Protagora.

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Transcript della presentazione:

Protagora

È il primo sofista di cui la tradizione ci ha trasmesso notizia Nasce verso il 480 a. C. ad Abdera, in Tracia Secondo la tradizione sarebbe stato discepolo di Democrito Viaggiò molto, il viaggio per i sofisti rappresenta uno stile di vita, prefigura un ideale cosmopolitico Acquisisce grande fama ad Atene, stringe amicizia con Pericle, ma accusato di empietà per le sue opinioni sugli dei, sceglie la fuga e i suoi libri vengono dati alle fiamme sulla pubblica piazza Muore verso la fine del V secolo a.C. probabilmente in un naufragio mentre tenta di raggiungere la Sicilia

Delle opere di Protagora non ci rimangono che pochi frammenti... Fra le tante citate da Diogene Laerzio (Vite dei filosofi) ricordiamo le Antilogie, in due libri Altri autori citano altre opere: Sugli dei, la Verità (o Discorsi demolitori), Sull’essere, alcuni studiosi le hanno considerate titoli diversi dell’opera sopraccitata

L’uomo misura di tutte le cose... Di tutte le cose misura è l’uomo: di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono, per ciò che non sono (DK 80 B I)

Quale uomo? Uomo come singolo (es. una cosa può essere vera per Giovanni, ma falsa per Pietro). Uomo come collettività (es. una cosa può essere vera per i tedeschi (una collettività) e falsa per gli arabi). Uomo come essere umano (l’uomo, in quanto essere umano; non può conoscere le cose che in una data maniera)

Antilogie - I discorsi duplici Ponendo l’uomo come esclusiva unità di misura, è possibile che a ogni opinione si affianchi un’opinione opposta sullo stesso argomento. L’insegnamento di Protagora consiste nell’esercitare l’allievo a produrre ragioni sia a favore che contro un determinato argomento, in modo da renderlo abile, nella disputa, a sostenere una tesi o la tesi opposta. Ricorda Aristotele che Protagora insegnava a “rendere più forte l’argomento più debole” [Retorica, 1402a 23]

La verità che l’esperienza sensibile (le cose) offre è sempre relativa a ciascun uomo e alle sue condizioni mentali e fisiche

La distinzione tra sano e malato come esemplificazione della tesi gnoseologica in generale Le sensazioni che un uomo sano ed uno malato possono avere, per esempio nei confronti del cibo, possono essere molto diverse, ma non possiamo affermare che quelle del primo siano più vere di quelle del secondo, o che egli sia più sapiente.

È impossibile stabilire ciò che il cibo è in se stesso, ma solo in relazione con il SOGGETTO SENZIENTE

Il criterio pratico dell’utile e del dannoso Non essendoci la possibilità di trovare la verità assoluta, il criterio che l’uomo deve adottare nelle scelte per la sua vita è quello dell’utile.

La medicina della parola Così come il medico, con le medicine, trasforma il malto in un uomo sano, allo stesso modo il sofista, con i suoi insegnamenti (la medicina della parola), trasforma lo stato del discepolo in uno migliore Tra lo stato di salute e quello di malattia è senz’altro preferibile il primo, così come la condizione di cittadino della poleis è preferibile a quella dell’uomo selvaggio

“All’ammalato sembra amaro ciò che mangia, e così anche è per lui, mentre per chi è sano è ed appare il contrario. Non bisogna, dunque, considerare nessuno di questi più sapiente dell’altro (in effetti, non è possibile), né si deve affermare che l’ammalato è ignorante perché ha una simile opinione, o che il sano è sapiente perché ha un’opinione diversa, ma bisogna far cambiare una condizione nell’altra, poiché la seconda condizione è migliore.” (Platone, Teeteto, 166d-167a)

La capacità di persuasione Nei conflitti di opinioni non è la verità a dirimere ciò che è giusto o ingiusto La parola è SOVRANA, indipendentemente dalla verità del suo contenuto La capacità di persuasione è affidata alla parola La concezione del linguaggio di Protagora è di tipo CONVENZIONALISTICO

Una morale utilitaristica Così come non esiste la verità assoluta, non esiste nemmeno il giusto per natura. Il criterio che si deve adottare è quindi, anche in questo caso, il criterio dell’utile. Il sentimento di moralità e la giustizia il fondamento dello Stato e della società, i quali sono senz’altro valori più utili che non l’isolamento individuale

il sapiente dovrà far prevalere l'opinione che ritiene più utile per il bene della città fondamento del diritto e della morale non più nella natura (Presocratici) ma nella polis leggi valgono per convenzione

Il bello è ciò che procura piacere Come non esiste una regola unitaria per stabilire che cose sia il vero ed il falso, il giusto e l’ingiusto, così la distinzione tra bello e brutto non è universale e oggettiva. Il bello è tale solo ed esclusivamente se produce piacere, in relazione alla situazione e allo stato d’animo dell’individuo

Agnosticismo e accuse di ateismo “Riguardo agli dei, non ho la possibilità di accertare né che sono, né che non sono, opponendosi a ciò molte cose: l’oscurità dell’argomento e la brevità della vita umana” (DK 80 B 4)

Fine