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PubblicatoCorrado Mattei Modificato 8 anni fa
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1 Variabili
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2 Tipi di variabili Una variabile è qualche proprietà di un evento che è stata misurata. Le variabili sono attributi dei fenomeni e pertanto appartengono alla realtà. La riduzione di un fenomeno a variabili focalizza l’attenzione dello sperimentatore su alcuni eventi specifici fra i molti che possono essere legati al fenomeno.
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3 Tipi di Variabili Variabili Variabili indipendenti Variabili indipendenti Variabili > Variabili > Variabili quantitative Variabili quantitative Variabili qualitative Variabili qualitative Variabili continue Variabili continue Variabili dipendenti Variabili dipendenti Variabili discontinue Variabili discontinue
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4 Variabile dipendente La variabile dipendente è una misura del comportamento del soggetto (la sua risposta). Si chiama dipendente perché DIPENDE dal valore di un’altra variabile (indipendente). Può essere considerata “ciò che il soggetto compie in virtù di una stimolazione.
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5 Variabile indipendente La variabile indipendente è considerata la causa di qualche modificazione degli stimoli e delle risposte (è detta anche causa). Può essere considerata “ciò che lo sperimentatore fa al soggetto”. Ogni variabile indipendente ha almeno due valori (presenza / assenza del fenomeno) detti anche “livelli”
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6 Variabili confuse Una variabile confusa è una variabile che varia con la variabile indipendente. Confondere le variabili è un grave problema quando si usano variabili del soggetto come il “genere”, perché i maschi e le femmine si differenziano per molte caratteristiche.
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7 Variabili quantitative e quanlitative Le variabili quantitative sono quelle che variano in grandezza. Sono esempi di variabili quantitative la “velocità di risposta e l’altezza del suono”. Le variabili qualitative sono quelle che cambiano in genere. Sono esempi di variabili qualitative la “tonalità di un suono e il girare a destra o a sinistra in un labirinto”.
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8 Variabili continue Alcune variabili possono assumere qualsiasi valore in un insieme continuo, esse sono dette variabili continue. Le variabili continue non sono limitate a certi valori, come i numeri interi, o a categorie separate. Sono esempi di variabili continue, la latenza e la durata di una leva con pressione illimitata.
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9 Variabili discontinue Le variabili discontinue rientrano in categorie distinte. Ad esempio, il numero di battesimi effettuati nella città di Padova durante l’anno 2002. Anche se una variabile è continua, la sua misura spesso può essere discontinua (ad esempio, la misura dell’altezza).
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10 Misurazione Tutti i tipi di variabili che abbiamo discusso devono essere misurati sulla stessa scala. La possibilità di formulare le leggi in maniera quantitativa richiede che siano soddisfatte due condizioni: il fenomeno deve essere sufficientemente regolare da poter essere descritto in modo ragionevolmente preciso, la legge deve essere sufficientemente semplice da poter essere espressa con un’equazione.
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11 La misurazione, quindi, è un’assegnazione di valori numerici ad eventi o oggetti secondo regole che permettono di rappresentare importanti proprietà degli eventi o oggetti con proprietà del sistema numerico. Le regole tramite le quali i valori numerici sono assegnati agli eventi determinano l’unità di misura. È consuetudine distinguere quattro tipi di scale di misura, brevemente:
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12 Tipi di scala di misura Scale nominali Scale ordinali Scale a intervalli Scale a rapporti
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13 Scale nominali Una scala nominale è una scala che permette di classificare oggetti o eventi in categorie. È il tipo più semplice di scala perché la sua regola per assegnare valori numerici (o altre etichette) a oggetti ed eventi è la più semplice.
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14 Scale ordinali Una scala ordinale è una scala che dispone gli oggetti o eventi a seconda della loro grandezza. La regola per assegnare valori numerici in una scala ordinale è che la posizione ordinale (posto in classifica) del valore numerico sulla scala deve corrispondere al grado dell’attributo degli oggetto o eventi.
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15 Scala ad intervalli equivalenti È una scala in cui le differenze fra i valori numerici hanno significato. Vi è la presenza di uno “zero relativo” e di una “unità di misura”. La regola per l’assegna di valori numerici ad eventi od oggetti in una scala ad intervalli è che la differenza fra i valori numerici sulla scala deve corrispondere a differenze fra gli eventi od oggetti.
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16 Scale a Rapporti È una scala basata caratterizzata da un punto zero significativo nonché da differenze significative fra i suoi valori numerici. La regola per assegnare valori numerici od oggetti su una scala a rapporti è che i rapporti fra i valori debbono corrispondere ai rapporti fra gli eventi o gli oggetti.
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17 ScalaProprietà del sistema numerico rappresentato dalla regola di assegnazione Trasformazioni permissibili Esempio Nominale Somiglianze e differenze Qualsiasi sostituzione di un numero con un altro che preservi le somiglianze e le differenze Tipi di ortaggi Ordinale Somiglianze e differenze, classifica per grado Qualsiasi modificazione che preservi l’ordine fra i membri Preferenze fra oggetti diversi. Intervalli Somiglianze e differenze, classifica per grado, grandezza Aggiunta di una costante, moltiplicazione per una costante positiva. Scala di soddisfazione per un prodotto. Rapporti Somiglianze e differenze, classifica per grado, grandezza delle differenze, rapporti tra le proprietà degli individui, punto zero significativo Solo moltiplicazione per una costante positiva Legge di Stevens della grandezza della sensazione.
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18 Affidabilità e validità delle misurazioni Perché una misurazione sia di una qualche utilità alla scienza, deve essere sia affidabile sia valida. Tutte le ricerche hanno a che vedere con la variabilità delle misurazioni. Il compito del ricercatore è quello di trovare una relazione tra la variabile indipendente e la variabile dipendente.
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19 Variabilità ed errore C’è un tipo di variabilità conosciuta come varianza d’errore è errore causale. La varianza d’errore, o semplicemente errore, è la variabilità delle variabili dipendenti in una ricerca dove non è possibile dimostrare che questi cambiamenti sono associati alla variabile indipendente.
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20 Tipi di errori di misura Fondamentalmente ci sono due tipi di errori di misura: sistematico e casuale. L’errore sistematico è causato da una cattiva attenzione al tipo (ed alle caratteristiche) di variabile presa in esame da parte dello sperimentatore. L’errore casuale non è associato a nessuna variabile indipendente conosciuta (non misurabile).
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