LABORATORI del SAPERE SCIENTIFICO ISTITUTO COMPRENSIVO GARIBALDI CAPOLONA-SUBBIANO A.S.2013-2014
elementi metodologici fondamentali verticalità contesti di senso didattica laboratoriale centralità delle competenze
Verticalità La verticalità del curricolo implica sostanziali mutamenti nelle metodologie didattiche, portando al centro dell’azione educativa l’allievo, rendendolo partecipe attivo del proprio apprendimento e proponendo contenuti progressivamente adeguati al livello di sviluppo degli allievi. La verticalità è centrata sui processi di apprendimento per cui i metodi non possono logicamente essere gli stessi per gli allievi di una prima elementare e per gli allievi di un primo anno di secondaria superiore; l’elemento costante che rimane in verticale è la partecipazione attiva dell’allievo alla costruzione del proprio apprendimento.
Contesti di senso Lo studio delle scienze naturali e sperimentali offre agli allievi contesti disciplinari o interdisciplinari spesso lontani dall’immediata percezione di senso e il rischio per l’allievo è quello di avvertire queste tanto lontane dal proprio vissuto quotidiano, dai propri interessi e attenzioni, da non riuscire a comprendere le ragioni del loro studio e generare situazioni di chiusura mentale e senso di rigetto. Fare emergere in modo problematico da contesti accattivanti vicini al mondo dell’allievo, concetti, abilità operative e in genere l’apprendimento che viene offerto, diventa essenziale per innescare e mantenere interesse e concentrazione su quanto l’insegnante propone.
Didattica laboratoriale È “… il terreno privilegiato per costruire abilità sperimentali e capacità di ragionamento che permettono di sviluppare un pensiero critico, di distinguere tra evidenze e interpretazioni e condividere la plausibilità e il significato di concetti, di modelli e teorie (approccio fenomenologico)”: Il Laboratorio del Sapere Scientifico è “laboratorio innovativo” e la didattica che ne consegue è “didattica laboratoriale”, che non significa solo impiego innovativo del laboratorio, ma costituisce un atteggiamento mentale/operativo
Didattica laboratoriale il docente di scienze dovrebbe fare proprio come strumento di mestiere la didattica laboratoriale e far “vivere” all’allievo nell’avanzamento del percorso di apprendimento: “metodo e cultura della ricerca e della progettualità: l’obiettivo è quello di far acquisire atteggiamenti e valori come parte di un metodo, di una mentalità che possano divenire patrimonio culturale dell’allievo”. la didattica laboratoriale costituisce un vero e proprio “ambito formativo” in cui gli allievi sviluppano la propria indagine: è qui che si gioca essenzialmente il loro ruolo attivo e la centralità delle competenze.
Centralità delle competenze “Competenza è il patrimonio di qualità necessarie per svolgere un compito (fare o decidere), è un sapere che si definisce e si manifesta in funzione di un compito. Le competenze si costruiscono sulla base di conoscenze e si esplicano sulla base di comportamenti: si tratta di disposizione a scegliere, utilizzare e padroneggiare le conoscenze e le abilità idonee per impostare e/o risolvere un problema dato”. L’aver posto al centro della scuola attuale le competenze sposta l’asse su cui si è poggiata finora la nostra scuola: essa aveva il compito di garantire essenzialmente possesso di conoscenze, oggi ha quello ben più impegnativo e ricco di fornire “conoscenze agite”,cioè competenze, capaci di misurarsi con la realtà in modo concreto.
La Scelta dei CONTENUTI Realizzare una sinergia didattica fra matematica e scienze sperimentali Passare da un modello enciclopedico delle conoscenze (per accumulazione) ad uno basato sulla scelta di CONTENUTI FONDANTI Superamento di una pratica didattica che vede separazione ed estraneità nell’insegnamento delle diverse discipline scientifiche (anche se presenti in parallelo) Affermazione di un modello di CURRICOLO SCIENTIFICO VERTICALE
Figura del DOCENTE da trasmettitore di conoscenza e organizzatori di ambienti didattici in relazione alla classe a RICERCATORI/SPERIMENTATORI in comunità scolastiche organizzate in modo funzionale per questo ruolo Introduzione di un MODELLO COLLABORATIVO per la FORMAZIONE e la RICERCA DIDATTICA, organizzativamente connesse e finalizzate alla INNOVAZIONE METODOLOGICA ed IPESTEMOLOGICA
Nei LSS si realizza: Confronto e condivisione di BUONE PRATICHE Collaborazione con la ricerca a livello universitario e professionale che sviluppi RIFLESSIONE su aspetti epistemologici, di metodologia didattica, sugli stili relazionali relativi all’insegnamento delle scienze Progettazione, messa in opera, monitoraggio, verifica, valutazione e documentazione dei percorsi didattici attuati nelle classi
LSS: officina dell’insegnamento scientifico Partecipazione dei tre ordini di scuola, creando progressiva coerenza e omogeneità di sistema delle innovazioni didattiche Ruolo strategico della scuola dove si costruisce collegialmente l’innovazione didattica Formazione dei docenti come attività di ricerca di gruppo, programmata e condotta a anche livello interdisciplinare Messa in comune delle competenze professionali dei singoli docenti per arricchire il patrimonio di risorse didattiche e metterle a disposizione dell’intera comunità scolastica per costituire un’identità didattica comune di istituto Presenza di uno o più esperti esterni che siano in grado di guidare/sostenere il lavoro di ricerca-azione secondo gli obiettivi fissati.
IN PRATICA… Individuare percorsi di apprendimento sulla base di CONTENUTI EPISTEMOLOGICALMENTE FONDANTI Scegliere un approccio FENOMENOLOGICO-INDUTTIVO Far emergere gli elementi di concettualizzazione come risultato di una didattica laboratoriale chiaramente evidenziata.
GLI ATTORI del LSS Gruppo dei docenti dei tre ordini di scuola Docente coordinatore incaricato Dirigente Scolastico Rilevatore esterno nominato dalla Regione Toscana Comitato Scientifico Regionale …TUTTI i BAMBINI e i RAGAZZI coinvolti!!!!
IL NOSTRO CONTESTO DI SENSO L’ARNO…dentro l’acqua e intorno all’acqua…viaggio lungo il nostro fiume