E-learning per le lingue: strumenti, prospettive e casi di studio

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E-learning per le lingue: strumenti, prospettive e casi di studio Gabriele Dander Matricola: 380892 Prof. Marco Porta Dott.ssa: María Amparo Mazzuchelli López Lo scopo di questa presentazione è quello di trattare il tema dell’e-learning per le lingue e di valutare un suo inserimento in ambito didattico. Pertanto esamineremo strumenti di e-learning già inclusi nel sistema educativo, così come nuovi strumenti che si potrebbero includere in futuro. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Definizione di E-learning Computer-Supported Collaborative Learning Computer-Based Learning Web-Based Learning E-learning Esistono diversi tipi di apprendimento, quali l’apprendimento via computer, l’apprendimento collaborativo via computer, l’apprendimento via web, l’apprendimento basato sulle risorse online, l’apprendimento collaborativo in rete e via discorrendo. Ebbene, tutti questi termini si possono includere in quello di e-learning, che si presenta quindi come un insieme di più metodi di apprendimento. In breve, l’e-learning è quindi l’apprendimento tramite media elettronici. Network Collaborative Learning Online Resource-Based Learning a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Definizione di E-learning Knowledge Based Society ICT E-learning Altri due concetti che l’e-learning unisce sono quelli di Knowledge Based society, ovvero Società basata sulla conoscenza e ICT, ovvero Information and Communication Technology. La Knowledge Based society si basa sulla possibilità che beni immateriali come la conoscenza, le idee e l’innovazione possano offrire un vantaggio competitivo sul mercato e nell’ambito lavorativo. L’ICT si può definire le moderne tecnologie della comunicazione. L’e-learning coniuga la necessità di creare innovazione e conoscenza con le tecnologie ICT che ne facilitano la produzione e la diffusione. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Supporto all’E-learning eEurope (1999) Decreto Ministeriale del Ministero per l’innovazione e le tecnologie (2002) Learnovation (2008) organismi nazionali e sovranazionali hanno deciso di investire sull’e-learning. A livello europeo è stato lanciato nel 1999 il progetto eEurope, per promuovere la banda larga nelle scuole, programmi di apprendimento online e corsi di training per il collocamento nel mondo del lavoro. Al contempo, il progetto eEurope era strutturato in altri sottoprogetti quali eGovernment, eHealth, eBusiness e appunto, eLearning, per una maggiore integrazione delle nuove tecnologie in quegli ambiti della società. Successivamente, nel 2008 è stato finanziato il progetto learnovation, parola composta in inglese da learning e innovation, ovvero apprendimento e innovazione, che proponeva corsi di training nelle imprese e maggiore integrazione dell’ICT nella società. In Italia si segnala il decreto ministeriale del 2002 ad opera del Ministro per l’innovazione e le tecnologie Luigi Stanca, volto a politiche simili a quelle proposte dall’iniziativa eEurope, all’origine di alcune sperimentazioni in essere nella scuola italiana (es. Copernico, Cairoli, tablet) a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

E-learning delle lingue Supporti: Offline (CD/ROM, Software, etc.) Online (Forum, blog, chat, social networks, etc.) Stima mercato apprendimento delle lingue: 80 mld $ (2010) Passiamo dunque alla branca dell’e-learning oggetto di studio, ovvero l’e-learning delle lingue. Gli strumenti per l’apprendimento possono essere offline, come CD/ROM e software, ad esempio Rosetta Stone, che esamineremo più avanti, oppure online, come tutti gli strumenti offerti dal web 2.0, ovvero Forum, blog, wiki e così via. La stima del mercato dell’apprendimento delle lingue si aggira intorno agli 80 miliardi di dollari, con oltre 375 milioni di persone interessate. Rapportando questi dati a quelli riguardanti la stima del mercato globale dell’e-learning, che passa da 27,1 miliardi di dollari a 107,3 miliardi in 6 anni, di fatto 4 volte il dato iniziale, è facile notare l’enorme potenziale e il bacino di consumatori che potrebbero essere interessati in strumenti di e-learning per l’apprendimento delle lingue. Stima mercato globale e-learning: 27,1 mld $ (2009) 107,3 mld $ (2015) a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Università degli Studi di Pavia – Corso Cim Blended Learning Metodo tradizionale Utilizzo media elettronici Blended Learning La crescita del mercato dell’e-learning, oltre che interessare le aziende, richiede attenzione anche dalle istituzioni dell’educazione, quali scuole e università. Quando il metodo tradizionale viene affiancato o combinato a strumenti elettronici di apprendimento, si ottiene il blended learning, ovvero l’apprendimento combinato. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Università degli Studi di Pavia – Corso Cim Blended Learning Ottimizzazione dei tempi di apprendimento Livello di attenzione Flessibilità Attività del discente Imparare facendo Goal Based Scenarios (GBS) Brainstorming Problem Solving L’integrazione dell’ICT in ambito didattico può portare a miglioramenti dal punto di vista del livello dell’attenzione degli studenti, come si nota dal primo grafico. Ad ulteriore conferma, da un sondaggio di una agenzia tedesca di comunicazioni, Empiria, circa l’86% dei docenti europei trova che l’ICT abbia effetti positivi sul livello di attenzione e motivazione degli studenti. L’ottimizzazione dei tempi di apprendimento deriva da una maggiore flessibilità di questi ultimi anche al di fuori degli orari scolastici. Inoltre un maggiore coinvolgimento attivo del discente si presume possa avere effetti positivi sulla sua capacità di organizzazione. Nel secondo grafico possiamo vedere nella parte finale del grafico in blu, ovvero nella fase di mettere in pratica ciò che si è appreso, si abbia il più alto livello di ritenzione delle nozioni. Per ottenere questi obiettivi si possono organizzare goal based scenarios, ovvero attività, progetti, che portino ad una realizzazione pratica delle nozioni teoriche apprese, tramite processi di organizzazione e discussione delle idee per la risoluzione di compiti. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Strumenti e-learning in ambito accademico E-mail Tandem language learning Mondi virtuali Piattaforme di apprendimento Online Videoconferenza Passiamo dunque ad esaminare alcuni strumenti di e-learning che sono già stati integrati in ambito accademico, come l’e-mail tandem language learning, nell’immagine un caso di scambio di mail fra amici di penna che si contattano conversando nelle reciproche lingue a ritmi prestabiliti. I mondi virtuali, ovvero simulazioni virtuali di conversazioni faccia a faccia. Nell’immagine il software Traveler, tramite un avatar il discente supera l’ansietà sociale del dialogo in un’altra lingua, una delle principali barriere allo sviluppo dell’espressione orale in lingua obiettivo. Nuove frontiere in questo ambito si presentano con lo sviluppo di Second Life. Le piattaforme di apprendimento online, veri e propri portali che permettono l’estensione dell’apprendimento al di fuori della classe tramite il caricamento di materiale didattico, test online, forum di discussione e così via. Nell’immagine WebCT. Infine, la videoconferenza permette all’insegnante di mettere in collegamento video i propri studenti con studenti situati in qualsiasi altra parte del mondo e sperimentare la lingua “viva”, parlata da un madrelingua. Tipicamente si realizza via Skype. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Strumenti e-learning: Rosetta Stone Tipo strumento: Software Paradigma apprendimento: Immersione nella lingua obiettivo. Associazione immagini, testi e suoni. Nessuna attenzione verso la competenza grammaticale e discorsiva. Ma altri strumenti di e-learning si sono affacciati sulla scena dell’apprendimento delle lingue, abbiamo esaminato nella fattispecie Rosetta Stone, in quanto probabilmente software più famoso nel campo, Memrise per l’interessante utilizzo di tecniche mnemoniche e Livemocha, per il suo utilizzo dello strumento Social Network a fini di apprendimento. Il primo esempio preso in esame è Rosetta Stone, software che insegna una lingua da zero in un ambiente di totale immersione nella lingua obiettivo, come avviene per i bambini piccoli. Senza traduzioni intermedie, solo immagini, suoni e testi scritti in lingua obiettivo. La grammatica è dedotta dal discente, in quanto non vengono date istruzioni grammaticali. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Strumenti e-learning: Memrise Tipo strumento: Sito Web Paradigma apprendimento: Metodo mnemonico tramite flashcards e meme. Insegnamento di solo vocabolario. Ripetizione continua degli esercizi. Il secondo caso è Memrise, sito web che ospita una piattaforma per l’apprendimento di nuovo vocabolario. L’insegnamento avviene con tecniche mnemoniche, vale a dire associazione di immagini o parole che compongono il vocabolo da ricordare. Si capisce meglio con un esempio. Per esempio “burro” in lingua spagnola significa “asino”, pertanto si può associare al vocabolo l’immagine di un asino che lecca del burro per aiutare il discente a visualizzare l’associazione di termini e a ricordare meglio il vocabolo. Altro concetto interessante della piattaforma è quello del vocabolo inteso come pianta da innaffiare, se l’utente non svolge esercizi regolarmente per allenare la memoria, le piante associate ai vocaboli studiati appassiscono. Si crea il concetto di “giardino della conoscenza” e si sollecita il discente a prendersene cura. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Strumenti e-learning: Livemocha Tipo strumento: Social Network Paradigma apprendimento: Lezioni strutturate in fasi differenti dell’apprendimento. Interazione con altri discenti in comunità. L’ultimo caso descritto è quello di Livemocha, un social network apposito per l’apprendimento delle lingue. Ogni unità è organizzata in lezioni ed esercizi di ascolto, lettura, conversazione e scrittura e gli esercizi vengono poi inviati in rete in modo che utenti madrelingua li correggano. Da questo continuo scambio di correzioni e invio esercizi si formano anche rapporti di amicizia, si può quindi cominciare a chattare con un utente straniero, mandargli l’amicizia, segnalargli tutti gli esercizi che mano a mano si svolgono. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Integrazione strumenti e-learning in ambiente didattico Docenti + Studenti Comunità Autonomia Autenticità contesto Lifelong Learning Ridefinizione processo Comunità Autonomia Autenticità contesto Lifelong Learning Ridefinizione ruoli Docente/Studente L’integrazione di questi strumenti, vecchi e nuovi, che abbiamo appena visto, può portare a cambiamenti importanti in ambito didattico, con una ridefinizione dei processi di apprendimento e dei ruoli. I fattori maggiormente influenzati sono la comunità della classe e le comunità esterne con le quali diventa possibile dialogare, l’autonomia dei discenti, l’autenticità del contesto di apprendimento e il lifelong learning, ovvero la flessibilità dei tempi, il ruolo attivo svolto dai discenti e l’apprendimento oltre la classe. Al tempo stesso in un contesto così diverso, cambiano anche i compiti dei docenti e degli studenti. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Integrazione strumenti e-learning in ambiente didattico Comunità Autenticità contesto Comunità espansa oltre la classe Maggior senso di comunità Maggiore apprendimento collaborativo Contatto con madrelingua Contesto culturale Lifelong Learning Autonomia Gestione flessibile dei tempi d’apprendimento Reperibilità risorse ovunque e in qualsiasi momento Spazi di autogestione Valutazione di sé e degli altri Analizzando più nello specifico i fattori del blended learning, si può convenire che la comunità della classe venga integrata in una comunità di rete, come è facile intuire avvenga con strumenti come Livemocha. Al tempo stesso i discenti si aiutano a vicenda e ognuno è sia professore che studente. Gli studenti tramite e-learning possono autovalutarsi e valutare gli altri, godendo di una maggiore autonomia. L’apprendimento diventa molto più autentico, dal momento che vengono resi possibili contatti con i madrelingua, tramite strumenti di videoconferenza ad esempio, come abbiamo visto in precedenza, e questa componente autentica dell’apprendimento porta non soltanto a sentire la lingua del madrelingua, ma anche a discernere il contesto culturale del madrelingua dagli argomenti che tratta e dal come li tratta. Infine il lifelong learning permette una maggiore flessibilità degli strumenti di apprendimento, le risorse diventano reperibili in qualsiasi momento in qualsiasi luogo, tramite l’utilizzo di piattaforme come WebCT, vista in precedenza. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Integrazione strumenti e-learning in ambiente didattico Ruolo del docente e dello studente Docente Studente Potenziare l’interazione nel processo di apprendimento/insegnamento Insegnare “come imparare” (know how) Utilizzo piattaforme per il Lifelong Learning Partecipazione attiva degli studenti nella pianificazione dello studio Creazione di progetti multimediali degli studenti Per quanto riguarda i ruoli dei docenti e degli studenti, il docente assume il ruolo di facilitatore e monitoratore della classe, integrando metodi di esercizio interazionisti affiancati all’insegnamento grammaticale, per spiegare le basi della lingua. Sarà suo compito inoltre non limitarsi ad insegnare la lingua ma anche ad insegnare strategie di apprendimento. Infine, non limitare l’apprendimento alla classe e agli orari scolastici, ma fornire piattaforme che rendano il materiale studiato in classe reperibile in ogni momento e utilizzando supporti quali i forum ad esempio per accrescere il senso di comunità della classe e mettersi a sua volta a disposizione degli studenti in qualsiasi momento. Il forum aiuta anche a superare ansie e timori tipiche delle conversazioni faccia a faccia. Lo studente invece dovrà partecipare alla pianificazione del metodo di studio e imparare a gestire il proprio apprendimento in modo autonomo, oltre a realizzare progetti multimediali per “imparare facendo”, come abbiamo visto precedentemente. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Integrazione strumenti e-learning in ambiente didattico Modello base di blended learning Presenza sociale Presenza cognitiva Presenza dell’insegnante Nell’avviarci alla conclusione, possiamo riassumere il blended learning nello schema offerto da Garrison. Non si intende stabilire che esista un metodo univoco di blended learning, bensì che dei buoni presupposti per un modello di e-learning efficiente, includano aspetti sociali (ovvero affettivi, di relazione e quant’altro) e cognitivi (ovvero memorizzazione, costruzione di significato etc.) che il docente deve attentamente valutare. Una maggiore integrazione dell’e-learning si presume possa migliorare l’esperienza di apprendimento dei nativi digitali, coloro che hanno sviluppato “menti ipertestuali” e strutture cognitive influenzate dall’utilizzo del computer. Il fine di questa presentazione non è in ogni caso decidere al posto del professore, bensì offrire una panoramica che dia una migliore prospettiva d’integrazione dell’e-learning in ambito didattico, rimarcando che l’e-learning non insidia il ruolo del docente, bensì lo facilita con nuove interessanti funzionalità e prospettive di offerta didattica. D’altronde al di fuori della classe, sia studenti e professori fanno un vasto uso di tecnologie ICT, saper integrarle nella classe può comportare un valore aggiunto all’insegnamento. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim

Grazie per l’attenzione! Vi ringrazio per l’attenzione. a.a. 2011/2012 Università degli Studi di Pavia – Corso Cim