Gianni Rodari: giochi e rigiochi

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Transcript della presentazione:

Gianni Rodari: giochi e rigiochi Lezione al corso di aggiornamento di Omegna (VB), marzo 2000 Congiunta a Teoria dei giochi digitali

Giocare è provare "I giochi sono estensione delle nostre persone sociali, e non di quelle private, e sono media di comunicazione. Se dovessimo chiederci: 'I giochi sono dei mass media?' la risposta dovrebbe essere affermativa. I giochi sono situazioni escogitate per permettere la partecipazione simultanea di molte persone a qualche schema significante delle loro vite collettive" McLuhan 1964

“Sulla spiaggia di mondi senza fine, i bambini giocano” (Tagore). “Nel gioco sociale, e specialmente quello a squadra, il bambino impara ad esercitar l’autocontrollo, sublimare le tendenze egoistiche, aggressive e distruttive, a sacrificarle alle esigenze del collettivo, nel solidale perseguimento di una meta comune. Tutti abiti mentali e comportamentali che, consolidati, confluiscono nel quadro della formazione dell’uomo e del cittadino, favorendo l’apprendimento e l’accettazione dei principi cardine della convivenza civile” (Nobile 1994).

Il gioco è fattore fondamentale dello sviluppo per soddisfare bisogni necessari di conoscere e mettere a punto abilità (Vygotskij 1966) “Il gioco è l’universale e appartiene alla sanità; porta alle relazioni di gruppo. Mentre gioca, e forse soltanto mentre gioca, il bambino o l’adulto è libero di essere creativo” Winnicot 1971. “I mass media elettronici dovrebbero essere inclusi nei programmi didattici allargando l’attuale orientamento della scuola che si basa in modo quasi esclusivo sulla stampa e sul linguaggio” Greenfield 1984. Può guarire la crisi dei 7 anni Leontjev 1976. “Il gioco anche nella scuola può mantenersi attività educativa arricchente ed interessante per chi la propone e per chi la esegue, soprattutto se gli adulti possono riflettere sulle potenzialità che esso offre”, per cui è opportuno catalogarli ed adoperarli (Grazzini Hoffman, Straccioli 1982) Utili anche i giochi di simulazione scolastica (Bruner Jolly Sylva 1981) e le games simulation. Come i giochi di adventure delle Play station.

Per Freud il riso è provocato da un contrasto discendente, da un’aspettativa tradita Bergson che nasce da un meccanico incrostato sul vivente, una perfezione meccanica portata oltre il proprio senso - il ridere si attua in un gruppo. Fabio Ceccarelli (Sorriso e riso, Einaudi 1998) lo ha definito ‘un comportamento riferibile a un programma genetico, cioè un comportamento innato e istintivo’. I gelotologi (da gelos, ridere) hanno fondato la psico neuro endocrino immunologia: ipotesi immunitaria dell’allegria (Norma Cousins, cui negli anni 70 fu diagnosticata una malattia paralizzante delle articolazioni, la spondiloartrite anchilosante, con 1/500 possibilità di guarire: perciò si sforzò di mettere a punto la sua voglia di vivere (New England Journal of Medicine) - e invece di analgesici cominciò ad imbottirsi di vitamina C, antidepressivi e film comici: la terapia del dolore funzionò.

Possibilità educative dei videogiochi I videogiochi sono gioco, rispecchiano i caratteri fissati da Garvey 1977 e Bruner Jolly Sylva 1981: spontaneità, volontarietà, libertà, improduttività, disinteresse, necessità (impegno attivo) Tendono all’educazione sintetica, con 1) procedura essenziale, e rapida - la velocità è valore. 2) commistione coerente, crasi organizzata che dà unità nuove non solo di somma. 3) artificiale contro il naturale 4) sintetica perché agevolano la loro diffusione alterando lo spazio comunicativo (Bettetini 1999) Gardner ha parlato di 7 tipi di intelligenza

Giocare come sognare, imparare la grammatica della fantasia Il signor Ottavio, protagonista di Le notti di Spilamberto, dormiva con un occhio chiuso e l’altro aperto: uno vede uno sogna. Il commerciante in bandiere comunica con radioline e conquista il silenzio. La maestra Santoni de Il gioco dei quattro cantoni, scopre che i suoi alberi giocano, scrive al ministro “Il cosmo rivela, con tutto il rispetto, la sua sostanza ludica”

La lingua fantastica di Rodari “Oggi abbiamo a disposizione una più ampia materia per fabbricare storie e possiamo usare un linguaggio più ricco. L’immaginazione è una funzione dell’esperienza, e l’esperienza di un bambino d’oggi è più estesa (non so se si possa dire più intensa, questo è un altro problema) di quella del bambino di ieri”  Si può giocare con le parole, con la fantasia pura, a rifare le storie

Alle 18,39 Gip si sentì irresistibilmente attratto da una forza sconosciuta… Decollò dalla poltrona, ondeggiò per qualche attimo nell’aria come un razzo in partenza per il cosmo e piombò a capofitto nel televisore. Gip se ne sta tranquillo in mezzo alle frecce degli indiani o nelle fiamme di un altoforno, nella più profonda galleria di una miniera, nei corridoi di una prigione: lui è la sola persona vera in un mondo di immagini Gip compare nelle più strane situazioni, navigando in centinaia di canali diversi, nella globalizzazione della rete

La molto onorevole onda-Gip – aveva aggiunto sorridendo il professor Yamanaka - ha potuto fare conoscenza con numerosi usi della televisione che il molto rispettabile pubblico generalmente ignora. Il solo tipo di trasmissione che mi interessi – dice l’avvocato Prosperi, guardando tutta la Tv Gli altri giornalisti scrivevano la stessa frase, ma al posto della parola sorridente ci mettevano la parola allegro. Omobono si lamenta: Questi qua mi stanno fabbricando una città sul tavolo! L’invasione della pubblicità: il cosmo fa arrivare alieni: coccodrilli, elefanti rosa, tacchini ci invadono!

Il Video è l’attuale Globe, l’edificio shakespeareano dove il mondo è teatro – si dissolve nella superficie Pensare il computer come azione è la chiave per capirlo, visto che ci si immerge in esso e vi si agisce. Il vedeogioco lo capisce subito, ed insegna ai costruttori si software che ci può essere un modo semplice di entrare in rapporto con il computer. Di lì nasce l’idea di progettare interfacce amichevoli come quelle che oggi abbiamo su tutti i computer. I videogiochi insomma sono subito nella logica giusta per familiarizzarsi con schermo e tastiere, perciò non richiedono manuali

Cenerentola vive con la matrigna e le sorellastre La trasposizione di uno script in videogioco somiglia alla traduzione delle favole: ma spesso non si copia con la fantasia, come dice Rodari, gli autori credono solo nell’innovazione tecnica.  Cenerentola vive con la matrigna e le sorellastre  Esse si recano al gran ballo del Principe, lasciandola sola in casa  La fata madrina con un incantesimo le prepara vestito e carrozza per partecipare alla festa A mezzanotte l’incantesimo svanisce Lo scorno finale delle sorellastre Cenerentola diventa principessa Delfina è la nipote povera della proprietaria di una lavanderia di Modena La signora Borsetti con le figlie si reca al gran ballo per l’elezione del Presidente per una settimana della Repubblica di Venere Delfina indossa il vestito che sta stirando e sale su un’astronave di passaggio per Venere A mezzanotte l’astronave torna Gli occhi verdi Gioia della famiglia per la rapida carriera della giovane che finita la settimana apre una lavanderia a Venere di cui la Borsetti diviene cliente

Educare giocando si può Per Maragliano la sfida per la scuola è di imparare ad educare con le nuove tecnologie Anche scrivere diventa un gioco L’immersione consente di imparare in modo tattile Sul modello messo a punto dai media: la formazione permanente in atto, concorrente temibile della formazione professionale

Servirsi dei giochi esistenti: Ercole traduce il mito nel film, il film nel videogioco Si è partiti dalla storia mitica e la si traspone in film fedelmente Solo alcuni elementi, configurabili in gioco, sono diventati il videogioco Per utilizzare didat-ticamente il gioco, per insegnare la mitologia, occorre coordinare le tre tappe: racconto – film - videogioco

Dare forma di gioco ad esperienze didattiche: Peripato La filosofia per concetti, portata nelle classi elementari da questa esperienza, può essere la base di un gioco articolato in livelli: 1. Arte 2. Corpo (danza e sport) 3. Il mondo dei computers 4.Alla ricerca della verità 5. Il mio mondo 6.Noi, il gruppo in azione 7.Tutti, tutto insieme

E’ il gioco dei concetti filosofici Una conversazione guidata, cui si accompagnano pratiche di gioco, diverse a seconda dei livelli: 1.disegno 2. partita/danza 3.elaborazione informatica della Tschirt divisa 4.sceneggiature su ragione e cuore nel conoscere umano 5.raccontarsi davanti alla macchina da presa 6.raccontare il rapporto con gli altri 7.sceneggiare la comunità (fasi riprese dagli stessi alunni)

Role playng game – giochi di ruolo: occorre raggiungere un obbiettivo con delle strategie logiche atte a relazionare scopi e mezzi. Il GdR è una macchina per raccontare le storie e farle vivere ai giocatori come avventure. Seguono trame avventurose, spesso piene di dragoni e battaglie, ma sono possibili tutte le trame (Luca Giuliano, www.Pathos.it) Il gioco di carte di Shakespeare On Stage realizza congiunzioni speciali, casuali, tra i personaggi dei games e le fa vivere in nuove trame Ci si interroga così sulla consistenza dei personaggi e sulle possibilità implicite in ognuno di essi

La magia autogratificante del gioco può essere usata per la didattica della vita associata Avventure da sceneggiare come elementi di vita o come giochi di ruolo, possono aiutare a comprendere il senso delle cose che accadono. Un episodio raccontato dai bambini: una casa dove i genitori sono disoccupati: le mamme però trovano lavori ad ore necessari al sostentamento della famiglia Questo non modifica affatto il normale rapporto meridionale uomo donna: nella scena la mamma deve usare il telecomando per consentire al marito di oziare

Il gioco consente di riflettere sul presente e di studiare i modi della partecipazione Il libero partecipare con altri, con scioltezza, ad una drammatizzazione educativa, dà corso alla capacità di acquisire informazioni E di imparare ad usarle con scioltezza, imparando la disattenzione programmata dello Zen, la fase del libero sviluppo del sapere

Si può chiedere ai bambini cosa ne pensano dei giocattoli tradizionali o meccanici È un modo per riflettere sul mondo contemporaneo Il giocattolo meccanico può indurre a pensare sul rapporto tra l’uomo e la macchina Chiedendosi se il mezzo meccanico soddisfi i desi-deri di sempre - e quanto - realizzati prima con altri media (libro, gioco) Positività e negatività

automazione e cibernetica, creatività e gioco non sono percorsi alternativi Dal Settecento si costruiscono automi di grande perfezione, nella riflessione sull’homme machine, oggi tema della cibernetica e dell’intelligenza artificiale. Anche in questo caso, il gioco è stato il primo passo per l’esplorazione del nuovo mondo Macchina e creatività collaborano da sempre, nell’orizzonte dell’uomo Il gioco ne è parte centrale.