I.C. di Villanova Mondovì

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I.C. di Villanova Mondovì Burnout e/o benessere? I.C. di Villanova Mondovì 30 Novembre 2009

“CHI NON SA DOVE ANDARE FINISCE DA UN’ALTRA PARTE” 3 OBIETTIVI PER QUESTO INCONTRO: 1………………………… 2…………………………. 3……………………………

Burnout: un po’ di storia! Anni ’30: si usa nel gergo sportivo, per quegli atleti che dopo molti successi non riescono più a superarsi. 1947: Freudenberg usa il termine per indicare il logoramento degli operatori psichiatrici. 1976: Maslach studia il fenomeno e lo inquadra così come lo si conosce oggi. 1994: l’O.M.S. lo definisce come uno “stato di esaurimento vitale”.

MA… QUANTO PESA? LO STUDIO GETSEMANI ANALIZZA i verbali degli accertamenti sanitari compiuti dai Collegi Medici, per stabilire l’INABILITA’ AL LAVORO degli iscritti all’INPDAP. PERIODO: 1992 – 2001 (10 ANNI) CITTA’: Milano Numero di casi analizzati: 3.049

COSA HA SCOPERTO? Gli insegnanti costituiscono il 18% degli iscritti all’Inpdap (insieme a personale sanitario, impiegati e operatori vari) ma da essi proviene il 36% delle richieste d’inabilità. Tra le diagnosi ACCERTATE dal collegio dei medici, la prevalente è quella psichiatrica (59% contro il 31% nelle altre categorie), seguita dalle patologie muscoloscheletriche.

Le diagnosi psichiatriche: Disturbi dell’umore, ansia, disturbi dell’adattamento, disturbi di personalità… Non c’è differenza tra i diversi livelli di insegnamento Non c’è differenza tra i sessi

CONCLUSIONI dello studio “Gli insegnanti presentano un RISCHIO di patologia DOPPIO rispetto a quello presente nel complesso dei dipendenti pubblici. La META’ delle patologie psichiatriche accertate sono correlate all’attività di insegnamento.

IO NO! Valutazione soggettiva PIU’ Valutazione oggettiva

IL BURNOUT E’: UNO STATO DI DISAGIO CARATTERIZZATO DA: ESAURIMENTO EMOTIVO (mi sento continuamente in tensione, sono stanco, svuotato e affaticato); DEPERSONALIZZAZIONE (sono distaccato, cinico, disinteressato, apatico); RIDOTTA REALIZZAZIONE PERSONALE E PROFESSIONALE (mi sento poco competente, poco efficiente, inadeguato,non valorizzato, deluso).

BRUCIATI ESAURITI SCOPPIATI

CHI COLPISCE? I PROFESSIONISTI DEL SOCIALE, CHI LAVORA NELLE COSIDDETTE “RELAZIONI D’AIUTO” (infermieri, medici, INSEGNANTI, assistenti sociali, poliziotti, operatori di ospedali, educatori…)

RILIEVO SOCIALE IN ITALIA: Quasi 1 MILIONE di insegnanti Cira 8 MILIONI di studenti e rispettive famiglie Relative Istituzioni Scolastiche (conseguenze economiche, scarsi risultati educativi e culturali…)

ANDARE IN BURNOUT…COME? 1- Entusiasmo idealistico: aspettative di successo, di miglioramento del proprio status, di potere…lavoro sicuro, approvazione altrui… 2- Stagnazione: mi rendo conto che i risultati del mio impegno sono incerti, il lavoro non soddisfa tutti i miei bisogni…passo al disimpegno. Mi sento deluso.

E INFINE… 3- Frustrazione: mi sento impotente, non mi sento in grado di aiutare nessuno, il lavoro non risponde ai bisogni dell’utenza…a volte divento aggressivo. Metto in atto comportamenti di fuga. 4- Apatia: mi chiudo completamente. Non ho più voglia di aiutare nessuno. E’ la morte professionale.

SINTOMI… COMPORTAMENTI che testimoniano un forte disinvestimento sul lavoro, assenteismo, ritardi; Eventi AUTODISTRUTTIVI (diminuzione difese immunitarie, tabagismo, uso di alcool o sostanze, disturbi psicosomatici, propensione agli incidenti…) Comportamenti ETERODISTRUTTIVI (indifferenza, aggressività,spersonalizzazione…) FISICI: insonnia, cefalea, gastrite, tachicardia, colite, disturbi dell’alimentazione, formicolii… PSICHICI: ansia, irritabilità, apatia, depressione, senso di inadeguatezza, senso di colpa, frustrazione, perdita dell’autostima…

PERCHE’? Cause individuali: resistenza allo stress; capacità di controllo emozionale; eccessiva idealizzazione; tipo di personalità; bisogni individuali (di approvazione, di realizzazione ecc.); capacità di staccare e di relativizzare… Cause relazionali: mancanza di feedback positivi; rapporti tesi con colleghi e utenza; focalizzazione sui problemi e non sulle risorse; tipo di utenza (es. classi numerose e difficili); difficoltà di miglioramento…

E ANCORA… Cause socio-culturali: era informatica; Cause organizzative: società multietnica; delega dell’educazione alla scuola; inserimento handicap nelle classi; utenza intransigente; insegnanti valutati da genitori e alunni; svalutazione sociale dell’insegnante; innalzamento età pensionabile… Cause organizzative: scarsa autonomia; sovraccarico lavorativo; mancanza di équipe; poche risorse; orario, riforme; chiarezza dei regolamenti; percorsi di carriera…

PERCHE’ HO FATTO L’INSEGNANTE? MOTIVAZIONI ED ASPETTATIVE CONSAPEVOLI NON CONSAPEVOLI

PENSO CHE… Insegnare è una professione Alunni e genitori sono i miei clienti I miei utenti hanno diritti e potere Ciò che conta è il risultato L’insegnante ha bisogno di aiuto Insegnare è una vocazione Alunni e genitori sono i beneficiari del mio aiuto I miei utenti non hanno poteri e diritti La scuola è un bene a prescindere dai risultati L’insegnante aiuta gli altri e pertanto è sano

MINOR RISCHIO DI BURNOUT Da che parte stai? MINOR RISCHIO DI BURNOUT MAGGIOR RISCHIO!!!

ORIENTAMENTO E FORMAZIONE! PERSONALITA’ HARDY: consapevole del proprio ruolo, sa relativizzare le esperienze! Novità = stimolo Sense of control… POSIZIONE “META”!!!

COMPORTAMENTO DI TIPO “A” ELEVATA COMPETIZIONE ALTE ASPIRAZIONI IMPAZIENZA IMPULSIVITA’ FRETTA INTROVERSIONE

QUALI SOLUZIONI?

INTERVENTI GIA’ SPERIMENTATI: SELEZIONE DEL PERSONALE FORMAZIONE COSTANTE SUPERVISIONE PERIODICA GRUPPI DI AUTO-MUTUO-AIUTO SOSTEGNO INDIVIDUALE O DI PICCOLO GRUPPO RIORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

TEMATICHE ANTI-BURNOUT Tecniche di insegnamento Gestione dello stress e delle emozioni Situazioni critiche: tecniche di gestione alternative Comunicazione assertiva Motivazione Soluzione dei conflitti Interruzione dei percorsi autolesionistici Tecniche di rilassamento Aspettative realistiche e obiettivi ben formati Tecniche di comunicazione Gestione manageriale della classe Capacità di controllo Autogratificazione ed empowerment

SOSTEGNO INDIVIDUALE: UNA PROPOSTA GRUPPI BENESSERE: piccoli gruppi di prevenzione e gestione dello stress e delle situazioni emozionali difficili, una volta al mese. SOSTEGNO INDIVIDUALE: sportello di consulenza per singoli o piccoli gruppi, sotto riserbo professionale. A richiesta, una volta al mese.

Grazie per l’attenzione !