Fisiopatologia del sistema nervoso Droghe Alcol Fumo Malattie
Le Droghe Le droghe sono sostanze che provocano effetti sul sistema nervoso e alterano l’equilibrio psicofisico, potenziandone o diminuendo determinate reazioni, a secondo della loro composizione. Possono essere classificate in: Sedative Allucinogene Eccitanti
Sedativi – Antidepressive Morfina La morfina viene usata in medicina per cure forme gravi di dolori (infarto cardiaco – forme tumorali). Tra i principali effetti negativi si segnalano: psichici: appiattimento affettivo; fragilità dell’umore; depressione; grave danno nelle relazioni con gli altri… fisici: morte per arresto respiratorio (overdose); infezioni varie (AIDS, epatite, tubercolosi, tetano); trombosi e flebiti.
Barbiturici I barbiturici sono sostanze narcotiche e ipnotiche, che agiscono deprimendo il Sistema Nervoso Centrale. I Barbiturici sono venduti come pastiglie, o capsule con gel, e assunti per via orale. Effetti I barbiturici possiedono effetti sedativi a carico del Sistema Nervoso Centrale. Un abuso di tale sostanza è spesso un mezzo per tentare il suicidio. Tale sostanza si può trovare anche nei preparati analgesici più noti e più diffusi. Spesso questi farmaci possiedono una certa dose disinibente che può essere responsabile di comportamenti euforici simili a quelli indotti da una dose eccessiva di alcol. La tolleranza si sviluppa rapidamente con conseguente necessità di dosi sempre più elevate. La sindrome di astinenza nei soggetti dipendenti è caratterizzata da ansia, tremori, contrazioni muscolari, vertigini, nausea, vomito, crisi convulsive, stato delirante. L’uso cronico di questi farmaci comporta una dipendenza psichica che l’assuntore non è in grado di rompere e che lo conduce sovente anche ad uno stato di dipendenza fisica.
Eroina L'eroina è una sostanza semi-sintetica derivata dalla morfina, principale alcaloide del papavero da oppio da cui viene ricavata e in cui è contenuta. L'attività dell'eroina, da un punto di vista neuropsicologico coinvolge le strutture nervose che regolano e modulano la sensazione del piacere, riduce la percezione del dolore e dell'ansia. Il senso di distacco, di ovattamento, di indifferenza, di intaccabilità e di disinteresse affettivo avviene perchè tale sostanza opera su alcune zone del cervello rendendole inattive.
Marijuana Allucinogene Naturale: ottenuta dalle foglie o dalle infiorescenze della canapa indiana. Tra gli effetti fisici si distinguono: tachicardia; ipotensione ortostatica; lesioni bronchiali; rallentamento della motilità intestinale; riduzione della fertilità. Tra quelle psichiche, si segnalano: apatia; sindrome amotivazionale; riduzione delle capacità cognitive; disturbi psichici.
LSD Semisintetica: ottenuto da un fungo che attacca le graminacee. Benché non sia ancora del tutto chiaro il preciso meccanismo attraverso cui la LSD altera le capacità percettive, appare orai certo che i suoi principali effetti sono: schizofrenia, depressione e confusione.
Cocaina Naturale: estratta dalle foglie di una pianta tropicale: la coca. Sotto il profilo farmacologico la cocaina agisce da anestetico locale. Tra gli effetti fisici si distinguono: infarto cardiaco; perforazione del setto nasale; dimagrimento. Tra quelli psichici: elevata eccitazione; inquietudine; paranoia; crisi persecutorie; depressione grave; allucinazioni.
Crack o rock Semisintetico: derivato dalla cocaina purificata. Gli effetti sono devastanti soprattutto a livello di sistema nervoso centrale. Provoca forte dipendenza.
Hashish E’ ottenuto dalla resina della canapa indiana. Eleva l’umore, facilita la comunicazione, modifica le capacità sensitive; paranoia; irrimediabili danni alla memoria; vomito: depressione, ansia.
eccitanti o stimolanti Anfetamine Sintetiche: ottenute in laboratorio come derivati dell’efedrina. È un potente stimolante che da assuefazione, tra i principali effetti si rammentano: gravi danni al sistema nervoso centrale; paranoia; allucinazioni auditive; disturbi della personalità; problemi cardiovascolari; ipertermia e convulsioni.
Ecstasy Essa è sintetica, ossia prodotta in laboratorio da diverse sostanze chimiche e produce effetti eccitanti e allucinogeni contemporanea-mente. Produce danni irreversibili all’organismo, quali: affaticamento cardiovascolare; aumento della temperatura corporea; distruzione dei terminali nervosi e dei neuroni; insufficienza renale… questa droga è diffusa soprattutto nelle discoteche perchè fa aumentare la resistenza alla fatica dando un senso di benessere.
Conclusioni Le droghe producono ben presto tolleranza e assuefazione. Ciò significa che il consumatore, per sentire lo stesso effetto provato la prima volta, deve usare dosi sempre più abbondanti e sempre più di frequente. Supera così la soglia oltre la quale non è più in grado di vivere senza la droga. Diventa tossicodipendente. Vi sono due tipi di dipendenza: fisica e psichica. Si ha dipendenza fisica quando l’organismo non riesce più a funzionare senza la droga alla quale si è adattato. La sua mancanza provoca sintomi acuti, detti crisi di astinenza, di tipo opposto all’effetto della droga. La dipendenza psichica si manifesta nel desiderio acuto dello stupefacente, soprattutto in momenti di difficoltà o per l’invito di un amico che offre una dose.
Indagine sulla droga Questa indagine è stata condotta dai ragazzi della terza media di San Cassiano su un campione rappresentato da tutti i compagni di classe.
RISULTATI Dall’elaborazione dei dati della nostra indagine emerge che: I ragazzi pensano che la droga può provocare danni celebrali e morte e ritengono che questo pericolo può essere evitato conoscendolo. Le droghe più conosciute sono la marijuana, la cocaina, l’hashish e l’eroina. La maggior parte ritiene che alle droghe appartengono anche i farmaci e in misura minore anche alcool e tabacco. Sono tutti convinti che chi fa uso di droghe leggere può essere esposto all’uso di droghe pesanti. Pensano che la droga sia un pericolo e può indurre a violenza. Secondo i ragazzi le droghe creano dipendenza, incapacità di ragionare e danni al cervello e all’organismo. La percezione generale indica che la droga induce senza ombra di dubbio alla morte. La droga può indurre morte per overdose e danni gravi a vari organi. La maggior parte dei ragazzi pensano che dalla droga si può uscire. I ragazzi sentono l’esigenza di essere informati su questo argomento in quanto conoscendolo possono evitarlo. In particolare ritengono che il più importante sistema educativo in cui parlare di tutto ciò sia la scuola. I motivi che più spesso portano all’uso di droga sono il gruppo di amici che influenzano negativamente il ragazzo. Di fronte ad un tossico-dipendente i ragazzi mostrano da un lato voglia di aiutarlo ma dall’altro paura. Per prevenire l’uso di droga è importante intervenire sui trafficanti.
L’alcol
Cos’è l’alcol??? Quali danni provoca? L'alcol è una sostanza psicoattiva in grado di interferire con le funzioni neuropsichiche e di indurre fenomeni neuro adattivi. Interferisce sul sistema dopa minergico e sul sistema oppioide endogeno, rappresentando quindi un notevole stimolo motivazionale al consumo per ottenere gratificazione. Stimola l'attività elettrica dei neuroni dopaminergici, favorendo la liberazione di dopamina e stimolando la stessa trasmissione dopaminergica. Determina a livello del sistema nervoso centrale un effetto gratificante e competitivo nei confronti dei recettori oppioidi. Difficoltà motorie, di eloquio, tempi di reazione rallentati, compromissione della memoria: sono tutti evidenti effetti dell’alcol sul cervello Diversi sono i fattori che influenzano l'impatto dell'alcol sul cervello, tra questi: la quantità e le modalità di assunzione di alcol; l'età di inizio e la durata di assunzione; l'età, il livello di scolarità, il sesso, l'assetto genetico o l'eventuale storia familiare di alcolismo di un individuo; l'eventuale presenza di esposizione prenatale all'alcol; la condizione di salute generale.
Effetti dell’alcol L'alcol può determinare deficit di memoria rilevabili dopo soli pochi bicchieri e il grado di deficit aumenta in modo direttamente proporzionale alla quantità di alcol assunta. Grandi quantità di alcol, specie se consumate rapidamente e a stomaco vuoto, possono provocare perdita di coscienza o incapacità di ricordare dettagli di eventi, o addirittura eventi interi, intercorsi in un determinato lasso di tempo. La sperimentano sia uomini che donne, nonostante i primi assumano quantità molto più significative di alcol rispetto alle donne. Ciò indica che, a dispetto della quantità di alcol assunta, gli individui di sesso femminile risultano a maggior rischio dei soggetti di sesso maschile, per le differenti modalità di metabolizzazione della sostanza. Le femmine inoltre, potrebbero essere più sensibili dei maschi a forme più lievi di deficit di memoria alcol-indotti, pur assumono le stesse quantità di alcol dei maschi. Il gruppo di età più a rischio è la fascia tra i 14 e i 17 anni. L’uso di alcol e droghe tra gli adolescenti è molto diffuso: spesso la propenzione per il rischio e le pressioni sociali del gruppo impediscono all’adolescente di dire di no. L'assunzione di alcol in forti quantità e per lunghi periodi di tempo può danneggiare il fegato, l'organo principalmente responsabile della metabolizzazione dell'alcol. Molte persone tuttavia, potrebbero non essere al corrente della loro disfunzione al fegato, di avere ad es:la cirrosi derivante dall'abuso di alcol. Le cellule del fegato danneggiate dall'alcol fanno sì che eccessive quantità di queste sostanze dannose entrino nell'organismo, danneggiando così le cellule cerebrali.
Il fumo
COS’ E’ IL FUMO ? Fumo attivo e passivo Il fumo è il prodotto gassoso di una sostanza, il TABACCO, che viene inalato dai fumatori. Nel fumo vanno distinti due tipi di componenti: sostanze allo stato gassoso: ossido di carbonio, acido cianidrico, aldeidi, acroleina , monossido di azoto, biossido di azoto, nitrosamine. sostanze allo stato di sospensione : nicotina, acqua, “catrame”. Fumo attivo e passivo Si definisce fumo attivo quello che viene inalato da un fumatore e fumo passivo quello, altrettanto dannoso, che viene inalato da un non fumatore che si trova in prossimità di un fumatore. Anche lo smog è un fumo passivo : secondo recenti studi è stato infatti dimostrato che passare un pomeriggio a Milano è come fumare 15 sigarette.
EFFETTI DEL FUMO SULL’ORGANISMO Il fumo agisce sull’organismo umano nella misura in cui viene immesso nell’organismo stesso: una misura che varia secondo il modo di fumare e soprattutto secondo la profondità dell’inalazione. Il fumo che arriva ai polmoni viene assorbito fino al 90% ; ma anche il fumo che non viene inalato è assorbito attraverso le mucose della bocca e del naso, le prime vie respiratorie, e perfino attraverso la pelle; l’assorbimento medio per queste vie è del 25-50%. Dai polmoni la nicotina passa rapidamente nel sangue; da qui un quarto va al cervello, tre quarti al resto del corpo. Gli effetti della nicotina sull’attività mentale e sull’umore vengono generalmente considerati analoghi a quelli delle droghe definite “stimolanti”, come la caffeina, la coca e gli psicofarmaci.
Una delle malattie causate dal fumo è : IL cancro Il rischio di morire di cancro ai polmoni è 22 volte maggiore negli uomini che fumano sigarette e 12 volte nelle donne fumatrici, rispetto ai non fumatori. Il fumo della sigaretta incrementa il rischio di molti tipi di cancro inclusi i cancri: delle labbra, del cavo orale, della faringe, della laringe, dell'esofago, del pancreas, della cervice uterina, delle vie urinarie e dei reni. Prima causa di morte nei soggetti maschi, il cancro ai polmoni è sempre più frequente nelle donne. Il tabagismo è il fattore di rischio principale: il 90% dei casi è attribuito al fumo di sigaretta! I primi sintomi della malattia si presentano solo ad uno stadio già avanzato (tosse, difficoltà respiratorie, espettorazioni con sangue); le cure variano in base al tipo di malattia (chirurgiche, radioterapiche, chemioterapiche) e le possibilità di guarigione sono limitate. Il fumo è il responsabile di 9 casi di tumore ai polmoni su 10!
Le malattie del sistema nervoso L'encefalite e la meningite: Sono malattie di origine infettiva a carico del cervello e delle meningi. La meninge, in particolare, è altamente infettiva e può portare al coma e alla morte. La poliomielite: è una malattia grave. È causata da un virus che colpisce il midollo spinale e ne distrugge la sostanza grigia. Colpisce soprattutto bambini causando morte o paralisi. La sclerosi multipla: è la distruzione progressiva della guaina mielinica delle cellule nervose. Porta a un’alterazione della trasmissione di impulsi nervosi e quindi alla paralisi progressiva del corpo. Epilessia: è una malattia che colpisce i giovani. Causa una perdita di coscienza e di memoria, accompagnata da convulsioni ed è provocata da un trauma o da malattie celebrali. Il tetano: è una malattia infettiva grave causata da un batterio presente nei terreni concimati con materiale fecale e nei metalli arrugginiti. Essa penetra attraverso le ferite e produce una potente tossina che agisce sul cervello e sul midollo spinale provocando spasmi muscolari e violenti dolori e col tempo paralisi totale e morte. è provocata dalla rottura di un’arteria del cervello e colpisce le persone anziane; causa perdita di conoscenza e stato comatoso a cui segue la morte. L'emorragia cerebrale: causa perdita di coscienza, di sensibilità e di rilassamento dei muscoli. Generalmente si risolve senza lasciare danni ma se il trauma ha provocato la rottura della scatola cranica e delle meningi vi è pericolo di morte o di paralisi permanenti. La commozione cerebrale:
Autismo SCLEROSI MULTIPLA L’ autismo è considerato un disturbo che interessa la funzione cerebrale; la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione. La gravità e la sintomatologia dell'autismo variano molto da individuo a individuo e tendono nella maggior parte dei casi a migliorare con l'età, in particolare se il ritardo mentale è lieve o assente, se è presente il linguaggio verbale, e se un trattamento terapeutico valido viene intrapreso in età precoce. L'autismo può essere associato ad altri disturbi, ma esistono gradi di autismo differenti tra loro. Alcune persone autistiche possiedono per esempio una straordinaria capacità di calcolo matematico, sensibilità musicale, eccezionale memoria audio-visiva o altri talenti in misura del tutto fuori dell'ordinario, come ad esempio la capacità di realizzare ritratti o paesaggi molto fedeli su tela senza possedere nozioni tecniche di disegno o pittura. SCLEROSI MULTIPLA La sclerosi multipla (SM), o sclerosi a placche, è una malattia a decorso cronico della sostanza bianca del sistema nervoso centrale. Nella sclerosi multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree (da cui il nome «multipla») del sistema nervoso centrale. Queste aree di perdita di mielina (o «demielinizzazione») sono di grandezza variabile e prendono il nome di placche. Alla base della SM dunque vi è un processo di demielinizzazione che determina danni o perdita della mielina e la formazione di lesioni (placche) che possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici, da cui deriva il termine «sclerosi». La ricerca delle cause e dei meccanismi che scatenano la SM è ancora in corso. Alla base della perdita di mielina c’è un’alterazione nella risposta del sistema immunitario che, in condizioni normali, ha il compito di difendere l’organismo da agenti esterni, principalmente virus e batteri. giocano un ruolo fondamentale alcuni fattori come: - l’ambiente e l’etnia - l’esposizione ad agenti infettivi soprattutto nei primi anni di vita; - una predisposizione genetica.
Alzheimer Il morbo di Alzheimer, detta anche demenza senile di tipo Alzheimer è la forma più comune di demenza degenerativa invalidante ad esordio prevalentemente senile (oltre i 65 anni, ma può manifestarsi anche in epoca presenile). Le fasi iniziali della malattia di Alzheimer sono difficili da diagnosticare. Una diagnosi definitiva è posta solitamente una volta che si verifica una significativa compromissione cognitiva e una percepibile riduzione di capacità di svolgere le attività della vita quotidiana, anche se la persona è ancora in grado di gestirsi autonomamente, comporta alterazioni che interessano la corteccia cerebrale e l’ippocampo. Spesso le persone colpite riescono a ricordare fatti memorizzati molti anni prima ma hanno difficoltà a ricordare eventi appena verificatisi. Nel tempo questi pazienti diventano confusi, depressi e incoerenti.
Cause del morbo di Parkinson Il morbo di Parkinson è dovuto dal punto di vista biochimico alla degenerazione cronica e progressiva che interessa soprattutto alcune strutture del sistema nervoso centrale :diminuisce la quantità disponibile nell’organismo di una sostanza legata al controllo dei movimento, la dopamina. Il morbo colpisce circa per il 50% in più gli uomini delle donne, ma le ragioni di questa discrepanza non sono chiare;. Un causa certa di aumento della frequenza di comparsa del morbo di Parkinson è l’età: l’età media dei sintomi iniziali è di 60 anni e l’incidenza sale significativamente con l’aumentare dell’età. Circa il 5-10% delle persone con il morbo di Parkinson presentano i primi sintomi della malattia prima dei 50 anni e spesso queste forme si rivelano ereditarie e, benché non sempre, ricollegati a specifiche mutazioni geniche.