La riscoperta delle nostre radici in una Europa sempre più allargata

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Transcript della presentazione:

La riscoperta delle nostre radici in una Europa sempre più allargata Gruppo P1

L’origine del nome “Europa” Il toponimo "Europa" viene dalla lingua greca (in greco: Ευρώπη) che significa "largo viso" (probabilmente un appellativo della luna) ed era una figura della mitologia greca. Europa era la figlia di Agenore, re di Tiro, antica città fenicia e colonia greca in area mediterraneo-mediorientale. Zeus, innamoratosi di questa, decise di rapirla e si trasformò in uno splendido toro bianco. Mentre coglieva i fiori in riva al mare, Europa vide il toro che le si avvicinava. Era un po' spaventata ma il toro si sdraiò ai suoi piedi ed Europa si tranquillizzò. Vedendo che si lasciava accarezzare, Europa salì sulla groppa del toro che si gettò in mare e la condusse fino a Creta. Zeus si ritrasformò in dio e le rivelò il suo amore. Ebbero tre figli: Minosse, Sarpedonte e Radamanto. Minosse divenne re di Creta e diede vita alla civiltà cretese, culla della civiltà europea. Il nome Europa, da quel momento, indicò le terre poste a nord del Mar Mediterraneo.

Secondo noi ci sono: le radici di singole persone, regioni, stati che si rispecchiano nel passato, nei costumi, nelle abitudini, nel modo di vivere e nella cultura di ogni individuo. le radici comuni che uniscono tutti i cittadini di diversi stati in un’unica grande famiglia ossia l’ Unione europea. Uniti nella diversità ma anche diversi nell’unità!

Le radici attraverso la storia Storicamente, le radici dell’Unione europea risalgono alla seconda guerra mondiale. L’idea dell’integrazione europea è nata per far sì che non si verificassero mai più simili massacri e distruzioni. Subito dopo la fine della guerra, l’Europa fu divisa in due blocchi, occidentale e orientale. Iniziò così la guerra fredda, che durò quarant’anni. Le nazioni dell’Europa occidentale crearono il Consiglio d’Europa nel 1949: fu il primo passo verso la cooperazione fra Stati, ma sei paesi vollero fare di più. 9 maggio 1950: il ministro degli esteri francese Robert Schuman presentò un piano di cooperazione rafforzata. Successivamente, il 9 maggio sarebbe stata celebrata la "Giornata dell’Europa". Sulla base del piano Schuman sei paesi firmarono un trattato per gestire in comune le rispettive industrie carbosiderurgiche. In tal modo nessuno Stato avrebbe potuto fabbricare armi proprie da rivolgere contro gli altri, come avvenuto in passato.

Le stelle fondatrici Konrad Adenauer Sir Winston Churchill Alcide de Gasperi Walter Hallstein Jean Monnet Robert Schuman Paul Henri Spaak Altiero Spinelli

Gli stati membri fondatori Gli Stati membri fondatori sono: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Solo se uniti saremo forti. (Alcide de Gasperi)

La nascita della CEE Visto il successo del trattato sul carbone e l’acciaio, i sei paesi decisero di estendere la cooperazione ad altri settori economici. Venne così firmato il trattato di Roma, che istituì la Comunità economica europea (CEE), o "mercato comune", avente per obiettivo la libera circolazione di persone, beni e servizi al di là dei confini nazionali.

Primo allargamento Nel 1973 si aggiunsero: Danimarca (la Groenlandia uscì nel 1985), Irlanda, Regno Unito.

Secondo allargamento Nel 1981 si unì la Grecia.

Terzo allargamento Nel 1986 si aggregarono sia il Portogallo che la Spagna. In quest’anno firmarono l’ Atto Unico Europeo che fu elaborato per: completare la costruzione del mercato interno, avviare un primo embrione di Unione politica.

Quarto allargamento Il 1995 vide come nuovi membri l’ Austria, la Finlandia, la Svezia. Nel 1990 si estese alla Germania Est.

Quinto allargamento Nel 2004 l’allargamento fu particolarmente ampio; entrarono a far parte dell’ Unione europea: Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia.

Sesto allargamento Nel 2007 sopraggiunsero la Bulgaria e la Romania. Nel 2007 si celebrò il 50° anniversario del trattato di Roma.

Possibile allargamento nel futuro I possibili candidati per l’UE sono: Croazia, Macedonia, Montenegro, Albania, Serbia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Turchia e Islanda.

“Uniti nella diversità!” Attraverso la riscoperta delle nostre radici e attraverso la nascita e lo sviluppo dell’Unione europea possiamo riconoscere in noi sia cittadini della propria nazione con la sua cultura, costumi, abitudini e mentalità, sia membri di una società più ampia, multinazionale e multiculturale che sebbene sia così diversa tende verso il raggiungimento verso uno scopo comune.

Verso una vita comune L'Europa ha oggi bisogno, sia nel quadro dell'Unione che in quello degli Stati membri, di una politica culturale che promuova l'identità europea. Essa deve mettere in evidenza le radici e i valori comuni, e insieme la diversità dell'Europa. Il suo scopo deve essere quello di rafforzare la tolleranza nel confronti degli altri uomini e delle altre culture, di convincere i cittadini dell'importanza vitale dell'idea europea e di renderli capaci di dare il loro contributo al processo di unificazione europea. La comprensione reciproca tra i cittadini europei deve essere promossa attraverso l'apprendimento di una o più lingue straniere fin dall'età giovane.

… La via da percorrere non è facile, né sicura … La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà! Altiero Spinelli