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Renata Galatolo Progetto Lexop
Le donne vittime di violenza del partner nelle relazioni di intimità. Tecniche di accoglienza, ascolto e comunicazione. Renata Galatolo Progetto Lexop Lexop - 10 MArzo 2012
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Obiettivi della presentazione
Obiettivo generale: descrivere le componenti comunicative principali del colloquio tra l’avvocato e la donna vittima di violenza. Obiettivi specifici: Confrontare le esigenze professionali dell’avvocato con l’esigenza specifica dell’accoglienza della donna e della sua testimonianza Delineare possibili strategie di controllo degli aspetti comunicativi più problematici attraverso la formulazione delle domande e l’adozione di un ascolto attivo. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Client Centered Communication
Si basa sui seguenti assunti: è sbagliato assumere che l’unico punto di vista legittimo sia quello dell’istituzione il contributo del cliente deve essere sollecitato, rispettato e valorizzato. Inoltre, se il cliente è più soddisfatto, collabora maggiormente e l’azione istituzionale puo’ risultare potenziata. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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La comunicazione centrata sulla donna vittima di violenza
Può articolarsi nei seguenti sotto obiettivi: creare una situazione di accoglienza favorire l’alleanza e, di conseguenza, il racconto della donna garantire l’ascolto della donna rendere la donna partecipe del processo. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Le linee guida dell’accoglienza
Obiettivo prioritario: sostenere l’agency della donna lasciare aperta la possibilità che la donna interrompa il percorso iniziato quando vuole riconoscere il danno subito e la sofferenza che ne deriva rispettare gli obiettivi che la donna vuole perseguire rispettare le modalità con cui la donna intende procedere per ottenere l’ordine di protezione. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Dal punto di vista comunicativo
Costruire una relazione empatica con la donna, che implica il rispetto e l’attenzione nei suoi confronti e nei confronti della narrazione che produce. Mettere in atto l’ascolto attivo, che significa dimostrare interesse, attenzione e rispetto nei confronti del racconto della donna. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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IL COLLOQUIO AVVOCATO - CLIENTE
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Il colloquio/intervista con l’avvocato
Si configura come un’intervista (advocacy interview) il cui scopo è costruire una narrazione dell’evento di cui la donna è vittima. L’avvocato deve: Elicitare la narrazione Rendere la narrazione adatta agli scopi legali Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Dimensioni del colloquio
La dimensione dinamica si riferisce alla relazione interpersonale che si instaura tra intervistatore e intervistato tramite il tipo di pratiche comunicative adottate. La dimensione tematica si riferisce al tema o ai temi che vengono affrontati. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Pratiche comunicative della “difesa attiva” (making advocacy)
Mostrare empatia Posizionarsi apertamente dalla parte della cliente Mostrare che l’aiuto è incondizionato Spiegare ciò che si fa e che si intende fare Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Posizionarsi dalla parte della cliente
Ha la funzione di supportare l’autostima della cliente e di costruire empatia ed alleanza Puo’ essere fatto: Apertamente Alleandosi con la vittima contro chi ha abusato di lei Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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far diventare le storie dei resoconti
Storia iniziata dal narratore assenza di una chiara ricostruzione temporale dire al destinatario Report (testimonianza, verbale, denuncia) elicitata dal destinatario chiara organizzazione temporale (di) mostrare al destinatario: (nel caso studiato questo è ottenuto tramite micro narrazioni consecutive) Il destinatario assegna il grado di rilevanza ai diversi elementi narrativi Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Le storie delle donne Si articolano secondo tre strutture diverse:
1 La storia lineare: organizza gli eventi in sequenza 2 Storie con organizzazione temporale generica, sia nel passato che nel presente 3 Narrazioni nucleari (kernel narratives) Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Che cosa puo’ fare l’avvocato In fase iniziale
Procedere con domande aperte. Evitare termini che implicitamente veicolano la valutazione di un evento. Evitare le interruzioni. Utilizzare domande chiuse solo per chiarire aspetti rilevanti della narrazione spontanea. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Domande da evitare Domande assertive: veicolano una versione dei fatti e/o una loro valutazione. “Quindi lei si fidava di Francesco.” Domande che creano la preferenza per una certa risposta: “Lei si è rivolta a Francesco perché si fidava di lui? “ Domande che richiedono motivazioni, soprattutto generali: “Perché ha deciso di denunciare suo marito?” Domande composte da più domande: “Se l’avesse denunciato pensa che l’avrebbe aggredita? E’ per questo che non l’ha fatto”? Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Domande utili Domande che esplicitano di accontentarsi di informazioni approssimative: A: Si ricorda quando è avvenuto più o meno? Permettono risposte approssimative e allentano la tensione legata alla sensazione di inadeguatezza. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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L’ASCOLTO ATTIVO Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Ascolto attivo significa
Astenersi dall’intervenire ( ad es. alla fine della risposta minima) e avere maggiore tolleranza per i silenzi Produzione di continuers minimi, variati nel corso della storia: cenni di assenso, sguardo rivolto verso la parlante, brevi produzioni vocali (hm hm). Segnali di riconoscimento: espressioni tipo “certo”, “certamente”, che incoraggiano e manifestano comprensione e accordo. Riformulazioni: sono interventi che ripropongono, chiedendone conferma, contenuti appena espressi dall’interlocutore. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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DA EVITARE “ho capito” : ha una funzione conclusiva, per cui può far interrompere un topic quando invece la cliente avrebbe avuto altro da dire. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Conclusioni Perseguire una comunicazione centrata sulla donna, capace cioè di ascoltarla, valorizzarne l’esperienza e rispettarne la volontà nelle varie fasi del procedimento. Mantenere l’ equilibrio tra il ruolo di difensore della vittima e quello di garante dell’eventuale iter giuridico–legale che il caso dovrà seguire. Prestare attenzione all’organizzazione sequenziale delle due componenti: fasi diverse del colloquio, richiedono aggiustamenti diversi delle due componenti. Non adottare in modo automatico le singole tecniche comunicative ma adattarle sempre al contesto. Adattare il proprio comportamento al feedback che proviene dalla nostra interlocutrice. Ciò che facciamo non è ciò che intendiamo fare ma ciò che l’altra ci dimostra che abbiamo effettivamente fatto. Lexop - 10 Marzo 2012 Lexop - 10 MArzo 2012
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Grazie della vostra attenzione
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