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CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A

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Presentazione sul tema: "CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A. 2017-2018
PSICOLOGIA DEI GRUPPI E COMUNICAZIONE (9 CFU, h.54) 14 marzo Marina Mura Ricevimento: mercoledì dalle ore alle presso lo studio (n.18, I piano Via Sant’Ignazio 78) o per appuntamento tel Skype: cagliari134

2 La cognizione sociale L’attribuzione causale: il modello della covariazione (Kelley, 1967; 72): l’attribuzione avviene per elaborazione di diverse cause potenziali e l’effetto viene associato alla causa, osservata contemporaneamente, con cui co-varia maggiormente Principio: la causa di un comportamento è presente quando esso si verifica (causa-effetto co-variano) e l’operazione cognitiva di assegnazione segue tre principi Consenso: verso X tutti si comportano allo stesso modo? (alto-basso consenso) Specificità: il soggetto ha lo stesso comportamento verso tutti? L’effetto si verifica solo in presenza di X? (alta-bassa specificità) Coerenza nel tempo e nella modalità: il soggetto si comporta verso X sempre nella stessa maniera? L’effetto si produce in quel modo solo in presenza del soggetto? (alta-bassa coerenza)

3 La cognizione sociale L’attribuzione causale: il modello della covariazione (Kelley, 1967; 72): Pattern di attribuzione interna: basso consenso, bassa specificità, alta coerenza (gli altri non si comportano così nella stessa situazione, il soggetto si comportata così anche in altre situazioni simili, il soggetto si comporta sempre così in quella situazione) Pattern di attribuzione esterna: alto consenso, alta specificità, alta coerenza (tutti si comportano così nella stessa situazione, il soggetto si comportata così solo in quella specifica situazione, il soggetto lo fa sempre) Pattern di attribuzione situazionale: basso consenso, bassa specificità, bassa coerenza (gli altri non si comportano così nella stessa situazione, il soggetto si comportata così anche in altre situazioni simili, il soggetto non ha lo stesso comportamento in quella situazione)

4 La cognizione sociale L’attribuzione causale: il modello della covariazione (Kelley, 1967; 72) Se vi è coerenza comportamentale, si valuta la distintività e il consenso, se sono alti si fa un’attribuzione situazionale (altri e ambiente), se sono bassi l’attribuzione è disposizionale

5 La cognizione sociale L’attribuzione causale: il modello della covariazione (Kelley, 1967; 72) Si utilizzano soprattutto: Specificità e Coerenza (le informazioni riguardanti la coerenza nel tempo sono le più importanti) Si fanno attribuzioni anche in mancanza di informazioni e si diminuisce l’importanza di una causa se ve ne sono altre immediatamente disponibili (euristica della disponibilità) Si tende a fare attribuzioni interne/disposizionali = errore fondamentale di attribuzione o bias di corrispondenza

6 Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione
Self serving bias: tendenza ad attribuire i propri successi a cause interne e gli insuccessi a cause esterne: spiegazione cognitiva: in genere le persone hanno più esperienze di successi che di insuccessi spiegazione motivazionale: le persone sono motivate a valorizzarsi e a considerare se stesse positivamente

7 L’errore fondamentale di attribuzione
Tendenza a sovrastimare il peso di fattori disposizionali e sottostimare il peso di fattori situazionali nelle spiegazioni causali (Heider, 1958; Ross, 1977; Jones e Harris, 1967) Interpretazioni: Heider (1958): le cause vengono attribuite a fattori salienti dal punto di vista percettivo; l’attore è percepito come figura saliente, la situazione o sfondo rimane in ombra Gilbert (1989): esistono due fasi nel processo attribuzionale l’individuo compie una attribuzione disposizionale automatica se il contrasto fra evidenza e attribuzione è troppo grande, aggiusta il giudizio in base alle influenze situazionali

8 Discrepanza attore-osservatore
Tendenza ad attribuire le cause del proprio comportamento a fattori situazionali, e le cause del comportamento altrui a fattori disposizionali Interpretazioni: l’attore dispone di conoscenze accurate sul modo in cui si è comportato in passato e ha quindi una memoria autobiografica di risposte comportamentali variate: questo scoraggia attribuzioni disposizionali verso se stesso (soprattutto per gli insuccessi) distorsione percettiva: la situazione è il fattore più saliente per l’attore, mentre per l’osservatore il fattore più saliente e quindi più informativo è la persona

9 difficoltà del compito
Modello tridimensionale delle attribuzioni e le emozioni (Bernard Wainer, 1986) locus delle attribuzioni: Interna / Esterna (Heider) Interna stabile (Jones e Davis) Effetti cognitivo-emotivi della Controllabilità Controllabilità Interna stabile Interna instabile Esterna stabile Esterna instabile controllabile Impegno abituale impegno caratteristi- che altrui aiuto di altri non controllabile attitudine salute difficoltà del compito fortuna

10 Valutazioni interculturali del modello attribuzionale
1989: studi interculturali mostrano differenze di attribuzione per diversi gruppi culturali e occupazionali, soprattutto per il gruppo indiano Gli individui imparano ad effettuare attribuzioni “corrette” secondo i sistemi normativi delle loro società Gli individui effettuano più attribuzioni disposizonali sui gruppi minoritari, soprattutto per il successo Negli studi l’attore è posto al centro e vengono trascurati i fattori situazionali

11 La psicologia discorsiva: Derek Edwards e Jonathan Potter (1992-1993)
Le attribuzioni causali vengono elaborate insieme alla generazione delle versioni degli eventi e sono quindi inseparabili dalla memoria e dal desiderio di autopresentazione (positiva) Le spiegazioni sono esterne agli individui ed esistono prima di essi: sono all’interno di «spiegazioni possibili» d’origine sociale Anche le spiegazioni “nuove” nascono e diventano influenti dopo essere state rese pubbliche e condivise Gruppi sociali ed etnici diversi hanno a disposizione spiegazioni possibili diverse con impatto diverso a seconda del potere detenuto dal gruppo: la funzione è quella di legittimare la gerarchia sociale


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