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Simona Montanari Programma mozione Casadei Emilia Romagna

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Presentazione sul tema: "Simona Montanari Programma mozione Casadei Emilia Romagna"— Transcript della presentazione:

1 Simona Montanari Programma mozione Casadei Emilia Romagna
PARI OPPORTUNITÀ Simona Montanari Programma mozione Casadei Emilia Romagna

2 SITUAZIONE PRESENTE PUNTI DI ECCELLENZA ACCESSO all’IMPIEGO:
845mila lavoratrici in Emilia-Romagna tasso di occupazione femminile (rilevamento 2008): 62,1% superiore all’obiettivo fissato dal ConsEuropeo di Lisbona (60%) superiore alla media nazionale (46,6%) ed europea (58,3%, 2007) tasso di disoccupazione femminile: 4,3% inferiore alla media nazionale (8,5%) ed europea (7,8%, 2007) FORMAZIONE SCOLASTICA e UNIVERSITARIA: Tasso di diploma (su 100 diciannovenni): 82,9 donne, 72,1 per gli uomini Crescente diversificazione nella scelta dell’indirizzo scolastico (più donne negli istituti tecnici e professionali) Tasso di laurea (sui 25 anni): 25,2 donne, 17,7 uomini STRUMENTI e METODOLOGIE della RER Commissione Pari Opportunità fra donne e uomini (2005) “Mainstreaming”, le pari opportunità fra i generi nell’ottica di una pianificazione integrata fra le varie Direzioni Regionali, una costante della definizione e programmazion degli obiettivi, non un ambito “a parte”

3 PUNTI CRITICI CONCILIAZIONE TEMPI LAVORO / FAMIGLIA:
CONCILIAZIONE TEMPI LAVORO / FAMIGLIA: 143mila lavoratrici part-time, causa cura dei figli e/o impegni familiari (70% del totale delle lavoratrici part-time); fra gli uomini, è l’11% Copertura servizi infanzia (0-3 anni) al 23%: buona, ma ancora al di sotto del 33% (entro il 2010) fissato dal ConsEuro di Lisbona Andamento demografico che porta a un sovraccarico per le donne in fasce centrali di età (40-65), tra cura dei figli/nipoti e assistenza ad anziani (la popolazione dell'ER sta invecchiando….) DIVARIO di AUTORITÀ e di RETRIBUZIONE: i posti di dirigente sono al 74% occupati da uomini, al 25% da donne; l'imprenditoria è maschile: le donne sono solo il 19%  81% dei contratti part-time è delle donne: + flessibilità, ma - soldi! Il divario di retribuzione uomo-donna è in media di 5mila € per i redditi da lavoro dipendente e 6mila € per redditi lavoro autonomo PARTECIPAZIONE (“VOCE”) Squilibrio nella partecipazione alle istituzioni politiche e socio-economiche SOGGETTI VULNERABILI e “MARGINALI” 141mila immigrate in età lavorativa ( anni) Il rischio di nuove povertà legate al genere e all’identità

4 Andare oltre i Diritti, realizzare le Pari Opportunità
OBIETTIVI e METODI OBIETTIVO STRATEGICO Andare oltre i Diritti, realizzare le Pari Opportunità OB. SPECIFICO 1: Favorire la realizzazione di un equilibrio lavoro/vita familiare, che non penalizzi le donne nella distribuzione del reddito e nel percorso di carriera OB. SPECIFICO 2: Estendere la partecipazione delle donne ai processi di definizione degli obiettivi sociali ed economici su scala regionale OB. SPECIFICO 3: "Dare capacità” ai soggetti a maggiore rischio di vulnerabilità socio-economica (genere ed identità) Ciascuno degli obiettivi sopra elencati non può limitarsi alla sfera di competenza delle Pari Opportunità: solo con unapproccio allargato a tutti gli ambiti che concorrono all’identificazione e programmazione delle politiche socio-economiche (welfare, occupazione e formazione, immigrazione, finanza e fiscalità etc) è possibile individuare le azioni più appropriate e valutarne l’incidenza sul divario di opportunità fra i generi. È il concetto di mainstreaming.

5 Alcune proposte concrete
RIFORME STRUTTURALI Come si può intervenire a livello regionale?  Alcune proposte concrete          … per l’equilibrio lavoro/famiglia, la salvaguardia del reddito e dei percorsi di carriera Una donna in età fertile “costa” di più al datore di lavoro ed è perciò meno competitiva di un uomo nel mercato del lavoro: come si può ridurre la “tentazione” di discriminare in base al genere? PROPOSTA: incentivi fiscali (IRPEF regionale) ai datori di lavoro, selettivi per genere e fasce d’età (NB: in questo modo, oltre a promuovere l’uguaglianza delle opportunità fra i generi, si contribuisce al riequilibrio del fattore retributivo, che è – assieme a fattori culturali - una variabile determinante nella fruizione dei congedi parentali)

6 Lavoratrice, moglie e madre: come ridistribuire il carico delle incombenze, senza incrinare il modello sociale di famiglia?  Rif. normativo: L. 53/2000 "Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità” PROPOSTA: favorire la conoscenza e l’utilizzo da parte di entrambi i genitori dei congedi parentali (stimolo al dibattito pubblico, campagna informativa nei centri per l’occupazione, ambulatori pediatrici e centri ospedalieri, sportelli mediazione culturale etc)                                                                                                                                   Uscite dal mercato del lavoro per seguire la famiglia, le donne faticano a rientrare: come salvaguardare la funzione lavorativa?  Rif. normativo: LR 17/2005 “Norme per la promozione dell’occupazione …. e regolarità del lavoro”; LR 12/2003 “Norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere..” PROPOSTA: misure per l’ingresso delle madri e per il re-ingresso/ permanenza al lavoro di donne nelle fasce centrali d’età, tramite orientamento, formazione, tirocinio in impresa, aggiornamento

7 Come si può intervenire a livello regionale…
RIFORME STRUTTURALI Come si può intervenire a livello regionale…        … per far sentire la voce delle donne? È nota la “fatica” delle donne ad emergere ed assumere incarichi di rappresentanza. Le “quote rosa” sono una strategia possibile, ma non isolabile dal contesto socio-economico: occorre ridurre o eliminare gli ostacoli legati ai percorsi di carriera e al “tempo delle donne”, frazionato fra incombenze lavorative, familiari e sociali.  Occorre poi superare la resistenza culturale verso una leadership femminile. Per allargare la partecipazione delle donne, serve un mutamento “dal basso”.  Offriamo una prospettiva “alternativa” alle donne. Offriamo modelli di donne che intendono prendersi a cuore i problemi della società, rischiare in proprio e assumersi responsabilità individuali e di rappresentanza collettiva. Riscopriamo la ricerca dei talenti e delle vocazioni, la valorizzazione del merito individuale e della disponibilità alla partecipazione.  Ripartiamo dal PD per proporre un modello di leadership femminile, con cui le donne della nostra società possano identificarsi e su cui proiettare le proprie aspirazioni nella sfera politica, sociale ed economica. [Il PD “assicura, a tutti i livelli, la presenza paritaria di donne e di uomini nei suoi organismi dirigenti ed esecutivi, pena la loro invalidazione da parte degli organismi di garanzia. Favorisce la parità fra i generi nelle candidature per le assemblee elettive e persegue l’obiettivo del raggiungimento della parità fra uomini e donne anche per le cariche monocratiche istituzionali e interne” (Statuto, Capo i , Art. 1) Dalla Mozione Marino: “Introdurre una norma antidiscriminatoria che preveda una percentuale minima di genere del 40% nelle Istituzioni e nei Consigli di Amministrazione”]

8 Come si può intervenire a livello regionale? Alcune proposte concrete
RIFORME STRUTTURALI Come si può intervenire a livello regionale? Alcune proposte concrete …per "dare capacità” alle categorie più vulnerabili L’integrazione delle differenze è sancita dalla legge: come promuovere le capacità, a partire dai diritti? Rafforzamento dei servizi alle donne migranti su base locale e comunitaria: approccio di filiera, in concerto con enti territoriali e locali, per l’informazione capillare, la sensibilizzazione, l’orientamento e la formazione lavoro. La mediazione culturale come chiave all’accesso delle comunità “chiuse”. Anche soggetti economicamente più fragili possiedono risorse: come valorizzarle, in un'ottica di costruzione delle pari capacità ed opportunità? Sostenere la costruzione del capitale sociale: lavorare in rete con le associazioni esistenti di/per donne emigrate, dare sistematicità e coerenza al lavoro delle associazioni tramite il monitoraggio e la valutazione della qualità delle attività svolte, istituire e coordinare spazi di confronto tematici.

9 CONCLUSIONI Le proposte elencate sono il frutto di una riflessione che tiene conto delle esperienze, dei progetti e delle attività maturati in ambito regionale ed extra-regionale. Riflettono le possibilità di intervento allo stato attuale della normativa e delle fonti di finanziamento attingibili (fondi strutturali europei, nuovo federalismo fiscale etc).  Tali proposte non esauriscono la serie degli interventi possibili: è auspicabile che dalle sperimentazioni, dagli studi, dalla riflessione comune e dai numerosi spunti che l’osservazione dei fenomeni sociali offre ai policy makers, si rendano praticabili ulteriori iniziative.  Soprattutto, la politica non dovrebbe guardare alle donne come una categoria omogenea. Fattori sociali, culturali e anagrafici differenziano le aspettative e le opportunità. Alcune categorie o gruppi sono più vulnerabili di altri ai macro-cambiamenti e l’incidenza di tali cambiamenti si deduce sempre dal contesto, piuttosto che da principi astratti.

10 Dal Programma di Ignazio Marino:
“Vogliamo un paese che dia alle donne più peso e dignità, insieme allo spazio e alla possibilità di assumere pari responsabilità e contribuire come gli uomini alla crescita economica e sociale del Paese. Vogliamo un paese in cui i carichi di famiglia siano equamente distribuiti tra uomini e donne. Vogliamo un paese che rispetti le proporzioni nella presenza delle donne nei Consigli di Amministrazione e in tutti i luoghi in cui si prendono le decisioni fondamentali per la vita e l’economia del Paese.“

11 CREDITI Simona Montanari, referente del tema Pari Opportunità, sta seguendo un Dottorato in Development Studies con la LSE - Università di Londra. È laureata in Lettere Classiche all’Università di Bologna, ha insegnato Lettere in istituti superiori ed ha esperienza di co-operazione e politiche per lo sviluppo. Luca Foresti è un imprenditore, sposato con 2 figlie, ha studiato Fisica e Matematica Finanziaria. Ha lavorato prima in paesi in via di sviluppo per costruire banche di microfinanza e poi ha creato Econoetica, una start-up tecnologica. E’ membro dell’Assemblea Regionale del PD e del Direttivo di Bologna. Responsabile Programma – Mozione Casadei. Si ringraziano tutti coloro che hanno inviato suggerimenti e utili spunti di riflessione.


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