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PubblicatoMarcello Alberti Modificato 8 anni fa
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I DISORDINI DELLA SERIE ERITROIDE INQUADRAMENTO E CLASSIFICAZIONE
“Uno sguardo sulle Anemie: dalla clinica al laboratorio” FIRENZE 26 NOVEMBRE 2008 Prof. Alberto Bosi Cattedra di Ematologia Università degli Studi di Firenze
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EMOPOIESI L’insieme dei processi che regolano il mantenimento del numero fisiologico di cellule circolanti del sangue in condizioni di omeostasi e intervengono come compenso in situazioni in cui la perdita/distruzione, o le richieste da parte dell’organismo, sono aumentate
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proteine della matrice/ recettori
sinusoidi midollari maturazione CLP CMP citochine prodotte in loco citochine prodotte distalmente stimolatorie inibenti HSC cellule dello stroma osteoblasti SCF/cKit Notch/Jagged proteine della matrice/ recettori
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OSTEOBLASTI LT-HSCs
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CELLULE STAMINALI ELEMENTI MATURI
PROGENITORI PRECURSORI NUMERO DI CELLULE ATTIVITA’ MITOTICA PLASTICITA’ FUNZIONALE SPECIALIZZAZIONE FUNZIONALE
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NK Pre-T Pro-T CLP DC Pro-B Pre-B B/M LT-HSC ST-HSC MPP GMP CMP DC
IL-7R+ c-mpl- B/M LT-HSC ST-HSC MPP CFU-M IL-7R- c-mpl+ CFU-G Epo-R- GMP CMP DC BFU-E CFU-E Epo-R+ MEP CFU-Meg
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HSC differenziazione/ automantenimento differenziazione apoptosi
quiescenza espansione
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Cellule CD34+ Proteina transmembrana Funzione non nota (adesione?)
1-2% nel midollo 0.05% nel sangue periferico % nel sangue cordonale 0.5-3% nel sangue periferico mobilizzato >> in condizioni patologiche (IM) LTR dopo terapia mieloablativa Proteina transmembrana Funzione non nota (adesione?) kD Altamente glicosilata 3 epitopi diversi (mAb di tre classi) Varianti molecolari
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IN VIVO IN VITRO CFU-GM CFU-G CFU-M BFU-E CFU-E CFU-GEMM CFU-Mk
16-14 gg 14 gg 7 gg
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REGOLAZIONE DELL’EMOPOIESI :
Controllo estrinseco Controllo intrinseco
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IL-2 IL-7 IL-6 IL-11 SCF... IL-7, -4 GM-CSF G-CSF TPO EPO IL-3 SCF
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Dorshkind K, 2002
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FISIOLOGIA DELLA ERITROPOIESI
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DISTINCT STAGES OF ERYTHROPOIESIS DURING DEVELOPMENT
PRIMITIVE EMBRYONIC DEFINITIVE ADULT E 9.5 E 12.5 Yolk sac E7.5 to E11 Liver E9.5 to newborn Bone Marrow E15 on nucleated -globins EPO-indep anucleated A-globins EPO-dep Shimizu R, 2001; Zang H, 2001
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Glycophorin A - Spectrin
HSC CMP MEP Pro- Erythroblast Orthochromatic Erythroblast BFU-E CFU-E Basophilic Erythroblast Polychromatic Erythroblast Reticulocyte cycling 10-20% % CD CD cKIT CD36 ± + CD41 + - EPOR GPA TNFR Transferrin Receptor CA I – Glycophorin C Glycophorin A - Spectrin Band 3 + band ankyrin
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REGOLAZIONE DELL’ERITROPOIESI :
Controllo estrinseco Controllo intrinseco Controllo estrinseco
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ERYTHROPOIETIN: A classic negative feedback control system
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CONDIZIONI CLINICHE ASSOCIATE A LIVELLI INADEGUATI DI EPO
Anemia della IRC Malattia neoplastica (indipendentemente dal trattamento) Trapianto allogenico di midollo osseo Sindromi mielodisplastiche Mieloma multiplo In corso di chemioterapia (cisplatino, …..) Malattie infiammatorie e autoimmuni croniche Anemia falciforme Anemia del prematuro Anemia in corso di AIDS Nei gravi stati di malnutrizione
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PRODUZIONE DI EPO INADEGUATA
100 IRC Art. Reum. 80 MM HIV 60 RISPOSTE ALLA EPO (% dei casi) An. Neoplasie 40 MDS/IMF 20 Complessità dei meccanismi operanti 20 40 60 80 100 PRODUZIONE DI EPO INADEGUATA (% dei casi) Goodnoug LT et al, 2000
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EpoR: Redundant role Obligatory role 7-9gg 3 gg IL-3, SCF, GM-CSF
HSC CFU-GEMM BFU-E CFU-E RBC 7-9gg 3 gg
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I Progenitori Eritroidi
L’insieme degli eritrociti circolanti e dei loro precursori a livello midollare costituiscono un’unità funzionale nota con il termine di ERITRONE, vero e proprio organo, la cui crescita e maturazione è regolata principalmente, dai livelli di ERITROPOIETINA. A livello midollare i precursori eritroidi sono ben riconoscibili a per le loro caratteristiche morfologiche e si distinguono in: PROERITROBLASTO ERITR. basofilo ERITR. policromatofilo ERITR. ortocromatico
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La serie ERITROIDE Durante gli stadi differenziativi si assiste a
Progressiva riduzione delle dimensioni cellulari Riduzione della basofilia citoplasmatica Progressiva riduzione volumetrica del nucleo e incremento dell’addensamento cromatinico perdita del nucleo La durata del processo maturativo è di 7-8 giorni e la vita in circolo del globulo rosso è di 120 giorni
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Conteggio automatico degli eritroblasti e dei reticolociti
I moderni contaglobuli, oltre al conteggio dei globuli rossi e dei loro parametri, ci forniscono anche il conteggio di reticolociti ed eritroblasti. Gli eritroblasti vengono segnalati fra i dati strumentali della formula leucocitaria. Vengono refertati dal laboratorio solo previa verifica al microscopio dello striscio di sangue. Sono forniti dai contaglobuli richiedendone uno specifico conteggio.
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Presenza degli Eritroblasti
nel sangue periferico Periodo neonatale Condizioni patologiche da valutare anche nel contesto di altre modificazioni quali- e quantitative dell’emocromo
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Eritroblasti nel sangue periferico
Anemie di vario tipo ( talassemie, anemie emolitiche da cause intra ed extraglobulari ), caratterizzate da risposta dell’eritrone allo stimolo ipossico . Malattie mieloproliferative, metastasi midollari, per il sovvertimento della barriera midollare operata dalla popolazione cellulare proliferante.
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Reticolociti Il Reticolocito è un giovane eritrocito che si forma dall’Eritroblasto ortocromatico per perdita del nucleo. Il citoplasma è policromatico, in quanto non ha ancora completato il suo corredo emoglobinico e presenta una quota residua di RNA, che viene evidenziata da alcuni coloranti vitali sotto forma di granuli o di un fine reticolo.
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Reticolociti Maturano per ore nel midollo e passano poi nel circolo periferico ove mantengono le loro caratteristiche per altre 24 ore, costituendo l’1 % del totale dei GR. La maturazione dei Reticolociti porta alla formazione dei GR maturi attraverso: l’acquisizione della forma biconcava la perdita degli organuli e del contenuto di RNA la riduzione del volume cellulare (~ 20%)
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RETICOLOCITI RET % = n° reticolociti / 100 GR VN = 0.5 – 2.0
Sono utili per lo studio delle anemie L’aumento rispecchia l’incremento dell’eritropoiesi La diminuzione accompagna situazioni di ipo-aplasia midollare blocco maturativo (eritropoiesi inefficace)
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IRF - Immature Reticulocytes Fraction
Aumenta precocemente nei periodi di intensa stimolazione eritropoietica: periodo post-emorragia risposta alla terapia in corso di anemie carenziali risposta alla r-Hu-EPO trapianto di midollo E’ considerato l’indicatore più precoce e sensibile dell’attecchimento nel trapianto di midollo, non risentendo, come nel caso del conteggio dei neutrofili, di altri fattori interferenti, quali la presenza di infezioni cliniche o subcliniche.
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Variazioni quantitative degli Eritrociti
Vengono valutate attraverso i parametri quantitativi forniti dell’emocromo RBC Donna Uomo Hb Donna Uomo Hct Donna Uomo
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VARIAZIONI QUANTITATIVE Hb - RBC
RBC, HB ERITROCITOSI HB ANEMIE ERITROCITOSI Hb > 18 mg/dl ANEMIA Hb < 12.5 mg/dl uomo Hb < 11.5 mg/dl donna Il numero dei GR non si riduce in tutte le condizioni anemiche, ma può risultare normale, o talora anche aumentato, nelle condizioni microcitemiche.
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Parametri Eritrocitari MCV - MCH
MCV (80-95 fl ) è calcolato dall’istogramma dei RBC; è il parametro che fornisce le maggiori indicazioni cliniche MCH rappresenta la quantità di emoglobina di un globulo rosso (27-33 pg ); le sue variazioni sono consensuali a quelle dell’MCV, pertanto le attuali linee guida ne propongono la eliminazione dal referto ematologico. MCH = Hb / n° GR
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MCHC MCHC = Hb x 100 / Ht VN = Bassi valori sono indice di ipocromia. Elevati valori si riscontano in casi di grave disidratazione. Non aumenta in tutte le condizioni di ipercromia. E’ il parametro che ci permette di riconoscere le agglutinazioni eritrocitarie (Crioagglutinine).
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RDW ( Red Distribution Wight )
RDW = k. SD / MCV 1 Permette di valutare l’ANISOCITOSI Aumenti spiccati per presenza di due popolazioni eritrocitarie, una normocitica e una micro- o macrocitica (fasi di instaurazione e di correzione delle anemie carenziali).
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Variazioni qualitative degli eritrociti
Si possono stimare solo con l’osservazione al microscopio di uno striscio di sangue. Sono utili nell’inquadramento delle anemie, poiché riflettono particolari stati patologici. Affinità tintoriale forma grandezza inclusioni
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Variazioni qualitative degli eritrociti: Affinità tintoriale
ipocromici - per riduzione del contenuto di Hb policromasici - con un’affinità tintoriale intermedia fra la basofilia e l’acidofilia (tipica dei reticolociti). Ipercromici - sferociti Per Anisocromia si intende la presenza, nello striscio di sangue, di globuli rossi con diversa affinità tintoriale (es. anemia da carenza di ferro e di acido folico)
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Variazioni di forma: Poichilocitosi
Presenza nello striscio di sangue di cellule di forma variabile, spesso bizzarra.
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Variazioni fisiologiche di forma
Stomatociti Sferociti Sferociti echinociti In condizioni fisiologiche i GR possono andare incontro a due modificazioni distinte e reversibili: la cosiddetta forma ECHINOCITICA o spiculata (emazie spiculate con proiezioni citoplasmatiche corte a distribuazione regolare) e quella STOMATOCITICA ( a scodella con riduzione della concavità centrale ). I fattori che influenzano queste modificazioni sono: il pH del microambiente (alcalino per gli echinociti e acido per la forma stomatocitica), la deplezione di ATP, la presenza di ioni Calcio e l’esposizione ad alcune sostanze chimiche. Il persistere della noxa può portare ad ulteriori deformazioni degli eritrociti e condurre alla forma SFEROCITICA che rappresenta una condizione irreversibile dell’eritrocito. Gli sferociti, in qualità di elementi scarsamente deformabili, mal si adattano alle sinuosità della rete circolatoria e vengono facilmente intrappolati in siti di rimozione, quali la milza, dove vengono distrutti ad opera dei macrofagi
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Stomatociti Stomatocitosi ereditaria (oltre il 50% delle emazie sono stomatociti) Malattie emolitiche con alterata permeabilità di membrana epatopatie striscio di sangue inadeguato
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Sferociti Emazie sferiche più intensamente colorate in quanto, a causa della perdita della forma biconcava, hanno perso il pallore centrale. Sono presenti nella sferocitosi ereditaria e nelle forme emolitiche.
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Sferocitosi Ereditaria
Il difetto primitivo sembra legato a un deficit di sintesi o di struttura della Spectrina e in alcuni casi dell’Anchirina. Le alterazioni genetiche responsabili sono eterogenee e determinano una variabile severità delle manifestazioni cliniche. L’aumento franco dei reticolociti, tipico di questa condizione, maschera l’entità della riduzione del Volume globulare, che perciò si presenta solo modestamente diminuito.
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Ellissociti Eritrociti che mostrano una progressiva deformazione da cellule ovali (ovalociti) a cellule con veri aspetti ellissocitici (emazie a sigaro). Sono tipici dell’ Ellissocitosi Ereditaria, in cui oltre il 50-90% dei GR possono presentare morfologia ellittica Si possono trovare anche nei soggetti normali (10-15%) e in misura maggiore (anche fino al 25%) nell’ anemia sideropenica, nelle talassemie e in altre emoglobinopatie.
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Ellissocitosi Ereditaria
Il difetto genetico, alla base di questa condizione, è eterogeneo e legato ad alterazioni della spectrina, che rendono il GR incapace di riassumere la forma biconcava dopo ripetuti passaggi nel circolo capillare. Dal punto di vista clinico è spesso asintomatica e perciò rilevata casualmente durante l’osservazione dello striscio di sangue periferico Nelle forme conclamate può dare un quadro sovrapponibile a quello della sferocitosi ereditaria.
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Acantociti o cellule spinose
Si ritrovano in svariate condizioni patologiche quali: abetalipoproteinemia epatopatia alcolica splenectomia somministrazione di eparina come artefatto tecnico, nel soggetto normale Nel paziente uremico e nell’IRC i margini cellulari, ellissoidali e dentellati, conferiscono al globuli rossi un aspetto a “foglia di quercia”.
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Leptociti Codociti Sono GR più sottili
Sono cellule a bersaglio, o a campana Compaiono nelle anemie ipocromiche: talassemie, emoglobinopatie, anemia sideropenica
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Dacriociti o emazie a goccia, o a lacrima
Sono allungati ad una estremità per un danno subito dalla membrana nel passare attraverso la milza. Sono tipici della MIELOFIBROSI. Si osservano anche nella talassemia, nelle anemie a Corpi di Heinz e nelle metastasi midollari. Indicano la necessità di ulteriori approfondimenti diagnostici.
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Drepanociti Sono tipici della emoglobinopatia di tipo S e delle sue associazioni con la talassemia e l’HbC. I GR assumono permanentemente la forma a falce, o a L, o a S in seguito alla cristallizzazione dell’Hb S in filamenti che deformano il GR. Dal punto di vista tintoriale si presentano più scure del normale.
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Cheratociti Schistociti
Derivano dalla frammentazione dei globuli rossi, per traumi subiti nel microcircolo. Si ritrovano in corso di aumentata emolisi per cause meccaniche: Malattie microangiopatiche CID, Porpora Trombotica Trombocitopenica, protesi valvolari cardiache.
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Inclusioni Eritrocitarie: Corpi di Howell-Jolly
Frammenti sferici di μm di diametro, costituiti da cromatina. Di solito se ne trova uno per cellula. Sono destinati ad essere espulsi dall’emazia al passaggio nella milza. Si osservano in corso di anemia megaloblastica, anemia falciforme, splenectomia, mielofibrosi e rappresentano un segno di aumentata rigenerazione .
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Inclusioni Eritrocitarie Corpi di Heinz Anelli di Cabot
Formazione rotondeggiante, per lo più unica, disposta alla periferia dell’emazia, composta da Hb denaturatasi in conseguenza di deficit enzimatico o derivata da Hb instabili. Filamenti sottili di forma rotonda, probabilmente residui del fuso mitotico. Si riscontrano in condizioni mieloproliferative con esaltata eritropoiesi (es. mielofibrosi)
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Inclusioni Eritrocitarie Punteggiatura basofila
Inclusioni basofile puntiformi, corrispondenti a precipitati ribosomiali. Interessano i GR giovani Sono utili nella diagnosi differenziale delle affezioni ipopromiche e microcitiche, in quanto la loro presenza esclude la carenza marziale. Alterazioni della sintesi emoglobinica Intossicazione da piombo
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Anemie MACROCITICHE NORMOCITICHE MICROCITICHE Hb < 12.5 gr/dl uomo
Hb < 11.5 g/dl donna in età fertile MCV - è il parametro di primo orientamento MACROCITICHE NORMOCITICHE MICROCITICHE
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Macrocitosi MCV > 95 fL Periodo neonatale
Anemia da alterata della sintesi di DNA che comporta il ritardato raggiungimento del quantitativo di acido nucleico necessario alla replicazione cellulare, mentre il citoplasma, non condizionato aumenta di dimensioni, generando così una condizione di asincronismo maturativo nucleo-citoplasmatico. Gli aumenti più marcati del volume globulare sono tipici delle anemie megaloblastiche, nelle quali l’MCV è uguale o maggiore di 120.
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Megalociti Hanno diametro > 8,5 μm
Hanno tendenza alla forma ovalare. Sono accompagnati da anisocitosi del quadro ematico.
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Anemia megaloblastica
L’osservazione al microscopio dello striscio di sangue permette di osservare i due segni caratteristici e patognomonici delle anemie megaloblastiche: la macro-ovalocitosi e l’ipersegmentazione del nucleo dei gr.neutrofili. A carico della serie rossa può essere presente un certo grado di anisopoichilocitosi con corpi di Iolly ed eritroblasti circolanti. Nonostante l’iperplasia eritrocitaria midollare tipica di queste forme, l’eritropoiesi inefficace fa sì che il conteggio reticolocitario non risulti aumentato.
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Esami di Laboratorio nelle Macrocitosi
I test utili per l’inquadramento diagnostico delle macrocitosi comprendono i dosaggi di: Reticolociti Ac.folico Vit. B12 LDH bilirubina indiretta B.O.M. Il primo test d’orientamento è il conteggio reticolocitario.
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Inquadramento diagnostico delle Macrocitosi
Di fronte a una anemia normocromica e normo-macrocitica con riduzione dei reticolociti l’orientamento diagnostico sarà verso un’anemia da eritropoiesi inefficace o da ridotta eritroblastogenesi. Prima di iniziare qualunque terapia, occorre dosare Vit.B12 e ac. Folico per fare diagnosi differenziale. Nei casi non carenziali è utile l’esecuzione della BOM, che mostrerà un quadro ipo-aplastico in caso di anemia da ridotta produzione midollare, o un quadro iper-displastico in caso di anemie da eritropoiesi inefficace. Di fronte a una anemia normocromica e normo-macrocitica con un marcato aumento dei reticolociti l’orientamento diagnostico sarà verso un’anemia da aumentata distruzione periferica, quando è possibile escludere un difetto dell’emoglobinosintesi e della produzione degli eritrociti.
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Anemie emolitiche Reticolociti Emivita GR
Striscio periferico: sferociti, emazie basofile, eritroblasti
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Anemie Emolitiche Anemie emolitiche da cause intra-globulari
alterazioni delle proteine strutturali (Sferocitosi, Ellissocitosi, Stomatocitosi) alterazioni della molecola emoglobinica (Hb instabili: S, C) deficit enzimatici (PK, G-6P-DH), alterazioni di membrana (EPN) Anemie emolitiche da cause extra-globulari anemie emolitiche autoimmuni, anemie emolitiche da cause meccaniche (microangiopatiche, da protesi valvolari)
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Microcitemie MCV < 80 fL
Durante il ciclo replicativo, la crescita citoplasmatica e la scarsa concentrazione emoglobinica, consentono una divisione mitotica in più, dando luogo a cellule più piccole.
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Condizioni fisiologiche e patologiche caratterizzate da Microcitemia
Età pediatrica Carenza di ferro Emoglobinopatie (talassemie, Hb instabili, HbC, HbE) Anemie sideroblastiche acquisite (saturnismo, carenza di vitamina B 6, farmaci interferenti col metabolismo dell’eme) Anemia delle malattie croniche (spesso normocitica) Policitemie trattate con salassoterapia Anemia da carenza proteica (proteine < 4.0 g/dl)
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Parametri di primo orientamento nelle Microcitemie
Diagnosi differenziale fra Sideropenia e ß-Talassemia Parametri dell’emocromo di primo orientamento:
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Gli esami di Laboratorio nelle MICROCITEMIE
Ferro, Ferritina, Saturazione TRF Hb elettroforesi L’esame dello striscio di sangue non è diagnostico Le alterazioni morfologiche, poichilocitosi, anisocitosi e ipocromia, non sono specifiche ed aumentano in relazione alla gravità dell’anemia
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A. Sideropenica A. Sideropenica grave Talassemia maior Talassemia minor
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Inquadramento diagnostico delle Microcitemie
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Anemie Normocitiche A. post-emorragica A. emolitiche A. aplastica
A. mieloftisica A. Malattie croniche (talora lievemente microcitica) A. Disordini endocrini (talora microcitica)
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