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Perché un’Europa unita?
Introduzione - 1 Perché un’Europa unita?
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Che cosa è l’Europa? A cosa ci fa pensare il termine «Europa»?
Sotto quale aspetto può dirsi che ci sentiamo «europei»? C’è una contraddizione tra il sentirci «italiani» e il sentirci «europei»? Potete dire in che cosa l’integrazione europea vi ha avvantaggiato nella nostra sfera individuale e collettiva?
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L’Europa Unita come fattore di pace Il Manifesto di Ventotene – agosto 1941
Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani. Il crollo della maggior parte degli stati del continente sotto il rullo compressore tedesco ha già accomunato la sorte dei popoli europei, che o tutti insieme soggiaceranno al dominio hitleriano, o tutti insieme entreranno, con la caduta di questo in una crisi rivoluzionaria in cui non si troveranno irrigiditi e distinti in solide strutture statali. Gli spiriti sono giù ora molto meglio disposti che in passato ad una riorganizzazione federale dell'Europa. La dura esperienza ha aperto gli occhi anche a chi non voleva vedere ed ha fatto maturare molte circostanze favorevoli al nostro ideale.
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Con la propaganda e con l'azione, cercando di stabilire in tutti i modi accordi e legami tra i movimenti simili che nei vari paesi si vanno certamente formando, occorre fin d'ora gettare le fondamenta di un movimento che sappia mobilitare tutte le forze per far sorgere il nuovo organismo, che sarà la creazione più grandiosa e più innovatrice sorta da secoli in Europa; per costituire un largo stato federale, il quale disponga di una forza armata europea al posto degli eserciti nazionali, spazzi decisamente le autarchie economiche, spina dorsale dei regimi totalitari, abbia gli organi e i mezzi sufficienti per fare eseguire nei singoli stati federali le sue deliberazioni, dirette a mantenere un ordine comune, pur lasciando agli Stati stessi l'autonomia che consente una plastica articolazione e lo sviluppo della vita politica secondo le peculiari caratteristiche dei vari popoli. Se ci sarà nei principali paesi europei un numero sufficiente di uomini che comprenderanno ciò, la vittoria sarà in breve nelle loro mani, perché la situazione e gli animi saranno favorevoli alla loro opera e di fronte avranno partiti e tendenze già tutti squalificati dalla disastrosa esperienza dell'ultimo ventennio. Poiché sarà l'ora di opere nuove, sarà anche l'ora di uomini nuovi, del movimento per l'Europa libera e unita!
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Un'Europa libera e unita è premessa necessaria del potenziamento della civiltà moderna
Per il testo integrale:
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L’Europa come fattore di crescita economica
La situazione di partenza: la distruzione del tessuto economico e sociale degli Stati europei al termine della guerra La liberalizzazione degli scambi L’abolizione dei dazi doganali L’apertura delle frontiere ai lavoratori L’aumento delle dimensione delle imprese europee
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I diversi percorsi dell’Europa
Cooperazione in Europa secondo: Il metodo della cooperazione intergovernativa Il metodo “comunitario”
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Differenze organi di Stati – organi di individui
unanimità – maggioranza (qualificata) Raccomandazioni – atti vincolanti Controllo giurisdizionale Controllo democratico (Parlamento europeo e parlamenti nazionali)
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Esempi di cooperazione secondo il metodo intergovernativo
UEO e NATO OECE (OCSE) Consiglio d’Europa (sistema della CEDU)
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La Dichiarazione Schuman
Le Comunità europee La Dichiarazione Schuman 9 maggio 1950 Parigi, Quai d’Orsay
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L’Europa dei piccolo passi
« il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche » « l'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme » « essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto »
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Il Trattato CECA Parigi, 12 aprile 1951 Un trattato “legge”
Scadenza: 23 luglio 2002
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La CECA Perché il settore carbo-siderurgico?
La nozione di “mercato comune”
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La sovranazionalità Un ente esterno ai singoli Governi nazionali ma che esercita determinati poteri di governo all’interno dei territori nazionali
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Le istituzioni Alta Autorità Consiglio speciale dei ministri
Assemblea comune Corte di giustizia
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Le altre due Comunità L’obiettivo di allargare l’esperienza comunitaria Il mercato comune generale (CEE – CE) Il mercato dell’energia atomica (CEEA o Euratom)
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Il trattato CE (TCE) Roma, 25 marzo 1957 Un trattato “quadro”
Il cambiamento di denominazione: da CEE a CE La trasformazione in TFUE
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Le istituzioni (originarie)
Assemblea (Parlamento europeo) Consiglio Commissione (Commissione europea) Corte di giustizia
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Le istituzioni attuali
Parlamento europeo Consiglio europeo Consiglio Commissione europea Corte di giustizia (comprendente anche il Tribunale) Corte dei conti Banca centrale europea
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La trasformazione dei trattati
La procedura di revisione (art. 48 TUE) Trattato sull’Unione europea (TUE - Maastricht, 7 febbraio 1992) Trattato di Lisbona (13 dicembre 2007)
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L’allargamento Trattati “aperti” ma con condizioni (art. 49 TUE)
Da 6 a 28 Stati membri Future adesioni
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Il recesso Art. 50 TUE La Brexit il referendum del 23 giugno 2016
La notifica dell’intenzione di recesso ( ) Due anni per concludere un accordo sulle condizioni del recesso Altrimenti al i trattati cesseranno di applicarsi al RU
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Sarebbe possibile un secondo referendum e una rinuncia del Regno unito a recedere dai Trattati?
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Il deficit democratico
Il disegno europeo e il modello della democrazia rappresentativa-parlamentare Articolo 2 TUE L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.
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Articolo 10 TUE 1. Il funzionamento dell'Unione si fonda sulla democrazia rappresentativa. 2. I cittadini sono direttamente rappresentati, a livello dell'Unione, nel Parlamento europeo. Gli Stati membri sono rappresentati nel Consiglio europeo dai rispettivi capi di Stato o di governo e nel Consiglio dai rispettivi governi, a loro volta democraticamente responsabili dinanzi ai loro parlamenti nazionali o dinanzi ai loro cittadini.
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Il ruolo del Parlamento europeo
L’originario ruolo consultivo I trattati di bilancio (1970 – 1975) Il suffragio universale diretto (1976)
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Parlamento europeo e procedure decisionali
Procedura di consultazione Procedura di parere conforme (ora approvazione) Procedure di cooperazione (Atto unico europeo 1986) Procedura di co-decisione (TUE) Procedura legislativa ordinaria e procedure legislative speciali (Tratt. Lisbona)
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Il principio democratico e le Costituzioni degli Stati membri
La decisione c.d. Lissabon Urteil: il modo di distribuzione dei seggi nel Parlamento europeo tra Stati membri non è democratico
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Art TUE La rappresentanza dei cittadini è garantita in modo degressivamente proporzionale, con una soglia minima di sei membri per Stato membro. A nessuno Stato membro sono assegnati più di novantasei seggi.
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Principio democratico e atti ultra vires (decisione sulle OMT della BCE)
Principio democratico e atti che sopprimono l’autonomia dei parlamenti nazionali in materia di bilancio (decisione sul MES)
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