SINDROME DI DOWN Dott.ssa Maria Riello.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Casa di cura Città di Brà
Advertisements

Per gli adulti. È doveroso fare una precisazione. Occorre sfatare lidea che la terapia neuro e psicomotoria così come noi la proponiamo (con la collaborazione.
U.O.A. di NPI Un progetto per i disturbi di apprendimento
PSICOLOGIA CLINICA Teoria e tecnica del colloquio clinico e Laboratorio Prof. Daniela Cantone a.a. 2012/2013.
PEI: Scuola, UONPIA e... Dott.ssa Antonella Di Troia Psicologa
METODO BILLINGS Questo Metodo si basa esclusivamente sulla rilevazione quotidiana di uno dei sintomi fondamentali.
CUORE E PSICHE: battiti ed emozioni.
L’Associazione Culturale Acquaticità & Medicina Naturale “AcquaMeNa”
Contenuto della comunicazione e problemi correlati
Lo sport è un diritto Carta dei diritti delle bambine e dei bambini nello sport Comitato UISP del Trentino Provincia Autonoma di Trento.
La valutazione personalizzata Alessandra La Marca.
INDICAZIONI ALLA DIAGNOSI PRENATALE
Dott.ssa Elisabetta Muccioli
Quali sono gli errori fondamentali dellorganizzazione attuale per lintervento nei disturbi dello sviluppo che si possono evidenziare già alla nascita?
“La tristezza che assale la mamma dopo il parto, cause, sintomi e rimedi. Il lavoro del punto d’ascolto e sostegno Ben arrivato… piccolo mio” Relatrice.
Il decreto di legge per i DSA
T r i t t i c o d e l l e d e l i z i e. L i n f e r n o m u s i c a l e ( p a r t i c o l a r e ) – M a d r i d, M u s e o d e l P r.
La costruzione dell’identità nel bambino in affido
Dr.ssa Desirè Caselli Dr.ssa Flaviana Tondi
RITARDO MENTALE LIEVE Aspetti Generali
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
Incontro con qualche tipo di Ostacolo o di Rallentamento nei Processi di Apprendimento che dovrebbero svolgersi in ambito scolastico familiare sociale.
Abilità Sport Strada chiesa Famiglia Capacità Conoscenze Competenze Scuola Società cittadino uomo.
ABILITA CONOSCENZE CAPACITACOMPETENZE Relazione daiuto.
La Comunicazione: essere i messaggeri della notizia di un suicidio.
Una sindrome genetica…
Corso di formazione Sorveglianza e Prevenzione
QUALITA’ DELL’ATTACCAMENTO MADRE-BAMBINO NEL CASO DI
Anomalie cromosomiche
L’esperienza scolastica dei bambini con del22: una proposta di lavoro
Università degli Studi di Trieste Facoltà di Psicologia Corso di Psichiatria Sociale a.a. 2004/2005 La famiglia e il disturbo mentale grave. Un esempio.
Il processo di APPRENDIMENTO si compone principalmente di 3 fasi:
Depressione in gravidanza e allattamento Annunziata Mastrogiacomo
Una malattia rara e quasi “sconosciuta”
Modello Assistenziale Pediatrico nel bambino con patologia cronica
SCUOLA CAPOFILA IC “B. LORENZI” FUMANE
La mia autostima.
Percorsi per alunni con bisogni educativi speciali
DIAGNOSI PRENATALE INVASIVA INDICAZIONI ED ESECUZIONE
METODICHE DIDATTICHE Università degli Studi di Genova
Gli argomenti da affrontare
La donna e lalcool Rosaria Ronga. Introduzione Spesso lammalato alcoolista è solo nella sua sofferenza ed il compito dellinfermiere, non è quello di fuggire.
Epilessia Dott.ssa Maria Riello. L'epilessia è una sindrome caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche dovute all'iperattività di alcune cellule.
Differenziare in ambito matematico
Il progetto Il progetto prevede le seguenti fasi: Prove d’ingresso
Consulenza genetica: definizione
ISTITUTO COMPRENSIVO ADRIA UNO
Scienze – Classe IV A Mezzani Inf. 2014
Luogo di ascolto Luogo di incontro di pensieri e potenzialità degli abitanti del territorio Luogo di supporto alle risorse individuali dei genitori Luogo.
Le teoriche del nursing
Colite La sindrome del colon irritabile (IBS, Irritable bowel syndrome in inglese) è un disturbo che tra i suoi sintomi più frequenti annovera crampi,
I bes GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF DELL'OMS.
LA RICERCA DI ATTENZIONE
IL SENSO DELLE REGOLE.
Come si presenta dal punto di vista dei sintomi e segni Ipermotricità.iper-reattività.impulsività Iperattività.disattenzione.
La riproduzione è il processo mediante il quale gli esseri viventi generano nuovi individui della stessa specie. La riproduzione sessuale avviene mediante.
LA DISLESSIA EVOLUTIVA. Normalmente l’apprendimento è un processo abbastanza facile con tempi di maturazione sufficientemente definiti e conosciuti che.
DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE
Dalla diagnosi al PEI Dott.ssa Sasanelli.
La sindrome di Down (materiali visti nelle lezioni) Tiziano Terrani Liceo cantonale di Lugano SAVOSA.
Gli studi di mendel A mano a mano che gli studi di genetica procedevano, divenne chiaro che le caratteristiche dominanti e recessive non sono sempre così.
La genetica clinica costituisce la parte applicativa di tutte le conoscenza ed attività genetiche a vantaggio della salute della singola persona e dell’intera.
LA GENETICA… …e le leggi di Mendel Prof.ssa Filomena Mafrica.
Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete Caterina Pozzi.
E SSERE M AMMA Autostima dopo il parto Dott.sa Maria Rita Marino.
PER VIVERE UNA RELAZIONE PROFONDA BISOGNA ESSERE MATURI transizione manuale.
Erich Fromn nel suo libro “L’arte di amare” parla della differenza che intercore tra l’innamoramento e l’amore. Ci innamoriamo quando conosciamo qualcuno.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
SINDROME DI DOWN È UNA CROMOSOMOPATIA LEGATA AL CROMOSOMA 21.
Transcript della presentazione:

SINDROME DI DOWN Dott.ssa Maria Riello

Il codice genetico dell'uomo si basa su 46 cromosomi Il codice genetico dell'uomo si basa su 46 cromosomi. Ogni cellula umana contiene questo numero di cromosomi, tranne i globuli rossi del sangue e le cellule della riproduzione. Ovulo e sperma hanno ciascuno solo 23 cromosomi. Nel momento della fecondazione di un ovulo della donna con lo sperma dell'uomo s'incontrano perciò 2 volte 23 cromosomi e danno vita ad un codice genetico di 46 cromosomi, quali sono composti da 23 coppie. Nei soggetti Down non c'è questo numero normale di 46 cromosomi. Essi hanno un cromosoma in più in ogni cellula del loro corpo. Nel 95% dei casi il cromosoma n°21 è presente tre volte anziché due. Nel 4% dei casi quest'eccedente cromosoma n°21 è collegato con un'altra coppia di cromosomi.

. I cosiddetti fattori esterni, secondo le attuali conoscenze, non influiscono sull'instaurarsi della sindrome di Down. Peraltro gli scienziati hanno trovato una connessione tra l'età dei genitori e la frequenza della sindrome. Madri sopra i 35 anni e padri sopra i 50 anni hanno figli con Sindrome di Down più frequentemente dei genitori più giovani. Dagli specialisti,perciò, la sindrome di Down viene prima di tutto attribuita ad un incidente genetico. Incidente del quale nessuno può essere colpevole

Fattori di rischio per la Sindrome di Down Il motivo per cui ciò si verifichi non è noto, tuttavia un'ipotesi sembra costituita dal fatto che, con l'aumentare dell'età, la cellula uovo, come il resto dell'organismo, è esposta a più stimoli nocivi che, con il tempo, compromettono l'iter normale che la cellula compie per ottenere un corredo cromosomico costituito da 23 cromosomi. Altri fattori incriminati sono l'irradiazione con raggi X dell'ovaio o dei testicoli e la presenza di infezioni come l'epatite B. E' possibile effettuare comunque una diagnosi precoce in gravidanza.

Ecografia Dato il perfezionamento sempre maggiore dell'ecografia (lo scanning a ultrasuoni), tale metodologia viene impiegata in modo particolare per accertare la presenza della sindrome di Down nel feto che si sviluppa. Grazie a questa tecnica esaminando per esempio la testa del nascituro è possibile identificarne la forma caratteristica. Un'altra indagine prevede l'osservazione di una piega ispessita della pelle alla base della nuca, o ancora la verifica della lunghezza dei femori, onde scoprire se uno è più corto del previsto. Se a queste osservazioni si aggiungono anche anomalie cardiache (comuni nella sindrome di Down), la tecnica raggiunge una precisione dell'80 per cento circa.

Diagnosi dopo la nascita Generalmente , l'aspetto caratteristico del bambino Down permette di diagnosticare la sindrome del neonato. Per accertare che si tratta di una Trisomia da non disgiunzione o da traslocazione è importante l'esame del cariotipo. Questo esame mette in evidenza le caratteristiche, cioè numero, forma e dimensioni, dei cromosomi.

Una volta effettuati alla nascita i controlli medici necessari ad escludere la presenza di patologie che richiedono un intervento immediato spesso in grado di prevenire complicanze, le visite mediche saranno effettuate con una frequenza che dipende soprattutto dalle condizioni di salute del bambino. In generale, nel primo anno è sufficiente un controllo pediatrico mensile per i primi sei mesi, bimestrale per i mesi successivi e con la frequenza ritenuta opportuna dal pediatra in seguito. Durante le visite il pediatra effettua la valutazione dello sviluppo psicomotorio e dell'accrescimento del bambino; prescrive gli esami di laboratorio periodici (utili per evidenziare eventuali anemie ,studiare le funzioni immunitarie e ormonali ) ;si accerta dell'eventuale presenza, e somministra la terapia adeguata, di infezioni delle prime vie aeree come riniti, faringiti, otiti che possono manifestarsi frequentemente a causa di un alterato funzionamento del sistema immunitario.

Quali sono gli interventi riabilitativi possibili Non esiste una riabilitazione valida per tutti casi .Bisogna ricordare che ogni bambino è diverso dall'altro e necessita quindi di una terapia che affronti i problemi presenti e che rispetti i tempi di acquisizione del bambino. Mediante i colloqui con la famiglia e la valutazione dello sviluppo psicomotorio ,il neuropsichiatra infantile potrà evidenziare

Pur con notevole variabilità individuale condizionata dalla presenza o meno dì altri deficit, il bambino con sindrome di Down è, in genere, in grado di camminare da solo a circa due anni, di controllare gli sfinteri e di iniziare ad esprimersi in modo comprensibile intorno ai tre anni. Il livello di sviluppo del linguaggio è variabile: alcuni bambini sono in grado di usarlo solo per comunicare i bisogni di base mentre altri possono prendere parte ad una conversazione. Sono possibili l'apprendimento della lettura e della scrittura e l'acquisizione di un discreto livello di autonomia.

Dal punto di vista terapeutico, può essere attuato un intervento riabilitativo di tipo psicomotorio finalizzato allo sviluppo delle potenzialità del bambino che si esprimono attraverso le sue competenze motorie, l'organizzazione cognitiva e la sua capacità di entrare in relazione con gli altri. Una terapia del linguaggio può essere di aiuto se viene effettuata nel rispetto dei "tempi" di acquisizione del bambino: il linguaggio è infatti strettamente connesso allo sviluppo intellettivo ed affettivo e viene appreso gradualmente prima per quanto riguarda la comprensione, poi l'espressione.

Aspetti psicologici Per una coppia di felici neo-genitori, ricevere la notizia che il loro bambino può essere affetto dalla sindrome di Down rappresenta un'enorme sorpresa o uno shock. Se non era stata fatta una diagnosi prenatale, non sono per niente preparati, e la sorpresa può essere ancora più grande se i genitori sono giovani, perché la maggior parte delle persone crede ancora che i bambini Down nascano soltanto quando le madri sono vicine alla quarantina o l'hanno superata. della sindrome di Down è deplorevole che una delle esperienze più dolorose e traumatiche che i genitori di questi bambini debbono sopportare sia proprio il modo in cui vengono informati dai medici e il tipo di appoggio e di assistenza che essi ricevono in seguito.

Quando si parla di queste esperienze molti genitori vogliono: saperlo al più presto; essere informati insieme; essere informati con comprensione, in privato e nel rispetto dei loro sentimenti; che il neonato sia presente; avere informazioni molto precise; essere aiutati a riferire la notizia ai famigliari e agli amici.

La maggior parte dei genitori vuole essere informata alla presenza del coniuge o di un parente stretto. Un parente o un amico possono spesso aiutare i genitori a ricordare le informazioni e a ridurre la loro sensazione di isolamento. Spesso, purtroppo, accade ancora che la maggior parte dei genitori sia informata senza quest’appoggio.

Un elemento importante in questa fase è che i genitori vogliono che il loro piccolo sia presente al momento in cui vengono informati della diagnosi.Spesso il neonato non è presente in quel momento, e questo può fare sembrare ai genitori che il bambino non venga apprezzato, forse proprio per la sua condizione. E' inevitabile che essi siano sensibili all'atteggiamento e al comportamento del personale medico e ostetrico. Questo personale deve essere addestrato su come comportarsi in casi del genere e soprattutto deve imparare a sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti dell'handicap. Anche la mancanza di conoscenze specifiche, tuttavia, non dovrebbe impedire al personale di essere cordiale, comprensivo e soccorrevole.I genitori dovrebbero essere incoraggiati a trascorrere più tempo che possono con il loro bambino, e in particolare se questo si trova in un reparto per l'assistenza specifica. Quando il bambino è presente, il personale dovrebbe comportarsi con lui come con qualsiasi altro bambino, reggendolo in braccio, cullandolo e parlandogli.

In passato i genitori apprendevano la notizia in un modo che li lasciava irritati, confusi o disperati. Dare ai genitori il tempo sufficiente per rendersi conto della situazione e la possibilità di parlare con qualcuno può essere un problema che richiede una certa organizzazione. In linea di massima il primo colloquio dovrebbe essere breve, spesso i genitori sono talmente sopraffatti dallo shock che qualsiasi tipo di informazione può risultare pressoché incomprensibile. Il medico che comunica la notizia dovrebbe essere esperto e già noto alla coppia. E' importante la presenza di un altro professionista della salute, un medico, un infermiere o un assistente sociale che sia in grado di spiegare nuovamente quello che il primo medico ha detto e di aiutare i genitori a raccogliere le proprie idee e a preparare per tempo le domande da fare nel secondo colloquio.

Quest'ultimo dovrebbe avvenire entro 24 ore dal primo Quest'ultimo dovrebbe avvenire entro 24 ore dal primo. A questo punto ai genitori possono essere presentate altre fonti di informazione, come per esempio gruppi di supporto famigliare di associazioni specializzate. Dovrebbe essere inoltre possibile fornire semplici informazioni scritte a completamento di quanto ha già detto il medico. Alcuni genitori possono anche avere bisogno di aiuto su come comunicare la notizia agli altri componenti della famiglia e agli amici. Il ruolo dei nonni può essere importante, anche se in un primo momento possono reagire affermando che i medici si sbagliano e che tutto finirà per andare per il meglio.E' possibile che i fratelli del neonato abbiano difficoltà a comunicare la notizia agli amici, ai compagni di scuola e agli insegnanti; gli amici di famiglia possono sentirsi incapaci di aiutare e imbarazzati. In generale, i genitori hanno scoperto che la soluzione migliore è un approccio semplice e sincero. Gli assistenti sanitari possono essere di aiuto per informare i familiari e gli amici, ma la maggior parte dei genitori preferisce comunicare la notizia di persona.