell’atto, con conseguenze – talora gravi - per l’ente e per il suo legale rappresentante.

PRINCIPALI FORME DI PARTECIPAZIONE NELLA CHIESA A livello diocesano Consiglio Pastorale Diocesano Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali Consiglio Diocesano Affari Economici Consiglio Presbiterale Diocesano A livello parrocchiale Consiglio Pastorale Parrocchiale Consiglio Parrocchiale Affari Economici

LA COLLABORAZIONE ECCLESIALE Aiutare e farsi aiutare, in comunione serena e gioiosa con i fratelli Responsabilità e competenza Legalità, trasparenza e verità Generosità e disinteresse Ecclesialità e comunicazione Nel Consiglio Parrocchiale Affari Economici i referenti per i settori tecnico e amministrativo.

A) PERSONALE DIPENDENTE E COLLABORATORI VOLONTARI Alcuni problemi A) PERSONALE DIPENDENTE E COLLABORATORI VOLONTARI Problema difficile e angustiante Salvaguardare la Parrocchia e il Parroco Non il piccolo aiuto al bisognoso, ma la giustizia Se si paga con regolarità un servizio, bisogna assumere regolarmente Accogliere come volontario per servizi continuativi solo chi è economicamente indipendente

DEGLI EDIFICI E DELLE PERSONE Alcuni problemi B) ASSICURAZIONE DEGLI EDIFICI E DELLE PERSONE Collaboratori bravi e devoti … E i familiari? L’incidente può sempre accadere Già diverse parrocchie hanno esperienze … costose Scegliere una compagnia assicuratrice seria Nei contratti: attenti a chi o cosa è assicurato, ai massimali, alle esclusioni

Alcuni problemi C) IL MODESTO CONTRIBUTO ALLA DIOCESI E’ una forma di comunione con il Vescovo e la Chiesa diocesana Rispetto ad altre Diocesi è veramente ‘modesto’ Anche con un contributo piccolo, tutti gli enti (Parrocchie, Rettorie, Confraternite …) fanno questo gesto di comunione ecclesiale

Alcuni problemi D) DICIHIARAZIONE DEI REDDITI ED ICI La dichiarazione dei redditi va fatta: quando l’Ente ha immobili in affitto o a destinazione prevalentemente commerciale ( e si paga anche l’ICI); quando l’Ente è sostituto d’imposta (ha dipendenti, paga prestazioni a professionisti).

E) COMUNICAZIONE SOCIALE E FORME ASSOCIATIVE Alcuni problemi E) COMUNICAZIONE SOCIALE E FORME ASSOCIATIVE Bollettino Ecclesiale Agrigentino L’Amico del Popolo Radio Diocesana Concordia Avvenire FACI (Federazione Autonoma Clero Italiano)

F) RENDICONTO MESSE BINATE E REGISTRO SS. MESSE Can. 534,2: Parroco o A. P.: Messa pro populo ogni domenica e festa di precetto Can. 951,1: Chi celebra più Messe può prendere per sé una sola offerta Can. 958,1: In ogni chiesa ci sia il registro delle Messe da celebrare OGNI SEMESTRE IL RENDICONTO DELLE MESSE BINATE E TRINATE CON RELATIVE OFFERTE (€ 4 PER OGNUNA)

Il sostegno economico alla Chiesa – I: Un fatto di Chiesa E’ un dovere (anche di riconoscenza) Va promosso con passione * Siamo Chiesa * Ci caratterizzano carità e partecipazione * Non è in concorrenza con le nostre iniziative * Offre particolari benefici

Il sostegno economico alla Chiesa – II: benefici Sostentamento del clero (Perequazione, pensioni, assicurazioni) Interventi per la pastorale * Edilizia di culto (nuove chiese e case canoniche, adeguamenti) * Beni culturali ecclesiali (catalogazione, valorizzazione) Interventi per la carità Progetti di solidarietà a favore delle Chiese in Italia e nei Paesi in via di sviluppo

Il sostegno economico alla Chiesa – III: l’8x1000 Un patrimonio di tutti * Tutti vi possiamo contribuire * Tutte le comunità ne possono beneficiare (e ne hanno beneficiato) * E’ garanzia per il sostentamento del clero Un meccanismo di democrazia per sostenere la vita delle Chiese Un fiore all’occhiello della Chiesa che è in Italia

Il sostegno economico alla Chiesa – IV: favorirlo Un fatto di comunicazione (i media per il suo incremento) L’apporto della verità e trasparenza delle nostre amministrazioni L’incentivo della/alla carità vissuta delle nostre comunità

Il sostegno economico alla Chiesa – V: cosa fare Parlarne ai fedeli nella Giornata del Sovvenire (maggio) e quando se ne offre l’occasione Attivare il Referente Parrocchiale Sollecitare la firma per la Chiesa Cattolica nel Modello Unico e nel Modello 730 Aiutare chi non fa la dichiarazione dei redditi a spedire il CUD sottoscritto per la Chiesa Cattolica Promuovere le offerte deducibili per l’ICSC

La contabilità della Parrocchia Che cosa è? E’ il sistema che permette di annotare tutte le operazioni finanziarie ed economiche giornaliere in un elenco ordinato che è poi la base del bilancio

Il Registro della contabilità … Il libro giornale è una scrittura cronologia che deve indicare giorno per giorno le operazioni relative all’attività della parrocchia Per ciascuna operazione esso deve indicare: la data dell’operazione i conti di mastro (codici) movimentati in entrata e in uscita la descrizione dell'operazione; l’importo dell’operazione

L’informazione ai fedeli… Il canone 1287 § 2 stabilisce che “gli amministratori rendano conto ai fedeli dei beni da questi offerti alla chiesa, secondo le norme da stabilirsi in base al diritto particolare”. Nella nostra Diocesi si è data l’indicazione di affiggere in bacheca periodicamente e regolarmente il rendiconto delle entrate e delle uscite.

Il registro della contabilità - Come si compila…

Elenco delle voci e piano dei conti…

IMPORTANTE A proposito del registro di contabilità e del rendiconto annuale, è disponibile al seguente indirizzo: www.computerservicesas.it\gecopa.exe gratuitamente, un programma di gestione di contabilità parrocchiale preparato dal sig. Michele Li Calzi a partire dai nostri modelli di registro e di rendiconto e che contiene, già caricate, le causali con la numerazione dei nostri modelli. È di semplice utilizzo Vi segnalo anche il seguente link www.computerservicesas.it\manualecontabilita.pdf dal quale si può scaricare il manuale d’uso.

Cassa e fuori cassa … È opportuno che anche le spese e le entrante “fuori cassa”, cioè non in contanti, siano registrate nell’unico registro di contabilità Nel registro andranno poi annotate tutte le spese di tenuta conto (spese invio, bollo, interessi passivi o attivi) In questo modo il saldo del registro di contabilità, in ogni momento, darà un quadro esatto della situazione economica della parrocchia.

Mai più trasferimenti in contante oltre € 999,99 Sanzione amministrativa pecuniaria che può arrivare fino al 40 per cento dell'importo pagato Dotarsi di strumenti di pagamento tracciabili (assegni o bonifici)

Fare attenzione A motivo della tracciabilità richiesta in ogni forma di pagamento, si sconsiglia vivamente l’uso di assegni personali per pagamenti vari.

Il rendiconto annuale Il rendiconto è un documento che rappresenta i risultati conseguiti nella gestione delle entrate e spese correnti e nella realizzazione degli interventi programmati con il bilancio di previsione. Il rendiconto della gestione costituisce, con il bilancio di previsione, l'atto fondamentale che raccoglie tutta l'attività effettuata da un ente nell'esercizio finanziario di riferimento.

Cosa deve contenere: Il rendiconto deve contenere le risultanze delle singole voci entrate,uscite,partite di giro. Deve comprendere, pur nella distinzione, tutte le diverse articolazioni:

Come va fatto: Sia specchio fedele di tutte le attività e le iniziative che si riferiscono direttamente o indirettamente alla parrocchia, affinché tutte le voci (entrate, uscite e partite di giro) siano in un unico rendiconto: gruppi di volontariato, caritas, oratorio, comitati delle feste, gruppi vari. Se si fa una contabilità a parte, se ne allega il bilancio particolare al rendiconto della Parrocchia

Per il rendiconto esiste un modello predisposto dall’Ufficio Amministrativo

Le parti del rendiconto, in entrata e in uscita: - entrate/uscite correnti… - entrate/in conto capitale… - partite di giro…

Nel caso di avanzo… o di disavanzo

A proposito delle collette UNIVERSALI (S.SEDE) Luoghi santi Giornata missionaria Carità del Papa DIOCESANE Pro seminario Avvento di fraternità Quaresima di fraternità Migrantes (CEI) Università cattolica RACCOMANDATE Infanzia missionaria Lebbrosi NAZIONALI (CEI) Migrantes Università Cattolica STRAORDINARIE Emergenze Varie

PATRIMONIO e BENI CULTURALI: tipologie e classificazioni Aspetti normativi sull’amministrazione degli enti ecclesiastici

PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLA MISSIONE LA CHIESA USA CUSTODISCE TUTELA SALVAGUARDA IMMOBILI LIBERI VINCOLATI BENI MOBILI Definiti beni culturali cose immobili e mobili Persone giuridiche private senza fine di lucro Interesse artistico, storico, Autore non piu vivente 70 anni (Codice Beni Culturali art. 10) Non tutto ciò che ha queste catergorie è bene culturale ma si deve dimostrare V.I.C.

I beni ecclesiastici e la responsabilità del parroco e del CPAE I beni ecclesiastici sono della comunità, dei christifideles e per i christifideles, al fine di esprimere il culto, la catechesi, la carità, la cultura …Il Parroco ne ha la legale rappresentanza ( cfr cann. 515§ 1, 519) .

PROPRIETA’ E RAPPRESENTANZA L’ente ecclesiastico è proprietario dei beni che ad esso fanno riferimento. La responsabilità dei singoli beni ricade su chi ha la legale rappresentanza della persona giuridica Collaborazione dei christifideles (competenze, il CPAE) Impossibile abdicare alle responsabilità

GARANTIRE LA MANUTENZIONE AUTORIZZAZIONE DELL’ORDINARIO GARANTIRE LA MANUTENZIONE Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Restauro e risanamento conservativo Ristrutturazione edilizia Nuova costruzione Ristrutturazione Oltre alle altre autorizzazioni CIVILI (?) SEMPRE VINCOLATI o LIBERI ANCHE CON SOMME A DISPOSIZIONE

Interventi sui beni mobili e restauri su beni tutelati D. Leg. 22 gennaio 2004 n. 42 Dipinti su tela, Dipinti su tavola Affreschi, statue, crocifissi, cornici, Via Crucis (olio su tela, legno, carta, ecc.), Libri: messali, corali, libri di interesse, volumi di archivi storici Tessuti (pianete, dalmatiche, piviali, veli omerali, paliotti di stoffa, pizzi antichi ecc.) Calici, ostensori, candelieri, reliquiari, paliotti in rame, argento o altri metalli preziosi; porte del tabernacolo Mobili di sacrestia Strutture lignee: coro, pulpito, statue, panche, porte della chiesa

Ripristino della tinteggiatura e decorazione interna o esterna della chiesa e adiacenze (chiostri, campanili, meridiane, edicole votive… ) Vetrate antiche Inserimento di vetrate moderne Strutture murarie interne o esterne Modifiche, aperture di finestre, porte Rifacimento del tetto, cambio coppi Ristrutturazione nel presbiterio: balaustre, altari, gradini interni esterni

Altri interventi Posizionamento di antenne e strumentazione elettronica su immobili tutelati (chiesa, campanile e sugli immobili genere) Posizionamento di pannelli fotovoltaici e boiler a pannelli solari INCARICHI DI ROGETTAZIONE

Prudenza Buon senso Collaborazione

CONTRIBUTI C.E.I. PER I BC Restauro e consolidamento statico di edifici di culto Contributo uniConferenza Episcopale Italiana destina ogni anno alla salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali delle Diocesi, una quota prelevata dall’otto per mille dell’Irpef, che i cittadini italiani destinano alla Chiesa Cattolica. I contributi vanno richiesti e o gestiti tramite l’Ufficio Diocesano. co per ogni edificio, fino al 50% della spesa ammissibile dei progetti presentati, che non devono superare l’importo di Euro 600.000 né essere inferiori a Euro 36.000. La restante percentuale è a carico dell’Ente che può far fronte o con disponibilità immediata o con mutuo. I progetti di restauro e recupero di vari beni culturali ecclesiastici, approvati dal Vescovo vengono presentati  dall’Ufficio. Tale somma viene destinata a lavori di restauro e ristrutturazione di edifici di culto come anche di pertinenze, che abbiano valenza artistica e che siano state edificate da almeno 50 anni. Ugualmente vengono finanziati lavori di adeguamento e messa a norma di impianti elettrici e di riscaldamento. Installazione di impianti di sicurezza – antifurto Lavori di installazione e integrazione di impianti di sicurezza antifurto per gli edifici di culto e le loro dotazioni storico-artistiche. Va inviata all’Ufficio solo la richiesta. Acquisto di edifici di culto a scopo di salvaguardia Qualora, al fine di salvaguardare edifici di valenza culturale occorresse procedere al loro acquisto, la CEI partecipa alla spesa con un solo contributo annuo per Diocesi. In questo caso la spesa minima non deve scendere al di sotto di Euro 105.000, né deve superare quella di Euro 600.000. La CEI contribuisce fino al 50% del costo totale. Restauro di organi a canne Per il restauro di organi a canne che hanno valenza storico-artistica la CEI mette a disposizione la cifra annua di  Euro 250.000 per ogni Diocesi, finanziando per il 30% della spesa ammessa a contributo un massimo di tre progetti per ogni Diocesi. La restante percentuale è a carico dell’Ente che può far fronte o con disponibilità immediata o con mutuo.  

Gli uffici del Dipartimento per l’Amministrazione a portata di telefono Prima di avviare una qualunque iniziativa amministrativa o tecnica fuori dalla routine prendere contatto con l’ufficio diocesano competente. Presentare le emergenze agli uffici pubblici attraverso gli uffici diocesani

Grazie per l’attenzione!!!