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I Costi Sociali per la Depressione

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Presentazione sul tema: "I Costi Sociali per la Depressione"— Transcript della presentazione:

1 I Costi Sociali per la Depressione
Prof. Francesco Saverio Mennini Research director, Economic Evaluation and HTA (EEHTA), CEIS, University of Rome Tor Vergata Institute for Leadership and Management in Health,Kingston University, London, UK President Elect, SiHTA Past President, ISPOR Italy Chapter – Rome EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

2 Background economico in Italia
Costi Diretti ed Indiretti EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

3 Valutazioni economiche: Perché importante una visione d’insieme
Suddivisione spesa pubblica 2014 (Spesa totale = € 826,6 miliardi) ITALIA EUROPA 28 Fonte: Eurostat

4 Background: Fattori di crescita della spesa
Negli ultimi 30 anni sia la domanda che l’offerta di assistenza sanitaria sono cresciute rapidamente a causa di: variazioni di tipo economico (aumento del reddito e dei prezzi) variazioni di tipo demografico variazioni di tipo epidemiologico variazioni nella ricerca e nel progresso tecnologico variazioni di tipo sociale

5 Libro Bianco sulla corruzione – Rapporto ISPE
Sprechi e corruzione Libro Bianco sulla corruzione – Rapporto ISPE Dai risultati dell’analisi si evince come i risparmi totali legati alle 8 voci di spesa esaminate (Lavanderia, Pulizia, mensa, Elaborazione dati, Smaltimento rifiuti, Utenze telefoniche, Premi assicurativi, Spese legali) a livello Macro ammontino ad una cifra pari a circa € per le ASL e € per le AO. Tali voci rappresentano approssimativamente il 4,3% della spesa sanitaria pubblica (dati del 2010). (risparmi calcolati in via prudenziale erelativi alla spesa pro Capite per residente nel caso delle ASL e perdimesso pesata per ICM per leAO)

6 Ma torniamo alla Depressione
Un peso anche economico? EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

7 Un esempio di costi diretti
Costi stimati in letteratura su depressione Costi ospedalieri tra il 22 – 54% Costi outpatient tra il 6 – 62% Depression Drug tra il 12 – 37% Coretti S, Izzo G, Vaggi M, Bellomo A, Mencacci C, Cicchetti A. The cost of Cognitive Impairment of Major Depression. Value In Health 19 ( 2016 ) A523 EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

8 Un esempio di costi diretti
Costi stimati in letteratura su depressione I costi indiretti pesano mediamente per il 65% dei costi totali Costi assenteismo tra il 15 – 63% Costi presenteismo tra il 17 – 85% Coretti S, Izzo G, Vaggi M, Bellomo A, Mencacci C, Cicchetti A. The cost of Cognitive Impairment of Major Depression. Value In Health 19 ( 2016 ) A523 EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

9 Un altro esempio di costi indiretti: l’invalidità previdenziale
Due tipologie di prestazioni: per lavoratori con grado di invalidità tra il 67% e il 99%: per lavoratori inabili al 100% Assegno Ordinario di Invalidità Pensione di Inabilità Entrambe finanziate ed erogate dall’INPS, che tutela la maggior parte delle categorie lavorative. La legge n. 222/84 stabilisce i criteri normativi in base ai quali tali prestazioni vengono erogate.

10 Spesa anno costi per assegni invalidità
Costi indiretti (2) Spesa anno costi per assegni invalidità EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

11 Spesa anno costi per pensioni di inabilità
Costi indiretti (4) Spesa anno costi per pensioni di inabilità EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

12 Un primo tentativo di stima
Cost of Illness della Depressione Maggiore in Italia EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

13 Dati Banche dati INPS: domande e relativi giudizi (accoglimento o reiezione) espressi dai dirigenti medici dei Centri medico legali dell’INPS, con l’indicazione della diagnosi prevalente e dell’eventuale diagnosi secondaria. Osservatorio Statistico: totale prestazioni previdenziali erogate, non suddivise per tipologia di patologia, e costi medi mensili di ciascuna prestazione.

14 ANALISI DEI DATI: Domande accolte e respinte Depressione Maggiore
Domande accolte e respinte dal 2006 al 2015 per Depressione Maggiore In media ogni anno si registrano circa richieste totali il 70% di queste viene accolto

15 ANALISI DEI DATI: Domande accolte per Depressione Maggiore
Domande accolte di Assegni Ordinari di Invalidità e Pensioni di Inabilità per Depressione Maggiore dal 2006 al 2015 AOI: 750 domande accolte in media ogni anno di AOI Incremento del 75% dal 2006 al 2015 PI: 90 domande accolte in media ogni anno Incremento del 17% dal 2006 al 2015

16 Analisi classi di età e sesso domande accolte Depressione Maggiore
Figura 3. Domande accolte di Assegni Ordinari di Invalidità e Pensioni di Inabilità per classi di età e sesso per DM, negli anni 2006 e 2015. 2006 2015 La classe di età maggiormente rappresentata è quella tra i 51 e i 60 anni, che rappresenta più del 50% dei casi, sia nel 2006 che nel 2015 La distribuzione fra i sessi è abbastanza uniforme, nonostante tra i lavoratori tutelati dall’INPS gli individui di sesso maschile sono la maggioranza (il 66% in media tra il 2006 e il 2015) Nella classe di età 51 – 60 dal 2006 al 2015 le domande accolte sono aumentate del 75%, mentre per gli over 60 del 350%

17 Analisi regionale, 2015 Media nazionale: 3,3
Figura 4. Distribuzione territoriale del totale domande accolte per Depressione Maggiore al 2015 (valori per residenti) e percentuali di domande accolte e respinte. Media nazionale: 3,3 Regioni con i valori più alti: Valle d’Aosta, Umbria, Calabria In Valle d’Aosta il 100% delle richieste viene accolto Regioni con i valori più bassi: Veneto, Basilicata, Campania, Piemonte

18 Mansioni lavorative 2015 Gruppi professionali Depressione Maggiore
Tabella 1. Distribuzione percentuale per gruppo professionale delle domande accolte per Depressione Maggiore e delle domande accolte per tutti i tipi di patologie al 2015 Gruppi professionali Depressione Maggiore Tutte le patologie Artigiani, operai e agricoltori 28,7% 34,4% Professioni non qualificate 26,2% 20,5% Commercio e servizi 15,8% 14,0% Lavoro d’ufficio 10,3% 13,1% Conduttori e conducenti 11,5% Pensioni tecniche 5,1% 4,5% Professioni intellettuali e scientifiche 0,4% 1,0% Imprenditori e manager

19 Mansioni lavorative 2015 Media nazionale: 3,3
Figura 4. Distribuzione territoriale del totale domande accolte per Depressione Maggiore al 2015 (valori per residenti) e percentuali di domande accolte e respinte. Gruppi professionali Depressione Maggiore Tutte le patologie Artigiani, operai e agricoltori 28,7% 34,4% Professioni non qualificate 26,2% 20,5% Commercio e servizi 15,8% 14,0% Lavoro d'ufficio 10,3% 13,1% Conduttori e conducenti 11,5% Professioni tecniche 5,1% 4,5% Professioni intellettuali e scientifiche 0,4% 1,0% Imprenditori e manager Media nazionale: 3,3 Regioni con i valori più alti: Valle d’Aosta, Umbria, Calabria In Valle d’Aosta il 100% delle richieste viene accolto Regioni con i valori più bassi: Veneto, Basilicata, Campania, Piemonte

20 Stima beneficiari per Depressione Maggiore
Numero di beneficiari, considerando solo i soggetti per i quali la DM rappresenta la diagnosi primaria 2009 2015 Media Incremento Ass. Ordinario Invalidità 6.400 ca. 6.900 ca. 6.700 ca. 7,4% Pensione Inabilità 600 ca. 640 ca. 630 ca. 6,2% TOTALE 7.000 ca. 7.550 ca. 7.330 ca. 7,3% Costituiscono il 22% dei beneficiari del Gruppo dei Disturbi Mentali Numero di beneficiari, considerando i soggetti per i quali la DM rappresenta la diagnosi primaria o quella secondaria 2009 2015 Media Incremento Ass. Ordinario Invalidità 8.400 ca. ca. 9.500 ca. 21,5% Pensione Inabilità 900 ca. 1.030 ca. 1.050 ca. 16,6% TOTALE 9.300 ca. ca. ca. 21,0%

21 Stima Costi per Depressione Maggiore
Considerando solo i soggetti per i quali la DM rappresenta la diagnosi primaria 2009 2015 Media Incremento Ass. Ordinario Invalidità 28,1% Pensione Inabilità 18% TOTALE 26,9% Considerando i soggetti per i quali la DM rappresenta la diagnosi primaria o quella secondaria 2009 2015 Media Incremento Ass. Ordinario Invalidità 40,1% Pensione Inabilità 40% TOTALE 38,8%

22 Conclusioni La possibilità di gestire il paziente in una fase precoce della patologia consente non solo un miglioramento dell’efficacia delle terapia ed un miglioramento della qualità di vita ma riduce l’impatto dei costi diretti ed indiretti già nel medio periodo; La spesa per i farmaci solitamente non supera il 10% della spesa sostenuta dal SSN ed al 5% della spesa complessiva (costi diretti+costi indiretti); L’obiettivo di politiche sanitarie oculate dovrebbe essere quello di ridurre la progressione della malattia e la conseguente spesa incrementale generata dai livelli maggiori di disabilità; Non sempre un incremento di pazienti diagnosticati ed adeguatamente trattati corrisponde ad un incremento del costo della malattia. EEHTA, CEIS Univ. di Roma Tor Vergata

23 GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Prof. Francesco Saverio Mennini Economic Evaluation and HTA (EEHTA), CEIS, University of Rome «Tor Vergata» Institute for Leadership and Management in Health, Kingston University London President Elect, SiHTA Past President, ISPOR Italy Chapter, Rome. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Web:


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