Istituto Comprensivo “R Istituto Comprensivo “R. Turranio scuola primaria a tempo pieno Giosuè Carducci Concordia Sagittaria a.s. 2009/2010 cl.4^ Giampi Dani Nico Mati
LA CIVILTA’ FENICIA La Fenicia era una striscia di terra lunga e sottile, stretta tra le montagne e il mare, corrispondente all’attuale Libano. La superficie coltivabile era scarsa e la sola risorsa erano i boschi di cedri, il cui legno era adattissimo alla costruzione di navi. Dopo la fine della civiltà micenea, il Mediterraneo cominciò a essere percorso dalle navi dei Fenici, che presto lo attraversarono da un capo all’altro, fondando sulle sue coste numerose colonie.
Artigiani, marinai e commercianti I Fenici erano esperti costruttori di navi e abili marinai. Erano anche maestri nella lavorazione dei metalli e dell’avorio, ma le loro vere “specialità”erano il vetro e la porpora. Fabbricavano il primo fondendo con il fuoco sabbia, acqua e un particolare tipo di sale.
Le colonie Nel corso dei loro lunghi viaggi, i Fenici dovevano fare diverse tappe per rifornirsi di acqua e di cibo. Ben presto si resero conto dell’importanza di poter contare su luoghi fissi,lungo le rotte, attrezzati per ogni necessità. Iniziarono perciò a costruire porti con magazzini pronti ad accogliere le merci, mercati in cui vendere e comprare, taverne dove riposare, templi per pregare gli dei, cantieri dove riparare le navi.
Fenici…rosso porpora Tra gli apprezzati prodotti dell'artigianato fenicio, i più famosi erano forse le stoffe tinte in color rosso porpora . Il murice è un mollusco che produce una sostanza giallastra. I Fenici, per ottenere il colore porpora con cui tingevano le stoffe, mescolavano l’ estratto di diversi tipi di murici, bollivano il liquido e lo esponevano alla luce, in modo che diventasse più scuro. Ottenere il colore rosso porpora era molto costoso, ecco perché anticamente era simbolo di lusso e di potere. Dal colore rosso deriva il nome stesso dei Fenici (phoinix ), che in greco vuol dire appunto, rosso.
Le città Costruirono porti in grado di difendersi automaticamente dalle maree o da fenomeni di insabbiamento: basti pensare a Sidone, Cartagine e altre città. Realizzarono città importanti e potenti come Tiro (costruita su un’isola) e Cartagine. Tutte le città fenicie erano belle, decorate, risplendenti d’oro, come nel caso di Tiro, caratterizzate da possenti mura difensive e da porti funzionali. Pavimentazione di Solunto,antica città fondata dai Fenici sulla costa Nord della Sicilia.
Invenzioni e scoperte dei Fenici L’alfabeto Il contributo più importante dei Fenici alla storia della civiltà fu l’invenzione dell’alfabeto composto di soli 22 segni. L’alfabeto costituisce un sistema di scrittura completamente diverso da quello ideografico. E’ un sistema fonetico, nel quale, cioè, a ogni segno corrisponde un suono della lingua.
Le lettere L’esigenza di facilitare i rapporti con i popoli più diversi ha spinto i Fenici ad elaborare una scrittura semplice e veloce: nasce così l’alfabeto della città di Biblo con ventidue segni corrispondenti ai principali suoni della voce umana. La scrittura alfabetica dei Fenici procedeva , come quelle assiro-babilonesi ed ebraiche, da destra verso sinistra. Ogni segno rappresenta un suono o un’ articolazione del loro linguaggio (scrittura fonetica innovativa rispetto a quella cuneiforme, fatta di linee variamente combinate, e a quella geroglifica rappresentata da immagini). “ Aleph" è la prima lettera dell'alfabeto fenicio, e corrisponde alla nostra "A".
La casa Le case fenicie avevano fondamenta e strutture portanti in pietra ma erano edificate con mattoni crudi fatti di fango e paglia seccati o con argilla cotta; i tetti, piatti e cinti da balaustre, erano resi impermeabili all’acqua grazie alla pece. Le abitazioni della gente comune erano solitamente di piccole dimensioni costituite al massimo da due locali; le abitazioni dei ricchi, invece, erano di solito su due o più elevazioni ed avevano al centro un’ampia corte con un pozzo. All’interno i pavimenti delle stanze erano in cemento, ciottoli o marmo mentre le pareti avevano un rivestimento di stucco all’interno.
Il cibo Nel pasto dei Fenici abbondavano grano, orzo, legumi, olio di oliva, vino, miele ecc. I cereali, grano e orzo, venivano consumati sotto forma di focacce o di pane lievitato. La farina, che si otteneva dai processi a noi noti, serviva per fare pappe, semolini e pietanze simili. Il piatto fenicio più diffuso era la minestra punica, denominata da Plauto (commediografo romano) “puls punica”, farinata di farro e di legumi che precorre il piatto unico. Tale pietanza ha un valore nutrizionale rilevante per la dieta, poiché è ricca di zuccheri, grassi, proteine e, in misura minore, di vitamine. Cottura nel “Tandoor” Il forno Tandoor è costituito da un grande cilindro verticale di terracotta, con un'apertura sul fondo che permette la circolazione dell'aria necessaria alla combustione, una specie di grande giara, all'interno della quale si bruciano legna o carbone-
L’abbigliamento Le donne e gli uomini, indossavano un ampio telo rettangolare, avvolto intorno al corpo e che si annodava sotto la spalla.
La donna Poco si conosce della condizione femminile e del resto della popolazione, si sa comunque che il tenore di vita era medio-alto, anche perché la popolazione non era numerosa. Ciò è testimoniato dall’opulenza delle città e dalla presenza di diversi schiavi.
La religione La religione rivestiva un ruolo molto importante, poiché quella fenicia era una civiltà molto spirituale. Le divinità fenice furono diverse e con diverse denominazioni a seconda delle città e dei periodi interessati.Gli dei principali furono: Baal, il "Signore", dio di Sidone; EL, il "Creatore", dio di Biblo; MELQART, il Re della "città", dio di Tiro.
Fine della civiltà fenicia La conquista di Alessandro Magno segna la fine della potenza fenicia. Ma il processo della crisi è molto lento. Anche dopo la conquista romana nel 64 a.C., Tiro e Sidone continuano a godere di una certa autonomia; malgrado queste resistenze il corso generale della storia dei Fenici può ritenersi concluso. Tomba di epoca romana in Libano
La Fenicia…oggi Libano La bandiera del Libano è composta da tre bande orizzontali: una centrale di colore bianco che simboleggia la pace e la neve che copre le montagne del paese, due laterali rosse che rappresentano il sangue versato per conquistare la libertà. Nel centro è rappresentato un cedro verde che simboleggia l’immortalità e la fermezza.
Presentazione pensata e creata da Dani, Giampi, Matti e Nico musiche di Yiruma
Gli alunni e le insegnanti della classe 4^ E noi??? Abbiamo pensato e creato i biglietti d’invito ed organizzato il rinfresco… ccon l’aiutodei gernitori..Speriamo gradiate un buffet con cibi dell’epoca… Grazie a tutti. Gli alunni e le insegnanti della classe 4^ della nostra Mitica Scuola! Ami Faste Alei Giuly Peri Fede