LA DONNA A SPARTA
LA VITA DELLE DONNE SPARTANE Ciò che diversificava Sparta dalle altre città greche era la logica guerriera che doveva prevalere anche sulle donne visto che la società si basava sul credo nell'arte militare. Le giovani vivevano e svolgevano la stessa attivitá fisica e culturale degli uomini fino a 16 anni dove le due strade avevano destini diversi; l'uomo era destinato a diventare un guerriero e la donna a fare la madre.
Licurgo voleva che le ragazze si sposassero prima dei 16 anni cosi potevano partorire per la patria i futuri combattenti. La legge proteggeva molto le donne, nessun uomo poteva maltrattarle o mancarle di rispetto perche poi le pene erano pesanti; Il guerriero spartano avrebbe sacrificato il suo cibo per non farlo mancare alla propria moglie. La donna aveva una funzione essenziale nella società e doveva crescere sana,dura e senza altri pensieri che "servire la patria". Erano le uniche responsabili della famiglia e della casa e godevano di una certa autonomia e di fama d’immortalità
ENTRA NEL RUOLO DI UNA DONNA SPARTANA
L'ABBIGLIAMENTO DELLE DONNE ATENIESI E SPARTANE L'abbigliamento nell'antica Grecia era molto semplice, spesso costituito da un unico rettangolo di stoffa non cucito ma che veniva drappeggiato attorno al corpo; lo stile maschile e femminile era pressoché simile. Le aristocratiche greche indossavano una tunica lungha fino alle caviglie con spacco laterale. Il seno era sorretto da una larga fascia che copriva la scollatura della tunica. A completare l'abito c'era un giacchetto senza maniche piu lungho sui fianchi e uno scialle. Per finire c'era un triangolo di tessuto leggero che veniva appoggiato sulla testa.
IL RUOLO DELLE DONNE A SPARTA E AD ATENE Sia a Sparta che ad Atene il posto della donna per eccellenza era la casa, però c'erano grandi differenze nei ruoli che esse esercitavano all'interno della società.Ad Atene, infatti, la donna era sostanzialmente sottomessa all'uomo. Rimaneva a casa ad occuparsi dei figli e della gestione delle faccende domestiche e non aveva accesso a cariche pubbliche e neppure ad un'istruzione adeguata.
A Sparta, invece, le donne assumevano di frequente il ruolo di capofamiglia in quanto i mariti erano spesso impegnati in addestramenti militari o in guerre vere e proprie. Alle donne spartane era concesso di possedere delle terre (e questo, secondo Aristotele, contribuiva a fare di Sparta una società "debole") e fin da piccole veniva loro insegnato come proteggersi, oltre che a leggere e scrivere, laddove alle donne ateniesi si insegnava ad occuparsi della casa e dei mariti.
a Sparta le donne seguivano gli stessi allenamenti maschili e, mentre ad Atene si teneva in gran considerazione l'eleganza degli abiti, a Sparta si dava più importanza all'aspetto del corpo. Le spartane erano infatti formidabili atlete e prendevano parte a sport come la lotta e la corsa.
IL MATRIMONIO Un'altra differenza tra la società ateniese e quella spartana risiede nel rito del matrimonio; anche se in entrambe le culture le donne non avevano possibilità di scegliere chi sposare e non venivano assolutamente corteggiate dal futuro marito, ci sono sostanziali differenze nello svolgimento del matrimonio.
Ad Atene le ragazze venivano date in sposa molto presto (circa 13-14 anni) e il marito veniva scelto dal padre, possibilmente fra pretendenti che avessero un posto di rilievo nella società ateniese. Per quanto riguarda il rito vero e proprio, la cerimonia si sviluppava per un periodo molto lungo: venivano infatti organizzate feste pre-matrimonio in cui la sposa effettuava lavacri di purificazione e offriva sacrifici e feste post-matrimonio in cui si banchettava e danzava. Nel complesso il rito poteva occupare diversi giorni.
A Sparta, invece, il matrimonio non aveva praticamente una cerimonia ufficiale. La donna, infatti, veniva "rapita" nottetempo dal marito, le veniva rasato il capo e doveva indossare abbigliamento maschile. Infine restava con il suo sposo per provare a concepire un figlio. Per entrambe le società, comunque, il matrimonio aveva lo scopo essenziale di generare discendenze, anche se poi le donne ateniesi si prendevano cura direttamente dei loro figli, mentre le spartane avevano spesso delle tate che lo facevano in vece loro.
Progetto di B. GALIZIA coordinato dalla prof. Olivieri