Fabio Cicciò ORATORIO SAVIO MESSINA. Ogni genere di attività che abbia per scopo la ricreazione e lo svago può essere definita attività di gioco; il tempo.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
CLASSIFICAZIONE JOHNSON & JOHNSON
Advertisements

Il nostro corpo: una grande avventura
ORATORIO SAVIO MESSINA
PROGETTO GIOCHIAMO INSIEME CON MAMME E PAPA’
CARDUCCI ALTRE SINGOLE OSSERVAZIONI GENERALI ALTRE OSSERVAZIONI SONO DIPONIBILI RELATIVAMENTE AD OGNI SINGOLA CLASSE.
MIGLIORIAMO IL RAPPORTO SCUOLA FAMIGLIA
Lo sport è un diritto Carta dei diritti delle bambine e dei bambini nello sport Comitato UISP del Trentino Provincia Autonoma di Trento.
Definiamo la proto- matematica:
La valutazione personalizzata Alessandra La Marca.
Intervista alla maestra
INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ SOCIALI
Gli Apprendimenti come si realizzano e cosa producono.
quale responsabilità educativa?
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
Diventare un Manager-Coach
Scopriamo la forza che è in noi
Scuole dell’Infanzia Istituto Comprensivo “FEDERICO II“ JESI - MONSANO
Attività di tutoraggio sulle simmetrie
Avviamento ai giochi sportivi
ELEMENTI DI COMUNICAZIONE NELLA GESTIONE DELLE DINAMICHE FORMATIVE
4^ - 5^ scuola primaria 1^-2^-3^scuola secondaria di primo grado
I NOSTRI PROGETTI, LE NOSTRE INIZIATIVE (anno scolastico )
Introduzione.
La nostra FILOSOFIA.
A.S.D. JUVENILIA – BAGNARIA ARSA Settore RUGBY
Riunione con i genitori
Didattica del dribbling
IL DIRITTO AL GIOCO.
È il legame che unisce due o più persone È quella insita nella natura stessa della persona in quanto individuo.
LA SALUTE = UN CONCETTO DINAMICO
progetto di educazione familiare.
LA CLASSE COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO
dall’Educazione Fisica alle Scienze Motorie: quale futuro?
La mia autostima.
istruzione trasmissione di contenuti educazione costruzione di comportamenti positivi formazione comportamenti positivi definitivamente interiorizzati.
ORATORIO DOMENICO SAVIO MESSINA
UNA COSA E SAPERE IL GIOCO UNA COSA E SAPERLO FARE UN ALTRA COSA E SAPERLO FAR FARE.
Parrocchia Santa Lucia – Ruvo PFR neo-educatori.
IL RUOLO DEI GENITORI NELL’ACCOMPAGNARE I FIGLI A CALCIO
Principi Tecnici del Settore Giovanile
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
STRATEGIE per superare le difficoltà in MATEMATICA
Lavori di gruppo sulla Mesopotamia
IL PUPAZZO JONATHAN UN PERCORSO DI LAVORO Insegnante specializzata
Strategie autovalutative ANALISI PRESTAZIONI Osservazioni in itinere
Gruppo del Progetto Coordinatore Referente Prof.ssa Sonia Spagnuolo Docenti Partecipanti Concetta Zecca Giuseppe Ruscelli Elisa Santagada Anna Caterina.
PERCORSO EDUCATIVO E DIDATTICO
Intervista al genio della porta accanto
Didattica per problemi
Le tecnologie al servizio della didattica speciale DOTT.SSA SASANELLI LIA DANIELA.
Metodologia d’insegnamento Settore Squadre Nazionali Napoli, 21 gennaio 2006.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ - MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa.
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
DOCENTI NEOASSUNTI GESTIONE DELLA CLASSE E DELLE PROBLEMATICHE
Comune di Parma Servizio Sport Come parli alla squadra: la comunicazione efficace 1 Roberto Mauri Comune di Parma Servizio Sport Promuovere la pratica.
LE TRE FASI IDEALI 1. PROIETTIVA O DI ESPRESSIONE IL GRUPPO ESPRIME LE PROPRIE PRECOMPRENSIONI DEL TEMA 2. ANALISI O APPROFONDIMENTO STABILIRE DISTANZA.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO
Progetto Biblioteca Spazio Nuovo. "Ogni bambino ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dalla mancanza di adeguate.
Vicinanza- Distanza Nella presa in carico di un paziente una relazione deve essere onesta dove ci sia STABILITA’, PROFESSIONALITA’, ed una certa DISTANZA.
Progetto accoglienza classe 3^A
SCUOLA DELL’INFANZIA Laboratorio di Espressione Corporea
Istituto Comprensivo “Isabella Morra” Valsinni Anno scolastico 2013/2014 Funzione Strumentale P.O.F. prof.ssa Filomena OLIVIERI Dirigente Scolastico prof.ssa.
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
PER VIVERE UNA RELAZIONE PROFONDA BISOGNA ESSERE MATURI transizione manuale.
O quali metodi?. Insegnare non vuol dire necessariamente apprendere, l’apprendimento dello sport da parte dei bambini dipende fortemente dall’efficacia.
1 SCUOLA DELL’ INFANZIA SAN CARLO B. Progetto di intersezione A.S. 2004/2005 Direzione Didattica 2° Circolo Sassuolo (Mo)
CODICE DELL’AUTOREGOLAZIONE DELLO SPORT Lavoro di Rebecca Lizzos e di Irene Esposito.
Come vivere al meglio ER Gestione di gruppo. 1.VOLERE BENE A CRISTO 2.VOLERE BENE AI RAGAZZI  Volere bene non significa tanto fare «smancerie» o semplice.
“COMUNICARE CON IL CORPO”
Catanzaro 13 febbraio Famiglia Insegnanti Contesti frequentati Allenatore Amici Interessi Individuo.
Transcript della presentazione:

Fabio Cicciò ORATORIO SAVIO MESSINA

Ogni genere di attività che abbia per scopo la ricreazione e lo svago può essere definita attività di gioco; il tempo occupato nel giocare, che sia essa attività libera e spontanea, o con lutilizzo di regole specifiche non possono perdere la dimensione di svago o divertimento: perderebbero altrimenti la definizione di gioco.

La cultura del risultato ad ogni costo, nella vita come nello sport, sta producendo modelli di riferimento esageratamente competitivi, esasperando troppo spesso i toni legati al confronto ed allantagonismo piuttosto che al gioco ed alla sua natura, negando in tal modo ai bambini la possibilità di misurare le capacità ed abilità individuali confrontandole con quelle di altri.

Lanimatore dovrebbe (deve) impegnarsi nella costante e continua ricerca del contesto educativo adatto. I bambini dovrebbero (devono) essere aiutati a costruirsi una grande autonomia che consenta loro ladattamento ad ogni situazione e la capacità di risolvere autonomamente e responsabilmente i problemi. GIOCANDO tale obiettivo si realizza ancor MEGLIO; GIOCANDO E DIVERTENDOSI i bambini TROVANO RISPOSTA e SICUREZZA in sé stessi, giocando PROVANO A DIVENTARE GRANDI.

Perché è un bisogno primario Perché è unattività piacevole Perché libera la fantasia Perché sviluppa la creatività Perché fa esprimere energia e gioia di vivere Perché è loccupazione più gradita ai bambini Perché è il contesto ideale per lapprendimento Perché diventando via via più complesso aiuta a crescere Perché è una componente fondamentale della vita delluomo Perché educa allaccettazione ed al rispetto delle regole Perché si può stare anche con gli altri Perché aiuta a comprendere se stessi e le proprie potenzialità Perché giocare è la cosa più bella che si possa fare Perché il ricordo di un momento vissuto giocando è il ricordo che resta di più nel profondo del nostro cuore

In questa dimensione ludica, in questo contesto adeguato e positivo, lAnimatore assume i non facili compiti di regia educativa, diventa la guida equilibrata e serena dei bambini impegnati e coinvolti nel gioco, e scopre nel loro entusiasmo, nel loro crescere e migliorare quotidiano, le risposte ai suoi perché è bello, importante e gratificante, Animare/Educare IL CONTRIBUTO DELLANIMATORE SARA NEL:. Predisporre lambiente e gli strumenti. Programmare la scelta dei giochi in base alla complessità delle regole. Condurre il gioco per coinvolgere tutti i bambini. Controllare la pertinenza degli stimoli. Suggerire modelli e soluzioni. Valutare i risultati attraverso osservazioni sistematiche. Arricchire la globalità del bambino nel rispetto dei suoi tempi di crescita

gioco globale Dare alcune regole fondamentali e GIOCARE IMMEDIATAMENTE. La spiegazione dovrà essere la più breve possibile. Ogni volta che sia possibile vanno impiegati schemi, disegni o esempi Man mano che lazione progredisce, fornire precisazioni sul gioco ed introdurre nuove regole

fermarsi dopo alcuni minuti di gioco I giocatori di ogni squadra si riuniscono e discutono dellorganizzazione sul campo, su una eventuale tattica, ecc. ritorno alla pratica del gioco Applicazione delle decisioni della squadra.

fermata Riunione delle due squadre, discussione su ciò che era stato deciso: quello che si è ottenuto, quello che non si è ottenuto. Perché? I giocatori constatano i loro difetti: cause degli errori I giocatori che non abbiano partecipato attivamente emettono i loro giudizi Si consiglia che nei giochi in cui vi siano giocatori sostituiti, osservino i loro compagni

riproposizione Lanimatore propone giochi o modifiche con lo scopo di rimediare alle mancanze manifestatesi. Ad esempio: i giocatori non riescono a realizzare dei buoni passaggi. Lanimatore proporrà un gioco che sia basato sui passaggi in movimento. Così, continuando a giocare, i bambini potranno perfezionare la tecnica del passaggio

il gioco durante 15 o 20 minuti Questo tipo di azione pedagogica deve consentire: una partecipazione attiva di tutti i bambini una comprensione migliore del gioco dare priorità al gioco, passando immediatamente ad uno più complesso migliorare progressivamente le possibilità dei giocatori, rendendoli coscienti dei loro progressi utilizzare le pause e i riposi per strutturare meglio la squadra, per far scoprire ad ognuno le sue possibilità e favorire la presa di coscienza degli elementi socio-affettivi del gruppo

" OCCORRE AVERE COI BAMBINI UN RAPPORTO NON DI SUBALTERNITA' MA DI EMPATIA, DI SCAMBIO RECIPROCO, DOVE LA COMPRENSIONE DI CHI CI STA DI FRONTE E' LA PIU' GRANDE CONQUISTA" (Rogers) LA CAPACITA DI APPRENDERE DI UN BAMBINO E NOTEVOLMENTE SUPERIORE A QUELLA DI UN ADULTO (C. Rubbia) I BAMBINI PREFERISCONO ESSERE STIMOLATI PIU CHE ISTRUITI

QUELLI CHE SI INNAMORANO DI PRATICA SENZA SCIENZA SONO COME I NOCCHIERI CHE NAVIGANO SENZA TIMONE O BUSSOLA, CHE MAI HANNO CERTEZZA DOVE SI VADA

fabio Cicciò