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Enya Franceschini 3^C RIM
La crisi del 1929 Enya Franceschini 3^C RIM
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Indice Premessa; Gli anni ’20; L’industria automobilistica;
Boom dell’industria delle costruzioni; Crescente costruzione di case; Rivoluzione dei consumi e nuovi stili di vita; I crediti ipotecari; Diventare ricchi all’istante; Ottimismo ingiustificato; Primi segnali di degrado; Profitti in crollo; La recessione.
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Premessa Al termine della prima guerra mondiale gli USA erano diventati la prima potenza economica mondiale, raggiungendo livelli di ricchezza esorbitanti.
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Gli anni’20 Gli anni ‘20 furono i più importanti per la storia americana in quanto si verificò una notevole crescita economica anche grazie alle nuove tecnologie industriali.
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L’industria automobilistica
Il principale sviluppo si verificò nell’industria automobilistica. Questo sviluppo generato anche dall’introduzione di nuove modalità organizzative e produttive (fordismo e taylorismo) comportò l’abbassamento dei prezzi delle automobili. Nel 1926 ogni famiglia americana ne possedeva una.
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Boom dell’industria delle costruzioni
La diffusa proprietà di automobili portò ad un boom dell’industria delle costruzioni ovvero, la crescente costruzione di strade che collegavano la campagna alla città.
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Crescente costruzione di case
Si cominciarono a costruire sempre più case in campagna e la gente abbandonò gli appartamenti del centro per trasferirsi in case più spaziose nella campagna.
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Rivoluzione dei consumi e nuovo stile di vita
Le case dovevano essere attrezzate di nuovi beni di consumo durevoli e la crescente domanda di essi incrementò i consumi di elettrodomestici. Nel 1928 la popolazione americana godeva dunque di uno stile di vita agiato.
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I crediti ipotecari Ovviamente le famiglie americane non disponevano dei capitali per finanziare tutti questi acquisti. Le banche, in una situazione di tale euforia ed ottimismo concedevano molto facilmente i crediti ipotecari (una sorta di mutuo). Le famiglie americane acquistavano quindi tutti i beni a credito.
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Diventare ricchi all’istante
Centinaia di società, per finanziare la loro espansione, avevano cominciato ad emettere azioni a prezzi esorbitanti e i capitalisti si indebitavano per acquistarli, sicuri che il loro valore sarebbe aumentato.
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Ottimismo ingiustificato
A questo punto i capitalisti si erano indebitati con gli agenti di borsa che a loro volta si erano indebitati con le banche. Vi era una grande euforia , e tutti erano convinti che il processo di espansione sarebbe stato illimitato.
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Primi segnali di degrado
Il magnate dell’industria automobilistica Ford forte dei suoi successi effettuò grandi investimenti per lanciare un nuovo modello di automobili. Nel 1928 riversò sul mercato nuove automobili del modello A, proprio nel momento in cui il mercato automobilistico stava rallentando in quanto quasi tutte le famiglie possedevano un’automobile. Le vendite non funzionarono e migliaia di automobili rimasero invendute.
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Profitti in crollo Essendosi indebitato molto per costruire il modello A che però non riusciva a vendere, Ford non riusciva a recuperare attraverso le vendite i costi sostenuti. Quando i piazzali della fabbrica si riempirono di automobili invendute, fu chiaro che i profitti fossero in crollo totale.
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La recessione Il crollo delle vendite portò ad un taglio della produzione con conseguente licenziamento di milioni di operai. Tutto questo causò una recessione che gli economisti attribuiscono ad un eccesso di investimenti che dal settore automobilistico passò poi a tutti gli altri settori economici elettrodomestici, settore immobiliare, banche, agricoltura ...
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