THE FINANCIAL CRISIS INQUIRY REPORT

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THE FINANCIAL CRISIS INQUIRY REPORT SETTING THE STAGE Miriam Landoni Università degli Studi dell’Insubria

INDICE SHADOW BANKING SECURITIZATION AND DERIVATIVES DEREGULATION REDUX SUBPRIME LENDING CONCLUSIONI

“commercial paper” e “repo” markets SHADOW BANKING (1) In competizione con i capital markets, negli anni ‘70 nascono i mutual funds (non protetti dall’assicurazione FDIC) “commercial paper” e “repo” markets Le risorse disponibili per finanziamenti attraverso lo shadow banking system (SBS) sono aumentate significativamente negli anni 2000, fino a superare quelle del settore tradizionale negli anni precedenti la crisi finanziaria.

SHADOW BANKING (2) 1981: a causa di un eccessivo ricorso alla leva finanziaria da parte delle banche, furono stabiliti i primi formali requisiti minimi di capitale, che fissarono il leverage al 5%, ad esclusione delle banche d’investimento di Wall Street e dei partecipanti allo SBS. SHADOW BANKS COMMERCIAL BANKS Meno vincoli per gli investimenti finanziari Più vincoli, in termini di levarage Ritorni elevati per gli investitori, in termini di tasso d’interesse Tasso d’interesse inferiore rispetto a quello delle shadow banks Più opportunità di aumentare la propria quota di mercato Svantaggiate e in pericolo di perdere la propria posizione dominante I critici affermano che “...policy makers had trapped depository institutions in this unprofitable straijacket […] also by preventing institutions from competing against the investment banks”

Nasce una nuova banca: too big to fail SHADOW BANKING (3) Nel 1980 il Depositary Institutions Deregulation and Monetary Control Act abolì i limiti sui tassi d’interesse che banche e istituti di deposito potevano riconoscere ai depositanti. Tuttavia, si creò una situazione in cui il tasso d’interesse guadagnato sui mutui e prestiti a lt non riusciva a compensare i maggiori costi sui depositi, anche a causa dell’elevata inflazione. ADJUSTABLE-RATE MORTGAGES (ARMs): il tasso d’interesse “fluttuante” proteggeva le banche dalla riduzione del tasso d’interesse causata dall’inflazione  si trasferiva il rischio al mutuatario Nasce una nuova banca: too big to fail

SECURITIZATION AND DERIVATIVES FANNIE MAE – FREDDIE MAC DUPLICE OBIETTIVO: supportare il mercato dei mutui (securitization) e massimizzare i dividendi degli azionisti PRIVILEGI Prendevano a prestito a un tasso d’interesse molto basso, come il Tesoro Maggiore fiducia da parte di creditori e investitori, in quanto credevano che i titoli delle GSE erano sicuri tanto quanto i buoni del Tesoro. Regolamentazione pesante per le casse di risparmio (FIRREA, 1989), regolamentazione trascurata per Fannie e Freddie, in termini di requisiti di capitale Sussidi FED Divenne conveniente per le casse di risparmio cartolarizzare con o vendere prestiti a Fannie e Freddie Fannie e Freddie acquisirono un peso politico importante e conquistarono il mercato immobiliare

SECURITIZATION AND DERIVATIVES La cartolarizzazione riguarda non solo i mutui, ma qualsiasi tipo di finanziamento, per es. acquisto di automobile -> vantaggi per le banche commerciali. POOLING Istituti di credito Banche d’investimento (anche di Wall Street) Investitori Rating TRANCHING

SECURITIZATION AND DERIVATIVES 1936 Commodity Exchange Act 1974 Nasce la Commodity Futures Trading Commission (CTFC) Anni ’80: rapido sviluppo mercati OTC 2000 Commodity Futures Modernization Act (CFMA)  deregolamentazione dei derivati OTC e riduzione dei poteri regolatori della CTFC Sviluppo mercato dei derivati Risk management Riduzione capitale minimo richiesto (Basilea I) Aumento della leva finanziaria Sviluppo CDS

DEREGULATION REDUX (1) Metà anni ‘90: crescita attività bancarie, anche grazie allo sviluppo nelle telecomunicazioni, informazioni, data processing, ecc.  crescita di grandi banche (tbtf) che ottennero una riduzione delle barriere regolamentari + self regulation collaborazione tra il settore bancario con assicurazioni e securities firms 1998: crisi in Russia si evita la Recessione grazie agli interventi della Fed; fallisce il Long-Term Capital Management (LTCM), un grande hedge fund statunitense (junk bonds); la Fed salva il LTCM e molte altre grandi banche precedentemente considerate tbtf. L’individuazione e la quantificazione dei rischi (probabilità di accadimento e impatto economico) diventa sempre più importante (es. dot-com crash)

DEREGULATION REDUX (2) Anni ‘80-‘90: le banche di investimento si quotano sul mercato  aumento delle compensazioni dei manager Stock options La recente crisi ha dimostrato che molti manager erano retribuiti sulla base del volume di prestiti concessi e non sulla base della performance e della qualità dei prestiti stessi (!!!)

SUBPRIME LENDING (1) Anni ’80-’90: non esisteva un rating come quello attuale, i mutui venivano concessi prendendo in considerazione 4 fattori (le 4 C): credit (quantità, qualità, durata), capacity (ammontare dei flussi in entrata), capital (fondi liquidità necessari per coprire eventuali acconti, costi di chiusura, riserve) e collateral (il valore e le condizioni dell’immobile). Anni ‘90: mortgage companies, banche e securities firms di Wall Street iniziano a cartolarizzare i mutui, molti dei quali sono subprime; Resolution Trust Corporation (RTC, 1989)

SUBPRIME LENDING (2) Le cartolarizzazioni effettuate da RTC e Wall Street si caratterizzavano per il fatto che i pagamenti erano suddivisi in tranches, in modo tale da proteggere gli investitori da possibili perdite (private-label securities) . Anni ’80-’90: DUE TRANCHES DIECI ANNI DOPO Basso rischio, basso rendimento (AAA) Quella meno rischiosa veniva pagata per prima ed era solitamente garantita da una compagnia di assicurazione, mentre quella più rischiosa veniva pagata per seconda e non era garantita. Più tranches, con diversi livelli di rischio e diversi flussi di pagamento, fatti su misura degli investitori. Rischio e rendimento elevati (equity tranches)

SUBPRIME LENDING (3) Private-label securitization  lo sviluppo delle tecnologie favorì l’introduzione di nuovi modelli quantitativi di misurazione dei rischi che permisero l’implementazione di processi basati su aspettative quantitative. Fine anni ‘90: cadde la domanda di asset rischiosi, incluse cartolarizzazioni subprime  anche a causa della crisi in Russia, molti subprime lenders (8 su 10) cessarono le operazioni e furono vendute ad aziende più grandi. Nonostante questa crisi, lungo i primi anni del 2000 le cartolarizzazioni subprime aumentarono considerevolmente. Home Ownership and Equity Protection Act (HOEPA, 1994): proibiva pratiche abusive relativamente a elevati costi di rifinanziamento dei mutui, penalità nel caso di rimborso anticipato del capitale, ammortamento negativo e mutui baloon con durata inferiore ai 5 anni.

CONCLUSIONI (1) La recente crisi finanziaria è stata causata dai diversi fattori visti precedentemente. In aggiunta si può affermare che la causa principale risiede nella mancata o scarsa individuazione, misurazione e gestione dei rischi. ESEMPIO EVENTI RISCHIOSI Shadow banking system No regolamentazione, standard di capitale, levarage  investimenti più rischiosi e “non protetti” ARMs e cartolarizzazione Diversificazione e non riduzione del rischio confusione a causa dei troppi prodotti oggetto di cartolarizzazione Mutui cartolarizzati spezzettati su un numero elevato di investitori  difficoltà ad assegnare responsabilità durante la crisi Fannie & Freddie Mutui di lt, concessi mediante prestiti a bt (r. di liquidità) Derivati Leva finanziaria, aumento del debito e della speculazione (r. di mancata trasparenza (prezzo equo..), iceberg effect) LTCM Investimenti in junk bonds, elevato leverage, poche riserve di liquidità (r. di liquità e di default, compliance) “DOT-COM CRASH” Frodi e scandali (r. strategico) Mortgage brokers Retribuzione sulla base della quantità e non della qualità (r. strategico, r di credito, r. di liquidità) Mutui subprime Rischio di credito, liquidità , compliance interna e rischio strategico (es. CRA)