Atletica leggera Il salto in alto
Le origini Questa specialità non figurava negli antichi giochi olimpici, ma era praticata regolarmente dai Celti. La prima gara di salto in alto è stata organizzata nel 1840 in Inghilterra Le prime regole sono state adottate nel 1865 quando ogni atleta in gara aveva a disposizione tre salti e l’altezza dell’asticella non poteva essere abbassata in caso di errore Fu vietato di staccare con entrambi i piedi e questa regola è in vigore tutt’oggi
L’evoluzione Marshall Brooks (GBR) fu il primo a superare l’altezza di 6 piedi (1,83m) nel 1876 usando una tecnica di stacco con primo piede. Michael Sweeney (USA) inventò la tecnica a doppia forbice saltando 1,97m nel 1895. George Horine, in 1912, fu il primo a saltare i 2.00m usando la tecnica Western Roll (rotazione californiana). In quest’ultimo salto si staccava con il piede interno Albritton nel 1936 praticava la tecnica ventrale
L’evoluzione George Horine 1912 Tecnica della doppia forbice
L’evoluzione
L’evoluzione Charles Dumas 1956 - Melbourne
Il Fosbury flop Nel 1968 Dick Fosbury inventò una tecnica rivoluzionaria di valicamemto dell’asticella: quella dorsale Questa nuova tecnica è stata resa possibile dall’introduzione dei materassi di atterraggio Fosbury la presentò alle olimpiadi di Città del Messico nella stesso anno e vinse l’oro Dal 1978 tutti gli atleti del salto in alto di valore assoluto, utilizzano questa tecnica
Prerequisiti L’atleta che vuole dedicarsi al salto in alto deve possedere le seguenti caratteristiche: Elevata elasticità muscolare Ottima mobilità articolare e in particolare dell’anca Deve essere longilineo e possibilmente alto Deve avere masse muscolari esili e allungate Ottimo senso del ritmo Buona tecnica di corsa in curva Abilità di trasformare la forza in estensione in forza in elevazione Deve raggiungere buone misure nel Sargent Test
Immagini salto in alto
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Credits Autore: Francesco Duca E-mail: duca@ascuola.org Website: http://www.ascuola.org