Il materiale verbale nello spettacolo

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Il materiale verbale nello spettacolo
Transcript della presentazione:

Il materiale verbale nello spettacolo Comunicazione Teatrale prof. F. Deriu a.a. 2012/13

Gli elementi dello spettacolo teatrale TESTO (materiale verbale) TEMPO SPAZIO SCENICO ATTORE

Gli elementi dello spettacolo teatrale TESTO (materiale verbale) TEMPO SPAZIO SCENICO ATTORE

“Messa in scena” Leggendo un testo teatrale occorre sempre immaginare la concreta situazione scenica e le numerose esigenze poste dalla trasposizione del materiale verbale in elemento dell’azione (movimenti dei personaggi, uso dello spazio, intonazioni, pause, ritmi, ecc.)

testo drammatico/drammaturgico testo drammaturgico testo drammatico (TD o TLD) il materiale verbale di un opera teatrale e/o audiovisiva così come si presenta sulla carta (o altro supporto) con la sua relativa autonomia letteraria il materiale verbale elaborato per l’esecuzione scenica, integrato cioè a un piano di azioni, suoni, movimenti ( regìa)

L’attore come “portatore della parola” la recitazione discorsi monologhi dialoghi movimenti

I discorsi monologo : discorso di un attore in assenza di altri personaggi, cioè un discorso non diretto a nessuno (nella prassi teatrale si chiama monologo anche un discorso ampio e coerente, pur se pronunciato in presenza e/o diretto a qualcuno dei personaggi presenti) dialogo : scambio di battute fra due personaggi; può contenere domande e risposte, discussioni, confronti, ecc., e si basa sempre sullo scontro/incontro di due interlocutori conversazione incrociata : dialogo fra tre o più persone replica : intervento di un interlocutore nel dialogo

i movimenti mimica : gioco espressivo dei muscoli facciali, in armonia (o in voluto contrasto) col contenuto emotivo e/o intellettuale del discorso gestualità : movimento delle mani, del capo, degli arti superiori o di altre parti del corpo, in corrispondenza di analoghi “movimenti” emotivi e/o intellettuali del discorso postura / andamento : tono generale dell’atteggiamento corporeo (tendenzialmente statica la prima, prevalentemente dinamica la seconda)

didascalie indicazioni che suggeriscono quali mezzi scenici ed espressivi debbano/possono essere impiegati nella realizzazione di singole scene didascalie relative allo scenario e all’ambientazione (arredamento, illuminazione, suoni, ecc.) didascalie relative alla recitazione (comportamento dei personaggi, intonazioni, mimica, ecc.) didascalie “implicite” (indicazioni contenute e/o nascoste nelle parole stesse pronunciate dai personaggi, o nelle situazioni rappresentate dalle scene)

partizione atto : parte che viene recitata senza interruzione né soluzione di continuità; gli atti sono separati da pause dette “intervalli”; le ragioni della divisione in atti possono essere psicologiche (far riposare l’attenzione dello spettatore) e/o tecniche (consentire cambiamenti di ambientazione, di costumi, ecc.) “scena” o “presenza” : suddivisione basata sulle entrate e sulle uscite dei personaggi (ad ogni entrata e/o uscita di uno o più personaggi insieme cambia la “presenza”)