Mercoledì 03 Marzo 2010 la classe 1 A accompagnati dalla Prof. Di Scienze Livia Fattore è andata all'orto botanico di Napoli. E una struttura dell'Università Federico II di Napoli, che fa parte della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. Attualmente ha una estensione di 12 ettari e ospita circa 9000 specie vegetali e quasi esemplari. Questo fu fondato allinizio del XIX secolo quando Giuseppe Bonaparte il 28 Dicembre 1807 firmo il decreto per listituzione del Mercoledì 03 Marzo 2010 la classe 1 A accompagnati dalla Prof. Di Scienze Livia Fattore è andata all'orto botanico di Napoli. E una struttura dell'Università Federico II di Napoli, che fa parte della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. Attualmente ha una estensione di 12 ettari e ospita circa 9000 specie vegetali e quasi esemplari. Questo fu fondato allinizio del XIX secolo quando Giuseppe Bonaparte il 28 Dicembre 1807 firmo il decreto per listituzione del Real Giardino delle Piante.Gli orti nacquero come spazi dove venivano coltivate le materie prime per la farmacia. Successivamente furono utilizzati per raccogliere e coltivare le piante di varia natura e in via di estinzione. LOrto Botanico è diviso in due parti : la parte della macchia mediterranea di cui fanno parte le piante sempre verdi e la parte delle piante succulenti. Real Giardino delle Piante.Gli orti nacquero come spazi dove venivano coltivate le materie prime per la farmacia. Successivamente furono utilizzati per raccogliere e coltivare le piante di varia natura e in via di estinzione. LOrto Botanico è diviso in due parti : la parte della macchia mediterranea di cui fanno parte le piante sempre verdi e la parte delle piante succulenti.
Durante la visita la guida ci ha parlato dellalbero della morte chiamato cosi perché ha le foglie ricoperte da una sostanza tossica. Lunica parte commestibile è il frutto il cui seme ricoperto da una struttura detta Arillo viene espulso dagli animali che lo mangiano.In questo modo la pianta si riproduce.
L a guida ci ha mostrato lalbero della carta che allapparenza sembra malato perché è molto chiaro in quanto il suo fusto è formato da una corteccia che sembra carta.
Nella parte a nord ci sono le piante umide. Queste vivono allombra e sono sistemate in maniera adeguata con fontane e laghetti artificiali. Di queste abbiamo osservato le felci. Prima di nascere hanno una forma a riccio e vengono chiamate pastorali in quanto hanno la forma del bastone del vescovo. Le felci diversamente dalle altre piante hanno i semi sotto le foglie che quando cè vento si spargono per permettere alla pianta di riprodursi.
Ad est si trovano le piante tipiche del deserto cioè le piante grasse. Quasi tutte hanno le spine che servono a proteggerle dal sole. Tra queste abbiamo osservato una pianta dalla forma rotonda che al suo interno ha un tessuto simile ad una spugna che in caso di pioggia assorbe lacqua che poi utilizza quando questa scarseggia.
Le piante che ci hanno destato più curiosità sono le piante insettivore che non sono come quelle dei film che hanno la testa e mangiano. Alcune sono formate da una singola foglia ricoperta da una peluria sensoriale che trattiene gli insetti che si avvicinano, altre sono formate da un cilindro nel quale gli animaletti rimangono intrappolati, altre ancora hanno le foglie ricoperte da una sostanza zuccherina. Le piante che ci hanno destato più curiosità sono le piante insettivore che non sono come quelle dei film che hanno la testa e mangiano. Alcune sono formate da una singola foglia ricoperta da una peluria sensoriale che trattiene gli insetti che si avvicinano, altre sono formate da un cilindro nel quale gli animaletti rimangono intrappolati, altre ancora hanno le foglie ricoperte da una sostanza zuccherina.
Infine abbiamo visitato lagrumeto questo è ricco di piante di arance, di arance amare, di limoni, di mandarini cinesi e di pompelmi. Con i frutti di queste piante la guida ci ha spiegato che si possono preparare bevande, liquori e marmellate.
È stata un esperienza bellissima !! Ci siamo ritrovati in unimmensa distesa di verde, tanto da far dimenticare di stare nel centro di Napoli, pieno di traffico e di rumore. Cera un silenzio interrotto solo dallo sgorgare di qualche fontana, si respirava aria pulita e cera tanta pace. Purtroppo è durato solo poco e appena usciti ci siamo ritrovati nella confusione e nello smog della città.
Realizzato da: Sara Iavazzo, Teresa Giangrande, Maria Fabozzi, Alessia Fabozzi, Ermanna Fabozzi, Vittoria della Vecchia. E con la collaborazione di : Simona Improta, Fatima Kambriche, Davide Maria Caputo.