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S.M.S. Ardigò Bellani Monza classe II B

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Presentazione sul tema: "S.M.S. Ardigò Bellani Monza classe II B"— Transcript della presentazione:

1 S.M.S. Ardigò Bellani Monza classe II B
La scienza e la tecnica al servizio dell’uomo Hanno collaborato al progetto gli insegnanti : prof.ssa Franca Benevento prof.ssa Adriana Cinquepalmi prof. Aldo Pece a.s

2 classe II B gruppi di lavoro
Le scienze Danila Ainio Martina Sganzerla Luigi Baio Claudia Milesi Silvia Galbiati Roberto Melloni Clara Cantù Bledar Muka Valeria Sala Fabiano Silvestro Matteo Gargiulo Andrea Brambilla Simone Barni Marika Brizzante Walter Brambilla Mattia Como Francesca Sgrò Petru Sofronovici Marco Lodigiani Matteo Fadini Cinthia De La Cruz Olsen Haydini Mediche Matematiche Tecnologiche

3 La scienza e la tecnica nei secoli
Premessa Questo lavoro nasce dalla collaborazione tra il mondo del lavoro e della scuola ed ha come finalità prioritaria quella di diffondere tra gli studenti l’utilizzo degli strumenti informatici in appoggio alla normale attività didattica. L’argomento scelto farà comprendere ai ragazzi come lo sviluppo delle scienze sia avvenuto e avvenga in seguito a continui bisogni a cui l’individuo nel corso della sua storia ha cercato di dare una risposta. Capiranno inoltre, che l’ambito scientifico e l’ambito umanistico non sono separabili e presentano continui interscambi. Introduzione: - Evoluzione umana - Origine della filosofia Sono state approfondite : le scienze mediche le scienze matematiche le scienze tecnologiche la meccanica l’architettura Relazione finale

4 FINE DELLA PRESENTAZIONE
La scienza e la tecnica nei secoli

5 Relazione finale segue
Questo lavoro ci ha permesso di affrontare in modo interdisciplinare argomenti che riguardano vari ambiti delle conoscenze, nell’ottica di vagliare i diversi contenuti e di ricondurli ad un unico scopo: capire in che modo l’ uomo si è dotato di “ strumenti ” per dare risposte ai suoi bisogni. Abbiamo imparato che la filosofia è la madre di tutte le scienze e che l’ uomo si è differenziato dagli altri viventi quando ha cominciato a sviluppare il pensiero. Abbiamo visto che, attraverso i secoli, l’uomo ha acquisito conoscenze nuove facendo tesoro di quelle precedenti e questo processo, prima molto lento, ora procede con velocità crescente verso mete nuove e difficili. Abbiamo capito che le varie scienze si influenzano e si compensano addirittura confondendosi e che oggi l’una non potrebbe esistere senza l’altra. Per realizzare questa presentazione abbiamo dovuto imparare ad utilizzare un programma informatico per noi nuovo “Power Point” e questa abilità acquisita ci ha fatto comprendere come il bisogno di rendere fruibile il nostro lavoro ci abbia stimolati a cercare nella tecnologia la risposta.

6 Bibliografia essenziale torna a premessa
V.Calvani - Scambi di civiltà - Mondadori G. Guozzi A. Ruata - Tutto Storia - Petrini S. Paolucci G. Signorini - Il corso della storia – Zanichelli M. Mazzi P. Aziani – Chronos - Principato E. Detti E. Fazi - Millenni - La nuova Italia G: Gentile L. Ronga -Il Multilibro di storia - La Scuola G. Maré - Aritmetica - Mondadori Arpinati Musiani - Pianeta Matematica – Zanichelli Ferrario Galli Grossi Lamoretti – Matematix - Ghisetti e Corvi Benedetti Attuati Paganoni - Scienze 2 - SEI Sono stati consultati vari siti internet, tra cui: www. Wikipedia. org dragon.it salute.it

7 FINE DELLA PRESENTAZIONE
La scienza e la tecnica nei secoli

8 Evoluzione umana torna premessa

9 Origini della filosofia
Per molto tempo l’ uomo dovette preoccuparsi di soddisfare i suoi bisogni primari per assicurarsi la sopravvivenza. La scoperta dell’agricoltura e dell’ allevamento liberarono l’ uomo da molte incombenze e poté incominciare a dedicarsi al pensiero. Nacquero le prime divinità e i primi luoghi di culto. Intorno al a. C. si scoprirono le tecniche per la fusione dei metalli. Verso la fine del IV millennio sorsero le grandi civiltà fluviali. I Sumeri, essendo privi di materie prime, diedero inizio al commercio. La prima MIGRAZIONE INDOEUROPEA avvenne nel 2000 a.C. : Ogni popolo si arricchì nello scambio di civiltà . L’ antica Grecia nel periodo dell’ ELLENISMO, nel III secolo a.C. sviluppò un grande patrimonio culturale giunto fino a noi.

10 La scuola di Atene Come nasce il mondo?
Qual è il posto dell’ uomo in esso? In che modo l’uomo pensa e impara? Che cos’è il bene? Che cos’è il male? Che cos’è la verità? I Greci, abituati a dibattere in assemblea le questioni più importanti della vita della polis, sembrano animati da una vera passione per la discussione; ad Atene si aprono scuole in cui si insegna ai giovani l’arte della retorica, l’arte cioè di far discorsi ben costruiti, perché nei processi ciascuno deve imparare a difendersi da solo e chi vuole primeggiare nelle assemblee deve imparare a controbattere le opinioni degli avversari mediante argomentazioni convincenti. In queste scuole insegnano i Sofisti (dal greco SOFIA = saggezza) o FILOSOFI (amici della saggezza).

11

12 Aristotele la Filosofia è la madre di tutte le scienze.
Aristotele fu il primo grande organizzatore del sapere: sue le prime raccolte organiche del sapere logico, fisico e biologico. Grande osservatore della natura, non dimenticò di cimentarsi in importanti studi sull’ etica e sulla retorica. Aristotele per i cristiani diventò un’ auctoritas nel campo delle scienze, della metafisica e della cosmologia. Le sue opere si dividono in esoteriche, rivolte ai soli studenti, ed essoteriche, rivolte al vasto pubblico; di queste ultime si è persa ogni traccia. I grandi filosofi greci con i loro studi hanno aperto la via ad ogni successiva conoscenza; grazie a loro oggi si può affermare che la Filosofia è la madre di tutte le scienze.

13 torna a premessa Fine presentazione Le origini della filosofia

14 Le Scienze Mediche

15 La medicina ha origini antiche
Un’antica leggenda narra che Esculapio, dio della medicina, avesse imparato l’arte del curare dopo aver visto una pecora, ormai in fin di vita, sforzarsi di mangiare un’erba selvatica e dopo recuperare forza e vigore L’uomo ha iniziato a curare i propri malanni servendosi delle erbe spontanee; l’uso dei rimedi naturali vegetali è poi proseguito per millenni fino a trasformarsi in scienza delle erbe medicinali o FITOTERAPIA.

16 Guaritori – maghi – stregoni – sciamani
La medicina nei tempi antichi era praticata da sciamani e maghi, uomini dotati di poteri divinatori che conoscevano i segreti ancestrali della natura e i sieri medicamentosi per scacciare gli spiriti che causavano le febbri. La tradizione dello sciamanesimo è esistita sin dall’origine della storia e continua ad essere una forza vitale in molte culture di tutto il mondo. Il ruolo dello sciamano è quello di presiedere a rituali religiosi e di comunicare con gli spiriti per la diagnosi delle malattie e per la guarigione.

17 Antica Grecia Nella Grecia antica la medicina non godeva di grande stima. I malati preferivano rivolgersi ai sacerdoti anziché ai medici, perché pensavano che fossero gli dei a provocare le malattie. I templi di Asclepio, il dio protettore della medicina, funzionavano come vere e proprie case di cura. Col tempo, però, i medici raffinarono le loro conoscenze e acquistarono prestigio. Ippocrate (V-IV sec. a.C.) scrisse opere che ogni buon medico doveva conoscere. Tra queste ricordiamo il testo del GIURAMENTO che ogni medico doveva prestare prima di iniziare la propria attività.

18 La medicina a Roma A Roma la divinità a cui rivolgersi nelle malattie individuali e nelle epidemie era Minerva, che aveva anche l’attributo di medica, e un tempio a lei dedicato sull’Esquilino. Le origini della chirurgia romana, vanno ricercate nella pratica di curare le lesioni dei soldati e degli atleti. Il ritrovamento di strumenti chirurgici ci aiuta a comprendere come la chirurgia in età imperiale fosse avanzata e razionale A Roma era conosciuta la chirurgia estetica. MARZIALE ci parlava di una situazione…un po’ delicata: “Eximit aut reficit dentem ascelium aegrum…infestos oculis uris, Hyigine, pilos…” “Cascellio taglia e guarisce un dente malato, tu o Igino bruci i peli dannosi per gli occhi…”

19 Il Ruolo Del Medico Nei tempi più antichi, la medicina non era praticata da uomini liberi. I primi medici furono infatti schiavi che, per le loro conoscenze acquistarono privilegi rispetto agli schiavi comuni. Spesso si stabilivano tra loro e i loro padroni rapporti affettivi molto stretti come fra CICERONE e il suo schiavo Alexion. “O factum male de Alexion! Incredibile est quanta me molestia affecerit……..” “O quale sciagura la morte di Alexion! Non puoi credere quanto dolore mi abbia recato…..”

20 E gli altri popoli? Gli Assiro Babilonesi: l’ira di una divinità verso una persona permette ai demoni maligni di aggredirla, causando in tal modo una malattia. Nel codice di Hammurabi vi è una vera e propria serie di norme deontologiche per chi esercita l’attività chirurgica . Gli Egizi: Nel papiro di Ebers sono menzionati 500 diversi medicamenti. Esistevano medici specializzati nelle malattie urinarie, nelle patologie dell’orecchio, degli occhi e della pelle. I popoli Andini: Si servivano di conoscenze di erboristeria, mineralogia, zoologia e biofisica per preparare rimedi medicinali. I guaritori usavano l’osservazione del malato, la premonizione e la chiaroveggenza per fare diagnosi.

21 Il papiro di Ebers

22 Nel Medioevo : Gli Esclusi
Nel medioevo erano spietatamente emarginati i malati di LEBBRA, una malattia considerata allora come un castigo di Dio contro i peccatori. I lebbrosi dovevano vivere lontano dai centri abitati ed erano obbligati ad agitare continuamente un sonaglio di ferro per annunciare agli abitanti il loro passaggio. I primi lebbrosari vennero costruiti nell’ XI secolo, ma più che veri ospedali furono luoghi di segregazione: chi vi entrava sapeva che non sarebbe più ritornato nella società dei vivi. La PESTE NERA o bubbonica arrivò dalla Cina in Europa nel Nessun rimedio potè arrestare la malattia che veniva diffusa da una pulce annidata nella pelliccia dei topi. In un biennio morirono più di di persone, un terzo della popolazione europea. Essendo la medicina impotente di fronte a questa malattia, cominciarono a liberarsi le fantasie popolari e iniziò una vera “caccia alle streghe” accusate di voler trascinare i cristiani all’inferno con i loro malefici.

23 1600-L’impotenza della medicina
Le cura della medicina ufficiale erano inefficaci quanto terrificanti. Per quasi tutte le malattie si praticavano “salassi”. Fratture e infezioni venivano eliminate amputando braccia e gambe. La più alta mortalità si verificava tra le partorienti perchè la scarsa igiene provocava un’infezione mortale: la setticemia. Un PROGRESSO tuttavia ci fu perchè caddero i divieti religiosi sulla dissezione dei cadaveri e si cominciò a studiare l’ANATOMIA

24 La profilassi Sul finire del XVIII e per tutto il XIX secolo la medicina compie passi da gigante dopo secoli di stasi. Nel 1978 Edwar Jenner pubblicò i risultati di un eccezionale esperimento: iniettando il pus delle vacche (perciò detto VACCINO) in un bambino, osservò che questi non contraeva più il vaiolo umano. Da tempo i Cinesi avevano scoperto che evitava di prendere il vaiolo chi aspirava una polvere ricavata dalle pustole dei malati. Nasceva la PROFILASSI 5

25 Progressi della Medicina
I GESUITI avevano appreso dagli Indios le proprietà curative delle corteccia di China, una pianta che cresceva solo sulle Ande. Nel 1820 due chimici francesi estrassero da questa corteccia il CHININO che si dimostrò risolutivo nella cura della malaria che imperversava in AFRICA. PASTEUR mise a punto un metodo per uccidere i microrganismi della fermentazione (pastorizzazione). ROBERT KOCK nel 1882 scoprì il bacillo della tubercolosi e del colera mentre Alexandre Jersin trovò in Indocina il bacillo della peste. Sulla base di osservazioni realizzate in Paesi lontani, CHARLES DARWIN formulò la sua TEORIA DELL’ EVOLUZIONE DELLE FORME VIVENTI.

26 LA SCIENZA MODERNA SPAZZA VIA LA NON SCIENZA
La scienza moderna fu fondata dal fisico pisano GALILEO GALILEI. Egli pose le basi del METODO SPERIMENTALE fondato su: L’OSSERVAZIONE DIRETTA dei fenomeni; La loro CONOSCENZA attraverso un numero elevatissimo di MISURE DI PRECISIONE; L’individuazione delle relazioni MATEMATICHE che permettono di PREVEDERLI e CONTROLLARLI . LA SCIENZA MODERNA SPAZZA VIA LA NON SCIENZA

27 La medicina nel XX secolo
Nel XX secolo le conoscenze mediche evolvono rapidamente: nasce la fisica astronomica che apre il campo a fortunate scoperte come quella dei raggi X ad opera di W. Rontgen. Marie e Pierre Curie, proseguendo nelle ricerche riescono a isolare un nuovo elemento: il radio. Nello stesso periodo formula la teoria della relatività il grande A. Einstein. E=m*c² Questa formula dimistra che una piccolissima quantità di materia, ad altissima velocità, può trasformarsi in una grandissima quantità di energia.

28 Medicina e biologia La medicina deve alla biologia alcuni dei progressi più significativi avvenuti nella seconda metà del secolo, legati in primo luogo alla scoperta degli antibiotici, in grado di uccidere i batteri all’origine di malattie infettive, un tempo anche mortali. La tecnica dei trapianti d’organi e degli organi artificiali è resa possibile da farmaci e apparecchi sempre più complessi e raffinati. Il trapianto è vita

29 Manipolazione genetica
Le più recenti ricerche della biologia nel campo della manipolazione genetica (cioè la selezione e la modifica dei caratteri ereditari attraverso l’intervento diretto sulle cellule germinali degli esseri viventi), aprono prospettive di grande interesse nella selezione di piante e animali commestibili, ma pongono non pochi problemi morali e interrogativi inquietanti: è lecito attuare anche sugli uomini interventi di modifica e selezione simili a quelli praticati in agricoltura e nell’allevamento degli animali? Pecora Dolly

30 Tecnologia e medicina L’era del computer ha apportato molti benefici e sempre nuove applicazioni nel campo della medicina e della chirurgia. Oggi è possibile tenere in vita e curare un neonato con disturbi cardiopolmonari: infatti è l’ elaboratore elettronico a tenere sotto controllo tutti i suoi dati vitali, rilevandoli attraverso i sensori applicati al corpo, in modo da poter segnalare immediatamente eventuali variazioni e lanciare l’allarme per richiedere l’intervento dei sanitari.

31 Ospedale digitale: la tecnologia al servizio del cittadino
A Piacenza tutte le immagini radiografiche in un cd-rom. Il progetto, che rientra nel programma più ampio di informatizzazione e messa in rete dei servizi dell’Azienda Usl di Piacenza, utilizza tecnologie d’avanguardia al servizio della salute dei cittadini e prevede il passaggio delle radiografie dalla forma tradizionale su pellicola al supporto digitale. Grazie a tale modalità tutti i medici dell’ospedale possono accedere - con apposita password – ai documenti e alle immagini prodotti nei reparti di radiologia e conservati in un unico archivio all’interno della rete aziendale.

32 LA SCIENZA E’ AL SERVIZIO DELL’UOMO.
E oggi? Non esistono più frontiere alla scienza medica. Ogni giorno i laboratori di ricerca annunciano nuove scoperte per eliminare o curare malattie vecchie e nuove. La chirurgia ha fatto passi da gigante, tanto che non è più necessario intervenire con ferite aperte, ma sempre più spesso in laparoscopia. Moderne apparecchiatura come la TAC o la RISONANZA MAGNETICA permettono di esplorare minuziosamente il corpo umano. Occorre, però, potenziare sempre più la ricerca per poter ancora affermare che LA SCIENZA E’ AL SERVIZIO DELL’UOMO.

33 Fine presentazione Le scienze mediche
Torna a premessa

34 Filosofi età ellenistica III secolo a.C. segue
Archimede intuì un importante principio fisico: un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del volume di fluido spostato. Aristarco intuì che la terra è rotonda e gira intorno al sole e ne calcolò la circonferenza.

35 torna scuola di Atene Pitagora Euclide e Archimede fissarono le basi della matematica e dimostrarono teoremi che sono usati ancora oggi in geometria. Anassimandro scoprì che gli uomini non erano apparsi sulla terra nella forma attuale ma derivavano da altre creature, concetto alla base della teoria dell’evoluzione di Darwin.

36 Armi e utensili torna evoluzione
I primi strumenti rozzi e grossolani erano ciottoli scheggiati. Per migliaia di anni gli esseri umani costruirono soltanto semplici oggetti a taglio vivo e molto più tardi pietre bifacciali. Le tecniche di fabbricazione progredirono molto lentamente: prima si cominciò a lavorare l’osso, poi il corno e l’avorio. Sul finire del Paleolitico si diffuse l’arco, con cui era possibile colpire le prede a distanza e restando nascosti. La vita dell’uomo è più sicura

37 Il fuoco : la più grande conquista del Paleolitico torna evoluzione
Nessun animale sa conservare il fuoco né, tanto meno, produrlo. La conquista del fuoco è una tappa di straordinaria importanza per la storia dell’umanità. Le più antiche tracce di focolari risalgono a circa mila anni fa. Usi e proprietà del fuoco: Rischiara le caverne Rende la selce più elastica Cuoce le carni Allontana le belve La vita dell’uomo migliora

38 torna fitoterapia Fin dai tempi più antichi l'uomo cercava nelle erbe, nei fiori e nelle radici la cura per le malattie che lo colpivano. In questi ultimi tempi la comunità scientifica riconosce nelle piante grandi doti curative: oggi, infatti, le ricette che ci hanno tramandato i nostri nonni, non vengono più considerate pozioni da stregoni. In caso di gravi sintomatologie o di vera malattia è necessario affidarsi alle cure di un medico, prima di assumere qualsiasi prodotto, anche se naturale. Erbe medicinali Proprietà 1 Camomilla Antinfiammatorie – tonica - sedativa 2 Malva Espettorante – diuretica - lassativa 3 Menta Stimolante – tonica – antisettica

39 torna progressi C. DARWIN: LA TEORIA DELL’EVOLUZIONE UMANA
Charles Darwin

40 torna a cicerone Il ruolo del medico
Anche Cicerone come Seneca annovera la medicina tra le arti liberari. “Quibus autem artibus aut prudentia maior inest… “ “Quelle arti in cui è presente opera di ingegno o grande vantaggio come la Medicina, l’Architettura, l’ Insegnamento delle Arti Liberali, sono decorose per coloro a cui si addicono. Cicerone Seneca

41 torna giuramento Il Giuramento Di Ippocrate
Ancora oggi sono validi questi principi deontologici, per esempio, il diritto alla privacy del malato, l’ astensione da ogni ingiustizia volontaria, la ricerca del bene del malato.

42 La peste nera segue La caccia alle streghe Una strega al rogo
Un malato di peste

43 torna gli esclusi Disturbi mentali
Disturbi come depressione, anoressia, isterismo, alcolismo che oggi vengono curati e spesso guariti, nel 600 erano definiti “Possessione diabolica” ed affrontati con gli esorcismi eseguiti dal clero mediante preghiere e scongiuri, oppure come PAZZIA e, in tal caso, determinavano l’internamento perpetuo del malato negli ospizi.

44 torna a scienza mod. scienza non scienza
Astrologia Alchimia Magia Astronomia Chimica Medicina

45 Le origini della matematica il numero

46 Alla conquista del numero
È possibile contare senza conoscere i numeri??? Sì, se per contare intendiamo la capacità di valutare e confrontare le quantità. L’uomo primitivo, in effetti , sapeva contare prima di aver inventato i numeri Già anni fa l’uomo preistorico incideva tacche sulle pareti delle grotte e su ossa di animali, probabilmente per registrare il numero dei capi di BESTIAME

47 Una mattina un pastore porta al pascolo dieci pecore

48 ! Il pomeriggio, tornando, si accorge che ne mancano alcune, ma quante???

49 Il pastore capisce che associando ad ogni pecora una tacca sul suo bastone, potrà sapere quante pecore avrà perso

50 ! - 3 Il giorno seguente il pastore si accorge ancora di avere meno pecore, ma ora sa quante gliene mancano

51 nasce un problema:

52 Questo metodo non va bene per numeri troppo grandi

53 Il passaggio da contare le tacche a numerare utilizzando simboli, avvenne quando l’uomo iniziò ad adoperare numeri astratti, ossia non legati ad oggetti particolari Così il simbolo “ I “ diventa un simbolo da associare non solo ad una pecora ma anche ad un oggetto qualunque: nasce il numero

54 Dall’ idea di numero alla sua scrittura
I primi sistemi di numerazione che compaiono sono quelli degli EGIZI. Il sistema di numerazione ROMANO

55 Sistema di numerazione egizio e romano
Il valore dei numeri si otteneva addizionando i valori dei simboli. Il sistema di numerazione egizio non è “posizionale”, vale a dire che la posizione dei simboli non modifica il valore dei numeri. Il sistema romano era molto simile al precedente, ma non sempre sommavano i numeri tra loro: Per scrivere il numero 9, per esempio, avrebbero dovuto scrivere VIIII (5+4), ma era più facile scrivere IX: mettendo il simbolo dell’ uno prima, si intendeva di doverlo sottrarre. I = 1 ; V = 5 ; X = 10 ; L = 50 ; C = 100 ; D = 500 ; M = 1000

56 Difetti dei primi sistemi di numerazione
Sia nel sistema di numerazione egizio che in quello romano manca il simbolo dello zero, inoltre la scrittura di ogni numero richiede un numero elevatissimo di segni e ciò può essere causa di molti errori: __ CDDCCXXVII = (500 – 100) x = ?!?

57 Sistema di numerazione indo-arabo
La prima numerazione scritta in base 10, con dieci segni grafici, è nata in India settentrionale nel V secolo d.C. Questo sistema diventò poi il nostro attuale sistema di numerazione attraverso la diffusione operata dagli Arabi che lo diffusero dall’ India al resto del mondo. Questo sistema di numerazione era posizionale e possedeva il numero ZERO. Le prime dieci cifre si rappresentavano COSI’.

58 Il nostro sistema di numerazione
Il sistema indo-arabo raggiunge l’ Europa. Nel nostro sistema di numerazione i numeri si costruiscono utilizzando dieci simboli (1; 2; 3; 4; 5; 6; 7; 8; 9; 0) ed applicando le seguenti regole: - Dieci unità di un certo ordine formano un’ unità dell’ ordine successivo - Il valore di una cifra dipende dalla posizione che occupa nel numero: 12 è diverso da 21 poiché 12 corrisponde a 1 decina più 2 unità, mentre 21 a 2 decine ed un’ unità. Il nostro sistema di numerazione ha due fondamentali vantaggi: Permette di rappresentare, senza ambiguità, qualsiasi numero grande a piacere - Facilita in modo straordinario l’ esecuzione delle operazioni

59 Moderni sistemi di numerazione
La caratteristica principale dei moderni sistemi di numerazione è il fatto che esiste una BASE, cioè un numero di cifre che, opportunamente combinate e ripetute, possono rappresentare con assoluto rigore tutti i numeri possibili. Il più antico sistema di numerazione è quello BINARIO che, dopo essere caduto in disuso per secoli, ha riacquistato importanza negli ultimi decenni perché utilizzato negli elaboratori elettronici, in quanto “parla la stessa lingua”.

60 Nasce la geometria Il vocabolo geometria deriva dal greco e significa “misurazione dei terreni”. La geometria, infatti, nacque dall’esigenza pratica di antichissimi popoli di stabilire regole che consentissero di misurare l’estensione della loro terra. Lo storico greco Erodoto (V secolo a.C.) fa risalire l’origine di questa scienza al 1300 a.C. in Egitto, ma contemporaneamente gli Assiri e i Babilonesi ottenevano risultati ugualmente importanti.

61 La geometria in Grecia Attorno al II millennio a.C. le civiltà egizie e babilonesi si avviarono al declino, mentre un’altra civiltà avanzava: la civiltà ellenica. I Greci assimilarono e trasformarono le conoscenze delle popolazioni con cui venivano a contatto e costruirono una geometria propria, non più legata solamente ad esigenze pratiche. Nel VI secolo comparvero Talete e Pitagora, i primi due grandi matematici della storia. Ad essi sono attribuiti importanti risultati.

62 Talete Pitagora

63 La geometria euclidea Gli studi matematici proseguirono senza soluzione di continuità, ma solo nel III secolo a.C. Euclide riordinava tutte le conoscenze matematiche degli studiosi che lo avevo preceduto e, dopo averle, opportunamente completate, pubblicò i suoi “Elementi”. La raccolta di tredici libri, non tutti dedicati solo alla geometria, rimane ancora oggi il testo fondamentale della geometria.

64 La geometria Euclidea si basa sui concetti di :
. Punto Retta Spazio Piano Tra i quali intercorrono relazioni fondamentali dette “postulati”o “assiomi”. Da queste si ricavano altre relazioni dette “teoremi”. La geometria euclidea è quella che tutti, almeno in parte, conosciamo per averla studiata alle elementari e alle medie

65 La geometria cartesiana
Lo studio della geometria conosce un lungo periodo oscuro. Bisogna aspettare, infatti, fino al 1637, anno in cui il matematico Des Cartes pubblica “La geometria” per assistere alla creazione della “geometria algebrica”

66 GEOMETRIA CARTESIANA ALGEBRA GEOMETRIA : GEOMETRIA CARTESIANA

67 La geometria del XIX secolo
Agli inizi del XIX secolo, rinasce il gusto della geometria pura e numerosi matematici pubblicarono studi interessanti. Ricordiamo in particolare N.I. Lobecevski ( ) e Boljoi ( ) i quali, negando il V postulato di Euclide sull’univocità della parallela da un punto ad una retta, costruirono la geometria iperbolica. Analogamente Rieman creò la geometria ELLITTICA.

68 GEOMETRIA IPERBOLICA GEOMETRIA ELLITTICA
Data una retta l, e qualche punto A non su L, esiste una sola retta parallele ad l passante per A. NEGAZIONE Esistono più rette parallele ad l passanti per A Non esiste nessuna retta parallela ad l passante per A GEOMETRIA IPERBOLICA GEOMETRIA ELLITTICA

69 La geometria oggi Nel 1895 il grande matematico tedesco Cantor enuncia la teoria degli insiemi, superando definitivamente la separazione tra algebra e geometria. Alla base di questa teoria sta la definizione di insieme come “riunione in un tutto unico di oggetti delle nostre percezioni o del nostro pensiero, distinti fra loro e ben determinati”. Oggetti quindi di qualsiasi tipo. Basandosi su questa teoria F.Klein, nel suo programma di Erlangen, descrive la geometria come “lo studio delle proprietà che sono invarianti ”

70 . Affinità . Proiettività . Topologia Isometrie F e F1 sono uguali
Trasformazioni di F in F1 Similitudine F non modifica la sua forma Trasformazioni non isometriche con F ed F1 sono diverse. . Affinità . Proiettività . Topologia F cambia la sua forma

71 Proiettività Similitudine Isometrie

72 torna a premessa Fine presentazione “Le origini della matematica”

73 torna a arabo Poesia dello zero di Trilussa

74 La numerazione indiana e la nostra
torna a arabo La numerazione indiana e la nostra Si può notare a prima vista la somiglianza con i nostri numeri

75 torna a moderni Per esempio: Nel sistema di numerazione a base 12 i simboli sono 0 – 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 – 9 – X (che si legge “dek”) – E ( che si legge “elf”) Così il nostro numero 10 (10) diventa X (12) “ (10) = E (12) “ (10) = (12) -nel sistema binario i simboli sono solo 0 e 1 Così 2 (10) = 10 (2) 6 (10) = (2)

76 segue Il disegno mostra un abaco binario elettronico che rappresenta i numeri mediante lampadine accese e spente. Il suo principio di funzionamento è alla base dei principi dei numeri e delle lettere negli elaboratori ELETTRONICI

77 torna a moderni

78 LA MECCANICA

79 La meccanica nei secoli
Intorno al 4500 a.C. , nel Vicino Oriente, per la primo volta gli uomini scoprirono la possibilità di estrarre i metalli dai minerali facendoli fondere a temperature elevate: i metalli fusi venivano colati in stampi. Il primo metallo ad essere lavorato fu il rame, poi gli uomini scoprirono che, aggiungendo un po’ di stagno al rame, si otteneva un materiale assai più duro: il bronzo. Con questi nuovi materiali si potevano fabbricare armi e attrezzi da lavoro molto resistenti che potevano essere riutilizzati: se si spezzavano venivano nuovamente fusi per creare nuovi utensili. Il passaggio dalla civiltà della pietra alla civiltà dei metalli generò una nuova società il cui lavoro iniziò a diventare specializzato e i compiti iniziavano ad essere divisi tra gli abitanti di uno stesso villaggio. Con l’ETA’ DEI METALLI , mentre la maggior parte degli abitanti dei villaggi continuava a dedicarsi all’agricoltura, alcuni si specializzarono nella costruzione degli strumenti necessari per le attività quotidiane e altri ancora nella vendita e nel commercio di tali strumenti con prodotti diversi:così nacque la divisione dei ruoli all’interno delle società neolitiche.

80 Trasporti e Commerci Nel II millennio a. C. i commerci via terra si svolgevano lungo le piste carovaniere, così chiamate perché i mercanti viaggiavano in gruppo, formando carovane. Nessuno si azzardava a mettersi in viaggio da solo, perché c’era pericolo di essere assaliti da briganti o da animali feroci. In tempi molto antichi i carichi venivano trasportati su slitte, ma intorno a 5000 anni fa comparvero, nella regione di Sumer, i primi veicoli a RUOTE. Le prime ruote erano pesanti, si costruivano con due o tre pezzi di legno tenuti insieme da un’ asta o da un disco centrale e si rinforzavano con cerchioni fissati con chiodi. Più tardi le ruote divennero più leggere e furono provviste di raggi.

81 Navigare su fiumi e per mare
Fiumi e canali costituivano in Mesopotamia e nell’ Antico Egitto le principali vie di comunicazione. In Mesopotamia i Babilonesi discendevano le correnti del Tigri e dell’ Eufrate con imbarcazioni a forma di cestoni panciuti, fatti di legno o di canne intrecciate. Il fondo era piatto e i fianchi ricoperti di pelli di animali essiccate e impermeabilizzate con sabbia e bitume. Con queste imbarcazioni era impossibile navigare controcorrente, perciò, una volta giunti a destinazione, la barca si “smontava”, i legni erano venduti e le pelli portate a dorso d’ asino al punto di partenza. Gli Egizi usavano invece barche costruite con fasci di papiro. Nel III millennio, grazie all’invenzione della vela, i battelli egizi poterono risalire facilmente il fiume controcorrente, sfruttando la spinta del vento. Per i Greci la nave da guerra più diffusa era la TRIREME, così detta perché condotta da 160 rematori su tre file.

82 Prime imbarcazioni trireme barca di papiro

83 I Greci Le scoperte dello scienziato possono essere utilizzate dai tecnici per inventare nuove macchine o nuovi ritrovati che migliorino la vita degli uomini. I Greci pensavano che lo scienziato dovesse indagare la natura e scoprire le leggi soltanto per il piacere di conoscere la verità, non si doveva porre il problema di utilizzare le conoscenze per fini pratici. Proprio questa mentalità spiega perché la meccanica fu così poco sviluppata presso i Greci. Essi non avevano alcun bisogno di macchine: gli schiavi le sostituivano egregiamente, e a costi minori. Le prime macchine non furono inventate per risparmiare la fatica degli schiavi, ma per creare effetti sorprendenti, che divertissero gli uomini liberi. La carrucola, per esempio, fu usata dai Greci per ottenere effetti teatrali (per calare dall’alto sulla scena un attore che impersonava una divinità). Meccanismi ben più complessi furono inventati da uno scienziato di nome Erone (II secolo a.C.).

84 Le armi e la guerra Il cittadino greco che andava a combattere era un oplita cioè un fante con armamento pesante. Il suo nome deriva da hòplon, che significa “armatura pesante”. Il suo capo era protetto da un elmo di bronzo di varie fogge e le sue gambe da schinieri dello stesso metallo, mentre la corazza che ricopriva il busto poteva essere, nei modelli più antichi, interamente di bronzo o di cuoio e rivestita di lamine di metallo. L’armatura difensiva dell’oplita consisteva in una lancia con punta di ferro ed una corta spada di ferro da utilizzare nel corpo a corpo. Gli opliti marciavano compatti e ravvicinati in una formazione a rettangolo su otto file ,detta “FALANGE”. In vista del nemico, gli opliti correvano ordinatamente all’assalto: quando un soldato della fila cadeva, era rimpiazzato da un altro della fila successiva. La battaglia di “Maratona” contro i Persiani, fu vinta perché nello scontro frontale le armi leggere degli avversari non ressero all’incalzare delle armi pesanti dei Greci.

85 - Archimede - Ad Archimede si devono numerose invenzioni pratiche.
Realizzò, ad esempio, macchine basate sul principio della LEVA con cui era possibile sollevare, abbassare e trascinare pesi. Esse si rivelarono molto utili anche per la difesa di Siracusa. Le mura delle città furono rinforzate per mezzo di gru che sollevavano massi e poi li collocavano nella posizione voluta. Speciali congegni rovesciavano sulla fanteria proiettili di ogni genere che schiacciavano letteralmente i soldati e ne scompigliavano le file. Robuste funi munite di uncini agganciavano navi e macchine nemiche e, dopo averle sollevate, le lasciavano cadere in mare o le scagliavano contro le mura. Sembra che neppure le navi ferme al largo fossero al sicuro: si dice, ma la notizia è tutt’altro che vera, che Archimede si servì di giganteschi specchi concavi di bronzo con cui concentrava il calore dei raggi del sole sulle navi nemiche fino ad incendiarle.

86 Roma Alcuni studiosi hanno sostenuto che a Roma, la grande diffusione della schiavitù abbia impedito l’evolversi di nuove scoperte o nuove tecniche. In realtà ciò è vero solo in parte: negli ultimi secoli dell’Impero a Roma e nelle province si erano diffuse nuove tecniche e macchine anche complesse. I Romani furono abili artefici delle fusioni di statue di bronzo, una tecnica abbandonata dal Medioevo e ripresa in Italia solo nel Rinascimento. I grandi acquedotti romani, portavano l’acqua per rifornire le città da luoghi distanti decine e decine di chilometri. Grande importanza ebbero per esempio i MULINI A RUOTA idraulica, diffusi proprio negli ultimi secoli dell’Impero. Questi sfruttavano la caduta naturale o artificiale (tramite canali costruiti dall’uomo) dell’acqua per far girare una grande ruota.

87 Il corvo All’origine delle vittorie della flotta romana sta l’invenzione di un’ingegnosa macchina: il CORVO. Si tratta di un ponte di legno, collocato a prua e munito di solido arpione, che veniva abbassato di colpo sulle navi cartaginesi affiancate e le agganciava. I fanti romani, armati di gladio (una spada a lama larga e corta, tagliente su entrambi i lati e appuntita) e di scudo, vi passavano sopra e invadevano la nave nemica. Nacque cosi l’arrembaggio, una nuova tecnica di combattimento navale.

88 Il medioevo: i Celti Nei cinque secoli prima della nascita di Cristo, i Celti o Galli caratterizzavano la cultura dell’Europa centro-orientale. I loro insediamenti furono situati essenzialmente nelle Gallia (Francia). Tra le tecniche, quella in cui i Celti eccellevano era la metallurgia del ferro. Non a caso essi disponevano in battaglia di spadoni lunghi fino ai piedi, mentre i romani usavano il gladio, una spada a lama corta. Forgiare una spada di quelle dimensioni, che non si spezzi al primo urto, richiedeva metodi di lavorazioni raffinatissimi nell’ambito di una tecnica estremamente complessa. Quando i Longobardi incrociarono le loro competenze con quelle degli abitanti di Milano (città di origine Celtica) dentro e fuori alla città sorsero decine di mulini per la lavorazione del ferro e Milano divenne un centro noto in tutta Europa per le sue lame: spade, pugnali, lance, punte per le frecce, scudi e corazze.

89 Lavorazione del ferro a Milano
armi coppa

90 Tra ‘400 e ‘500 Le Armi e La Guerra
Durante l’epoca comunale, i fanti armati di scudo e di lance avevano solo una funzione difensiva e facevano da “spalla” alla cavalleria, funzione importante che consentiva talvolta di battere eserciti di cavalieri ben più numerosi. Presto, però, la fanteria acquistò anche una funzione di attacco, grazie alla diffusione di due armi micidiali già conosciute dagli antichi: l’arco e la balestra. Verso la fine del Quattrocento, comparvero delle nuove armi da fuoco completamente diverse dalle precedenti: il moschetto, il cannone e l’archibugio. Un nuovo passo avanti si ebbe quando gli Inglesi riuscirono a costruire cannoni di FERRO COLATO. Era la fine del Cinquecento e non a caso l’Inghilterra, ricca di miniere di ferro e di carbone, si avviava a diventare una grande potenza militare. Anche l’Olanda divenne importante costruttrice di cannoni di ferro. Il nuovo problema dell’arte militare fu quello di combinare e coordinare le truppe dotate di ARMI BIANCHE (armi da punta e da taglio) con quelle fornite di ARMI DA FUOCO. Il problema venne risolto alla fine del Seicento quando fu inserita la BAIONETTA sulla punta del fucile.

91 Cannoni e archibugi cannoni archibugi

92 Artigianato e artisti Molti grandi artisti del Rinascimento erano di umili origini: Botticelli era figlio di un conciatore di pelli, mentre il padre del Pollaiolo faceva il venditore di polli. La maggior parte di loro aveva fatto un regolare tirocinio nella bottega di un orafo; gli scultori imparavano per lo più da uno scalpellino o uno spaccapietre. Nella bottega eseguivano insegne, stemmi, cartoni con i disegni che i ricamatori dovevano eseguire per confezionare gli arazzi, ma si realizzavano anche quadri veri e propri: dopo aver passato molto tempo a preparare i colori e le tele, il garzone di bottega imparava a dipingere le parti più facili del quadro, per esempio i vestiti, mentre il maestro si riservava le parti più difficili e significative, per esempio il viso e le mani. I migliori maestri divennero famosi e richiesti; i giovani facevano a gara per entrare nella loro bottega. A questo punto si era formato L’ARTISTA che si distingueva completamente dall’artigiano per l’alto grado di specializzazione, per il talento, per l’ispirazione e per la preparazione tecnica.

93 L’orologio meccanico Dai primi decenni del Trecento in alcune città europee comparve un nuovo oggetto molto apprezzato: l’orologio, situato nel palazzo comunale o nella chiesa principale. L’invenzione dell’orologio è considerata dagli storici una tappa molto importante. Eppure non era il primo strumento per misurare il tempo: già gli antichi facevano uso di meridiane o di orologi ad acqua. Il moto delle lancette sfruttava, con un sistema di congegni meccanici, la forza esercitata da un peso legato ad una corda. Quando il peso toccava terra, l’orologio si arrestava e doveva essere caricato. Ma il vero problema meccanico che l’orologio risolveva era il sistema per rendere regolare la caduta del peso, concedendogli ogni volta (per esempio ogni minuto) lo stesso pezzettino di corda. I primi orologi erano estremamente imprecisi: in ogni torre viveva un uomo che li metteva continuamente a posto. Per sapere l’ora giusta, costui utilizzava la vecchia meridiana, e poiché la meridiana segnava un’ora diversa a seconda della latitudine a cui si trovava, si può dire che ogni città avesse la sua ora, diversa dalle altre.

94 Progressi della navigazione
Le imprese dei navigatori alla fine del Quattrocento non sarebbero state possibili senza i progressi realizzati nei secoli precedenti nelle conoscenze astronomiche e geografiche, nell’arte della navigazione, nella tecnica di costruzione delle navi. Soltanto alla fine del XIII secolo, per orientarsi quando non vedevano più la costa, i marinai presero un ago calamitato che, sospeso su un perno, aveva la proprietà di segnare il Nord. Lo strumento fu chiamato BUSSOLA dal nome della scatoletta (il legno di bosso) che la conteneva. Fino a qualche tempo fa, in Italia, si pensava che la bussola fosse stata inventata ad Amalfi, nel Duecento, da un certo Flavio Gioia. Certamente i marinai di Amalfi furono i primi ad usare lo strumento, ma esso era conosciuto anche nei mari del Nord. Inoltre, sappiamo che i Cinesi già un paio di secoli prima adoperavano un tipo di bussola e non è escluso che da essa, tramite gli Arabi, derivi anche la nostra.

95 Bussola Flavio Gioia

96 La stampa L’ arte della STAMPA si affermò assai rapidamente dopo il 1456 d.C. , l’ anno in cui il tedesco Gutemberg, considerato il padre della stampa, pubblicò la sua prima opera importante, la Bibbia. Per realizzare i caratteri mobili erano necessarie tre operazioni: fabbricare dei PUNZONI in acciaio, che recavano il carattere in rilievo; realizzare una forma di fusione cava (la MATRICE) premendo il punzone su un blocchetto di rame più tenero, infine riempire la matrice cava con una lega metallica liquida che, raffreddata con acqua, dava il carattere da utilizzare. Per stampare venne usato per secoli il TORCHIO DA STAMPA: una piastra di metallo alla quale si univa la matrice della pagina composta e già inchiostrata. Girando con forza il torchio, la matrice veniva premuta sulla carta. Presto gli stampatori vennero richiesti in ogni città europea. In pochi anni sorsero molte botteghe stabili e nel 1480 se ne contavano già oltre 100, mentre nei primi anni del Cinquecento ben 236 città avevano la loro stamperia. I libri stampati prima del 1500 ( chiamati INCUNABOLI) ebbero una tiratura globale di circa 20 milioni di copie. L’importanza della stampa fu enorme e tale innovazione è davvero da considerare una delle invenzioni più importanti di tutti i tempi.

97 L’invenzione della stampa
la bibbia di Gutenberg torchio da stampa

98 L’incontro fra tecnica e scienza
Nel Seicento si era realizzata una certa collaborazione tra scienziati e artigiani. Nacque una nuova forma di artigianato di precisione che si occupava della costruzione di strumenti scientifici. All’inizio furono gli stessi scienziati a costruirli: a differenza degli strumenti degli artigiani infatti, questi strumenti richiedevano per la loro progettazione precise conoscenze matematiche e scientifiche. Tra questi, basta citarne alcuni : telescopio, microscopio, barometro, termometro e orologio a pendolo (finalmente uno preciso!). E’ facile capire quanto fossero indispensabili questi strumenti per l’osservazione e la misurazione dei fenomeni naturali. L’uso dello strumento di osservazione è una caratteristica molto importante del nuovo modo di lavorare dello scienziato del Seicento.

99 Galilelo Galilei segue Famoso scienziato italiano, nacque nel 1564 e alla tenera età di 25 anni insegnava all’Università di Pisa. Galileo preferiva osservare la natura piuttosto che credere ad occhi chiusi a ciò che avevano detto gli antichi; a quel periodo risale uno delle sue fondamentali scoperte: osservando attentamente una lampada del duomo di Pisa che oscillava e misurando il tempo con i battiti del polso, si accorse che ogni oscillazione, fosse essa breve o lunga, aveva la stessa durata. Era il principio del pendolo. Accanto all’osservazione Galileo sentiva l’esigenza della sperimentazione, per verificare se una determinata teoria fosse vera o falsa. Si dice che abbia utilizzato la torre di Pisa per verificare i principi di fisica di Aristotele: questi aveva affermato che la caduta dei corpi è tanto più veloce quanto più il corpo è pesante. Galileo decise di provare e fece cadere dalla cima della torre due palle di ferro, di peso e circonferenza diverse: toccarono terra nello stesso istante. In seguito Galileo insegnò all’Università di Padova, dove fece la sua invenzione più sensazionale. Grazie alla sua abilità manuale, costruì un CANNOCCHIALE

100 GALILEO GALILEI Galileo utilizzò il cannocchiale per le osservazioni astronomiche e scoprì che la Via Lattea è formata da migliaia di stelle; che sulla Luna ci sono montagne come sulla terra; che nel sole ci sono delle macchie, che intorno a Giove ruotano quattro satelliti ecc.. Ciascuna di queste scoperte contraddiceva qualche affermazione di Tolomeo, in cui si era creduto sino ad allora. Galileo sosteneva che Copernico aveva ragione: il sole è al centro dell’ Universo, non la Terra. Questa affermazione, però, contraddiceva la Bibbia, e alcuni frati domenicani la definirono eretica. A Galileo fu proibito di insegnare le teoria copernicana. Lo scienziato pisano riprese gli studi di astronomia pubblicando nel 1632 un’opera, il Dialogo sopra ai due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, che scatenò il furore della Curia: benché vecchio e malato, Galileo fu chiamato a Roma per essere sottoposto ad un processo di eresia dal Tribunale dell’Inquisizione e fu condannato alla pubblica abiura: dovette dichiarare di odiare, di maledire come eretiche le sue opinioni promettendo di non sostenerle più. Dopo questo atto Galileo visse ritirato e infelice, morì nel 1642, l’anno in cui nacque Isaac Newton, il grande scienziato inglese che ne avrebbe continuato l’opera.

101 L’abiura di Galileo

102 La rivoluzione industriale
Nel 1765 James Watt costruì la prima macchina a vapore , trasformando il moto in su e in giù del pistone della macchina di Newcomen in moto rotatorio. Il motore a vapore poteva sostituire i mulini ad acqua o a vento , poteva muovere delle macchine in maniera molto veloce, regolare e incessante. Patria della rivoluzione industriale fu l’ Inghilterra: più tardi anche Francia, Belgio e Germania svilupperanno un’ economia di tipo industriale.

103 Nasce la fabbrica La macchina a vapore che muoveva altre macchine, poteva essere collocata ovunque e affrancava telai e filatoi dai mulini ad acqua. Ora si potevano concentrare decine di macchine tessili in un unico grande stanzone: era nata la fabbrica. L’altra svolta decisiva della macchina a vapore interessò i trasporti. Nel 1814 il figlio di un fuochista delle miniere, GEORGE STEPHENSON, riuscì a costruire un oggetto semovente e funzionante: una locomotiva. Un modello perfezionato al quale diede il nome di ROCkET, razzo, raggiungeva la velocità di quasi sessanta chilometri all’ora.

104 L’epoca del vapore Stephenson Rocket

105 Il canale di Suez e il canale di Panama
Scavatrici meccaniche per due grandi opere Di fronte alle necessità di abbreviare i tempi del trasporto marittimo, i tecnici realizzarono un’importante opera: il taglio dei due istmi. Il canale di SUEZ evita il lungo periplo dell’Africa, mentre il canale di Panama mette in comunicazione l’ATLANTICO e il PACIFICO evitando il periplo dell’AMERICA DEL SUD (ben 8000 km di navigazione). Alla prima opera ( ) lavorarono ben contadini, scavando nel deserto e soffrendo la sete. Solo nel 1864 i francesi fecero intervenire scavatrici meccaniche e trenini per il trasporto dei detriti.

106 Canale di Panama I lavori si avvalsero dei più moderni macchinari: cento scavatrici meccaniche montate su rotaie e un sistema di trasporto meccanizzato dei materiali di scavo. All’epoca fu considerata la più grande opera ingegneristica mai realizzata.

107 Il 1900, il secolo dell’elettricità
Se l’Ottocento è il secolo del vapore, il Novecento è il secolo dell’elettricità. Ampere, Faraday, Edison: grazie al lavoro di questi scienziati, l’industria elettrica muoveva i primi passi. Le città si illuminavano, i tram elettrici sostituivano le carrozze trainate da cavalli; Londra, Parigi e New York costruivano le loro ferrovie sotterranee metropolitane l’invenzione del motore a scoppio: nasce l’automobile.

108 PRIME AUTOMOBILI Nascono le fabbriche automobilistiche: Ford in America, Austin in Inghilterra, Peugeot in Francia, Fiat in Italia.

109 Le nuove frontiere della scienza e della tecnica
Nella seconda metà del XX secolo ogni campo della scienza è stato investito dal cambiamento , ma tre settori sono stati più decisamente innovativi: la ricerca nucleare, che ha portato allo sfruttamento dell’energia atomica; la ricerca spaziale, che ha permesso il volo di uomini nello spazio e la costruzione di satelliti artificiali; infine l’ elettronica che ha aperto l’era dell’informatica e dell’automazione nell’industria. Oggi i computer sono presenti in tutti i settori di attività: dal controllo dei robot, che hanno sostituito gli operai in numerose lavorazioni nelle industrie, al disegno di progettazione, al lavoro di ufficio e alla composizione di libri e giornali. Altri settori che hanno avuto un rapido sviluppo sono stati la chimica e soprattutto la biologia; le materie plastiche ottenute dalla lavorazione dei derivati del petrolio dominano il mondo attuale e, in moltissimi impieghi, hanno sostituito efficacemente i metalli e le fibre vegetali.

110 Ultime tappe -1957 L’unione sovietica mette in orbita i primi satelliti artificiali. -1958 A. Senning inventa lo stimolatore cardiaco. -1959 Primo circuito integrato elettronico: da questo viene in seguito ricavato il microprocessore, il ‘cuore’ del computer. -1962 In Giappone si costruiscono i primi robot industriali -1969 Gli astronauti americani Armstrong e Aldrin muovono i primi passi sulla Luna. -1972-Prime calcolatrici elettroniche tascabili. -1975 La Rank Xerox realizza la macchina fotocopiatrice a colori

111 Oggi … Cellulare MP3 Navigatore Internet Videogiochi Digitale ………..

112 torna a premessa Fine presentazione “La meccanica”

113 torna a meccanica nei secoli Il lavoro nelle miniere del neolitico
Gia nell’Età neolitica gli uomini erano penetrati nel sottosuolo per estrarre la selce dai filoni sotterranei. I minatori neolitici scavarono pozzi profondi anche più di 20 metri e aprirono cunicoli e gallerie, puntellandole con impalcature di legno per impedire che la terra franasse. La loro attrezzatura era costituita da martelli di pietra, picconi di corno, tronchi d’albero e scale di corda per risalire in superficie. Più tardi, alle miniere di selce si aggiunsero quelle del rame, quindi quelle di stagno e di altri metalli. Miniera di silicio

114 torna a Archimede Archimede e le leve
P F P P= potenza F= fulcro R= resistenza F R

115 torna a greci Erone Erone li chiamava “automi”, perchè i suoi meccanismi si muovevano da soli, senza la forza dell’uomo e degli animali. Erone aveva scoperto la possibilità di trasformare in movimento la forza dell’aria compressa o del vapore. Un esempio è l’eolipila: il fuoco fa evaporare l’acqua e il vapore, uscendo dalla sfera, la fa muovere velocemente; è il principio che, “riscoperto” nel 1800, porterà all’invenzione della macchina a vapore. Ma Erone non pensò certo ad una utlizzazione cosi pratica: gli bastava creare dei giocattoli per stupire. In un solo campo i Greci (e ancor di più i Macedoni) ammettevano l’utilità della meccanica: la guerra, dove né gli schiavi né gli animali avrebbero potuto essere altrettanto efficaci. Eolipila di Erone

116 torna a le armi La falange
Opliti all’assalto Opliti in marcia

117 torna a Roma I mulini a ruota
La nuova macchina era conosciuta ai tempi di Caligola, e così uno sconosciuto poeta del tempo ne celebrava le lodi: “Macinatrici accordate riposo alle mani: dormite/ dormite, anche se l’alba di già cantano i galli./ La dea impose alle ninfe delle acque il lavoro: d’un balzo/ si lanciano esse al sommo di una ruota/ e fan che l’asse giri: comunica questo il suo moto/ ai raggi e alle cave macine”. Per tutto il Medioevo e l’Età Moderna e tutto l’Ottocento, la ruota idraulica fu utilizzata non solo per macinare, ma anche per muovere magli di ferro, follare i panni e molte altre applicazioni.

118 torna a artigianato La bottega del pittore
"La bottega del pittore" Giovanni Stradano ( ) disegno, Hans Collaert (1560 ca ) incisione. Antica bottega

119 Primo tipo di orologio meccanico
torna a orologio Primo tipo di orologio meccanico

120 torna a incontro Strumenti scientifici
Termomertro microscopio Barometro

121 torna a Galileo Il cannocchiale

122 L’ARCHITETTURA NEL CORSO DEI SECOLI

123 Terminologia Il termine architettura (dal latino “architectura”, “architectus”, a sua volta dal greco “architécton” , ossia “capo artefice”) indica l’arte, la teoria del costruire, che si diversifica dall’ edilizia in quanto questa si riferisce alla prassi operativa. Il bisogno di costruire ripari da parte dell’ uomo preistorico, si è poi sviluppato nel desiderio di costruire qualcosa che, oltre ad essere funzionale, fosse anche bello. Il progresso ha poi consentito di utilizzare nuovi materiali e di creare strutture veramente ardite.

124 Arte e Architettura Fin dai tempi della preistoria l’uomo ha avuto bisogno di esprimersi attraverso segni e forme, l’arte appunto, disciplina che è stata coltivata nei secoli e che si è evoluta in molteplici forme. Attraverso codici di volta in volta differenti, ha raccontato la storia dei sentimenti: dalle INCISIONI RUPESTRI alla Gioconda, dai visi scomposti di Picasso alla fotografia. L’arte più pratica, l’architettura, nasce come necessità di difendere l’ uomo dalla natura, e nel tempo ha assunto il compito di modellare ciò che lo circonda, costruendo l’immagine dei luoghi e insieme l’immagine dello spirito umano.

125 Incisioni rupestri della valcamonica

126 Arte preistorica - Paleolitico
L’uomo paleolitico visse, con la sua compagna e i figli, in caverne naturali dove nascondeva il suo piccolo tesoro di bacche e radici, soffrendo il freddo e il buio. Inizialmente il clima era estremamente freddo, ma con la fine della glaciazione, esso divenne più mite. Ciò indusse gli uomini ad abbandonare il chiuso delle caverne e a costruire abitazioni all’aperto, sempre provvisorie, ma sufficientemente ampie e solide. Le tecniche di costruzione variano molto da luogo a luogo: vi erano abitazioni semplicissime, costruite con un tronco centrale che, ramificandosi in punta, sosteneva una copertura di frasche o di canne intrecciate o di pelli; ve n’erano di estremamente complesse come quelle che utilizzavano le ossa di mammut. Un altro sistema per costruire ripari era in uso in luoghi particolarmente ventosi: si scavava una buca quadrata nella quale si infossavano intere capanne affinché gli abitanti fossero riparati dai venti freddi. Quando la zona scelta per l’insediamento era paludosa, o addirittura consisteva in un lago o in un fiume, sorgevano le palafitte.

127 Primi insediamenti urbani
Nascevano così le prima cittadine. Un esempio considerevole di cittadina sorta nella preistoria si ammira a Çatal Hüyük, in Turchia, dove ancora si eleva una collina artificiale, costruita dallo stratificarsi di insediamenti umani: il primo risale a anni fa, ed è costituito da case di argilla. Una caratteristica di questa città è la mancanza di strade: nelle case si entrava dall’alto. Un’altra città era Gerico. Anch’essa sorse circa anni fa in un’oasi del deserto palestinese, vicino al Mar Morto. Gli abitanti vivevano ancora in capanne, ma di mattoni e col tetto di canne e di argilla

128 Dolmen e Menhir Alcune popolazioni, alla fine dell’età neolitica, lasciarono in Europa testimonianze delle loro capacità tecniche per mezzo di costruzioni megalitiche: i Dolmen, forse tombe collettive, i Menhir luoghi di culto. Talora le pietre verticali, unite alla sommità da massi orizzontali, formavano un cerchio: servivano per osservare la posizione del sole e riconoscere l’alternarsi delle stagioni.

129 Arte mesopotamica Le più famose e impressionanti costruzioni sumere erano le Ziggurat, ampie piattaforme terrazzate che supportavano templi. Si trattava di torri sovrapposte le une alle altre, con basi via via più piccole, in modo da formare una specie di piramide a grossi gradini (da tre a sette). Una lunga scala esterna portava alla sommità su cui era sistemato un altare. La più conosciuta è la ziggurat di Ur. Le ziggurat erano senza dubbio dei templi e non tombe come, probabilmente, le piramidi egizie. Ziggurat di Ur

130 Architettura egizia Le piramidi
La loro costruzione richiedeva precise conoscenze di geometria, di astronomia e specialmente di ingegneria. La piramide più grande è quella del faraone Cheope: alta 146 metri, è composta da di blocchi di pietra, del peso medio di circa due tonnellate e mezzo, ma il blocco più grande raggiunge le quindici tonnellate. Spesso le cave di pietra si trovavano a grande distanza dal luogo di costruzione e i massi dovevano essere trascinati su slitte e trasportati sul Nilo mediante zattere.

131 Piramide di Cheope

132 Architettura greca Nel quinto secolo Atene era un cantiere permanente e lo stato assoldava lavoratori in continuazione per i lavori pubblici. Nei decenni, per terminare l’Acropoli e le Lunghe Mura, migliaia di cavatori di pietra, muratori, carpentieri, fabbri, marmisti, architetti, geometri e scultori si alternavano nelle costruzioni di opere gigantesche che testimoniarono nei secoli il genio ateniese: così nacque, per esempio, il Partenone, il grande tempio della dea Atena, sulla sommità dell’Acropoli.

133 I templi La costruzione architettonica più importante era per i greci il Tempio, vera e propria abitazione di un dio: la statua veniva tenuta all’interno, mentre all’esterno sorgeva l’altare per compiere i sacrifici. Tutti i templi greci hanno una struttura caratteristica: sono costituiti da una serie di colonne che reggono delle travi orizzontali (architravi). Queste colonne avevano la funzione di reggere tetti di legno a due spioventi, dei quali oggi non resta più traccia. Le colonne venivano realizzate nei tre stili sviluppati in Grecia: DORICO, IONICO e CORINZIO

134 Stili di capitello IONICO DORICO CORINZIO

135 Il teatro All’inizio del V secolo avanti Cristo si diffuse rapidamente in tutta la Grecia un nuovo tipo di spettacolo: il teatro. Nacque così l’esigenza di individuare spazi adatti per accogliere spettatori sempre più numerosi ed entusiasti. Inizialmente si utilizzarono dei luoghi pianeggianti, sovrastati da colline, su cui gli spettatori si ammucchiavano disordinatamente; in seguito si edificarono all’aperto dei veri e propri teatri, a forma di semicerchio, costituiti da un palcoscenico e da gradinate per gli spettatori nella parte antistante il palco.

136 Roma Il PANTHEON ,costruito intorno al 126 a.C. dall’imperatore Adriano, è considerato l’edificio più rappresentativo dell’antica Roma, da un lato per il suo perfetto stato di conservazione, dovuto al successivo utilizzo come Chiesa cristiana, dall’altro perché per la sua costruzione furono applicate tecniche innovative. Ad esempio, la cupola che lo sovrasta è la più grande del mondo romano, è di cemento, ma è alleggerita da una pietra molto leggera. COLOSSEO Fu il primo e il più grande edificio stabile costruito a Roma per ospitare giochi e lotte tra i gladiatori. Iniziato nel 72 d.C. da Vespasiano e inaugurato da Tito nel 79 d.C. fu portato a termine da Domiziano. Il nome Colosseo che risale all’alto medioevo, gli fu attribuito dalla vicinanza di un’enorme statua di Nerone. Violenti terremoti del V,VI,VII secolo determinarono la caduta di due arcate. Dal XVII fu sistematicamente spogliato per fornire materiale alla costruzione di palazzi romani. Sotto l’arena correvano ambulacri e si aprivano celle per i servizi.

137 Colosseo e Pantheon Colosseo Pantheon

138 La civiltà feudale La costruzione che caratterizzava l’alto medioevo è il castello. Fino al IV secolo i feudatari avevano abitato in case o capanne non molto diverse dai loro contadini; proprio in quell’epoca però le invasioni li costringevano a fortificare il loro patrimonio per potersi difendere in caso di attacco. Essi cominciavano a costruire palizzate intorno alle attrezzature agricole ed erigere una torre di legno: il mastio. Le torri di legno non erano una difesa sicura perché potevano essere assalite o incediate. Per questo motivo tra l’XI e il XII secolo la torre di legno fu trasformata in mastio, una solida torre di mattoni o di pietra.

139 Il castello di Karlstein
I castelli Successivamente, il mastio restò il cuore della fortezza e la residenza del signore, ma divenne un castello arricchendosi di altre strutture per la difesa. Il castello di Karlstein

140 La cattedrale In epoca medievale la città era dominata dalla cattedrale. Simbolo “del patriottismo cittadino” e della ricchezza e potenza del comune. Si affermò un nuovo stile di costruzione chiamato GOTICO, basato su tecniche che, distribuendo in modo più equilibrato il peso dell’edificio, permettevano di raggiungere grandi altezze. Costruire una cattedrale significava prima di tutto raccogliere somme enormi e pianificare lavori della durata di decine e decine d’anni (spesso uno o due secoli). Anche se i lavori continuavano per anni, appena veniva coperta la navata principale, la cattedrale diventava il fulcro della vita quotidiana. Poveri, borghesi e aristocratici vi si recavano per pregare, confessarsi, comunicarsi, partecipare alla messa e ascoltare la predica. Sul sagrato, durante i periodi festa, gli attori mettevano in scena le sacre rappresentazioni.

141 Cattedrale Gotica Interno di cattedrale Gotica
Cattedrale di Saint Michel

142 I castelli di Federico II
In Sicilia e nel Medioevo Federico costruì castelli e piacevoli residenze estive: alcune servivano per scopi militari, altra erano “sollazzi”, ovvero luoghi di sosta e di piacere costruiti nei paesaggi più belli: tra gli ulivi di Andria, in mezzo al grano del Tavoliere, sotto l’Etna di Catania, nell’incanto della costiera amalfitana. Ma nessuna di queste splendide costruzioni regge il paragone con Castel del Monte.

143 Castel del Monte CASTEL DEL MONTE
Alcuni studiosi sostengono che Castel del Monte è un vero e proprio giallo storico. Infatti non è un castello per la difesa militare. Non è neanche una residenza di caccia o di “sollazzi”, perché ha solo 16 stanze tutte uguali. Sembra molto probabile che esso fosse un simbolo esoterico, cioè di quelle discipline magiche che erano l’astrologia e l’alchimia. Ha 8 torrioni, così come 8 erano le lamine d’oro della corona imperiale, e 16 stanze. La pianta è un ottagono,la forma geometrica che combina la perfezione divina del centro e l’imperfezione umana del quadrato. L’8 è il simbolo della Rivelazione, perché somma le sette giornate della Creazione e quella della Resurrezione. L’8 vi è ripetuto 9 volte, cioè tre volte il numero perfetto della Trinità; così la sua posizione rispetto al solstizio d’estate e all’equinozio d’autunno e al “numero d’oro” degli alchimisti, 1.618, che regola tutte le proporzioni del corpo umano. Federico lo fece costruire in posizione tale che lo si potesse vedere in ogni direzione e che la sua forma apparisse uguale da ogni lato “in modo”come scrive lo storico Franco Cardini “da inviare al mondo un preciso, impressionante messaggio di autorità, di potenza, di sovrana terribilità ”.

144 Castel del Monte

145 Architettura Rinascimento

146 L’architettura nel Rinascimento
L'architettura del Rinascimento ebbe origine agli inizi del Quattrocento a Firenze, principalmente grazie all'operato di alcuni artisti e intellettuali fiorentini come Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti. L'architettura del Rinascimento si sviluppa grazie ad una riscoperta dell'architettura classica, in particolare di quella romana, perché era quella più accessibile agli architetti del periodo. Troviamo quindi una ripresa degli ordini e delle proporzioni classiche e un'avversione verso il modo di costruire di poco precedente, il gotico. Fra i fattori culturali che influenzarono questo nuovo indirizzo dell'architettura vi fu senz'altro lo sviluppo dell'umanesimo, che in architettura si traduce nello studio delle belle forme degli edifici antichi, cioè romani. Dal punto di vista politico, ci fu la crisi dei comuni e l'affermazione delle signorie, che portarono ad un rapporto diretto tra committente ed architetto, i quali svilupperanno uno stile proprio che li renderanno riconoscibili nel tempo, proprio come gli architetti contemporanei.

147 Il Palazzo dei Diamanti
Il Palazzo dei diamanti è uno dei monumenti più celebri di Ferrara e del Rinascimento italiano, opera di Biagio Rossetti. Palazzo dei Diamanti, facciata principale

148 Il Palazzo dei Diamanti- dettagli
Il Palazzo è situato nel Quadrivio degli angeli, proprio al centro della Addizione Erculea, e fu fatto costruire per ordine di Sigismondo d'Este nel La sua caratteristica principale è il bugnato esterno a forma di diamante, che è composto da circa blocchi di marmo bianco venato di rosa. La superficie della facciata viene movimentata stravolgendo le tradizionali gerarchie, fino all'esaltazione dell'angolo e dello spigolo. Interessanti sono gli artifici prospettici, quali il disegno delle "punte" dei diamanti che si orientano ora verso terra, ora centralmente e verso l'alto nel risalire dalla parte inferiore del monumento. Celebri anche le candelabre e le decorazioni fitomorfe d'angolo. All'interno presenta un tipico cortile rinascimentale con chiostro e un pozzo di marmo; quest'ultimo è una caratteristica peculiare dei giardini ferraresi.

149 Il Bugnato Il bugnato è un tipo di rivestimento murario tipico principalmente dell'architettura rinascimentale. Tale rivestimento si compone di bugne (pietre sporgenti dal muro), e si distingue secondo la forma e il rilievo delle stesse, che può essere in rustico, liscio e a punta di diamante. Alcuni esempi d'uso del bugnato sono, a Firenze, palazzo Medici Riccardi (che presenta un bugnato diverso per ogni piano) e palazzo Rucellai (esempio di bugnato liscio) o, a Ferrara, il Palazzo dei Diamanti.

150 Brunelleschi Brunelleschi ebbe l'incarico della costruzione della cupola della cattedrale di Firenze di Santa Maria del Fiore. Si tratta del coronamento di un edificio gotico, che sotto certi aspetti mantiene ancora un legame formale con questa tradizione. Le dimensioni, le proporzioni, le difficoltà tecniche superate, l'impostazione del cantiere e l'accentramento del ruolo dell'architetto, rendono la cupola una di quelle opere che segnano il passaggio ad un'età nuova. Anche altri edifici brunelleschiani parlano un nuovo linguaggio: il portico dell' Ospedale degli Innocenti è il primo edificio, dalla caduta dell'Impero Romano,ad essere costruito consapevolmente con una grammatica classica, sebbene le proporzioni snelle lo rendano anche inconfondibilmente quattrocentesco (sarà nel Cinquecento che gli edifici adotteranno la maestosità e la gravità "romane"). La basilica di San Lorenzo e la chiesa di Santo Spirito testimoniano la ricerca dell'architettura rinascimentale di coniugare il linguaggio classico con la tradizione paleocristiana.

151 Firenze Cupola del Duomo Santo Spirito Spedale degli Innocenti

152 1900: nuove tecniche edilizie
Dopo la seconda guerra mondiale si dovettero ricostruire intere città rase al suolo. Ci si ispirava a grandi architetti come il tedesco Gropius e il francese Le Corbusier. Nell’edilizia vennero introdotti nuovi materiali molto elastici e resistenti, come il cemento armato precompresso, e la tecnica di prefabbricazione. l’utilizzazione sempre più avanzata di acciaio, vetro e altri nuovi ritrovati tecnici permise di realizzare grattacieli sempre più grandi e complessi. La tecnologia del calcestruzzo armato precompresso favorì la realizzazione di grandi opere a costi contenuti, Lo sviluppo dell’industria edilizia permise di sveltire le fasi di lavoro nei cantieri in modo da poter costruire un edificio tramite il solo assemblaggio di strutture e pareti prefabbricate in officina.

153 Il cielo tra i grattacieli

154 torna a premessa FINE PRESENTAZIONE L’ ARCHITETTURA


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