verdure cotte dal 1958
L’Azienda Carradori verdure cotte è nata nel 1958 dall’idea di Maria Biagini, mamma di Gino Carradori, poi portata avanti dallo stesso Gino, di fatto fondatore dell’Azienda. La prima cottura fu fatta in una pentola da cucina dalla signora Maria: sei “palline” di rape che furono portate col motorino da Gino Carradori ad una bottega, per un primo ricavo di novanta lire. La cottura venne poi effettuata in un paiolo da polenta e le verdure, quindi, immesse in contenitori di legno foderati di foglie di rapa, portate ai clienti con un piccolo furgone. 1958
Successivamente fu introdotta una prima caldaia in ghisa che permetteva la cottura di un maggior quantitativo di verdura. Verso il 1964 l’attività fu trasferita dalla colonica, dove nacque, alla nuova abitazione dei Carradori, mantenendo sempre la struttura a gestione familiare. Nel 1975 la produzione di verdure cotte subì un ulteriore trasferimento in un primo capannone adiacente all’abitazione, dove venne costruita una nuova caldaia in muratura e acciaio inox ed introdotta la prima lavatrice: si iniziava così a meccanizzare la produzione. La clientela inizia a diversificarsi, dagli alimentari e piccoli mercati ortofrutticoli, alla Grande Distribuzione Organizzata
2003 Il 2003 è l’anno in cui l’azienda compie il suo passo importante. Grazie anche alla spinta innovativa del figlio Alessandro l’attività si trasferisce in un moderno stabilimento attrezzato con impianti e macchinari all’avanguardia nel settore che hanno permesso l’automatizzazione delle fasi di lavaggio, cottura e confezionamento del prodotto.
Carradori Verdure Cotte, è una realtà “agricola” che fornisce la Grande Distribuzione Organizzata, lavora e produce principalmente, come da sempre, verdure coltivate nei propri appezzamenti di terreno, seguendo fin dalla semina il percorso del prodotto. Per Alessandro Carradori, parole come filiera corta e Km zero non sono meri claims commerciali, ma il DNA della sua azienda “Carradori Verdure cotte”. I prodotti in foglia processati nel laboratorio di lavorazione sono seminati, coltivati e raccolti all’interno di terreni aziendali condotti prevalentemente in forma diretta dalla stessa azienda. OGGI
La sicurezza Alimentare Tutti i processi che stanno fra semina e consegna prodotti finiti sono stati valutati secondo le modalità definite dal metodo HACCP, tramite questa valutazione del rischio sono stati posti in essere una serie di sistemi di controllo e prevenzione che vanno dal raffreddamento immediato del cotto, al controllo con specifico apparecchio di controllo con tecnologia a raggi X. Si tratta di una tecnologia raffinata che pochi hanno e che permette di intercettare non solo il metallo ma anche altri CE (pietre, vetro, ecc….) che i normali metal detector non intercettano. La corretta gestione dell’autocontrollo viene verificato sia con verifiche interne svolte da professionisti del settore, sia da analisi di laboratorio svolte sia su materie prime sia su prodotto finiti. L’azienda si avvale solo di laboratori con prove accreditate dall’Ente di accreditamento nazionale “ACCREDIA”.