COME FA UN CITTADINO STRANIERO A ENTRARE IN ITALIA REGOLARMENTE? L’INGRESSO IN ITALIA COME FA UN CITTADINO STRANIERO A ENTRARE IN ITALIA REGOLARMENTE?
L’INGRESSO PER TURISMO L’INGRESSO PER LAVORO L’INGRESSO PER FAMIGLIA ALTRI TIPI DI INGRESSO
L’INGRESSO PER TURISMO 1 È possibile entrare in Italia per brevi periodi (massimo 90 giorni) per motivi di turismo. Chi entra in Italia per turismo, però, NON può rimanere a soggiornare oltre i 90 giorni, tranne in rari casi. Non è più previsto il permesso di soggiorno per turismo, ma si dimostra la regolare permanenza : se si entra direttamente in Italia: Timbro d’ingresso sul passaporto se si è fatta tappa in un altro paese Schengen: Dichiarazione di presenza da rendere in Questura entro 8 giorni dall’arrivo in Italia.
L’INGRESSO PER TURISMO 2 Paesi esenti da VISTO I cittadini proveniente dai paesi che non hanno l’obbligo di visto per turismo devono semplicemente presentarsi alla frontiera con un passaporto valido. Talvolta viene chiesta una dichiarazione di ospitalità dall’Italia.
L’INGRESSO PER TURISMO 3 Paesi da cui è richiesto il VISTO I cittadini dei Paesi che richiedono il visto devono presentarsi all’Ambasciata/Consolato italiano del loro paese e richiederlo. Le Ambasciate, per il rilascio del visto, chiedono diverse garanzie: Lettere di invito da parte di un parente o conoscente (italiano o straniero) residente in Italia e impegnato a offrire ospitalità e sostegno. Biglietti di ritorno, prenotazione o esibizione dei biglietti già acquistati.
L’INGRESSO PER TURISMO 4 Garanzie di tipo economico (disponibilità di contanti, estratti di conto corrente o fidejussioni bancarie effettuate da qualcuno che in Italia si impegni a garantire per il viaggio). Dimostrazione della disponibilità in Italia di un alloggio (prenotazioni alberghiere, voucher turistici, documenti della casa di chi ospita …), Assicurazioni sanitarie in caso di persone con più di 65 anni. Ogni Ambasciata/Consolato può chiedere vari tipi di documentazioni sempre volti a dimostrare di avere disponibilità di mezzi di sussistenza e di essere intenzionati a tornare al proprio paese.
L’INGRESSO PER LAVORO Per entrare in Italia per lavoro si ha bisogno di visto per lavoro. E’ possibile entrare in Italia per lavorare come: Lavoro subordinato temporaneo/stagionale ; Lavoro subordinato “lungo periodo” ; Lavoro autonomo; Casi particolari (es. infermieri, docenti universitari …)
L’INGRESSO PER LAVORO SUBORDINATO Il meccanismo che permette di ottenere un visto di lavoro è il DECRETO FLUSSI. Il Decreto Flussi è una legge emessa dal Governo Italiano che stabilisce quanti lavoratori sono ammessi sul mercato del lavoro italiano. Normalmente il Decreto Flussi viene pubblicato ogni anno in Gazzetta Ufficiale e stabilisce di volta in volta : Le quote, cioè quante persone, Le tipologie di lavoratori I requisiti necessari le modalità per fare la richiesta. Alcuni paesi hanno sottoscritto degli accordi con l’Italia e i lavoratori di questi paesi hanno delle quote riservate.
L’INGRESSO PER LAVORO SUBORDINATO Chiamata nominativa al lavoro: per entrare in Italia come lavoratori dipendenti (sia stagionali che a “lungo periodo”) è necessario che: Quando è aperto un Decreto Flussi un datore di lavoro residente in Italia (italiano o straniero) faccia domanda di assunzione dettagliata per uno specifico lavoratore nelle modalità previste
L’INGRESSO PER LAVORO SUBORDINATO Attualmente: Il datore di lavoro : può essere italiano, comunitario, extra-comunitario con carta di soggiorno; deve disporre di un certo reddito o avere un’invalidità certificata in caso di badante/colf; Deve impegnarsi a garantire una sistemazione alloggiativa al lavoratore; Il contratto deve essere di almeno 20 ore settimanali; La domanda si presenta SOLO via internet al sito del Ministero dell’Interno a cui ci si deve registrare.
L’INGRESSO PER LAVORO SUBORDINATO Quando la domanda viene accolta: 1. Il datore di lavoro viene convocato allo Sportello Unici per l’Immigrazione, firma il contratto di soggiorno e riceve il Nulla Osta che va inviato al lavoratore. 2. Il lavoratore, con il Nulla Osta, va a chiedere il Visto di ingresso per lavoro alla Rappresentanza Diplomatica Italiana del suo Paese. 3. Entro 8 giorni dall’ingresso in Italia, il lavoratore deve prendere un appuntamento con la Prefettura. In quella data il lavoratore firma il contratto di soggiorno e chiede il permesso di soggiorno. NB : in provincia di Varese l’appuntamento va preso via internet.
L’INGRESSO PER LAVORO SUBORDINATO NB - STAGIONALE I lavoratori che ottengono un Nulla Osta, poi un Visto e infine un Permesso come Stagionali, alla scadenza DEVONO tornare nel Paese di origine. Il permesso stagionale NON è subito rinnovabile per lavoro “a lungo periodo”. NB - CAMBIO LAVORO Non è possibile cambiare il datore di lavoro mentre è in corso la pratica, ma solo dopo il rilascio del permesso.
L’INGRESSO PER LAVORO AUTONOMO Per entrare in Italia come lavoratori autonomi bisogna rientrare nelle quote apposite del Decreto Flussi. La richiesta di autorizzazione deve essere presentata direttamente dal lavoratore o da un suo procuratore presso la Questura dove avrà sede l’attività. Bisogna esibire la dichiarazione di rilascio del titolo abilitativo o un’attestazione da parte della Camera di commercio/industria/artigianato competente. La Questura entro 20 giorni – verificati i requisiti – rilascia il Nulla Osta direttamente all’interessato o ad un suo procuratore. Entro tre mesi il cittadino straniero deve presentarsi alla Rappresentanza Diplomatica Italiana nel Paese di origine o provenienza per chiedere il rilascio del Visto di Ingresso. Una volta giunto in Italia potrà presentare la richiesta di permesso di soggiorno per lavoro autonomo.
L’INGRESSO PER FAMIGLIA La procedura che permette di chiamare in Italia i propri familiari residenti all’estero è il RICONGIUNGIMENTO FAMIGLIARE. I cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia possono chiedere il ricongiungimento per: il coniuge : la moglie o il marito maggiorenni i figli minori di 18 anni i genitori a carico se non si hanno altri fratello o sorelle nel Paese d’origine o i genitori a carico e maggiori di 65 anni con altri figli gravemente malati nel Paese d’origine.
L’INGRESSO PER FAMIGLIA I cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia presentano domanda via internet alla Prefettura competente (quella di residenza). La Prefettura esamina la richiesta e se i requisiti sono soddisfatti rilascia un Nulla Osta che va inviato ai propri familiari. I familiari si devono presentare all’Ambasciata Italiana del paese di origine con il Nulla Osta e il passaporto valido. L’Ambasciata Italiana emette un Visto per motivi familiari che permette l’ingresso in Italia.
L’INGRESSO PER FAMIGLIA Una volta giunti in Italia con il Visto per motivi familiari bisogna prendere un appuntamento con la Prefettura per concludere la pratica e fare richiesta di permesso di soggiorno. Una volta compilata la domanda, la Busta va spedita in Posta. NB : In provincia di Varese l’appuntamento va preso via internet per ogni familiare arrivato (anche i figli minori di 14 anni).
L’INGRESSO PER FAMIGLIA REQUISITI: Reddito da lavoro dipendente o autonomo pari all’importo dell’assegno + la metà dell’importo per ogni familiare; Per il 2011: assegno sociale = 5.424,9 €; Quindi: 1 persona: 5.424,9+2.712,4=8.137,35 €; 2 persone: 5.424,9+5.424,9=10.849,8 € … Alloggio idoneo per il numero di persone che devono arrivare
L’INGRESSO PER FAMIGLIA I documenti richiesti per compilare la richiesta di ricongiungimento familiare PASSAPORTO PASSAPORTO DEL FAMIGLIARE PERMESSO DI SOGGIORNO (+ RICEVUTA POSTALE, se il permesso è scaduto) CODICE FISCALE CERTIFICATO DI IDONEITA’ DI ALLOGGIO (non più vecchio di 6 mesi) PER I LAVORATORI DIPENDENTI CONTRATTO DI LAVORO ULTIMA BUSTA PAGA CUD DELL’ANNO PRECEDENTE PER I LAVORATORI AUTONOMI RELAZIONE CONTABILE relativa all’anno in corso (BILANCINO PROVVISORIO) DICHIARAZIONE DEI REDDITI DELL’ANNO PRECEDENTE
COESIONE FAMILIARE Procedura speciale che permette di dare un permesso di soggiorno per famiglia a genitori, figli e coniuge che siano già presenti in Italia e vi abbiano fatto ingresso regolare da non più di un anno. Si può essere entrati per turismo, studio … Si fa la richiesta direttamente in Questura dimostrando la parentela e di possedere tutti i requisiti necessari al ricongiungimento familiare (reddito e alloggio)
L’INGRESSO PER FAMIGLIA/ITALIANO I cittadini italiani residenti in Italia possono chiedere il ricongiungimento del coniuge, dei genitori e dei figli presentando la domanda direttamente all’Ambasciata Italiana del paese d’origine del familiare dimostrando la parentela e la cittadinanza italiana. L’Ambasciata Italiana provvede autonomamente a rilasciare il Visto. Hanno poi diritto al permesso di soggiorno i parenti entro il 2° grado di cittadino/a italiano/a, quindi anche i nonni e i fratelli/sorelle. È un permesso speciale che può essere ottenuto e mantenuto dimostrando la parentela e la convivenza. Anche in questo caso, se i membri della famiglia sono già presenti in Italia, ma non hanno un permesso di soggiorno, possono ottenerlo senza bisogno di affrontare l’iter del ricongiungimento, ma chiedendo la coesione familiare.
ALTRI TIPI DI INGRESSO Ci sono altre tipologie di Visto per entrare in Italia. Le più comuni sono: CURE MEDICHE, AFFARI, SPORT, MOTIVI RELIGIOSI, STUDIO, LAVORI PARTICOLARI (Extra-quota del Decreto Flussi)