Strumenti di provvista finanziaria
Strumenti di provvista di risorse finanziarie L’azienda, sia nella fase di costituzione che in quella di gestione, effettua numerose operazioni di finanziamento volte non solo al mantenimento della propria capacità competitiva, ma anche per crescere e svilupparsi. La possibilità di ottenere prestiti bancari è legata all’istruttoria di fido: attraverso le procedure di istruttoria le banche accertano la sussistenza dei requisiti formali e sostanziali ai quali è subordinato l’accoglimento delle domande di prestito della clientela, e per definire le modalità di utilizzo, rimborso e rinnovo.
Provvista a breve. Scoperto di conto corrente Con l’apertura di credito bancario la banca si obbliga a tenere a disposizione del cliente una determinata somma di denaro dalla quale il cliente potrà prelevare volta per volta o anche in un’unica soluzione, a seconda delle proprie esigenze. L’apertura di credito in conto corrente è la possibilità data al cliente affidato di prelevare dal suo conto più di quanto versato, entro un certo importo.
Provvista a breve: Anticipi su ri.ba. L’anticipo su RI.BA è un’operazione attraverso cui la banca, a fronte della presentazione da parte del cliente del proprio portafoglio ri.ba, concede un accredito in conto pari al valore del credito. Il relativo importo viene così reso disponibile prima che la banca ne abbia curato l’incasso.
Provvista a breve: Anticipi su fatture Attraverso questa modalità di finanziamento il cliente può ottenere fino all’80% delle fatture emesse. La banca diviene titolare del diritto di credito ed il debitore risulta obbligato non più verso il creditore originario ma verso la banca.
PROVVISTA A BREVE: CESSIONE DEL CREDITO Una delle modalità più diffuse di provvista di risorse finanziarie è la cessione dei crediti detenuti i portafogli. Le operazioni di cessione dei crediti (factoring) è tipicamente effettuata a favore di banche o di società specializzate (società di factoring). Tali cessioni possono essere pro-solvendo o pro-soluto.
CESSIONI PRO-SOLVENDO Con le cessioni pro-solvendo l’impresa creditrice cede il credito con la clausola salvo buon fine. Se alla scadenza del credito il debitore non paga, l’acquirente del credito (factor) può rivalersi sull’impresa creditrice, che torna ad essere titolare del credito insoluto. Dal punto di vista contabile sono possibili due diversi trattamenti delle operazioni di factoring pro-solvendo
Cessione pro-soluto Con le cessioni pro-soluto l’impresa creditrice cede al factor i crediti a titolo definitivo, trasferendo anche il rischio del mancato incasso.
Provvista a medio lungo/termine. Mutui passivi Il mutuo è una forma classica di finanziamento a medio e lungo termine. Si concretizza in un prestito accordato dalla banca erogato in una o più soluzioni. Il cliente si impegna a rimborsare il mutuo in conformità di un prefissato piano di ammortamento, con rate periodiche, comprensive di capitale e interessi.
Provvista a medio lungo/termine. Mutui passivi I mutui sono concessi dalle banche in seguito ad una fase di istruttoria volta a stabilire l’affidabilità del richiedente. La banca, una volta concesso il mutuo provvederà ad accreditare il conto corrente del cliente della somma convenuta al netto delle spese di istruttoria. Il cliente provvederà nei tempi fissati a versare alla banca la rata stabilita, riducendo l’esposizione debitoria fino ad estinzione del mutuo.
Strumenti di impiego finanziario
Titoli di debito I titoli di debito comprendono valori mobiliari emessi dallo Stato (BOT, BTP) o da privati (Obbligazioni) che rappresentano quote di prestiti effettuati agli emittenti stessi dagli acquirenti dei titoli.
Titoli di debito Le grandi aziende e lo Stato, per ottenere nuove risorse a titolo di prestito si rivolgono a i piccoli risparmiatori i quali, versando somme relativamente piccole, entrano in possesso di titoli rappresentativi della quota di prestito da loro effettuata.
Titoli di debito I titoli danno il diritto ad interessi periodici: cedola Alla scadenza del titolo, o anticipatamente ove previsto, il portatore lo presenta all’emittente, ottenendone il controvalore in denaro.
Titoli di debito I titoli di debito possono essere acquistati al momento dell’emissione o durante l’arco di tempo corrispondente alla vita del prestito. Nel primo caso si acquistano dall’emittente tramite un intermediario autorizzato. Nel secondo caso si acquistano da un altro possessore.
Valore nominale Per valore nominale di un titolo si intende l’importo riportato sul certificato del titolo stesso e sul quale viene effettuato il calcolo degli interessi. Valore di emissione è il costo reale che viene sopportato all’acquisto di un titolo di nuova emissione Valore di rimborso è l’importo corrisposto al possessore del titolo alla sua scadenza. Solitamente corrisponde al valore nominale.
Emissione In genere l’emissione di un titolo di debito avviene ad un prezzo inferiore al suo valore nominale: sotto la pari; Più raro è il caso di titoli collocati ad un prezzo superiore al valore nominale: sopra la pari; Il prezzo del titolo viene indicato in termini percentuali: il corso.
Esempio: emissione La società Alfa acquista BTP quinquennali il cui valore nominale è 5.000, al corso di 99. I titoli hanno cedola semestrale posticipata al tasso del 6% annuo. Alfa pagherà alla banca il 99% di 5000 (4.950) + le commissioni bancarie previste, divenendo titolare di BTP per un controvalore di euro 5.000.
Scadenza della cedola Alla scadenza della cedola, il detentore dei titoli riceve dalla banca una comunicazione dell’avvenuto accredito degli interessi periodici. Esempio: la società Alfa riceve dalla banca comunicazione dell’avvenuto accredito degli interessi dovuti sul valore nominale (5.000), al tasso del 6%=300 ma poiché è semestrale sarà 150.
Scadenza del titolo Maturato il termine del prestito, il detentore dei titoli riceve dall’emittente il valore nominale del titolo. Esempio: la società Alfa alla scadenza riceve dalla banca comunicazione dell’avvenuto accredito del controvalore dei titoli (5.000)
Titoli zero-coupon I più diffusi titoli di debito pubblico sono titoli “zero coupon”, ossia privi di cedola. L’acquirente ottiene anticipatamente la somma degli interessi prevista, pagando un prezzo di acquisto pari al corso del titolo, decurtato degli interessi che matureranno a scadenza. Gli interessi sono quindi pari alla differenza fra prezzo di acquisto e valore di rimborso o nominale. Alla scadenza, l’acquirente riceverà il valore nominale del titolo, senza alcuna somma aggiuntiva a titolo di interesse.
Titoli zero-coupon Il 7/04/09 Alfa acquista BOT trimestrali il cui valore nominale è 5.000, al prezzo di 98.50, con commissioni pari a 10. Alfa ha un’uscita di 4.935, pari al costo dei titoli di 4.925 (98.50 x 5.000) e a commissioni per 10. Gli interessi sono pari a 75 (100 - 98.50)=1.5 x 5.000. Il 7/7 Alfa incassa 5.000 euro, di cui 4.925 sono a rimborso del capitale dei titoli e 75 sono per interessi.
Titoli azionari Una modalità alternativa di impiego di risorse finanziarie è costituita dall'investimento in quote di capitale di altre aziende. L'investimento può avvenire con prospettiva di medio / lungo periodo e/o strategica, ossia finalizzato all'ottenimento del controllo della società di cui si acquisiscono quote di capitale, o in un'ottica di breve periodo, finalizzando l'investimento all'ottenimento dei dividendi e dei proventi derivanti dalla negoziazione dei titoli azionari nei mercati finanziari (trading).
Titoli azionari I “titoli azionari” o, più semplicemente, “azioni” rappresentano quote del capitale di altre società. Tipicamente, le azioni sono negoziate nei mercati finanziari, attraverso l'intervento di intermediari finanziari. Come i titoli di debito, quasi tutte le azioni sono "smaterializzate". Esse risultano esclusivamente da scritture contabili tenute dagli intermediari finanziari. Per le operazioni di acquisto e vendita di azioni, quindi, si pagano delle commissioni agli intermediari.
Titoli azionari A prescindere dal valore nominale, le azioni vengono acquistate al prezzo definito dalle quotazioni di mercato. Qualora possedute all'epoca della chiusura del bilancio di esercizio della società emittente, danno diritto alla percezione di una quota dell'utile da queste distribuito (dividendo). All'atto della vendita, confrontando il costo di acquisto con il prezzo di vendita si può evidenziare un provento (plusvalenza) o un onere finanziario (minusvalenza).