Le Corbusier Unitè d’ Habitation (Marsiglia)
L’ Unitè d’ Habitation è il primo incarico affidato a Le Corbusier dallo stato francese. Emerse come l’ unità di base nei suoi piani di ricostruzione del dopoguerra e venne sviluppato come edificio dalla dimensione appropriata per Marsiglia.
“Le risorse sensazionali della nostra epoca sono messe a servizio dell’ uomo.” (Le Corbusier) L’ Unitè d’ Habitation è concepita come una città giardino verticale opposta alla costruzione a villini. L’ edificio è supportato da spessi pilotis, che contengono la rete idrica. Costruito in cemento armato, somigliante ad un “portabottiglie”, contiene 337 appartamenti (“logements”), la cui facciata, prefabbricata con elementi in cemento,è protetta da frangisole. Le Corbusier a Marsiglia portò a maturità uno stile basato sull’ uso plastico del cemento a vista. A volte definita brutalista, questa estetica è caratterizzata dalla qualità grezza della superficie, dalle sue forme forti e organiche e dai colori violenti.
Tetto-giardino Tra le colline verso le quali si affacciano le logge degli appartamenti, e il mare, il tetto-giardino sono situate attrezzature pubbliche, compreso un asilo nido, una palestra con piscina, un teatro all’ aperto e una pista. L’ immensa piazza-terrazza restituisce all’ uomo il verde tolto dal cemento. Staticamente, l’ uso del calcestruzzo armato permette un’ alta resistenza alla flessione delle strutture, causata dal peso proprio, oltre a quello del terreno.
Interni L’ Unitè rappresenta anche un banco di prova per un mobilio semplice e industrializzato. Accanto agli scaffali a muro, Jean Prouvè e Charlotte Perriand contribuiscono ai disegni eleganti delle componenti d’ arredo degli alloggi.
Disposizione planimetrica Le Corbusier gioca con l’ incastro tra due unità abitative: la zona giorno è caratterizzata da un’ ampia vetrata che si estende su entrambi i piani (duplex).
Le Corbusier (1887-1965) Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris, è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Viene ricordato come un maestro del Movimento Moderno. Padre dell’ urbanistica moderna, crede fermamente nell’ uso del cemento armato in architettura e nella fusione tra essa e i bisogni sociali dell’ uomo medio. I numerosi viaggi, compiuti nella sua vita, lo proiettano verso nuovi orizzonti e nuove prospettive. Fondamentali sono quelli in Italia, a Budapest e a Vienna, tra 1906 e il 1914. nel 1917 si stabilisce definitivamente a Parigi dove entrò in contatto con la corrente del Purismo. Solo dopo la guerra, quando ormai era un affermato architetto, lascia la Francia per trasferirsi a New York (1946).
BIBLIOGRAFIA: Petrilli, Verso un’architettura, Milano, Longanesi, 1984 L'unita di abitazione di Marsiglia traduzione e prefazione di Antonio Alfani, Roma, s.n., 1960. A.Tzonis, Le Corbusier: la poetica della macchina e della metafora, Milano, Rizzoli 2001. Petrilli, L'urbanistica di Le Corbusier, 2006
Componenti gruppo: Eleonora Bruno Giovanni Bonazzi Matteo Cereda