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GAUDIUM ET SPES 8 dicembre 1965.

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Presentazione sul tema: "GAUDIUM ET SPES 8 dicembre 1965."— Transcript della presentazione:

1 GAUDIUM ET SPES 8 dicembre 1965

2 MESSA A FUOCO SUL MONDO DI OGGI
Nella Gaudium et spes i padri conciliari hanno posto l'attenzione della Chiesa sulla necessità di aprire un proficuo confronto con la cultura e con il mondo. Il mondo, anche se si allontana spesso dalla morale cristiana, è pur sempre opera di Dio e quindi luogo in cui Dio manifesta la sua presenza.

3 Si è pertanto considerato compito della Chiesa, dei laici in primo luogo, ma non solo, riallacciare profondi legami con "gli uomini e le donne di buona volontà", soprattutto nell'impegno comune per la pace, la giustizia, le libertà fondamentali, la scienza.

4 I contenuti della Costituzione
Proemio Prima parte – La Chiesa e la vocazione dell'uomo Capitolo I - La dignità della persona umana Capitolo II - La comunità degli uomini Capitolo III - L'attività umana nell'universo Capitolo IV - La missione della Chiesa nel mondo contemporaneo Seconda parte - Alcuni problemi più urgenti Capitolo I - Dignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazione Capitolo II - La promozione della cultura Capitolo III - Vita economico-sociale Capitolo IV - La vita della comunità politica Capitolo V - La promozione della pace e la comunità delle nazioni Conclusione.

5 La Costituzione sviluppa il suo messaggio sulla persona umana
La Costituzione sviluppa il suo messaggio sulla persona umana. È un messaggio Cristocentrico. Il cuore del messaggio conciliare è Cristo.

6 Nella luce di Cristo, immagine del Dio invisibile, primogenito di tutte le creature, il concilio intende rivolgersi a tutti per illustrare il mistero dell'uomo.  (Gaudium et Spes 10).

7 Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato creato, si è fatto egli stesso carne, per operare, lui l'uomo perfetto, la salvezza di tutti e la ricapitolazione universale. Il Signore è il fine della storia umana, il punto focale dei desideri della storia e della civiltà, il centro del genere umano, la gioia d'ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni. (Gaudium et Spes 45).

8 Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione. (Gaudium et Spes 22).

9 Occorre risalire laddove l'epoca moderna ha considerato la relazione con Cristo una delle tante possibilità ed ha compreso la persona sulla base delle generali condizioni dell’intelligenza e della libertà per riformulare di nuovo e meglio il rapporto dell'uomo con Cristo, rivelazione dell'amore divino.

10 Gesù Cristo l'uomo nuovo
Il testo sviluppa la tipologia Adamo-Cristo come chiave di lettura della persona. Si presentano: la vita umana di Cristo e la sua morte la vita in Cristo del credente e l'azione del mistero pasquale

11 La Chiesa non si pone davanti al mondo come Mater et Magistra, ma comprende se stessa come una realtà che fa parte del mondo, solidale con il mondo: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo”

12 La costituzione non rivolge agli uomini d’oggi ammonimenti cattedratici ma getta uno sguardo molto realistico sugli aspetti critici del mondo moderno: sa riconoscere anche ciò che esiste di positivo.

13 Parlando degli aspetti negativi, la costituzione dà prova di autocritica, elemento necessario ad ogni dialogo. Essa non vede la colpa soltanto negli altri, ma riconosce la corresponsabilità dei cristiani, per esempio nel fenomeno dell’ateismo moderno che non è visto come scelta ideologica ma come struttura in grado di mettere sotto accusa il senso della fede nel nostro tempo.

14 Il Concilio si interroga sulle questioni fondamentali dell’esistenza:
“Cos'è l'uomo? Qual è il significato del dolore, del male, della morte, che continuano a sussistere malgrado ogni progresso? Cosa valgono quelle conquiste pagate a così caro prezzo? Che apporta l'uomo alla società, e cosa può attendersi da essa? Cosa ci sarà dopo questa vita?”

15 La costituzione vuole cancellare la dicotomia tra fede e vita quotidiana: “La rottura tra vangelo e cultura è senza dubbio il dramma della nostra epoca”

16 Come può la Chiesa, con il suo messaggio di fede, prendere posizione davanti alle concrete questioni del mondo? E’ legittimo che i cattolici prendano con coscienza posizioni diverse davanti a tematiche concrete, come quelle relative alla politica.

17 Una doppia riflessione
Da una parte il Concilio vuole leggere i “segni dei tempi” alla luce del Vangelo; dall’altra vuole accettare la sfida che i tempi rappresentano e interrogarsi su di essi, per giungere ad una comprensione più approfondita del proprio messaggio evangelico. Si tratta dunque di un’interpretazione del mondo, dell’uomo, ma anche del Vangelo che si realizza man mano nella storia grazie ad un atteggiamento dialogante.

18 Il dramma del mondo di oggi
“L'umanità vive oggi un periodo nuovo della sua storia, caratterizzato da profondi e rapidi mutamenti che progressivamente si estendono all'insieme del globo”. Perché?

19 Da una parte, una ricchezza ben superiore al passato e, dall’altra, fame e miseria.

20 Una crescente esigenza di libertà accanto ad un asservimento sociale e fisico.

21 Una dipendenza reciproca accanto a forze in conflitto, tensioni tra razze e gruppi sociali

22 L’erosione dei valori tradizionali, l’indifferenza religiosa, la crisi latente della famiglia …

23 La scissione interna dell’uomo a causa del peccato.

24 Nel processo di secolarizzazione, i frutti positivi del tempo moderno si sono staccati dalle loro radici cristiane; come frutti caduti dall’albero del cristianesimo, rischiano ora di marcire e diventare velenosi. Dobbiamo continuare a difendere i principi del Concilio ed impedire al mondo moderno che si autodistrugga. La Chiesa deve dunque riproporsi, in modo nuovo, come un fermento di libertà nel mezzo di un continuo e rapido mutare di eventi.

25 Il dramma dell’uomo minacciato nella sua dignità
La dignità dell’uomo è vista come derivante da Dio e fondata in Gesù Cristo. Il testo non parla soltanto della dignità della persona, ma anche della sua miseria. L’uomo, a causa del peccato per il quale si ribella contro Dio, sperimenta una scissione interna: “Per questo tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta drammatica tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre”

26 Si ritiene che il primato dell’uomo sul resto del creato dipenda dalla sua natura spirituale: l’uomo trascende l’universo delle cose grazie alla sua ragione: “L'epoca nostra, più ancora che i secoli passati, ha bisogno di questa sapienza per umanizzare tutte le sue nuove scoperte. È in pericolo, di fatto, il futuro del mondo, a meno che non vengano suscitati uomini più saggi”

27 Della natura spirituale dell’essere umano fa parte anche la sua libertà. La dignità dell’uomo richiede “che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere, mosso cioè e determinato da convinzioni personali” L’ingegneria genetica e la moderna ricerca sugli embrioni ci pongono oggi davanti a sfide inimmaginabili nel passato.

28 La questione della coscienza personale: la costituzione la definisce come “il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità”: la coscienza è una voce nell’intimo dell’uomo, che lo chiama a fare il bene e a fuggire il male.

29 “solamente nel mistero del Verbo incarnato
L’immagine di Dio impressa nell’uomo al momento della creazione non è distrutta, ma offuscata dal peccato e viene rinnovata e portata a compimento da Gesù Cristo, che è l’immagine di Dio: “solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo” Gesù Cristo non è solo la rivelazione del Padre; egli rivela anche “l’uomo a sé stesso”: “Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo”

30 “Soltanto Dio, che ha creato l'uomo a sua immagine e che lo ha redento dal peccato, può offrire a tali problemi una risposta pienamente adeguata (…) Chiunque segue Cristo, l'uomo perfetto, diventa anch'egli più uomo”

31 La famiglia La Gaudium et spes parla del matrimonio come via alla santità. Nel Sacramento il Signore dona agli sposi la gioiosa possibilità e la responsabilità di amarsi tra loro con quello stesso amore col quale Egli ama la sua Chiesa, cioè con un amore di donazione. Gli sposi sono così immagine viva, segno dell’amore sponsale di Cristo e della Chiesa.

32 Si parla di «mutua santificazione », nel senso che gli sposi si aiutano a vicenda per raggiungere la santità. Gli sposi cristiani hanno anche una loro missione in seno al popolo di Dio. Essi sono chiamati a ripresentare visibilmente il mistero dell’amore che unisce Cristo e la sua Chiesa. Devono testimoniare questo mistero di amore.

33 Inoltre è compito degli sposi cristiani scegliere come forma preferenziale di apostolato nelle nuove famiglie, e guidare i più giovani nella formazione di una nuova famiglia. «Il bene della persona e della società umana e cristiana è strettamente connesso con una felice situazione della comunità coniugale e familiare»

34 Viene anche delineato l’intervento del clero a sostegno della famiglia
Viene anche delineato l’intervento del clero a sostegno della famiglia. «È compito dei Sacerdoti aiutare amorosamente la vocazione dei coniugi nella loro vita coniugale e familiare, con i vari mezzi pastorali: la predicazione della parola di Dio, il culto liturgico e altri aiuti spirituali; e aiutarli con umanità e pazienza nelle loro difficoltà, rafforzarli nella carità, perché si formino famiglie risplendenti di serenità luminosa».


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