RisparmiAMO l’energia L’IMPORTANZA DELLE PIANTE

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Transcript della presentazione:

RisparmiAMO l’energia L’IMPORTANZA DELLE PIANTE Bando Cariplo Scuola21 L’IMPORTANZA DELLE PIANTE PER AMBIENTE Marco Angelo Riva Sant’Angelo Lodigiano, 15 aprile 2015

Alcune nozioni base per cominciare……. Concetti base

Alcune nozioni base per cominciare……. ECOSISTEMA? E’ l’insieme di tutti gli elementi viventi (biocenosi) e non viventi (biotopo) in connessione stretta tra di loro che formano una unità funzionale relativamente autonoma e autosufficiente.

ECOSISTEMA Insieme degli esseri viventi e dei fattori chimico-fisici di un ambiente che interagiscono tra loro e costituiscono un’unità naturale più o meno bilanciata, in equilibrio. Eco sistema = eco da oikos casa, sistema = gruppo

Le biocenosi: insieme di organismi viventi che occupano una certa area e tra loro interdipendenti per necessità alimentari Il biotopo: insieme di fattori fisico-chimici (acqua, suolo, elementi chimici). ECOSISTEMA

LE PIANTE

FOTOSINTESI

nozioni base…….

IMPORTANZA DELLE PIANTE GLI ALBERI E IL CLIMA PRODUCONO OSSIGENO PULISCONO L’ARIA PULISCONO L’ACQUA PREVENGONO L’EROSIONE DEL SUOLO REGOLANO LA TEMPERATURA PRODUCONO LEGNO AUMENTANO LA BIODIVERSITÀ

IMPORTANZA DELLE PIANTE GLI ALBERI E IL CLIMA Aiutano a mitigare l’effetto serra, assorbendo per tutta la vita anidride carbonica e quindi anche le emissioni climalteranti di origine antropica ESEMPI Mitigare l’effetto serra Umidificare l’ambiente Rinfrescare il terreno

IMPORTANZA DELLE PIANTE PRODUCONO OSSIGENO Grazie alla respirazione cellulare, gli alberi intrappolano CO2 ed emettono ossigeno nell’atmosfera. La CO2 si trasforma in sostanza organica, che diverrà a sua volta suolo fertile., ESEMPI Un albero medio (15 m) produce in media 6 l di ossigeno orari ogni uomo necessita in media di 300 l di ossigeno al giorno Un litro di benzina bruciando consuma 16 kg di ossigeno al giorno Produzione giornaliera di O2 di un albero è pari a 6 kg Circa il 60% della crosta terrestre, il 20% dell'aria che respiriamo e il 26% della materia vivente è costituito da atomi di ossigeno

IMPORTANZA DELLE PIANTE PULISCONO L’ARIA Sono in grado di filtrare il particolato e gli inquinanti presenti nell’aria, le loro foglie infatti intercettano sostanze dannose come l’anidride solforosa e il biossido di azoto ESEMPI Un albero medio (15 m) assorbe in media 10 kg di CO2 al giorno ogni albero assorbe circa 700 Kg di anidride carbonica nel ciclo vitale un'automobile di media cilindrata emette 163 g CO2/Km Dal 1950 ad oggi l'attività umana ha rilasciato all'atmosfera più di 200 miliardi di tonnellate di anidride carbonica

IMPORTANZA DELLE PIANTE PULISCONO L’ACQUA Riducono il flusso della pioggia, incrementando le falde freatiche ed impedendo agli inquinanti di arrivare al mare ESEMPI Fasce tampone boscate Infiltrazione superficiale

IMPORTANZA DELLE PIANTE PREVENGONO L’EROSIONE DEL SUOLO Le radici penetrando nel terreno mantengono il suolo coeso ESEMPI Prevengono frane e smottamenti Prevengono erosioni dei versanti e delle rive dei corsi d’acqua Rallentano il deflusso delle acque

IMPORTANZA DELLE PIANTE PRODUCONO LEGNO il legno, soprattutto in passato, veniva utilizzato per molte attività umane, ma tutt’ora costituisce un prodotto importante. ESEMPI Industria Mobilità Svago Meccanica Edilizia

IMPORTANZA DELLE PIANTE AUMENTANO LA BIODIVERSITÀ Interi ecosistemi si basano sulla loro ecologia ESEMPI Riparo per animali Fonte alimentare per gli animali Regolatori del clima

COME PIANTARE GLI ALBERI Periodo (compreso fra novembre e marzo) Attrezzature idonee (vanghe, picconi, guanti, tutore, corda) Posizione idonea (esposizione, ventilazione) zolla radicale compatta, sana ed equilibrata preparare la buca di trapianto terreno fertile e adatto alle specifiche esigenze della specie scelta Irrigazione

COME PIANTARE GLI ALBERI Attrezzature: shelter e tutori

COME PIANTARE GLI ALBERI Attrezzature: badile, guanti, irrigazione

COME PIANTARE GLI ALBERI Terreno e preparazione

Conosciamo il nostro paese TERRITORIO LODIGIANO

Il nostro ambiente: LA PIANURA Caratteristiche: Il territorio della Provincia di Lodi è formato dai sedimenti depositati dai fiumi che lo attraversano; in particolar modo dal Po e dall’Adda. Durante il percorso che essi fanno trasportati dalla corrente dei fiumi si fermano prima quelli più pesanti (sassi) e via via di seguito fino ai più leggeri (fanghi). La nostra Provincia si può così distinguere in alta e bassa. A) Il terreno di quella alta è costituito da sassi, ghiaia, sabbia; B) il terreno di quella bassa è costituito da sabbia e fango.

LA PIANURA è stata “costruita” dai fiumi Il fiume: Il percorso dei fiumi di pianura non è rettilineo, bensì ricco di curve dette meandri. Il fiume, quando si presenta un ostacolo, devia dal suo corso rettilineo aggirandolo e formando così un meandro. Il fiume si comporta in modo diverso solo durante le piene, quando la sua forza distruttiva elimina gli ostacoli. Può cambiare il suo percorso spostandosi anche di centinaia di metri. La zona in cui avvengono le piene ed i cambiamenti di percorso del fiume si chiama golena ed è delimitata dagli argini maestri.

Il nostro ambiente: LA PIANURA

Le origini Nella preistoria la pianura padana non esisteva, c’era il mare. I sedimenti portati dai fiumi hanno riempito il mare e si sono formate paludi e laghi, fino a quando piano piano si sono interrati. In origine la pianura era coperta di immensi boschi. L’arrivo dell’uomo l’ha cambiata, fino a farla diventare come è ora. La campagna è l’ambiente che ha creato l’uomo con le attività di agricoltura ed allevamento.

I CAMPI Sono terreni adibiti a coltivazioni: Seminativi: mais, grano, orzo, soia, sorgo, colza…. Prati e pascoli Colture ortive Coltivazioni legnose: olivi, frutteti, vivai, pioppeti Vigneti

I SEMINATIVI MAIS FRUMENTO COLZA SOIA ORZO

ALTRE COLTIVAZIONI ORTAGGI VIVAI PIOPPETI PRATI

LA VEGETAZIONE NATURALE Nella campagna, oltre alle coltivazioni, si trovano anche piante spontanee, localizzate soprattutto lungo i canali ed i fiumi. Lungo le rive dei fossi, lungo le strade, nei boschi. La vegetazione spontanea è un ottimo rifugio per gli animali selvatici, grandi e piccoli, che spesso solo in questi posti possono sopravvivere. Dove la vegetazione è più naturale, sono presenti più animali. Nei campi coltivati invece, ci sono meno animali.

Quale albero scegliere? ALBERI

ALBERI Ciliegio selvatico (Prunus avium L.) E’ presente sporadico in tutta Italia sino a 1200 metri di quota. Ha un accrescimento rapido e non è molto longevo. Il ciliegio selvatico richiede climi temperati freddi; pianta molto rustica, si adatta bene a vari tipi di terreno, ad eccezione di quelli umidi o molto argillosi. Necessita di zone aperte, ben soleggiate e ventilate. Portamento: altezza sino a 25 metri, con rami ascendenti e regolari che nascono da un alto tronco diritto

ALBERI Nocciolo (Corylus avellana L.) Diffuso dal piano basale fino a 1300 metri di quota. Vive di preferenza in ambienti temperati e freschi, prediligendo terreni calcarei a reazione neutra e alcalina, profondi e con discreta fertilità. Entra nelle formazioni di sottobosco dei boschi misti di latifoglie. E’ specie pioniera e consolidatrice di versanti, dotata di forte potere pollonifero. Portamento: piccolo alberello per lo più a portamento arbustivo.

ALBERI Acero campestre (Acer campestre L.) Utilizzato soprattutto nelle aree agricole quale tutore vivo per la vite (vite maritata), da qui la denominazione di “campestre” di questo acero. Specie diffusa in Europa e Asia, vive sporadico in tutta la penisola, nei boschi di latifoglie sino a 1200 metri in località asciutte, soleggiate, rifuggendo i terreni poveri, ghiaiosi e sabbiosi. Accrescimento molto lento. Portamento: arbusto o piccolo albero alto sino a 12-15 metri, a chioma rotonda e tronco spesso contorto.

ALBERI Olmo campestre (Ulmus minor L.) L’olmo difficilmente forma boschi puri, ma rientra tra le specie formanti boschi misti di latifoglie della pianura e delle zone pedemontane. Storicamente molto diffuso nelle campagne sia per la produzione di legname da lavoro, sia per la produzione di foraggio. Veniva spesso utilizzato quale tutore vivo per la vite (vite maritata). Adatto sia ai terreni freschi e profondi che argillosi e compatti. L’attuale diffusione dell’Olmo è ridotta a causa di un patogeno fungino (Graphium ulmi), letale per la pianta.

ALBERI Ontano nero (Alnus glutinosa L.) Specie europea, è diffusa in tutta Italia sino a 1800 metri di quota. E’ frequente negli acquitrini, lungo i fiumi e i torrenti, infatti sopporta la presenza dell’acqua nel terreno. Ha una crescita rapida, richiede terreni acidi e molta luce. E’ specie miglioratrice del terreno in quanto azoto fissatrice. Portamento: albero alto sino a 25-30 metri con fusto unico e con ramificazione rada

ALBERI Farnia (Quercus robur L.) La farnia è molto diffusa in Europa e in Italia. E’ presente in quasi tutto il paese, ma è più frequente nelle regioni settentrionali dal piano sino a 1000 metri s.l.m.. Può vivere sino a mille anni e necessita di molta luce, terreni freschi, profondi, fertili e non compatti. E’ in grado inoltre di sopportare gelate e freddi intensi; forma raramente boschi puri e si ritrova consociata con altre latifoglie. Portamento: altezza sino a 35 metri, tronco spesso biforcato, con grosse ramificazioni che danno origine ad una ampia chioma ovale

ALBERI Tiglio (Tilia cordata L.) È un albero di notevoli dimensioni, molto longevo (arrivano fino a 250 anni), dall'apparato radicale espanso, profondo. Possiede tronco robusto, alla cui base si sviluppano frequentemente numerosi polloni, e chioma larga, ramosa e tondeggiante. La corteccia dapprima liscia presenta nel tempo screpolature longitudinali. Ha foglie alterne, asimmetriche, picciolate con base cordata e acute all'apice, dal margine variamente seghettato.

ALBERI Pioppo bianco (Populus alba L.) È alto fino a 30 metri (40), con un'ampia chioma arrotondata. Il suo habitat naturale è rappresentato da suoli incoerenti, sciolti limosi-argillosi, che rimangono umidi tutto l'anno ma senza subire regolari inondazioni, dove si associa a specie arboree, quali l'ontano, il frassino, l'olmo e il Salix alba.

ALBERI Salice bianco (Salix alba L.) Albero alto fino a 25 m, dalla chioma aperta e i rami sottili, flessibili e tenaci, corteccia giallastra o grigio-rossastra. Le foglie lanceolate-acuminate, con stipole caduche e piccole, sono picciolate e finemente seghettate. Comune nei luoghi umidi e lungo i corsi d'acqua fino a 1000 metri di altitudine in tutta Europa. Il salice bianco viene utilizzato per consolidare i terreni di ripa e le pendici franose.

GRAZIE DELL’ATTENZIONE Per terminare………. domande? GRAZIE DELL’ATTENZIONE E allora abbiamo finito! Dr. Nat Marco Angelo Riva