COSA FARE E COME PREVENIRE IL BULLISMO Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Interpersonale COSA FARE E COME PREVENIRE IL BULLISMO Dott.ssa Michela Pensavalli Psicologa Psicoterapeuta
Come intervenire: Modalità di prevenzione Discutere e rendere sensibili e consapevoli nel quadro più ampio dello stare e lavorare “bene” a scuola Rispettare le regole, non tollerare la violenza Conoscere l’entità del fenomeno nella singola scuola e classe (questionario anonimo) Attuare gli interventi necessari, in primis la salvaguardia delle vittime, ma anche degli stessi bulli
DA EVITARE USO DI UN LINGUAGGIO VIOLENTO IL NON DARE PESO “Far finta di niente” LA CONFUSIONE
Nuove strategie di prevenzione: Importanza della dimensione simbolica ed emotiva, che portano a dinamiche di gruppo, vissuti individuali e attese relazionali (raccontare e raccontarsi, sociodramma) Confrontarsi con gli stessi bambini e ragazzi Consapevolezza che la sola informazione è poco efficace
Nuovi modelli educativi: Promozione della partecipazione attiva e di forme di autogestione con momenti di ascolto testimonianze dirette consultazione breve di esperti
Strategie Migliorare l’osservazione da parte dell’adulto Corretta individuazione da parte dell’adulto delle condotte violente Utilizzare sanzioni eque e tempestive Ruolo dell’adulto come tutore specialmente con i piccoli
Tanti insegnanti possibili… quelli che… “non sono mica psicologo” quelli che… “il rinnovo del contratto” quelli che… “siamo sempre i soliti” quelli che… “con me non ci sono problemi” quelli che… “ti metto una nota!” quelli che... “eppure è trent'anni che insegno così...” quelli che… “per i ragazzi sono come una di loro” quelli che… “è sempre peggio” quelli che… “proviamo a parlarne…”
Il docente può essere… Difensore della vittima Astante indifferente / impotente / inconsapevole Vittima: passiva, provocatrice Bullo: leader, gregario, sostenitore
Eppure gli insegnanti… … sono tra gli adulti di riferimento più importanti per gli adolescenti … come adulti tra i ragazzi, sono educatori (e senza relazione non c’è apprendimento) … fanno parte del gruppo classe, partecipano alle dinamiche del gruppo … sono ogni giorno conduttori di gruppo, anche se non sempre ne sono consapevoli … sono i primi adulti che possono riconoscere le prepotenze e intervenire … con il loro comportamento legittimano o interrompono l’omertà del gruppo
Cosa un docente può fare
L’insegnante contro il bullismo: Cercare coesione con i colleghi e il dirigente Stabilire un clima di classe in cui sia possibile confrontarsi, gestire conflitti, risolvere problemi Curare la costruzione del gruppo sin dal principio Porre attenzione alle dinamiche tra gli allievi Interrompere le prepotenze che vede Restituire responsabilità ai ragazzi sul loro stare insieme
Contrastare il bullismo in atto Confrontarsi con il consiglio di classe, con il dirigente Chiedere la consulenza di esterni E poi… Attivare percorsi educativi Intervenire direttamente sulla situazione
1. I percorsi educativi Da solo, con i colleghi, con altre istituzioni Dentro alla disciplina Lavoro in sottogruppi Apprendimento cooperativo Accanto alla disciplina Schede di analisi delle dinamiche di gruppo Confronto attraverso racconti, filmati, articoli… Laboratori espressivi… Giochi pedagogici sul conflitto, sulla comunicazione, sulla conoscenza reciproca…
2. Intervenire direttamente sulla situazione:contro il silenzio… Si pratica il bullismo per ignoranza, collusione, complicità. Spesso si pratica il bullismo per semplice passività e inazione : il grande coro della comunità osserva in silenzio ciò che succede tra il bullo e la sua vittima e non interviene.
Contro il relativismo… Quasi sempre il bullismo avviene quando il sistema nel suo insieme è connotato da un enorme relativismo morale e culturale. Quando le regole e le norme della convivenza civile vengono assoggettate alla “legge del taglione” e del più forte e si è interessati a tutelare la propria piccola individualità.
La responsabilità educativa degli adulti È certo che la chiave per affrontare il problema del bullismo è l’adozione di una politica scolastica integrata, cioè un insieme coordinato di interventi che coinvolgano tutte le componenti scolastiche e nella quale gli adulti della scuola (inclusi i genitori) si assumono la responsabilità della relazione con i ragazzi.
L’importanza della scuola Il bullismo spesso si genera e perpetua nel sistema scolastico. Qui il bullo mette a fuoco il suo profilo abusante e la vittima si condanna ad una difficile esperienza, invece di trovare occasioni di crescita ed autopromozione con una forte e potente compromissione del proprio modello di autostima.
È dalla scuola quindi che bisogna cominciare per fare prevenzione, per promuovere una cultura che veda nel diverso semplicemente un altro modo di essere, né migliore, né peggiore, soltanto altro. È necessario valorizzare e promuovere i metodi e gli strumenti dell’intelligenza emotiva, in contrasto con la riduzionistica visione che pone il segreto del successo evolutivo nella performance
Responsabilizzare e cooperare con i genitori Incentivarli all’ascolto del figlio affinchè possano prendere seriamente in considerazione i suoi sentimenti e le sue paure. Aiutarli a sostenere i figli ad esprimere le proprie idee in merito alla possibilità di cavarsela nelle situazioni problematiche.
Promuovere l’autonomia dei bambini e dei ragazzi, evitando di gestire tutto in prima persona e a posto loro (a meno che non sia assolutamente necessario) perché questo può farli sentire inadeguati.
Lavorare a scuola e a casa per costruire la fiducia e l’autostima dei bambini e dei ragazzi. Non chiamarli mai con nomi svalutativi o umilianti e non permettete a nessun altro di farlo. Se la prepotenza è una presa in giro verbale si può aiutare l’allievo ad imparare ad ignorarla, così che il bullo non ottenga nessuna soddisfazione dal suo comportamento. Potete fare degli esercizi, per aiutarlo a prendere confidenza per es. con il modo di camminare passando davanti a testa alta, ecc.
Dirigenti scolastici, insegnanti e personale non docente, che fare ? elaborare una politica scolastica antibullismo affrontare senza paure il problema con rilevazioni, discussioni, controllo degli spazi e dei momenti meno strutturati, ecc. collaborare con alunni e genitori per rendere visibili le situazioni di prepotenza e per ricercare soluzioni ai conflitti sociali sottostanti trovare il giusto equilibrio tra fermezza, comprensione e sostegno
Cosa suggerire ai protagonisti? chi subisce prepotenze - cercare aiuto e raccontare ciò che sta accadendo o è successo chi si comporta da prepotente - cercare di mettersi nei panni della "vittima" dei propri comportamenti chi sta a guardare - fare il possibile per modificare la situazione aiutando chi subisce a trovare la forza di chiedere aiuto a qualche persona adulta di fiducia
COSA PUO’ FARE LA SCUOLA: nello specifico Lavorare sulla “maggioranza silenziosa” Svolgere attività con il gruppo-classe Coinvolgere il personale non docente Creare un’alleanza educativa con i genitori Attivare le agenzie del territorio
Interventi: il CIRCLE TIME “ E’ un tempo specifico in cui sia ragazzi che insegnanti stando seduti in cerchio, attraverso giochi, attività, discussioni, prendono consapevolezza di sé e degli altri, potenziando abilità come l’ascolto e la fiducia reciproca” ( Francescato e coll., 1986)
- Momento di discussione per validare il “Protocollo di Intesa” - Vengono potenziate tutte le capacità di ascolto, di fiducia, reciproca e di confronto dell’altro - Dura da 30 minuti a 2 ore per una o più volte alla settimana - Si riflette su testi bibliografici (“Il signore delle mosche”, “i ragazzi della Via Pal”) o su film (“Tarzan di gomma”, “ Stand by me”)
Interventi: “L’operatore amico” Si tratta di un allievo che ha il compito di supportare i compagni di classe nella quotidianità Viene scelto dai compagni, in collaborazione con gli insegnanti, in base alle caratteristiche personali e al desiderio di partecipare all’esperienza. E’ subordinato al ruolo dell’adulto che lo supervisiona
E’ un sostegno per i nuovi arrivati Aiuta i compagni seguendo la programmazione dei docenti Rappresenta la delineazione del ruolo di counsellor tra pari Può essere affiancato da un altro compagno in formazione come lui Riceve costantemente training di formazione dagli adulti docenti e/o esperti
Interventi: “Peer education” E’ una metodologia di intervento basata sulla condivisione di informazioni, atteggiamenti e comportamenti da parte di un gruppo di ragazzi che agiscono con un’intenzione educativa su un gruppo più ampio I ragazzi scelti seguono un percorso di formazione che riguarda prevalentemente l’area dell’educazione alla salute, che potenzia lo scambio di informazioni sui comportamenti pericolosi (fumo, droghe, comportamenti sessuali a rischio)
La P.E. è suddivisa in due programmi: - Un programma orientato al Progresso Cognitivo - Un programma orientato al cambiamento di atteggiamenti e alla modifica di codici di comportamento che creano disagio giovanile Si attua coinvolgendo gli allievi delle scuole medie inferiori e superiori progettando non sulla classe ma sull’intera scuola, interventi relazionali focalizzati sull’ascolto e sulla trasmissione di informazioni
Interventi: tecniche cooperative tra coetanei Incontri mensili di supervisione insieme all’utilizzo da parte dell’insegnante di una strategia 1 volta a settimana Role-play Discussioni in gruppi di lavoro Giochi cooperativi (problem solving) Interpersonal process recall : intervista per analizzare il livello simbolico del processo (esplorazione di sé, percezione degli altri, il proprio comportamento, valutazione e supposizioni, riflessioni, conclusione)
…E per gli insegnanti: Fare pause durante la lezione Mantenere un tono della voce alto e ritmato Modalità creative di lezione (uso di powerpoint, immagini e materiale portato dagli studenti stessi) Lavori in piccoli gruppi------ collaborazione tra gli allievi Ricordare costantemente le regole stailite nel “Protocollo di Intesa” Rinforzare le condotte positive
Interventi: Gestione spazio – temporale di prevenzione Gestione attenta degli spazi scolastici (evitare spazi bui o luoghi che impediscono lo sguardo) Docenti in aula prima degli allievi Uscita ordinata degli studenti Atteggiamento autorevole Ridefinizione costante delle regole dell’Istituto Disposizione dei banchi, a ferro di cavallo intorno alla cattedra Studenti protagonisti attivi della loro crescita
Creazione di una banca dati dove riportare ogni fenomeno di bullismo Verificare per un paio di volte all’anno attraverso l’uso di un test anonimo la percezione degli alunni e degli insegnanti della sicurezza nella scuola
Interventi: Il “protocollo di intesa” E’ un progetto che va inserito nel POF Si definiscono al suo interno i comportamenti GIUSTI e ACCETTABILI e SBAGLIATI e VIETATI Ragazzi, docenti, genitori, controfirmano l’atto, dunque la RESPONSABILITA’ delle sanzioni è di TUTTI Al suo interno si trovano termini giuridici per ridefinire gli atti di bullismo, perché molti di questi spesso infrangono la legge.
Comportamenti vietati ed inaccettabili- pericolosi e dannosi per la persona Sequestro di persona Violenza sessuale Possesso di oggetti pericolosi (armi) Consumo e spaccio di sostanze stupefacenti a scuola Lesioni personali gravi Interruzione pubblico servizio
Cosa fare? 1. Chiedere scusa alla vittima e alla classe 2. Parlare con il preside 3. Convocare la famiglia 4. Chiamare le forze dell’ordine 5. Supporto psicologico 6. Sospensione da scuola unito a percorso rieducativo
Comportamenti vietati ed inaccettabili- pericolosi e dannosi contro la persona o il partimonio Furto Estorsione Danneggiamento Appropriazione indebita Percosse Lesioni personali Diffamazione Sequestro di persona Violenza privata Minacce
Cosa fare? 1. Chiedere scusa in classe 2. Parlare con il preside 3. Restituire l’oggetto o ripagarlo 4. Convocare la famiglia Se recidivo chiedere un sostegno psicologico e un percorso rieducativo
Comportamenti vietati: Bestemmiare Oltraggiare qualsiasi fede Fumare all’interno dei locali Sputare Scrivere sui muri Sporcare deliberatamente
Cosa si intende per percorso riabilitativo: La sanzione non è fine a sé stessa Sanzioni pecuniarie (finanziare progetti anti bullismo a carico del bullo e della famiglia) Finanziare progetti a sostegno del fenomeno di cui si tratta La persona artefice del fatto deve partecipare attivamente alla progettazione dell’evento
Interventi: Coinvolgere i genitori Famiglie dei bulli: eccessivamente differenziate e con eccessivo distacco dal mondo esterno Famiglie delle vittime: eccessivamente unite e chiuse, mondo interno percepito come sicuro e mondo esterno percepito come minaccioso Le vittime provocatrici (bulli-vittime): famiglie disgregate, caotiche, conflittuali con pessima comunicazione
E’ importante che i genitori vengano coinvolti ed aiutino il bambino o il ragazzo a: 1. Facilitare il suo sentirsi parte del gruppo 2. Abituarlo a esercitare la teoria della mente ( a pensare, programmare, ordinare le soluzioni ai problemi) Aumentare la sua fiducia e la sua capacità di farsi aiutare nei casi di aggressione
Strategie con le famiglie: Sensibilizzarle sul fenomeno Creare la presa di coscienze del ruolo del genitore nel fenomeno Offrire spazio e tempo per l’ ascolto Creare relazioni tra genitori Individuare e confrontarsi sulle strategie
CONTRIBISCE ALLA CREAZIONE DI UN CLIMA SCOLASTICO FAVOREVOLE ALL’APPRENDIMENTO COINVOLGE I GENOTORI SU ASPETTI EDUCATVI MIGLIORA LO STAR BENE COSTITUISCE IL TERRENO SOCIALE PER L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ FAVORISCE ATTEGGIAMENTI COLLABORATIVI E COOPERATIVI LA RIDUZIONE DEL BULLISMO CONTRIBUISCE ALLA PREVENZIONE DELLA DELINQUENZA RAFFORZA LE VITTIME E LE TOGLIE DALL’ISOLAMENTO
In sunto: per ridurre il BULLISMO Anzitutto conoscerlo e dando il giusto valore ai comportamenti prepotenti Rilevandolo nei singoli contesti educativi, portando allo scoperto le situazioni nascoste Fermando gli episodi nel preciso momento in cui li vediamo e successivamente cercando di capirne le cause Supportando e sostenendo prioritariamente le vittime, anche quando non ci sembrano simpatiche o riteniamo che colludano con l’aggressore: questo può essere il problema!
… per ridurre il BULLISMO Stimolare e favorire la cultura del “raccontare” ciò che accade in un clima di chiarezza e fermezza Considerando i bulli come persone da aiutare, oltre che da “fermare” Assicurando ai nostri figli o alunni un ambiente sicuro in cui possano crescere imparando a fronteggiare e gestire la complessità e le difficoltà della vita, proteggendoli e responsabilizzandoli sugli eventi difficili da gestire per la loro età.
AD ESEMPIO ALCUNE SCUOLE: Hanno istruzioni anti-bullismo e procedimenti per affrontare i singoli episodi Incoraggiano tutti quelli che subiscono prepotenze, o che sono stati testimoni di episodi di bullismo, a parlarne con qualcuno Hanno le “cassette delle prepotenze” dove le persone possono lasciare dei biglietti con su scritto quello che sta avvenendo Fortificano i comportamenti tendenti al vittimismo (vedi test individuante il ruolo di vittima) Hanno incontri tra studenti o perfino i “tribunali” dove i problemi come il bullismo vengono discussi e trattati dagli alunni
Test sull’inclinazione ad esser VITTIMA Di seguito c'è un test per scoprire se sei "vittima" di un "bullo". Rispondi V se è vero ed F se è falso. 1. Si diverte a tormentarti ? V F 2. Gli piace prenderti in giro o deriderti ? V F 3. Considera divertente vederti sbagliare o farti male ? V F 4. Sottrae o danneggia oggetti che ti appartengono ? V F 5. Si arrabbia spesso con te ? V F
6. Ti accusa per le cose che gli vanno male ? V F 7. E' vendicativo nei tuoi confronti se gli ha fatto qualcosa di spiacevole? V F 8. Quando gioca o fa una partita con te vuole essere sempre il vincitore? V F 9. Ricorre a minacce o ricatti per ottenere quello che vuole ? V F Se hai risposto Vero ad almeno 3 delle domande è molto probabile che tu sia vittima di un bullo.
E.Valsecchi, Emergenza Bullismo, Ancora Ed., Milano 2007. Bibliografia Dan Olweus, Bullismo a scuola. Bambini oppressi e bambini che opprimono, Guinti Ed., 2001. E.Valsecchi, Emergenza Bullismo, Ancora Ed., Milano 2007. M.Maggi e Buccoliero, Progetto Bullismo. L’esperienza e il confronto di quattro progetti di prevenzione, Berti Ed., 2006.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!