FITOTERAPIA.

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Transcript della presentazione:

FITOTERAPIA

FITOTERAPIA LA TRADIZIONE FITOTERAPICA E' UNA TRADIZIONE MILLENARIA IL CUI METODO TERAPEUTICO SI BASA SULL'UTILIZZO DEI PRINCIPI ATTIVI ESTRATTI DALLE PIANTE. LA VITA SULLA TERRA E' PARTE DI UN SISTEMA IN CUI LE PIANTE GIOCANO UN RUOLO FONDAMENTALE E L'UOMO, NELLE FASI DELLA SUA EVOLUZIONE, LE HA SEMPRE UTILIZZATE, SPERIMENTANDONE GLI EFFETTI CURATIVI. CIVILTA' ANTICHISSIME: LA CINESE, L'EGIZIANA, LA GRECA HANNO SVILUPPATO NEL TEMPO UNA CONOSCENZA SEMPRE PIU' APPROFONDITA SULL'USO DELLE PIANTE.

CENNI STORICI A IPPOCRATE, GIA' NEL 460 A.C. , SI DEVE LA CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA DI 200 SPECIE DI PIANTE MEDICINALI. DIOSCORIDE NEGLI ANNI 60 - 70 D.C. SCRISSE UN TRATTATO SULLE SOSTANZE BENEFICHE PER LA SALUTE DELL'UOMO, CHIAMATO "DE MATERIA MEDICA" CHE COMPRENDEVA CIRCA 800 PIANTE MEDICINALI, CLASSIFICANDOLE SECONDO UN CRITERIO VALIDO ANCHE AI NOSTRI GIORNI: -NOME DELLA PIANTA, SINONIMI IN USO NEI VARI PAESI E LA LORO DESCRIZIONE -EFFETTI E PROPRIETA' TERAPEUTICHE -PREPARAZIONE DELLE RICETTE E METODO PER VERIFICARE L'AUTENTICITA' DEI PREPARATI, LA LORO PUREZZA E QUALITA'.

GALENO, LA SCUOLA SALERNITANA E PARACELSO, DIEDERO UN CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA DELLA FITOTERAPIA. DAL ‘ 700 LA SINTESI DI FARMACI CHIMICI PORTO' AD UN MINOR INTERESSE PER LE PIANTE MEDICINALI USATE PER L'ESTRAZIONE DI PRINCIPI ATTIVI SINGOLI O PRECURSORI PER SINTESI CHIMICHE DI FARMACI. NEGLI ULTIMI DECENNI ABBIAMO ASSISTITO AD UNA RISCOPERTA DELLA FITOTERAPIA SIA PER LA PREVENZIONE CHE PER LA CURA DI MOLTE MALATTIE. OGGI, GRAZIE ALLO SVILUPPO DI NUOVE TECNICHE ESTRATTIVE E DI ANALISI, L'INTERESSE PER LA FITOTERAPIA SI E' TRASFORMATA IN UNA DISCIPLINA BASATA SU EVIDENZE SCIENTIFICHE.

FITOTERAPIA OGGI LA FITOTERAPIA MODERNA, CHE SPESSO PRENDE SPUNTO DALLA TRADIZIONE, HA COME OBIETTIVO L'UTILIZZO DI PIANTE SICURE ED EFFICACI , ATTRAVERSO UNA SERIE DI STUDI SPERIMENTALI CHE NE INDIVIDUANO I PRINCIPALI COSTITUENTI CHIMICI, IL LORO EFFETTO TERAPEUTICO, LA LORO FARMACOCINETICA ED EVENTUALI INTERAZIONI CON ALTRI FARMACI PER POTERNE STABILIRE LA GIUSTA PERCENTUALE DI IMPIEGO .

RIPORTIAMO ALCUNI ESEMPI ATROPA BELLADONNA - ATROPINA (ANTICOLINERGICO) CATHARANTHUS ROSEUS - VINCRISTINA (ANTILEUCEMICO) DIGITALIS PURPUREA -         DIGITOSSINA (CARDIOTONICO) CINCHONA CALISAYA -       CHININA         (ANTIMALARICO) THEA SINENSIS - CAFFEINA - STIMOLANTE SNC (......E MOLTI ALTRI)

I FITOCOMPLESSI A DIFFERENZA DEL PRINCIPIO ATTIVO ISOLATO DALLA PIANTA, (COME ABBIAMO VISTO NEGLI ESEMPI PRECEDENTI), LA FITOTERAPIA UTILIZZA IL” FITOCOMPLESSO" CHE E' L'INSIEME DI TUTTE LE NUMEROSE SOSTANZE PRESENTI NELLA DROGA VEGETALE E CHE MANIFESTANO MOLTEPLICI AZIONI FARMACOLOGICHE. SIA IL FARMACO (PRINCIPIO ATTIVO ISOLATO) CHE IL FITOCOMPLESSO POSSONO ESERCITARE AZIONI BENEFICHE O AVERE EFFETTI COLLATERALI. INVECE NEL FITOCOMPLESSO L'EVENTUALE TOSSICITA' RISULTA ESSERE PIU' BLANDA IN QUANTO SONO PRESENTI ANCHE SOSTANZE INERTI E SOSTANZE CHE REGOLANO L'ATTIVITA' FARMACOLOGICA.

TITOLAZIONE DEI PRINCIPI ATTIVI UN ASPETTO IMPORTANTE DELL'USO DELLA FITOTERAPIA E' LA TITOLAZIONE E LA STANDARDIZZAZIONE DEI SUOI COMPONENTI. PROPRIO LA NATURALITA' DEL FITOCOMPLESSO PUO‘ PRESENTARE VARIAZIONI LEGATE ALLA STAGIONALITA', AL TERRENO, AL METODO DI COLTIVAZIONE E DI CONSERVAZIONE DELLA DROGA. ECCO CHE LA TITOLAZIONE INDICA E FISSA IN MODO PRECISO LA CONCENTRAZIONE DEL PRINCIPIO ATTIVO, CONSENTENDO UNA COSTANTE NELLA PRODUZIONE DI OGNI LOTTO E QUINDI UNA IDENTICA RISPOSTA ALLA TERAPIA.

LA NATURA RAPPRESENTA UNA FONTE DI SOSTANZE BIOLOGICAMENTE ATTIVE E LE CELLULE UMANE CAPISCONO I MESSAGGI DELLE PIANTE ATTRAVERSO I RECETTORI, SPECIALIZZATI A RICONOSCERE IL FARMACO E AD INSTAURARE CON ESSO UN LEGAME ALTAMENTE SPECIFICO.

Forme di somministrazione DIVERSE SONO LE FORME DI SOMMINISTRAZIONE: POLVERI IN CAPSULE O COMPRESSE, TISANE, TINTURE MADRI, ESTRATTI FLUIDI E SECCHI, OLI ESSENZIALI. OGNI PATOLOGIA HA UNA FORMA SPECIFICA DI APPLICAZIONE AFFINCHE' L'ORGANISMO SI TROVI NELLE CONDIZIONI DI TRARRE LA MASSIMA UTILITA' DAL LORO IMPIEGO.

OGGI SONO MOLTO STUDIATE LE PIANTE SOTTO IL PROFILO   OGGI SONO MOLTO STUDIATE LE PIANTE SOTTO IL PROFILO CLINICO, FARMACOLOGICO, TOSSICOLOGICO. CON PROPRIETA' IMMUNOSTIMOLANTI TROVIAMO:  L'ECHINACEA, IL GINSENG, L'ELEUTEROCOCCO, LA WITHANIA E L’ASTRAGALO. I PROBLEMI CIRCOLATORI VENOSI E LINFATICI SONO TRATTATI EFFICACEMENTE CON DERIVATI DELL'IPPOCASTANO, DELLA CENTELLA ASIATICA, DELLA VITE ROSSA, DEL RUSCO, DEGLI AGRUMI (BIOFLAVONOIDI).

EPATOPROTETTORI SONO IL CARDO MARIANO, IL CARCIOFO, IL BOLDO, LA  BARDANA SEMPRE PIU' LA RICERCA CI AVVICINA ALL'USO DEI FITOTERAPICI MIRATI ALLA PREVENZIONE DI MALATTIE QUALI L'ALZHEIMER E CERTE FORME TUMORALI.

(O PARTE DI ESSA) DIRETTAMENTE SULLA FERITA, O PIAGA, O   E' ANTICHISSIMA LA TRADIZIONE CHE UTILIZZA LA PIANTA (O PARTE DI ESSA) DIRETTAMENTE SULLA FERITA, O PIAGA, O SCOTTATURA. LA FITOTERAPIA MODERNA OFFRE AL PREPARATORE PRINCIPI ATTIVI DI ORIGINE VEGETALE CHE POSSONO  BEN ESSERE INCORPORATI  NELLA PIU' OPPORTUNA FORMA DI VEICOLO: CREME-POMATE- UNGUENTI – GEL.

LE PIANTE MEGLIO CONOSCIUTE E SENZ'ALTRO PIU' UTILIZZATE NEI PROCESSI INFIAMMATORI DELLA CUTE SONO :

HAMAMELIS VIRGINIANA

MATRICARIA CAMOMILLA

MALVA SYLVESTRIS

CALENDULA OFFICINALIS

UNA CITAZIONE PARTICOLARE VA RISERVATA AD ALCUNE PIANTE PER LA LORO SPICCATA AZIONE NON SOLO ANTIFLOGISTICA MA ANCHE ANALGESICA; HANNO LE PROPRIETA' DI ATTENUARE IL DOLORE AIUTANDO A SBLOCCARE LE ARTICOLAZIONI E AD ACCELERARE IL RIASSORBIMENTO DEGLI EMATOMI.

ARNICA MONTANA

L'ARNICA MONTANA VIENE TRADIZIONALMENTE USATA PER LE SUE PROPRIETA' : ANTIFLOGISTICHE ANALGESICHE ANTIECCHIMOTICHE

ARTIGLIO DEL DIAVOLO

L'ARTIGLIO DEL DIAVOLO (HARPAGOPHYTUM PROCUMBENS) E' USATO NELLA MEDICINA TRADIZIONALE PER LA CURA DI MOLTE MALATTIE INCLUSI I DISORDINI MUSCOLO-SCHELETRICI OLTRE CHE  PER I SUOI EFFETTI ANALGESICI E ANTIPIRETICI. RECENTI STUDI IN VITRO INDICANO CHE LE PREPARAZIONI DI ARTIGLIO DEL DIAVOLO POSSONO INTERAGIRE CON LA CASCATA DEL PROCESSO INFIAMMATORIO , INCLUSA LA SINTESI E L'ATTIVITA' DELLE CITOCHINE.

SALIX ALBA

ANTICHISSIMO E' L'USO DEL SALICE (SALIX ALBA) DI CUI SI CONOSCONO MOLTE SPECIE. GALENO RACCOMANDAVA LE FOGLIE TRITATE DI SALICE SULLE PIAGHE FRESCHE. NEL XVII SECOLO VERRA' RICONOSCIUTO AL SALICE IL SUO FORTE POTERE FEBBRIFUGO. IL SALIGENOLO E LA SALICINA CONTENUTI NELLA CORTECCIA SONO ANTIREUMATICI E ANESTETICI LOCALI.

La formulazione di questa crema unisce all'azione dei principi attivi   La formulazione di questa crema unisce all'azione dei principi attivi naturali, ( Arnica ad alto dosaggio, Salice , Artiglio del Diavolo, Calendola, Hamamelis ,Malva , Camomilla, Mentolo), una base veicolante particolarmente studiata per facilitare l'assorbimento di questi principi attivi e renderli disponibili all’azione terapeutica che si modula attraverso: riduzione del calore che accompagna il processo infiammatorio riduzione del dolore per l’attività degli specifici estratti vegetali riduzione dell’ iperemia superficiale della cute ad opera dei principi attivi lenitivi e calmanti . E' un preparato  molto gradevole per la sua reologicita’. E'  privo  di  odori sgradevoli e non lascia  tracce di untuosita’ dopo l'applicazione.

SCHEDA TECNICA   ARNICA  MONTANA (Arnica Montana) famiglia della Asteraceae - Cresce in tutte le zone montagnose d'Europa Parti usate: i fiori e il rizoma raccolti in autunno Preparazioni farmaceutiche: tintura madre, estratto secco . L'uso di  questa pianta e’ generalmente riservato al solo uso esterno per la possibile incidenza di effetti collaterali. Composizione chimica: dallo 0,2 allo 0,5 % di lattoni sesquiterpenici oltre a una modesta quantita’ di olio essenziale (circa lo 0,5%)

Proprieta’ terapeutiche: Azione anti-infiammatoria: tradizionalmente viene usata per le sue proprieta’ antiinfiammatorie e antidolorifiche. Queste azioni sono dovute soprattutto ai lattoni sesquiterpenici, i quali hanno dimostrato la capacita’ di ostacolare la liberazione di sostanze che favoriscono l'infiammazione da parte dei globuli bianchi.

In studi su animali l'Arnica e’ stata in grado di opporsi al gonfiore, al rossore, e al dolore indotto dalla carragenina nella zampa del ratto, con un'efficacia simile a quella dell'indometacina, noto anti-infiammatorio di sintesi. L'applicazione di prodotti topici contenenti estratto di arnica puo’ avere azione anti-infiammatoria e antidolorifica nella zona di applicazione.

ARNICA: INIBIZIONE DEL PROCESSO FLOGISTICO E DEL DOLORE AD ESSO ASSOCIATO

  I lattoni sesquiterpenici contenuti nell'Arnica, si sono mostrati capaci di legarsi ai siti tiolici e aminici di alcuni enzimi,in particolare glicogeno sintetasi, DNA polimerasi e timidilato sintetasi , che vengono alchilati in modo irreversibile.

Importanti per l'azione antiflogistica di questa droga sono anche i polisaccaridi in essa contenuti, che sono un arabino 3,6-galattano acido e un fucogalattosilano neutro. I polisaccaridi di questa droga stimolano la chemioluminescenza dei leucociti alla dose di 100 microgrammi/ml e il carbon clearance test in vivo. Inoltre incrementano la produzione di TNF da parte dei macrofagi e paiono anche capaci di inibire il complemento, in particolare il suo fattore C3.

UNO STUDIO IN VITRO HA DIMOSTRATO CHE I DERIVATI DELLA 11 ALFA, 13-DIIDROELENALINA, IN PARTICOLARE QUELLI DI TIPO METACRILATO O TIGLINATO, SONO ATTIVI NEL RIDURRE LA TRASCRIZIONE DEI FATTORI NUCLEARI NF-kappaB e NF-AT. ESSI, COME NOTO, SONO RESPONSABILI DELLA TRASCRIZIONE DI ALCUNI GENI CHE CODIFICANO LA SINTESI DI ALCUNI MEDIATORI INFIAMMATORI E INFLUENZANO ANCHE LA SINTESI DELL'INTERLEUCHINA 1 E DEL TNF-alfa (da Società Italiana di Fitoterapia)