Consulenza alle famiglie con bambini e adolescenti transgender

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Transcript della presentazione:

Consulenza alle famiglie con bambini e adolescenti transgender A cura di Claudia Sposini Psicologa Clinica www.claudiasposini.com

UNO SCHOCK? Può essere uno shock scoprire che il/la proprio figlio/a è un/una bambino/a e/o un adolescente transgender. I genitori, di fronte a questo evento, possono provare una varietà di emozioni come paura, rabbia, ansia. Alcuni genitori possono pensare che sia una moda e che comunque rimane una fase della crescita, ma quando scoprono che non è così, le cose si complicano. Questi/e ragazzi/e vengono spesso discriminati/e dalla società e se anche in casa respirano un clima di mal accettazione, possono sviluppare gravi conseguenze psicologiche. Allora, si rende necessario, promuovere, un atteggiamento di sostegno e di empatia verso la «diversità» del/la proprio/o figlio/a. Nella foto Taylor, 16 anni

IDENTITA’ DI GENERE Indica il genere in cui una persona si identifica (cioè maschio o femmina, o in «qualcosa di diverso da queste due polarità»). Secondo uno studio condotto dalla Medical University of Vienna (2015), l’identità di genere è scritta e verificabile nelle connessioni tra le diverse aree del cervello. Mentre il genere biologico è quasi sempre palese, quello percepito non è distinguibile immediatamente. I ricercatori, inoltre, hanno notato una forte correlazione tra le microstrutture delle connessioni e il livello di testosterone nel sangue. “I risultati della ricerca”, commentano gli autori, “suggeriscono che l’identità di genere si riflette nella struttura delle reti cerebrali, che si formano sotto l’influenza degli ormoni sessuali nel corso dello sviluppo del sistema nervoso”. Nella foto Coy, 6 anni

PERSONA TRANSGENDER Non comprende solo le persone transessuali, le quali si identificano interamente nel sesso opposto al proprio sesso genetico: il transgenderismo sostiene invece che l'identità di genere di una persona non è una realtà duale «maschio/femmina», ma un continuum di identità ai cui estremi vi sono i concetti di «maschio» e «femmina». Mentre l’espressione di genere è la modalità con cui si comunica la propria identità di genere sessuale (modo di porsi, gestualità, abbigliamento, aspetto esteriore, etc.). Secondo i dati raccolti da Theroux (2015), solo nel Regno Unito ci sono dai 300 mila ai 500 mila transgender, e tra il 2 e il 5% della popolazione si trova ad affrontare diverse crisi di identità sessuale fin dalla tenera età. Nella foto Lucy, 18 anni

VIVERE ALL’INTERNO DI UN CORPO SBAGLIATO Molti bambini e adolescenti transgender sentono di vivere come se fossero in un corpo sbagliato. Alcuni di loro, decidono di rivelare la loro identità di genere solo in adolescenza. I ragazzi transgender hanno spesso difficoltà a decidere come esprimere la propria identità e a relazionarsi con l’altro genere. Infatti, un adolescente che crede di essere nato/a in un corpo sbagliato può sentirsi confuso, solo e può avere paura di condividere propri sentimenti all’esterno. Nella foto Charlie, 12 anni

DOMANDE PIU’ FREQUENTI Inizialmente, alcuni genitori si pongono alcune domande come le seguenti: - Come faccio a sapere se mio figlio è transgender? - Ho causato io questo? Che cosa posso fare? - Che cosa rende una persona transgender? - Quali sono i comportamenti tipici di bambini e ragazzi transgender, prima e durante l’adolescenza ? - Essere transgender è una scelta? - Qual’è la differenza tra espressione di genere, identità di genere e orientamento sessuale? - E’ solo una fase della crescita? Nella foto Stella, 10 anni

FORNIRE INFORMAZIONI La prima cosa che infatti i genitori hanno bisogno di sapere è avere le informazioni giuste, le quali includono i concetti di sesso, identità di genere, espressione di genere, e che cosa si intende per transgender e transessuale. Hanno bisogno di sapere che la sessualità è separata, ma che interagisce con l'identità di genere e con l’orientamento sessuale che si verifica che lungo uno spettro. E’ altrettanto importante spiegare ai ragazzi che se per loro è normale allontanarsi dai genitori e frequentare per di più i coetanei, è fondamentale mantenere sempre aperto un canale di comunicazione con la propria famiglia. Nella foto Lila, 17 anni

QUANDO I GENITORI ENTRANO IN STUDIO… Sono confusi, timorosi, increduli o arrabbiati. Spesso sanno poco o nulla di transgenderismo. L'adolescente invece di solito fa approfondite ricerche on-line e consulta numerosi video e blog di altre persone con storie simili alla propria. Di solito gli adolescenti si confidano prima con i loro amici e poi con i genitori, in quanto possono sentirsi incompresi e ostacolati nella loro condizione «diversa». Nella foto, Zane, 17 anni

LE PREOCCUPAZIONI DEI GENITORI Le preoccupazioni principali dei genitori sono: Disagio e vergogna Preoccupazioni su come gli altri reagiranno Sentimenti di perdita: sentono che stanno perdendo il loro figlio o la loro figlia Preoccupazioni legate a potenziali danni fisici, molestie, ai propri figli transgender Preoccupazioni legate al futuro dei propri figli (lavoro, amicizie, vita sociale e relazionale) Nella foto Chase, 17 anni

INTERVENTO PSICOLOGICO CON LA FAMIGLIA L’obiettivo principale è quello di aumentare il benessere del soggetto coinvolto e di tutta la sua famiglia, attraverso una collaborazione e uno scambio continuo con pediatri e scuola. Molto importante è mantenere sempre aperta “l’incertezza”, perché i dati attuali dicono che gli esiti di una disforia di genere in età infantile vanno generalmente verso l’omosessualità, solo dal 12% al 27% dei bambini porta avanti una transizione completa. (Dati della Tavistock Clinic di Londra) Nella foto Jazz, 14 anni

INTERVENTO PSICOLOGICO CON L’ADOLESCENTE A causa dello stigma sociale, dell’isolamento, del disagio psicologico, e a volte di problemi relativi all’infertilità, può essere molto difficile da parte dell’adolescente transgender chiedere aiuto. Secondo alcune ricerche, le persone transgender che non richiedono aiuto hanno più problemi di salute psico- fisica, possono abusare di droghe e /o di alcool, possono togliersi la vita o tentare il suicidio. Gli obiettivi principali dell’approccio psicologico sono: Aiutare la persona ad avere una maggiore stima in se stessa e nelle relazioni interpersonali Supporto empatico Sviluppare strategie di resilienza Incoraggiare l’aiuto anche da parte del contesto familiare, sociale e scolastico in cui l’adolescente vive Nella foto Isaac, 17 anni

PER MAGGIORI INFORMAZIONI, puoi contattarmi Dott.ssa Claudia Sposini claudiasposini@yahoo.it Te. 346.4273891