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Il comportamento malvagio

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Presentazione sul tema: "Il comportamento malvagio"— Transcript della presentazione:

1 Il comportamento malvagio

2 Il comportamento malvagio

3 Influenza sociale influenza sociale conformismo sottomissione
= l’influenza che un gruppo di individui (una maggioranza o un’autorità) esercita nei confronti di un singolo soggetto conformismo sottomissione all’autorità 3

4 Il conformismo bisogno di approvazione e sicurezza
legato allo status sociale (status medio più conformista di status basso legato all’autostima (chi ha una stima maggiore di sé ha meno bisogno di uniformarsi agli altri) conformismo tendenza dell’essere umano a uniformarsi alle opinioni di un gruppo 4

5 Spencer Finnley, Standard People
Il conformismo Spencer Finnley, Standard People 5

6 L’obbedienza all’autorità
Lo studio fu condotto nel 1961 nell’Università di Yale su più di mille soggetti ai quali veniva chiesto di somministrare (finte) scosse elettriche a delle cavie che, in realtà, erano collaboratori di Milgram e che simulano di provare dolore in relazione all’intensità della scossa ricevuta. Circa il 65% dei soggetti accettò di portare a termine l’esperimento Stanley Milgram, ( ) compì degli esperimenti per comprendere i meccanismi psicologici sottesi al comportamento dei criminali nazisti 6

7 L’obbedienza all’autorità
Conclusioni dell’esperimento di Milgram “l’obbedienza è uno degli elementi fondamentali della struttura della vita sociale” una persona “normale” e sana, ben adattata socialmente, può commettere azioni sulla spinta dell’influenza del contesto sociale i soggetti hanno obbedito per: buona educazione; impegno preso con lo sperimentatore; vergogna di tirarsi indietro il soggetto mette in atto dei meccanismi di adattamento per superare il conflitto tra obbedienza e ribellione agli ordini: concentrazione sugli aspetti tecnici (svolgere bene il compito assegnato) distogliendo l’attenzione dalle conseguenze finali; assegnare qualità impersonali al compito da svolgere 7

8 L’obbedienza all’autorità
distanza dalla vittima e vicinanza dell’autorità favorisco l’esecuzione degli ordini è fondamentale il prestigio dell’autorità: nel caso dell’esperimento di Milgram, l’università (lo stesso esperimento presso un altro edificio presentato come privato ebbe solo il 48% del successo contro il precedente 65%) 8

9 Guardiani e prigionieri
Al quinto giorno l’esperimento, condotto da soggetti “normali”, venne sospeso perche i finti carcerieri avevano assunto integralmente le regole dell’istituzione carceraria con effetti gravi sui carcerati. processi che favoriscono il comportamento malvagio deindividuazione - l’individuo si spoglia della sua identità, la sua condotta non è più dettata da norme interne ma da norme situazionali derivate dal contesto deumanizzazione - nei confronti delle vittime si opera un’esclusione morale, esse infatti vengono ritenute non appartenenti alla sfera umana Philip Zimbardo (1933), ha eseguito nel 1971 a Stanford un altro famoso esperimento sul comportamento malvagio, quello della prigione simulata 9

10 La personalità autoritaria
consenso al totalitarismo basato sul carattere autoritario componenti sadomasochiste masochismo sadismo sentimenti di inferiorità potere sugli altri e sottomissione far soffrire = presenti nello stesso tipo di carattere: ammirare l’autorità e obbedire ad essa + sentirsi un’autorità e sottomettere gli altri Erich Fromm ( ) ha pubblicato nel 1936, insieme a Max Horkheimer e Herbert Marcuse, Studi sull’autorità e la famiglia 10

11 La personalità autoritaria
= ambiente sociale + educazione pregiudizio l’individuo con questa personalità ha un atteggiamento rigido per cui di fronte a una situazione ambigua ricorre all’applicazione di regole, interpretando il mondo secondo rigidi schematismi e superficiali semplificazioni, come appunto i pregiudizi Theodor W. Adorno ( ) ha pubblicato nel 1949, insieme ad altri autori, l’importante studio intitolato La personalità autoritaria. 11

12 La personalità autoritaria
soldati tedeschi deridono un ebreo Hitler parla all’esercito durante una manifestazione soldati tedeschi tagliano la barba ad un ebreo 12

13 L’altruismo Esistono però degli antidoti al comportamento malvagio
= comportamento prosociale volto ad aiutare gli altri senza immediati benefici personali azione orientata al bene sociale senso del dovere morale, reciprocità, riconoscimenti sociali, autostima empatia identificazione con la vittima Henri Matisse, La danza, prima versione, 1909 13

14 L’altruismo come egoismo sociale?
Secondo alcune teorie, anche l’altruismo sarebbe una forma di egoismo sociale, questo perché aiutare l’altro riduce lo stato di disagio personale sfuggendo al senso di colpa siamo stati socializzati in tale direzione, altrimenti proveremmo vergogna mettere in atto un comportamento altruistico migliora l’umore l’atto altruistico è il risultato di un calcolo tra costi e benefici (a nostra volta potremo ricevere aiuto) 14

15 Il comportamento in presenza d’altri
Mancato intervento La presenza di persone in alcuni casi può rallentare un intervento d’aiuto: distribuzione responsabilità - si pensa intervenga qualcun altro timore di interpretare male la situazione - paura di far brutta figura se si interviene inutilmente interpretazione del comportamento degli altri - se nessun altro interviene, vuol dire che non ce n’è motivo 15

16 Il comportamento in presenza d’altri
Spinta a intervenire comunicazione - se c’è scambio di informazioni tra i presenti si può capire meglio se è necessario prestare aiuto ruoli d’aiuto - se i presenti capiscono che servono più figure d’aiuto possono intervenire tutti più prontamente coesione del gruppo - se si appartiene allo stesso gruppo e si conosce la vittima, è più facile decidersi all’intervento presenza del leader - può essere fondamentale la presenza di chi si assuma la responsabilità dell’azione evitando la passività 16

17 L’aggressività: definizione
Si definisce comportamento aggressivo nella specie umana l’insieme di azioni dirette a provocare ad altri un danno fisico o psicologico aggressività strumentale - è un mezzo per raggiungere un fine, come colpire per difendersi aggressività ostile - è fine a se stessa, non finalizzata ad alcuno scopo 17

18 Aggressività: le teorie innatiste
Konrad Lorenz ( ), famoso etologo austriaco Teorie innatiste Secondo alcuni studiosi l’aggressività sarebbe frutto d’un istinto e quindi determinata da cause biologiche Konrad Lorenz parla di un’aggressività innata che ha la funzione di far progredire la specie Sigmund Freud considerò l’aggressività come un “istinto di morte”, Thànatos, contrapposto all’“istinto di vita” o Eros (Thànatos, originariamente autodistruttivo, viene dirottato all’esterno contro gli altri) Sigmund Freud ( ) celebre medico e psicoanalista viennese 18

19 Aggressività: il fondamento culturale
Irenäus Eibl-Eibesfeldt (1928) autore di Etologia della guerra, distingue tra spinta biologica dell’aggressività e fondamento culturale della guerra potere, territorialismo, diplomazia, tecniche belliche ecc. Ma la guerra può essere giustificata come necessità biologica? La Dichiarazione di Siviglia sulla violenza del 1986 critica le teorie che interpretano e giustificano aggressività e violenza come caratteristiche biologiche della natura umana 19

20 La teoria frustrazione/aggressività
Tom Dollard e N. E. Miller hanno sostenuto la teoria della frustrazione-aggressività secondo la quale il comportamento aggressivo è sempre essere una reazione alla frustrazione Martin E.P. Seligman ha invece sostenuto che non sempre la frustrazione produce aggressività: è importante invece la spinta emotiva come rabbia ecc. Inoltre vi può essere aggressività in assenza di frustrazione la frustrazione potrebbe al contrario rendere apatici e passivi 20

21 L’esperimento di Bandura
Albert Bandura, che sostiene la teoria dell’apprendimento per modelli, mostrò a tre gruppi di bambini in età prescolare dei filmati differenti: in uno di questi una persona si comportava aggressivamente verso un pupazzo e veniva ricompensata; nel secondo l’individuo aggressivo veniva punito; nel gruppo di controllo i bambini osservavano adulti con atteggiamento indifferente nei confronti del pupazzo. I bambini del primo gruppo mostrarono alla fine comportamenti più aggressivi rispetto ai bambini degli altri due gruppi Albert Bandura (1925), psicologo canadese famoso per i suoi studi sull’apprendimento sociale 21


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