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L’educazione tra pari per la prevenzione delle I.S.T. Settembre 2011

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Presentazione sul tema: "L’educazione tra pari per la prevenzione delle I.S.T. Settembre 2011"— Transcript della presentazione:

1 L’educazione tra pari per la prevenzione delle I.S.T. Settembre 2011
Antonella Ermacora

2 Il benessere non è qualcosa il vero benessere si impara
che si eredita che si ruba o che si ottiene con la forza il vero benessere si impara

3 Oggi più che mai chi lavora nella scuola e nel settore sociale avverte la necessità di trovare strategie relazionali e comunicative utili ad avvicinare mondi spesso separati: quello degli adolescenti e quello degli adulti che non sempre sono in grado di interagire, di dialogare e di comunicare soprattutto sui temi di salute

4 La peer education è una delle metodologie che riduce questo divario
Sappiamo che non è sufficiente fornire informazioni e consigliare l’adozione di comportamenti sani per evitare le situazioni di rischio. I messaggi mirati alla prevenzione e l’adozione di comportamenti sicuri devono essere adattati alle singole culture, sottogruppi, stili di vita e fasce di età. I giovani sono diversi dagli adulti in tutti questi aspetti ed il divario continua ad aumentare. La peer education è una delle metodologie che riduce questo divario

5 La peer education La Peer education è approccio complesso che non può essere applicato ovunque né rivolto indiscriminatamente a tutti. Il gruppo di lavoro (operatori, asl, la scuola, ec…) non può decidere aribitrariarmente. I peer educator dovranno essere posti nelle condizioni di intervenire sui contenuti e sullo svolgimento del progetto fin dalle prime fasi di progetto. ‘Autodeterminazione’ non significa che i peer educator possono esercitare un completo controllo sul progetto: si intende che essi devono imparare ad ‘autogestirsi’ grazie all’intervento degli adulti coinvolti nel progetto.

6 Peer Education “trasmissione, scambio e condivisione
di informazioni, valori ed esperienze tra persone della stessa età o appartenenti allo stesso gruppo sociale”

7 Apprendere in gruppo con la peer education
La peer education favorisce l’apprendimento attraverso: il coinvolgimento emotivo e motivazionale il confronto e la discussione con gli altri la riduzione dei meccanismi di difesa il piacere della dimensione ludica

8 Obiettivi generali favorire la partecipazione attiva dei giovani nelle azioni di prevenzione delle I.S.T. formare i peer sui rischi connessi all’attuazione di comportamenti rischiosi e favorire lo sviluppo delle abilità personali progettare e realizzare iniziative tra pari promuovere la partecipazione degli studenti nell’ambito scolastico

9 Risultati attesi informare e formare gruppi di ragazzi affinché diventino peer educator ideare e produrre messaggi di promozione della salute promuovere interventi tra pari individuare le sinergia tra le figure coinvolte: ragazzi, insegnanti, direzione scolastica, personale non docente, operatori sanitari, ec.

10 Azioni operative costituzione gruppo di coordinamento o equipe di lavoro contatto con le scuole e coinvolgimento degli insegnanti individuazione dei peer educator (promotori di salute) formazione insegnanti formazione dei peer intervento tra pari valutazione possibile

11 Gli Adulti La Peer education è un’opportunità per gli adulti per trasmettere le proprie conoscenze ed esperienze ai giovani. Questo processo deve iniziare rivolgendo l’attenzione a quanto pensano i giovani in merito a come affrontare i temi del progetto, anche se i loro pareri possono apparire non professionali o non convenzionali in rapporto alle teorie consolidate. Questa attività deve essere condotta in modo tale che i giovani percepiscano che possono ‘gestire’ il lavoro che è in corso. La collaborazione con gli adulti rende i giovani autonomi tramite atteggiamenti di apertura, una buona comunicazione, il reciproco rispetto e fiducia.

12 Rete interistituzionale tra Asl, Scuole, Privato sociale …
Gruppo Coordinamento Rete interistituzionale tra Asl, Scuole, Privato sociale … Figure indispensabili Operatori Asl Insegnanti Esperti Compiti del gruppo: Definire compiti e ruoli di ogni componente Condividere mission del progetto Co-costruire i processi del progetto (es. target, risorse, servizi, ec…)

13 Ruoli gruppo di lavoro Definizione gruppo di lavoro:
Coordinatore del progetto (una o più persone) Conduttore – formatore del gruppo di peer educator (educatore-psicologo esterno o interno al servizio) Esperti (infettivologi, ginecologi, ec,) Insegnanti referenti del progetto

14 Divenire “facilitatori di processi”
Gli adulti Gli adulti coinvolti in progetti di peer education dovranno lavorare con i ragazzi: in maniera collaborativa, rispettando la centralità del loro ruolo non calando dall’alto idee e suggerimenti e non influenzando le decisioni dei peer attivandosi, il più possibile, per rendere fattibili gli interventi di sensibilizzazione pensati dai promotori di salute collaborando tra di loro superando la propria “specializzazione” Divenire “facilitatori di processi”

15 Insegnanti La collaborazione con gli insegnanti delle scuole coinvolte è fondamentale. Insegnante coordinatore: il suo ruolo è piuttosto delicato, è l’anello di congiunzione fra i bisogni dei pari e quelli della scuola. Insegnante di supporto: è un insegnante della classe che si impegna a riprendere con la classe gli argomenti trattati dai peer. La riuscita di un progetto di educazione tra pari dipende anche molto dagli insegnanti, che per primi devono credere nella metodologia.

16 Il gruppo di lavoro Nelle scuole la peer education può essere utilizzata come intervento di classe o come complemento di altri programmi di promozione della salute. I responsabili di progetto e i pianificatori a livello locale dovranno convincere gli educatori scolastici dei vantaggi dei progetti di Peer education che trasformeranno i loro allievi in “promotori di salute” fra coetanei e dovranno sostenere gli insegnanti nel loro delicato compito di accompagnamento.

17 Insegnante coordinatore (es. referente alla salute)
E’ colui che si occupa: dei problemi logistici e amministrativi di mantenere aggiornato tutto il gruppo insegnanti sull’andamento del progetto di lavorare a stretto contatto con il gruppo di coordinamento di gestire le “risorse” di promuovere il progetto nella scuola e di individuare colleghi disponibili

18 Insegnante di supporto
Può insegnare qualsiasi materia Deve essere un insegnante della classe di “ricaduta” E’ colui che si impegna a riprendere con la classe gli argomenti trattati dai peer fornendo un approfondimento. Attività di rinforzo almeno un intervento di due ore. Il rinforzo viene vissuto dagli insegnanti spesso come occasione per esplorare la materia da un angolazione differente e rappresenta un occasione alternativa di relazione e di approfondimento con la classe

19 Ostacoli che l’insegnante può incontrare
Colleghi, genitori e personale scolastico non insegnante potranno provare un certo imbarazzo nei confronti della Peer education soprattutto se si parla di sessualità. Gli argomenti trattati sono ‘sensibili’ e possono generare un certo “imbarazzo” in alcuni adulti. Le diverse tematiche, il cambiamento del ruolo degli allievi e le tecniche interattive possono risultare snervanti per alcuni adulti. Le attività di peer education possono sembrare distogliere tempo prezioso all’insegnamento di altre materie. Chi si occuperà del progetto all’inizio potrà essere criticato da colleghi più tradizionalisti.

20 Cosa può facilitare il superamento degli ostacoli
Nel corso dell’intero progetto l’insegnante coordinatore di progetto dovrà mantenere vivo l’interesse e la motivazione della coalizione degli insegnanti che con lui portano avanti il progetto. Insieme dovranno organizzare occasioni di aggiornamento, richiedendo e organizzando regolarmente incontri, occasioni negoziali e mantenendo i contatti a livello personale con i colleghi. Lo stesso dicasi per intermediari, persone chiave: direttore scolastico, genitori, sponsor, ec.. Raccogliere i feed-back delle persone più critiche può risultare preziosissimo per la continuazione del progetto

21 La questione genitori …
Inserire il progetto nel POF Mandare una lettera ai genitori dei peer Lasciare il recapito telefonico del professionista che si occuperà di condurre il gruppo peer Aggiornare i genitori durante il percorso peer solo su richiesta! Organizzare un incontro peer e genitori o peer e insegnanti scettici solo se il gruppo dei peer lo richiede!

22 Formazione insegnanti
Tre incontri da 2 ore Contenuti Peer education I.S.T. Ruolo di rinforzo dell’insegnante in classe Docenti Gruppo lavoro Esperti (ginecologo, infettivologo, operatori consultorio, ec.) Peer Senior www. lila.it www. iss.it

23 Conduttore del Gruppo Operatore Asl oppure Consulente esterno
Ci sono esperienze anche di conduttori “insegnanti” Ruolo: aiutare il gruppo di peer a far emergere i propri bisogni formativi sull’argomento del progetto e far emergere le capacità sociali, relazionali, progettuali dei promotori di salute. Divenire una figura di riferimento. Assumere la funzione di guida e di supporto. Meglio se con esperienza nell’educazione tra pari. Il divario di età tra il conduttore e i promotori di salute dovrebbe essere limitato.

24 Le qualità del Conduttore
Essere disponibile e flessibile Possedere delle buone capacità relazionali ed empatiche Sapersi mettere in discussione Non essere giudicante Saper ascoltare Essere autorevole non autoritario Mettere a disposizione le proprie esperienze e conoscenze Essere aperto alla diversità Tollerare la frustrazione Tutte queste qualità sono necessarie per promuovere l’autonomia e la crescita dei peer educator e per “compattare” il gruppo

25 Gli esperti Sono coloro che si occupano della formazione tecnica dei peer educator e degli insegnanti. Ginecologo, infettivologo, operatori consultorio, ec… Professionisti capaci di rapportarsi con gli adolescenti con un linguaggio adeguato

26 L’individuazione dei peer educator
Fase cruciale Presentazione del progetto di dieci minuti nelle classi (target), se possibile con la presenza di peer senior Adesione volontaria dei possibili peer Incontro di presentazione dettagliata del progetto e raccolta delle adesioni definitive

27 Perché i ragazzi accettano di partecipare?
Per curiosità e voglia di saperne di più Per vivere un’esperienza nuova da protagonista Per conoscere persone nuove Per mettersi alla prova Per migliorare le proprie capacità relazionali e comunicative Perché sono piaciuti gli interventi dei peer precedenti Per i crediti formativi!!!! Importante accertarsi che i futuri promotori di salute abbiano delle buone motivazioni che gli consentano di assicurare l’impegno richiesto

28 Identikit Peer Educator
Tutti i ragazzi possono fare il promotore di salute, l’importante è la motivazione. Le qualità più apprezzate di un peer sono: Saper comunicare Essere disponibile e tollerante Saper mettersi in discussione Aver voglia di condividere con altri giovani idee e curiosità Possedere abilità nel risolvere problemi e prendere decisioni Saper chiedere aiuto Non essere giudicanti Come normale, nessun ragazzo possiederà tutte queste … ma ognuno “eccellerà” per uno o più aspetti

29 Gruppo tipo peer educator
ragazzi/e tra i 16 e 17 anni, persone per gruppo l’adesione al progetto spontanea/volontaria il gruppo deve essere più eterogeneo possibile non sono essenziali le capacità scolastiche, ma quelle legate alla sfera emotiva, relazionale, sociale i ragazzi possono appartenere a istituti diversi o ad uno stesso istituto

30 Possibile realizzazione di prodotti creativi e didattici …
Formazione I° parte dedicata alle dinamiche di gruppo e a favorire la creazione di un clima accogliente (2 incontri) II° parte dedicata alla formazione-autoformazione sui temi del progetto (1-2 incontri) III° parte dedicata alla progettazione dell’intervento tra pari (3-4 incontri) Possibile realizzazione di prodotti creativi e didattici …

31 Almeno un incontro tra pari di due ore per classe
Interventi tra pari Almeno un incontro tra pari di due ore per classe L’assenza di adulti durante gli incontri tra pari è indispensabile per consentire un rapporto diretto, meno mediato, libero da condizionamenti e più spontaneo tra i “pari” Seguito dal “rafforzamento”gestito dell’insegnante

32 Valorizzazione dei peer a scuola e in contesto extra …
A Scuola oltre alle ricadute in classe es. organizzazione autogestione, spazi informativi (tipo bacheca), cineforum a tema, accoglienza matricole,… In contesti Extrascolastici es. partecipazione alla giornata AIDS, contesti informali, programmi tv, … Crediti formativi e attestati

33 I tempi La preparazione dei peer dura tre-quattro mesi
Un gruppo di peer indicativamente “lavora” 2 anni scolastici Il “nuovo gruppo” in formazione viene sostenuto dai peer senior (dove presente) La numerosità dei gruppi dipende dalle risorse disponibili

34 Perché vale la pena di fare la peer …
“Mi sono accorto che al giorno d’oggi, tutto ciò che mi è venuto incontro è stata solo la peer education.” “Ho trovato la peer education utilissima e, a dir poco, illuminante. E lo penso con tutta sincerità, senza alcuna ipocrisia. Utilissima perché è una delle poche vie d’informazione (forse l’unica) e sensibilizzazione riguardo temi delicati come le malattie sessualmente trasmissibili e l’importanza della profilassi, temi che ho sostenuto “alla pari” “ La cosa più bella era il confronto tra di noi, si perché poi era bello vedere anche nel gruppo tra di noi le cose che uscivano fuori, si parlava tranquillamente e ci si confrontava, questo è l’aspetto che più mi è piaciuto” “ Il gruppo è stato una sorta di ambiente protetto in cui sperimentarmi, in cui capire quali distanze prendere dalle cose. Anche per la mia identità sessuale”

35 Perché vale la pena di fare la peer …
“ Io sono sempre stata molto timida, e lo sono ancora, con il corso ho imparato a lavorarci su, non è che ora non lo sono più, resto una persona timida di mio, ma ho imparato a farne anche un punto di forza …” “ Le cose che ho imparato sono state tante, tutte le cose sul sesso e la protezione, ma poi anche a parlare con gli altri e prendere tempo quando non hai le risposte giuste …” “ … ricordo forte il brivido e le sensazioni positive di quando facevamo qualcosa insieme, non importa cosa, sia quando uscivamo dalle classi.. eravamo esaltati, contenti, ma anche quando parlavamo delle nostre esperienze o quella volta a Verbania … tante le emozioni, positive ma erano legate soprattutto al fatto che eravamo insieme”

36 Perché vale la pena di fare la peer …
“Il Professor Paolo ci sta aiutando tantissimo, non pensavo ma crede veramente in quello che facciamo …” “Questa mattina una Professoressa non voleva farci rimanere in classe da soli a parlare tra di noi, quindi noi abbiamo chiamato la Professoressa Laura, lei si che gliele ha cantate! ...” “Ragazzi perché non invitiamo ad un nostro incontro la Professoressa Giorgia così le spieghiamo bene cosa vogliamo fare, Lei si è dimostrata sempre contenta di questo progetto, secondo me verrebbe ...” “Vi ricordate quanto il Preside ci faceva tutte quelle storie (il sesso!!!), adesso che però del video nè parlano tutti lui si atteggia come se fosse suo …”

37 Requisiti minimi Costituzione di un gruppo di coordinamento
Costituzione di almeno un gruppo di peer educator composto da ragazzi Formazione degli insegnanti Formazione del gruppo peer educator: almeno di 7/8 incontri Interventi tra pari almeno in 15/20 classi Elaborazione valutazione

38 Il sito - blog … http://www.inadolescenza.it/
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39 Riferimenti Coordinamento Rosa D’Ambrosio 011 5663025 episan@aslto1.it
Mauro Croce Antonella Ermacora Salvo Cacciola Claudia Ratti Giusy Famiglietti


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