Linguaggio e memoria.

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Transcript della presentazione:

Linguaggio e memoria

Apprendimento e memoria Sono 2 termini diversi ma in relazione Apprendere vuol dire introdurre nuove conoscenze Memorizzare vuol dire conservare ciò che si è appreso in modo tale da trarne vantaggio come esperienza nel futuro

Memoria Sono presenti 2 tipi di memoria A breve termine – è quella indipendente dalla sintesi proteica nel senso che anche se vi è un blocco di questa , e dunque delle rispettive modificazioni dei contatti sinaptici , tale memoria permane anche se per poco A lungo termine al contrario permane a lungo e a volte indefinitamente , è questa dipendente dalla plasticità sinaptica e dalle nuove connessioni che si formano e dunque dipende dalla sintesi proteica

Memoria dichiarativa e non dichiarativa Sono diverse e si basano la prima su paragoni , inferenze , critiche , la seconda invece sulla ripetizione e abitudine di una determinata cosa Memoria non dichiarativa – comprende questa l’ assuefazione , la sensibilizzazione che fanno parte dell’ apprendimento non associativo , l’ apprendimento associativo e l’ imprinting

Memoria non dichiarativa Apprendimento non associativo – prevede l’ assuefazione ovvero l’ imparare a giudicare come innocuo uno stimolo che inizialmente può sembrare pericoloso , questo grazie al ripetersi dello stimolo , la sensibilizzazione che prevede l’ imparare a giudicare pericoloso uno stimolo apparentemente innocuo

Memoria non dichiarativa Apprendimento associativo – Prevede il condizionamento classico , dove tipico è l’ esperimento di Pavlov e il condizionamento operante

Condizionamento classico Questo è dimostrato da Pavlov Consiste nell’ indurre nel cane la salivazione a seguito di vista di cibo Il cibo dunque è il riflesso incondizionato , e la salivazione la risposta incondizionata Se però prima di portare il cibo , questo è preceduto dal suono della campanellina , questa diventa lo stimolo condizionato , e la salivazione la risposta incondizionata

Condizionamento operante Questo è dimostrabile grazie a degli esperimenti sui ratti che rinchiusi in una gabbia continuavano a gironzolare per la gabbia nella ricerca di cibo Quando però casualmente il ratto premeva una leva posta lateralmente , il cibo veniva rilasciato Si vide che il ratto dopo un pò di tempo non girava più attorno come inizialmente ma andava sempre più spesso verso la leva

Condizionamento operante Simile al precedente ma con effetto opposto Infatti la leva questa volta induceva una scossa che creava dolore nel ratto Dunque questo col tempo tendeva ad allontanarcisi Il primo si chiama rinforzo positivo e il secondo negativo

Ruolo cervelletto Sembra che il lobo anteriore del cervelletto sottenda alla funzione dei riflessi appena visti Però non è stata trovata una relazione tra cervelletto e condizionamento operante Ad esempio il semplice riflesso d’ ammiccamento dovuto a un suono che precede il soffio , scompare a seguito di ablazione del lobo anteriore del cervelletto

Aree della memoria non dichiarativa Generalmente nei soggetti amnesici la memoria non dichiarativa non è intaccata Invece se ad essere colpiti da una ischemia o una lesione sono il cervelletto nel suo lobo anteriore e l’ amigdala Interessante è osservare come il cervelletto sia più che altro necessario per le risposte motorie ai riflessi condizionati , mentre l’ amigdala alle risposte emotive

Memoria dichiarativa E’ quella memoria che include informazioni a seguito di paragoni , valutazioni , analisi cognitive e inferenze Si basa su delle strutture nervose che grazie a degli studi sulle rispettive lesioni sono state ritrovate nel lobo temporale mediale , nel diencefalo mediale , nell’ ippocampo

Strutture nervose E’ importante il lobo temporale mediale soprattutto per la memoria dichiarativa in quanto un soggetto con tale parte lesa riesce ad apprendere ( memoria procedurale) ed eseguire un compito a seguito di prove , ma non ricorda di averle mai fatte in precedenza Questo è anche essenziale nella memoria spaziale , che il soggetto con tale area lesa tende a perdere

Corpi mammillari e diencefalo mediale Si è visto che una lesione dei corpi mammilari provoca una buona amnesia retrograda di quasi 2 anni che però tornava col tempo Essenzialmente era la memoria a lungo termine ad essere colpita soprattutto dal punto di vista verbale E’ stato visto inoltre che l’ ippocampo serve come sistema di consolidamento delle informazioni soprattutto breve termine

Schema sistema limbico e memoria Giro del cingolo Ippocampo Circuito Papez Nn ant inf talamo Memoria dichiarativa ed emozioni Corpi mammillari

Localizzazioni delle memorie Memoria immediata – connessa col talamo e le sue proiezioni corticali Memoria a breve termine – nei lobi frontali Memoria a lungo termine – ippocampo e lobi temporomediali

Processo del ricordo E’ prima di tutto un processo che vede coinvolte più di un area Quando stiamo in compagnia di amici ascoltiamo , vediamo , odoriamo ,tutte queste informazioni sensoriali vengono mandate alle aree rispettive della sensibilità primaria Poi le stesse mandano queste informazioni ad aree di struttura superiore e poi a quelle associative prima uni e poi multimodali Da queste che sono essenzialmente 3 , le informazioni viaggiano e possono andare o alle strutture frontali o alle regioni paraippocampali le quali hanno il compito di consolidare tali informazioni nelle aree di origine che sono le vere depositarie dei ricordi In tutto questo un ruolo essenziale lo svolge il lobo temporale mediale che è una stazione di tramite tra le aree sensoriali e quelle ippocampali , e infatti costituisce una delle 3 aree associative E’ proprio l’ il lobo temporale mediale a coattivare tutte le strutture per la formazione del riordo

Linguaggio Innanzi tutto bisogna dire che questo è uno dei sistemi più evoluti che caratterizza gli esseri superiori Origina dalla fonazione che parte da una espirazione lunga , dove l’ aria attraversa le corde vocali che vengono piegate Normalmente la glottide è aperta ma nella fonazione essa si restringe Poi il tono del suono emesso dipende dalla bocca , dalla faringe e dalla connessione denti - labbra

Localizzazioni delle componenti del linguaggio Area di broca o 44 – 45 situata nel giro frontale , è deputata al livello fonologico e morfosintattico deputato all’ ascolto di parole passive e frasi complesse con elaborazione cognitive Area parietale inferiore è deputata al livello semantico ovvero il significato delle parole , questo livello è presente anche nella parte sup del lobo temporale e frontale inferiore Area del Wernikel – deputata alla comprensione delle parole e situata nel giro angolare nella parte posterosuperiore del lobo temporale area 22 di Broadmann

Dunque.. Si può facilmente capire il ruolo funzionale della vicinanza dell’ area 44 e dell’ area 22 alle aree rispettivamente motoria 4 e acustica 41 Infatti l’ area di Broca è responsabile dell’ azione motoria del parlare , mentre quella di Wernikle è responsabile della ascoltazione delle parole

Dominanza emisferica del linguaggio Si è osservato che nel 75 per cento delle persone l’ area del linguaggio si trova nell’ emisfero di sinistra La maggior parte delle persone inoltre è destrimana Dunque pochissimi sono i casi di aree del linguaggio nel lato destro , dato che si è visto che molti mancini hanno comunque l area del linguaggio a destra

Area di broca (44-45) Quest area oltre alla particolare funzione del linguaggio , è inserita con l’ area F5 o premotoria ventrale posteriore con neuroni mirror che sono stati visti scaricare principalmente quando si vede fare determinate azioni specie con le mani ad altri soggetti Questi neuroni sembrano anche i responsabili dell’ apprendimento per visione

Disfunzioni delle aree del linguaggio Afasia sensoriale – lesione dell’ area 22 di Wernikle che è l’ area della comprensione delle parole Afasia motoria – lesione dell’ area 4 e 44 , non si riesce più a parlare Prosopagnosia – Mancanza di riconoscimento dei volti Alessia – incapacità di leggere , per lesione della parte posteriore del lobo temporale ( visiva ) Agrafia – incapacità di scrivere