Cosa è la chimica fine? La chimica fine è la produzione di intermedi, materie prime, principi attivi, additivi, ausiliari, coadiuvanti tecnologici, enzimi.

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Cosa è la chimica fine? La chimica fine è la produzione di intermedi, materie prime, principi attivi, additivi, ausiliari, coadiuvanti tecnologici, enzimi e catalizzatori per diverse industrie chimiche di trasformazione (chimica specialistica) e per industrie manifatturiere. I principi attivi sono sostanze che nobilitano il prodotto finale impartendogli specifiche caratteristiche che rimangono inalterate in tutti i passaggi successivi. Gli additivi sono aggiunti ai prodotti per migliorarne le proprietà, o introdurne di nuove e/o conservarle nel tempo, rimanendo inalterate nelle trasformazioni successiveGli ausiliari sono sostanze aggiunte ai prodotti per facilitarne e migliorarne la lavorabilità nei diversi processi di trasformazione, mentre i coadiuvanti tecnologici sono utilizzati dall’industria alimentare che svolgono una funzione particolare nelle fasi di produzione e non esplicano nessuna azione sul prodotto finito

In maniera più dettagliata per chimica fine si intendono le seguenti attività chimiche: la produzione di principi attivi, ausiliari, additivi e coadiuvanti tecnologici per l’industria delle plastiche, delle gomme, delle pitture e vernici, degli inchiostri, degli adesivi, della cosmetica e dei fitofarmaci e per altre industrie esterne alla chimica, come il tessile, la produzione di carta, la conciaria, la farmaceutica, l’alimentare, il trattamento acque, l’edilizia, le fonderie, le perforazioni petrolifere, i lubrificanti e i combustibili; la produzione di materie prime per l’industria cosmetica, farmaceutica per integratori alimentari e alimenti funzionali insetticidi; la produzione per quasi tutti settori della chimica di intermedi (insetticidi, cosmetica, fitosanitari, materiale sensibile) e coloranti e pigmenti organici, di catalizzatori ed enzimi.

La chimica fine si differenzia dalla chimica specialistica per il fatto che i suoi prodotti non vengono immessi direttamente sul mercato, ma sono utilizzati da altri settori industriali, e che non sono nella maggiore parte dei casi dei formulati, come lo sono invece tutti quelli della specialistica

Si differenzia inoltre dalla chimica di base per il maggiore valore aggiunto dei suoi prodotti, per il minore volume di produzione, per l’estrema differenziazione, per le sintesi realizzate, in gran parte, in impianti discontinui, polivalenti, a bassa temperatura a causa dell’instabilità termica dei reagenti e/o dei prodotti e si differenzia anche per la maggiore complessità delle molecole prodotte.

Le industrie di questo settore sono piccole, medie italiane, mentre le grandi sono tutte le più importanti industrie straniere del settore, le quali sono in gran parte orientate a vendere i loro prodotti, più che a produrli in Italia. Le imprese operanti in questo settore associate a Federchimica sono circa 200, di cui circa il 90% è collocato al Nord e il 75% in Lombardia. La maggior parte delle piccole aziende sono specializzate in un solo settore, mentre le medie e le grandi in più settori della chimica fine, ma anche nella base e nella specialistica

La collocazione geografica della chimica fine è un esempio emblematico della differenza fra il nord industriale ed il centro, il sud Italia e le isole, tuttavia non è la causa di questa differenza, ma la conseguenza. Infatti una delle caratteristiche della chimica fine è quella di sviluppare i propri prodotti insieme alle aziende utilizzatrici e per questo le aziende produttrici sono collocate vicino a queste aziende.

I prodotti della chimica fine possono essere classificati in prodotti a specifica, cioè secondo le specifiche commerciali (purezza, colore, profilo di impurezze ecc.) e mentre altri vengono venduti a “performance”, cioè devono soddisfare alcuni requisiti “comportamentali”, quindi venduti sulla base delle caratteristiche che essi conferiscono o della loro funzione. Sono prodotti a specifica i principi attivi e gli intermedi, mentre una gran parte degli additivi, degli ausiliari e dei conservanti sono a comportamento, anche se alle volte è difficile avere una chiara linea di demarcazione

Cosa è la Chimica specialistica ? La Chimica specialistica è la chimica che è collocata a valle della chimica fine e che offre i suoi prodotti al consumatore finale e/o a molti settori industriali esterni alla chimica, prodotti che sono costituiti da formulati, ossia da una miscela di ingredienti che in genere vengono comprati da altre aziende e che vengono utilizzati con operazioni fisiche di miscelazione e anche con qualche trattamento chimico

Formulati I formulati sono costituiti da uno o più principi attivi, che caratterizzano il tipo di prodotto, da diversi additivi che possono arrivare fino ad una decina e che consentono di raggiungere il livello prestazionale richiesto, migliorano le caratteristiche intrinseche dei principi attivi e impartiscono nuove proprietà, da coadiuvanti, cosi chiamati, alle volte, gli additivi che allungano la vita del prodotto, da coformulanti o eccipienti ( solventi, diluenti o bagnanti ) e cariche (ingredienti di basso valore che servono per portare a 100 la massa del prodotto )

Per ogni settore specifico (detergenti, insetticidi ecc) il tipo di principio attivo utilizzato ed il tipo ed il numero di additivi variano a secondo della tipologia d’uso del prodotto, del tipo di azienda, che di questa scelta ne fa un punto di forza, ed anche del paese dove sono utilizzati i prodotti(per le diverse legislazioni locali sulla tossicità delle sostanze chimiche contenute).1,2)

L’Italia è ricca di aziende di formulazione e queste sono quelle più attive e dinamiche mentre quelle italiane sono di medie dimensioni (poche) e di piccole dimensioni, le aziende straniere sono di grosse dimensioni e sono anche quelle che si producono gli ingredienti da sole. Circa il 65% delle aziende chimiche italiane operano nel campo della chimica specialistica ed in termini di fatturato, contano per circa il 40% del totale dell’industria chimica italiana

I prodotti della specialistica vanno oltre che al consumatore ai seguenti settori industriali: elettronica, auto e trasporti, telecomunicazioni, edilizia, abbigliamento, aeronautica, spaziale, farmaceutico, sanitario, nautica, mobile, agricoltura, elettrodomestici, calzature e imballaggi. I prodotti specialistici che saranno trattati in questa nota sono i seguenti: adesivi, pitture, vernici, inchiostri, cosmetici, detergenti per uso domestico, prodotti per la manutenzione, disinfettanti, biocidi, prodotti sensibili per fotografia, prodotti per zootecnia, agrofarmaci e lubrificanti.

Ci sono altri settori nella chimica specialistica che non saranno trattati in questa nota e saranno oggetto successivamente di altri contributi su questa rivista, come quelli dei farmaci da banco, delle specialità medicinali, dei biomedicali e diagnostici, dei prodotti chimici per l’elettronica, dei compositi polimerici e degli impermeabilizzanti per l’edilizia. Nel repertorio dei prodotti chimici di Federchimica

i prodotti specialistici vengono in gran parte identificati con la loro tipologia d’uso e con la famiglia chimica di appartenenza del principio attivo ed in minor misura con alcune proprietà specifiche addizionali di comportamento del formulato e con la metodologia con cui viene applicato il prodotto e solo i prodotti agrofarmaci e quelli per la salute animale sono identificati solo con il nome commerciale o il nome chimico corrente del principio attivo