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PubblicatoCinzia Serafina Montanari Modificato 8 anni fa
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MUSEO DELLA STORIA DI BOLOGNA La città che cambia Bologna delle acque Inizio Rinascimento Akram Mrida, Chiara Milani, Manuel Occhino
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La città che cambia In questa stanza è esposta una seria di quadri che rappresentano come la città sia cambiata nel tempo. Le tele mostrano una Bologna che non c'è più, attraversata da canali, come una piccola Venezia.
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Fiumi e canali L'acqua proveniva dal Reno e dal Savena. Il Navile era invece il canale commerciale che dalla città portava le merci fino a Venezia. Nel 1550 venne costruito anche un porto
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Bologna delle acque Nel Medioevo a Bologna fu realizzato un efficace sistema idraulico artificiale, attraverso canali che fornivano l'acqua al centro abitato, sfruttando i fiumi vicini. L'energia idraulica serviva per muovere le ruote dei mulini.
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Nel XIII secolo Bologna era la quinta città europea per popolazione e il maggior centro tessile d'Italia, famosa per la produzione di seta. Bologna e la seta
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I canali erano regolati da chiuse e da chiaviche, dei cancelletti chiusi a chiave che sbarravano o lasciavano passare l'acqua ai mulini. Le chiaviche sono diventate le attuali fogne. Le chiaviche
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L'Aposa I canali sono oggi quasi tutti interrati, l'unico che non è stato interrato è il torrente Aposa, che raccoglie le acque del Savena e, insieme al Reno, alimenta il canale Navile.
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A Bologna possiamo trovare una finestrina sul torrente Aposa in via Piella, vicino al Torresotto. L'Aposa
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In questa stanza interattiva c'è una ricostruzione suggestiva di Bologna sotterranea e del sistema idraulico attraverso dei giochi di luce soffusa e di immagini. Toccando il pavimento sembra davvero di trovarsi su uno specchio d'acqua che si muove. La stanza interattiva
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Inizio Rinascimento Agli inizi del 500 Ulisse Aldrovandi, professore Universitario a Bologna, fece costruire il primo orto botanico. Si batté per la teriaca, una medicina che ogni speziale preparava a modo proprio. Lui disse che la teriaca doveva avere una ricetta.
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Ulisse raccoglieva anche vari oggetti strani che collezionava nella “camera delle meraviglie”. Ognuna di queste apparteneva solo ai grandi signori ed in seguito si trasformarono in musei.
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