Quaresima è il tempo che viene e va, tempo da vivere in cammino, senza istallarsi, senza trattenerlo, senza lamenti, con la speranza sempre a fior di pelle e lo sguardo fisso verso un altro tempo, la Pasqua, che è definitiva. Florentino Ulibarri Testo: Luca 4, 1-13. Quaresima 1 domingo C – 17 febbraio 2013. Commenti e presentazione: M.Asun Gutiérrez Cabriada. Musica: Wind Spirit.
Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Lo Spirito è protagonista nella vita di Gesù. E’ lo Spirito che lo porta nel deserto. Non è una trappola, ma qualcosa che corrisponde al piano amoroso di Dio. Il deserto è il luogo della ricerca, del discernimento, dell’austerità, del silenzio, dell’ascolto, del riposo, della preghiera. Luogo di misericordia e di amore: “Di te ricordo la tua dolcezza giovanile, l’amore del tuo fidanzamento, quel tuo accompagnarmi nel deserto” (Ger 2,2). Potrebbe essere un’alternativa in questo tempo quaresimale procurarci un poco di deserto? Sfruttare momenti riflettendo in silenzio, cercando l’incontro con noi stessi e con Dio? A Gesù, lo Spirito fa sentire fame di servizio, di umiltà, di impegno, di compassione, di giustizia, di confidenza... Anche a me?
Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo». Le tentazioni vogliono offrire a Gesù un un percorso vincente: utilizzare il miracolo facile a proprio vantaggio. Gesù ci insegna che le tentazioni non si aggirano: si affrontano e si superano. Ci mostra che non sono “il male che seduce”, ma la prova, il test, la dimostrazione della fedeltà. Sono occasioni per maturare, per divenire consapevoli, più forti, più compassionevoli, più comprensivi. Sono l’occasione per tornare alla purezza del Vangelo, per sentire nuovamente il fascino dei gesti e delle parole di Gesù. La tentazione può essere il preludio dell’elezione, di crescita interiore e di libertà.
Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». E’ la tentazione dell’affanno del dominio, la sete di potere, il desiderio di sottomettere gli altri, di essere obbediti. L’alternativa che Gesù propone a questa diffusa tentazione è il servizio: ”sono tra voi come colui che serve”. Nella “lavanda dei piedi” ci lascia in testamento il modo di esercitare il potere. Adorare solo Dio ci rende liberi, fratelli e felici.
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo». Continua ad essere attuale, anche oggi, la tentazione di usare Dio, di voler essere “come Dio”, di costruirci un dio a nostra immagine. La tentazione dell’arroganza, dei privilegi, del potere, della prepotenza, del prestigio... Si può presentare perfino appoggiandosi alle Scritture. Gesù non è nato per essere portato in volo dagli angeli, ma per abbracciare, toccare lebbrosi, sanare ferite, liberare, alleggerire gioghi, denunciare schiavitù e mostrare la compassione del Padre per tutte le sue creature.
Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato. Con la sua vittoria Gesú ci dimostra che tutte le difficoltà, da cui saremo senza dubbio afflitti, possono essere superate. Come Lui, contiamo sulla forza dello Spirito e sulla luce della Parola. Gesù fu tentato nel deserto, lungo la via e nelle città e paesi. Fu tentato dai famigliari e dai discepoli, dalla gente e dalle autorità sia civili che religiose. Gesù é stato tentato, e perciò é capace di comprenderci e di venire in nostro aiuto, in ogni situazione o circostanza in cui ci possiamo trovare. “Gesù tollera di essere tentato perché tutti impariamo a trionfare in Lui” (San Ambrogio).
TEMPO PROPIZIO Benedetto sei Tu, Padre, per questo tempo così opportuno, per la conversione e l’incontro, che Tu offri gratuitamente a tutti i tuoi figli che percorrono disorientati i cammini della vita. Benedetto sei Tu, Padre, perché chiami ogni uomo e donna, qualunque sia la storia della sua vita, a vivere ogni giorno, in modo personale e cosciente, il suo impegno di seguire Gesù, Figlio tuo e Fratello nostro. Benedetto sei Tu, Padre, perché ci svegli dai nostri dolci sogni, vaporosi e infecondi, per interpellarci sull’essenziale della vita, perché ci liberi dalle nostre false sicurezze, perché poni allo scoperto i nostri idoli che difendiamo con tanta pertinacia e che vogliamo giustificare. Benedetto sei Tu, Padre, che ci doni lo Spirito per liberarci dai nostri desideri, Egli é l’unico che ci può convertire, l’unico che ci può dare un “cuore di Figli”, l’unico che può entrare nei nostri pensieri, l’unico che ci può guidare per le vie del Vangelo, l’unico che rende possibile il nostro ritorno al tuo seno. Benedetto sei Tu, Padre, per questo tempo tanto favorevole! Ulibarri Fl.