Cos’è l’acqua ? L’acqua è il più importante e il più abbondante elemento liquido sulla Terra. Quasi tre quarti della superficie terrestre sono coperti d’acqua: l’acqua forma gli oceani, i mari, i laghi e i fiumi e, sotto forma di ghiaccio e neve, le immense distese ghiacciate del Polo Nord e del Polo Sud. Anche se alzi gli occhi sopra di te, e guardi il cielo, vedrai acqua: e non solo se piove! Infatti, esistono grandi quantità di acqua nell’aria, in forma di nuvole o di invisibile vapore acqueo.
L’ACQUA COME SOSTANZA CHIMICA L’acqua è formata da molecole, ognuna delle quali contiene due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno. Questa sua struttura chimica viene descritta con una formula :H2O. Si tratta di una sostanza chimica insolita, perché si trova in natura in tutti e tre i possibili stati in cui le sostanze possono presentarsi: solido (il ghiaccio), liquido (l’acqua che scorre nei fiumi o che esce dal rubinetto) e gassoso (il vapore acqueo, cioè il “fumo” che vedi uscire dalla tua bocca, se soffi, nelle giornate molto fredde). Microsoft ® Encarta ® 2008. © 1993-2007 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati. L’acqua pura liquida diventa ghiaccio a 0 °C e invece diventa vapore quando bolle a 100 °C. L’acqua è una sostanza chimica dal comportamento insolito anche perché è più leggera come solido che come liquido (in genere, per altre sostanze vale il contrario). Poiché il ghiaccio è più leggero dell’acqua, galleggia, e ciò è molto utile per la sopravvivenza degli animali acquatici durante l’inverno: se il ghiaccio fosse più pesante dell’acqua, gli stagni o i laghi gelerebbero dal fondo verso l’alto.
I vasi comunicanti Immagina di avere tanti vasi di forme diverse, che in basso sono collegati da un recipiente e, quindi, comunicano fra loro. Se apri il rubinetto e li riempi di acqua, che cosa succede? L'acqua, per effetto della pressione con cui esce dal rubinetto, risale in ogni vaso e raggiunge sempre lo stesso livello, qualunque sia la forma dei vasi.
La tutela delle acque Tutela delle acque Ramo del diritto deputato alla tutela e alla conservazione delle risorse idriche. La prima legge di tutela delle acque risale al 1556 e fu introdotta nella Repubblica di Venezia dove tutte le acque furono dichiarate dominio della Signoria, ossia pubbliche, e fu istituito un organo della magistratura con il compito di vigilare sul rispetto della legge. All'esperienza veneziana si sono ispirate le moderne legislazioni che proteggono le acque pubbliche. Nel diritto odierno sono chiamate acque pubbliche le acque, le sorgenti, i torrenti, i fiumi e i laghi che possono essere utili alla collettività, ad esempio, per la navigazione, la pesca, il trasporto, l'irrigazione, l'uso industriale. Il numero delle acque considerate 'pubbliche' è contenuto in appositi elenchi. In Italia la disciplina, la tutela e l'utilizzazione delle acque è compito delle regioni e sono regolamentati gli scarichi pubblici e privati in tutte le acque sul suolo e nel sottosuolo (vedi Inquinamento delle acque). Uno speciale organo della magistratura, il tribunale delle acque, ha il compito di risolvere le controversie che nascono da provvedimenti dello stato in materia di acque pubbliche. Nel diritto penale è punito l'avvelenamento delle acque (e delle sostanze destinate all'alimentazione) che mette in pericolo l'incolumità pubblica.
L'inquinamento L'inquinamento industriale delle acque sotterranee è un grave problema in gran parte dei paesi industrializzati. Le sostanze tossiche penetrano nel suolo e nella falda acquifera a causa delle discariche urbane e delle attività industriali. Negli Stati Uniti d'America, un abitante su sei beve acqua con alto contenuto di piombo, una delle peggiori sostanze tossiche industriali. Anche se, nel complesso, la qualità delle acque fluviali è migliorata negli ultimi 20 anni, nella maggior parte dei paesi industrializzati la concentrazione nelle acque di metalli pesanti, come il piombo, è ancora a livelli inaccettabili. Un'altra causa dell'inquinamento idrico sono le fognature. Nei paesi in via di sviluppo il 95% delle acque fognarie è scaricato senza alcun trattamento di depurazione nei fiumi, le cui acque sono spesso utilizzate anche come acqua potabile. Ne conseguono malattie infettive, che sono oggi uno dei principali problemi sanitari di questi paesi. Tale inquinamento uccide inoltre i pesci, che sono un'importante risorsa alimentare, e causa il proliferare deleterio di alghe nelle zone costiere. La gestione delle risorse idriche genera numerosi dissidi politici e problemi economici, sia quando fiumi e bacini idrografici sono situati lungo confini nazionali, regionali o provinciali sia quando i responsabili dell'inquinamento a monte non intendono provvedere in merito perché il loro investimento andrebbe esclusivamente a vantaggio delle regioni a valle. I paesi in via di sviluppo, inoltre, non possono permettersi i costosi impianti di depurazione delle acque e di smaltimento dei rifiuti. Sono comunque allo studio sistemi meno dispendiosi, tra cui il progetto di utilizzare zone umide e paludi per depurare le acque mediante processi naturali. Le organizzazioni ambientalistiche e i paesi industrializzati di tutto il mondo sono anche impegnati nella ricerca di altre tecnologie e metodi per soddisfare la crescente domanda globale di acqua potabile.
Immagine dell’inquinamento sulle acque
La scarsità di acqua potabile Nel mondo più di 1 miliardo di persone non dispone di acqua potabile e si calcola che, allo stato attuale, alla fine del secondo millennio, l'80% della popolazione urbana della Terra non disporrà della necessaria quantità di acqua potabile. Solo una piccolissima parte (0,008%) delle riserve di acqua dolce è attualmente utilizzabile dalla popolazione. Il 70% di tale quantità è utilizzato in agricoltura; il 23% dall'industria; il 7% per usi domestici. La richiesta di acqua dolce è in continuo e rapido aumento. Si è calcolato che nel Duemila tale incremento è stato del 17% nel settore agricolo e del 60% in quello industriale, e che la crescente scarsità di acqua dolce in futuro potrebbe generare conflitti locali, come si sta già verificando nel Medio Oriente. Le riserve d'acqua dolce stanno diminuendo a causa dei ricorrenti periodi di siccità in gran parte dei paesi del mondo e a causa dell'incremento demografico, che determina un prelievo d'acqua dalle falde freatiche in quantità maggiori rispetto al naturale riempimento delle falde stesse anche nei paesi a clima temperato e con abbondanti precipitazioni. Nelle città costiere, come Giacarta (Indonesia) o Lima (Perù), l'acqua marina riesce a infiltrarsi nelle falde freatiche svuotate d'acqua, contaminando quella residua. Molte falde sotterranee sono inoltre inquinate da diserbanti, pesticidi e fertilizzanti agricoli, e le procedure di filtraggio sono molto costose. Anche un eccesso d'irrigazione agricola, pure indispensabile in molte zone aride, può contribuire a contaminare le riserve d'acqua dolce causando la lisciviazione del suolo e la dispersione di sali nelle acque di superficie e rendendo l'acqua di fiumi, ruscelli e laghi inservibile per usi agricoli o domestici.
Molte città e fabbriche sono costruite vicino a laghi e fiumi per poterne sfruttare l’acqua. Ma alcune città e fabbriche non depurano l’acqua che usano, prima di restituirla ai fiumi e ai laghi. Le acque di scolo possono contenere anche sostanze velenose. Fertilizzanti e pesticidi usati nelle aziende agricole, ma anche il letame animale, possono riversarsi in fiumi e laghi. Tutte queste forme di inquinamento rendono fiumi e laghi maleodoranti, uccidono piante e animali acquatici e rendono l’acqua inadatta all’uso delle persone. È importante ricordare che l’acqua che si inquina oggi può essere l’acqua che si dovrà bere domani. Anche oceani e mari sono colpiti dall’inquinamento. Il petrolio riversato accidentalmente o deliberatamente dalle navi può imbrattare le spiagge e uccidere piante e animali marini. Alcune navi trasportano carichi velenosi o tossici. Se una di queste navi ha un incidente, i veleni finiscono in mare. Anche i veleni e i rifiuti riversati nei fiumi vanno a finire in mare. I veleni si accumulano nel corpo dei pesci, che poi possono essere mangiati da altri animali, compresi gli uomini.
I RIFIUTI E IL RICICLAGGIO I rifiuti sono un’altra forma di inquinamento. Se vengono abbandonati nell’ambiente o semplicemente accumulati in discariche, non sono solo brutti e puzzolenti, ma possono anche nuocere agli animali selvatici e domestici, e anche all’uomo: alcuni rifiuti, infatti, contengono sostanze nocive e possono liberare nell’aria sostanze dannose, oppure, se vengono bagnati dalle piogge che poi si infiltrano nel terreno, possono contaminare il suolo e le acque che scorrono in profondità. La contaminazione, perciò, può arrivare alle piante che verranno innaffiate con quelle acque, e all’uomo. Gli animali, se vengono a contatto con i rifiuti, possono ingoiarne le sostanze tossiche o rimanervi impigliati o intrappolati: ad esempio, non sono rari i casi di delfini o tonni trovati morti sulle spiagge perché soffocati da sacchetti di plastica che galleggiavano in mare. Molti rifiuti in realtà si possono riciclare (pensa alla carta, al metallo, al vetro) e in tal modo si possono almeno in parte recuperare risorse utili.
Inquinamento delle falde acquifere Le acque di falda svolgono un ruolo di primaria importanza nello sviluppo e nella vita degli insediamenti umani, per i quali rappresentano la principale fonte di approvvigionamento idrico. A volte le acque emergono spontaneamente in superficie come sorgenti, altre volte devono essere estratte attivamente dal sottosuolo mediante lo scavo di pozzi. Normalmente le acque sotterranee sono più pure di quelle che scorrono in superficie perché, percolando tra i sedimenti del suolo, subiscono una filtrazione. In virtù del loro minore contenuto di inquinanti e di microrganismi, le acque di falda sono quindi più idonee a essere utilizzate come acque potabili. L’inquinamento delle falde acquifere sta diventando uno dei problemi più gravi prodotti dalla moderna società industriale. Nel mondo si contano a migliaia i pozzi che negli ultimi decenni è stato necessario sigillare a causa della contaminazione delle falde idriche da parte delle categorie più svariate di sostanze tossiche.
Il 16 marzo del 1978 un nave carica di petrolio affondò provocando un inquinamento disastroso