Per imparare a scegliere 17. Cenacolo Scalata “L’uomo deve scegliere. In questo sta la sua forza: il potere delle sue decisioni” (Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996)
Perché fare il discernimento? Siamo soliti ragionare in questo modo: perché complicarci la vita e perdere tempo nel discernimento? Se Dio vuole comunicarci la sua volontà, ha i mezzi per farlo con chiarezza. Forse Dio non sa dirci chiaramente ciò che vuole? Purtroppo l’uomo tende sempre a semplificare le cose. Ma le realtà di questo mondo e i problemi spirituali non si possono separare facilmente. I problemi di questo mondo sono anche problemi dello spirito nella loro dimensione più profonda, nella misura in cui si riferiscono a Dio. D’altronde non possiamo dire noi a Dio in che modo deve mettersi in comunicazione con noi; né possiamo chiedergli di agire normalmente con miracoli, annullando tutti i nostri sforzi. Facciamo esperienza che la mente è oscurata dalla passione, la volontà ha paura o s’infiamma per l’eccitazione, fino a farci vedere cose del colore che vogliamo. Possiamo confonderci e sbagliare.
Il discernimento riguarda l’ambito interno 1 Tessalonicesi 5,21 1 Corinzi 11,28-28 “Ciascuno esamini se stesso e poi mangi il pane e beva il calice; perché chi mangia e beve senza discernere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna”. San Paolo invita a fare discernimento (probet) con la propria coscienza e il proprio comportamento, per vedere se si è in una disposizione tale da non accostarsi a mangiare indegnamente il Corpo del Signore. Il discernimento riguarda l’ambito interno 1 Tessalonicesi 5,21 “Esaminate ogni cosa: ritenete ciò che è buono” Qui l’Apostolo invita a capire bene le diverse manifestazioni di doni e carismi presenti nella comunità: per distinguere ciò che è espressione della volontà di Dio attraverso di loro da quelli che sono gli inganni dei simulatori. In questo caso il discernimento riguarda un ambito esterno
E’ questo il testo più citato sulla necessità del discernimento Matteo 16,3 (cf. Luca 12,56) “… e al mattino: “Oggi burrasca tempesta, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?” Con segni dei tempi Gesù si riferisce ai fatti che accadono, alla storia nella quale si compiono le profezie; ai segni della presenza del Messia che essi non sanno o non vogliono riconoscere perché non sanno discernere. Qui il rimprovero è per non aver saputo o voluto leggere alla luce della Scrittura i fatti storici attraverso i quali c’è la chiamata del Messia. Non si riesce a vedere nel tempo la grazia divina. 1 Giovanni 4,1 “Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo”. E’ questo il testo più citato sulla necessità del discernimento
Anche Gesù esorta a riconoscere l’albero dai frutti (Mt 7,15-20). San Giovanni ci invita a discernere lo spirito cattivo che si nasconde negli insegnamenti di alcuni che si credono profeti. Anche Gesù esorta a riconoscere l’albero dai frutti (Mt 7,15-20). Efesini 5,10: “Cercate ciò che è gradito al Signore”. Galati 6,3-4: “Infatti se uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece il suo operato, e allora troverà soltanto in se stesso motivo di vanto e non nell’altro”. Romani 12,2: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. In questo brano San Paolo ci esorta a fare del nostro corpo e della nostra vita un sacrificio a Dio, gradito ai suoi occhi. Per ottenere questo il cammino passa attraverso il discernimento. Gesù stesso opera il discernimento degli spirito nei confronti di San Pietro (Mt 16,17: “Beato te … perché te lo ha rivelato il Padre mio”; Mt 16,23: “Via da me Satana, perché pensi secondo gli uomini, non secondo Dio”)
“Non esiste scelta che non comporti una perdita” Definizione Può esserci utile quella di San Bernardo che scrive: “Né molto ci importa sapere da dove ci viene questo male, purché ci rendiamo conto che c’è; piuttosto dobbiamo vigilare e pregare per non consentirvi, da qualsiasi parte provenga … Non ho ricevuto, lo confesso, il dono di distinguere tra ciò che è prodotto dal cuore e ciò che è stato seminato dal nemico. Tutti e due sono male, tutti e due dal male, tutti e due nel cuore sebbene non tutti e due provenienti dal cuore. Questo è quello di cui sono certo, ma resta incerto quanto si debba attribuire al cuore e quanto al nemico. E questa incertezza, come ho detto, non comporta alcun pericolo” (Sermones in Cantica 32,6) “Non esiste scelta che non comporti una perdita” (Jeanette Winterson)
Significato dei termini Due sono i termini adoperati dal Nuovo Testamento: dokimàdso e diakrìno. Al di là delle differenze specifiche a noi interessa sapere che con il termine discernimento si intende l’operazione di distinguere per chiarire la vera natura o le vere intenzioni di qualcuno o di qualcosa, di separare ciò che è mescolato e si presta alla confusione, per stimare e valutare nel modo giusto prima di prendere una decisione. La Parola di Dio ci suggerisce di fare tutto questo non con un criterio umano, ma badando al giudizio e al gradimento di Dio. Si tratta per questo di un’operazione dello “spirito” e non della carne (cioè delle sole forze e della sola intelligenza umana). Diversi livelli di discernimento Livello fisico materiale, vitale – organico, istintivo, razionale …
Il discernimento ‘spirituale’ (aggettivo) è invece quella scelta che si compie lasciandosi elevare dal dono gratuito di Dio, attraverso la grazia con le virtù soprannaturali infuse, che illumina tutto alla luce del piano rivelato da Lui. Questo discernimento è fatto a livello di fede e in obbedienza allo Spirito divino. Il termine ‘spirituale’ si riferisce dunque a saper distinguere ciò che viene da Dio. Come nessuno conosce ciò che è proprio dell’uomo senza lo spirito dell’uomo, allo stesso modo nessuno conosce ciò che è di Dio senza lo Spirito di Dio. Per l’uomo che giudica con lo spirito umano le cose di Dio gli sembrano follia. L’uomo spirituale invece, che ha ricevuto lo Spirito di Dio e si lascia guidare da Lui, giudica ogni cosa. E così arriviamo ad acquisire la mentalità di Cristo spogliandoci della mentalità del mondo.
Il discernimento ‘degli spiriti’ (genitivo oggettivo) indica le situazioni, le tendenze o inclinazioni, gli spiriti che agiscono nell’uomo. E’ chiaro che chi non entra in comunicazione vitale con Cristo attraverso la grazia, facendo discernimento alla luce della fede e del suo Spirito, non discerne spiritualmente, anche se è occupato a distinguere gli spiriti che lo muovono. Solo l’uomo spirituale è capace di discernere spiritualmente, di esercitare il discernimento al quale la parola divina ci invita come figli di Dio, figli docili allo Spirito di Dio (Rm 8,14). * Il discernimento sarà spirituale se si fa a livello dello spirito (con le facoltà e i doni dello Spirito); sarà solo discernimento di spiriti se deve distinguere movimenti e ispirazioni interne dell’uomo. * Il discernimento spirituale può essere operato solo dall’uomo spirituale: più è grande l’obbedienza allo Spirito di Dio più grande è la capacità e abitudine a captare i segnali e a fare discernimento.
Gesù, il grande segno di Dio E’ Lui con le sue parole e i suoi atti il grande “segno” di Dio; è Lui il segno di contraddizione (Lc 2,34) in cui hanno inciampato quelli che non lo riconoscono, quelli che non hanno saputo discernere i segni divini in Lui e non hanno creduto in Lui. Questo segno è espresso nei vangeli che – d’altronde – sono stati scritti “affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e, credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Gv 20,31). E’ Gesù l’oggetto fondamentale, del discernimento spirituale. Comprendere che Gesù è il Messia, il Figlio di Dio è frutto dello Spirito che illumina quelli che lo riconoscono (cfr. Elisabetta, Giuseppe, i pastori, i Magi) Questa comprensione è dono del Padre: “… hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e ai saggi e le hai rivelate ai semplici. Sì, Padre perché così è piaciuto a te” (Mt 11,25-27). Nel discernimento di Gesù vanno inclusi tutti.
Lo Spirito Santo ci è stato dato da Cristo perché possiamo capire il significato di tutto quello che Gesù ci ha comunicato con la sua vita e la sua parola (Gv 14,26); egli ci guida alla conoscenza di tutta la verità che è Cristo e Cristo per noi (Gv 16,13-15). Criteri per il discernimento Questi criteri ci vengono offerti dai Vangeli stessi. I frutti - Gesù dice: “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16). Per frutti si intende l’osservanza della condotta dei falsi profeti. Il consiglio è di non fermarsi alle apparenze con le quali si presenta un maestro. Bisogna piuttosto badare alle opere a cui conducono con la loro autentica condotta. In base agli insegnamenti si manifesteranno in seguito o le “opere della carne” (Gal 5,19-21) o “i frutti dello spirito” (Gal 5,22-23).
2) La volontà del Padre che è nei cieli - In pratica Gesù dice chiede la docilità alla volontà del Padre (Mt 12,50). Chi fa la volontà di Dio è nato da Dio e si fa guidare dallo Spirito di Dio. 3) La mancanza di ambizione e di rivalità terrene, l’umiltà e la semplicità – “Se non vi convertirete e non diventerete come i fanciulli, non entrerete nel Regno dei cieli” (Mt 18,3). Sarà segno di spirito buono l’ispirazione che ci guida in direzione di queste virtù; è di spirito cattivo l’ispirazione che ci guida in direzione opposta. 4) La docilità in generale ad accettare le correzioni, specie quelle che provengono dall’autorità della Chiesa – Docilità è un atteggiamento ispirato dallo spirito buono; la ribellione è ispirato da uno spirito cattivo (cfr. Mt 18,17: esortazione fatta un fratello in privato, poi davanti a testimoni, infine davanti la Chiesa). 5) Le opere di misericordia verso il prossimo – Queste opere sono motivo di salvezza o condanna definitiva stando a Mt 25,31-46.
Vediamole in sintesi queste opere: misericordia corporale: Dar da mangiare agli affamati Dar da bere agli assetati Vestire gli ignudi Alloggiare i pellegrini Visitare gli infermi Visitare i carcerati Seppellire i morti misericordia spirituale: Consigliare i dubbiosi Insegnare agli ignoranti Ammonire i peccatori Consolare gli afflitti Perdonare le offese Sopportare pazientemente le persone moleste Pregare Dio per i vivi e per i morti
Disposizioni evangeliche al discernimento I vangeli rivelano poi le cattive inclinazioni che fanno fallire il discernimento fondamentale, poiché ci saranno alcuni che “vedendo non vedono; udendo non odono … sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi” (Mt 13,13-15). Ci sono quelli che ascoltano la parola di Dio ma non l’accolgono a causa della loro vita dissipata o superficiale …; c’è chi l’accoglie con leggerezza … c’è chi si consuma dietro le preoccupazioni di questo pondo, la seduzione del potere e le ricchezze. Gesù avverte dicendo: “Come potete credere voi, che vi glorificate gli uni gli altri e non cercate la gloria che viene dal solo Dio?” (Gv 5,44). Invece… - Il discernimento spirituale che accoglie Gesù richiede una disposizione alla semplicità, a farsi piccoli come bambini, a prestare attenzione, a spogliarsi delle proprie preoccupazioni orgogliose ed egoistiche.