Indicazioni nazionali per il curricolo Maila Pentucci Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea Macerata
Misunderstanding: Non sono programmi nazionali Non sono un elenco di contenuti disciplinari e/o transdisciplinari Non sono repertori di obiettivi da attingere per la “valutazione” Non sono istanze da applicare o da eseguire
Cosa sono? Il riferimento per l’elaborazione dell’offerta formativa degli Istituti Comprensivi (Cfr. Regolamento attuativo del DPR 89/2009) Lo scenario entro cui si definisce un’idea di scuola L’impalcatura per costruire modelli organizzativi vari e localizzati sui territori INDICARE = Mostrare col dito, con un cenno qualsiasi, o con parole (vocab. Treccani)
Cultura, scuola, persona Il contesto sociale, storico, culturale entro cui operano le scuole e la scuola come istituzione (ricordiamo che la scuola pubblica di età repubblicana è stata concepita e resta “organo costituzionale”) Ambienti contraddittori Molteplici agenzie educative Globalizzazione Emergenze sociali Mondo del lavoro
A partire dal contesto: La persona – le persone – il gruppo: la comunità educante La nuova cittadinanza: sistema educativo esteso, che ha come paradigma di riferimento la memoria e la condivisione delle radici storiche Il nuovo “umanesimo”: consapevolezza di vivere nel mondo (concetto di partecipazione) Scopo: formare il cittadino
Parole - chiave Intercultura Tecnologie digitali Verticalità
Dalle indicazioni al curricolo Le indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole Il curricolo d’istituto … esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano o organizzano la ricerca e l’innovazione educativa
Tre dimensioni per la progettazione VERTICALE Divisione degli aspetti di competenza nei vari gradi di scuola Continuità e discontinuità positive VERTICALE NON SIGNIFICA LINEARE ORIZZONTALE Divisione dei compiti tra insegnanti nello stesso c.d.c./c.d.i. Forme sensate di interdisciplinarietà Metodologie didattiche condivise PROFONDA Sfondo integratore: progettazione curriculare comune Raccordi tra competenze – chiave e competenze disciplinari Politica scolastica apprendimenti metodi competenze Della scuola Delle discipline Della classe
Il curricolo “reale” Convitati di pietra (cfr. Cerini) Manuali Ingerenze dei genitori Ingerenze degli enti pubblici Habitus dell’insegnante Sistemi intrusivi/prescrittivi di valutazione
Cos’è il curricolo È l’impalcatura entro la quale si inseriscono i processi di insegnamento – apprendimento È il contenitore di riferimento dell’agire didattico quotidiano È un itinerario formativo ed educativo progressivo e continuo dai 3 ai 14 anni Non è il sostituto della programmazione Non è fisso e definito ma in continua evoluzione Non è una declinazione di contenuti in verticale Non è una tassonomia di obiettivi che si complicano nel tempo
Nella progettazione del curricolo è essenziale ragionare su: Didattica per competenze Prescrittività del traguardi, non degli obiettivi né dei contenuti Dall’universale al particolare Leitmotiv dell’autonomia scolastica e professionale Nuove scelte metodologiche e didattiche Esigenza di formazione in servizio Professionalizzazione dei docenti
Le competenze I traguardi di competenze rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche d a percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. I traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e nella loro scansione temporale sono prescrittivi, impegnando le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati.
… quindi: Ineludibili: le competenze sono la vera ossatura del curriculum. Una didattica per competenze è imprescindibile. Criteri per la valutazione: non si può valutare la performance (didattica per obiettivi) in un sistema basato su traguardi di competenze Responsabilità: l’insegnante “riempie” il curriculum di saperi, di apprendimenti, di pratiche costruendo percorsi in piena autonomia
Osservare le competenze Rappresentano punti di riferimento posti al termine dei più significativi snodi del percorso curricolare (fine scuola infanzia, fine scuola primo ciclo) Non sono livelli di apprendimento. Nell’idea di competenza c’è quella di perfezionamento, il “migliorabile”. Perciò, sviluppare le competenze (o meglio, rendere l’individuo competente) significa assumere un atteggiamento verso il perfezionamento
Cenni sulla valutazione La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curriculari Legittimazione del SNV Cultura della valutazione che scoraggi qualsiasi forma di addestramento finalizzato all’esclusivo superamento delle prove Certificazione delle competenze con valenza orientativa
Trasversalità Spariscono le “educazioni” Tra le competenze di base: - un ruolo strategico essenziale svolge l’acquisizione di efficaci competenze comunicative nella lingua italiana che non è responsabilità del solo insegnante di italiano ma è compito condiviso di tutti gli insegnanti - competenze necessarie per il pieno esercizio di cittadinanza - conoscenza dei contesti geostorici europei